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Autore: crazy lion    18/06/2022    0 recensioni
Crossover Katy Perry/5 Seconds of Summer
Katy e Orlando sono appena arrivati a Cairns, in Australia, dove lui dovrà girare un film. Passeggiando per la città con la figlia Daisy Dove, Katy si imbatte in Ashton Irwin, un membro della band 5 Seconds of Summer.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle i nalcun modo.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katy Perry
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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NELLA TERRA DEI CANGURI
 
Katy e Orlando erano arrivati a Sydney dal Kentucky e poi avevano preso un aereo per Cairns, sempre in Australia.  I produttori del film in cui Orlando avrebbe dovuto recitare per i tre mesi successivi aveva messo loro a disposizione una macchina e una casa. Mentre viaggiavano in auto, videro un canguro con un cucciolo  vicino.
“Che belli!” esclamò Katy. “Daisy, guarda, sono canguri.”
La bambina era affascinata dal cucciolo e fece dei versetti adorabili.
“Dev'essere già grandicello, se è fuori dal marsupio” commentò Orlando.
La casa era molto carina, già arredata: aveva un salottino piccolo, con un divano e la televisione, una cucina un po' più grande, un bagno e, al piano di sopra, due camere da letto spaziose. Arrivarono la sera e ordinarono una pizza, dandone dei pezzettini anche a Daisy Dove, che il 26 agosto avrebbe compiuto due anni. Era l'inizio di giugno. La camera di Daisy aveva una sedia a dondolo sulla quale Katy si sedette con la bambina, dondolandosi per addormentarla. Da tempo la lasciava nel lettino a prendere sonno da sola, ma trovandosi in una casa nuova sapeva che anche la piccola doveva ambientarsi, e restare fra le braccia della mamma doveva farla sentire al sicuro. La piccola crollò dopo cinque minuti. Katy la mise nel lettino e la coprì, poi raggiunse Orlando in camera.
Andarono a letto e si abbracciarono.
“Ti amo!” le disse lui.
“Anch'io ti amo.”
Si baciarono. Fu un bacio profondo, passionale.
“Come ti senti? Domani inizieranno le riprese.”
“Un po' agitato, anche se non dovrei. Insomma, ho recitato in tanti altri film.”
“Ma non in questo. Anch'io sono agitata prima di ogni concerto, proprio come se fosse la prima volta.”
“E cosa fai per calmarti?”
“Prego e faccio respiri profondi. Mi aiuta, dovresti provare anche tu.”
“Lo farò. Grazie, amore, le tue parole mi danno coraggio.”
Katy lo baciò su una guancia.
“Dormiamo, ora. Domani mattina devi alzarti presto.”
Il giorno dopo, Orlando si alzò di buon mattino. Salutò la moglie che era ancora a letto e uscì dalla camera. Katy lo sentì trafficare in cucina.
“Per fortuna c'è il latte” disse Orlando tornando indietro. “E anche i biscotti. Ma il frigo è vuoto.”
“Farò io la spesa oggi, non preoccuparti.”
Dopo colazione, Orlando uscì. Katy vegetò a letto per un altro po', finché sentì la bambina piangere. Le cambiò il pannolino sporco e le mise una tutina di cotone e sotto, dato che sapeva che lì c'era il mare, un costume contenitivo, in modo che i suoi bisogni non uscissero e da evitarsi spiacevoli sorprese. L'aveva comprato prima di venire in Australia.
“Sai che facciamo adesso? Mangiamo e poi andiamo a fare la spesa.”
Katy scaldò il latte in microonde per tutte e due. Lo diede a Daisy in un bicchiere sbriciolandoci dentro die biscotti che la bambina mangiò con un cucchiaino. Si sporcò leggermente la maglietta, ma la macchia quasi non si vedeva. A colazione terminata, Katy la mise nel passeggino e uscì con lei. Cairns era affollata di turisti, notò, sentendo le varie lingue parlate, tante delle quali non conosceva. Trovò un supermercato vicino casa. Vi entrò e comprò  quello che le serviva per i pranzi e le cene nei giorni seguenti. Costava tutto tanto, e si rese conto che lì la vita era cara. Si aggirò fra gli scaffali in cerca del vino, ma non lo trovò. Chiese a un commesso e si sentì una  completa deficiente quando lui le disse:
“Il vino si trova nei bottle shop, non al supermercato.”
“Non lo sapevo. E dove sono?”
“Ce n'è uno adiacente, troverà il vino lì.”
Non comprò l'acqua perché avrebbe usato quella del rubinetto, si diresse al bottle shop e prese del vino poco costoso per Orlando, poi andò a casa e svuotò le due borse stracariche. Aveva speso parecchi soldi. Aveva preso anche la Nutella per Daisy, e un po' anche per lei, visto che era golosa.
Uscì di nuovo dopo aver disfatto la sua valigia e quella di Orlando. La sera prima erano stati troppo stanchi per farlo.  Diede a Daisy un peluche di un maialino con il quale potesse giocare e cominciò a camminare per le strade di Cairns. Si era messa anche lei il costume e un pareo e aveva portato un asciugamano da stendere in spiaggia. Trovò bar e mercatini. Comprò qualche abitino per Daisy e si fermò in un bar a bere una limonata. Faceva caldissimo. Per Daisy ordinò dell'acqua a temperatura ambiente. La bambina la bevve quasi tutta d'un fiato-
“Avevi sete anche tu, eh, amore mio?”
Poi si diresse verso una spiaggia. Si rese conto di non avere un ombrellone per proteggersi dal sole, ma aveva messo a Daisy e a lei la crema solare ed entrambe indossavano un cappellino con un frontino. Stava per mettere giù l'asciugamano quando sentì dire da una ragazza:
“Quella è Katy Perry!”
Subito altri giovani si alzarono e applaudirono, poi le vennero vicino, ma notando la bambina lo fecero un po' alla volta, per non spaventarla. Katy fu loro grata per questo. Firmò qualche autografo, fece alcune foto e poi i fan la lasciarono tranquilla. Si diresse in una piccola spiaggetta dove c'era solo un uomo in riva al mare. Quando si girò, lo riconobbe, ma non si avvicinò né disse niente. Fu lui ad andare da lei.
“Ciao” la salutò.
“Ciao.”
“Anche tu qui in spiaggia, eh? Fai bene a stare qua, ci sono troppi turisti e fan nelle altre.”
“Oh, certo. Certo. 5 Seconds of Summer” disse.
Ashton riservò a Katy un'espressione sorpresa.
“Non credevo mi avresti riconosciuto.”
“Certo che ti riconosco, seguo la band. Mi piace la vostra musica.”
“Anch’io ti ho riconosciuta, Katy Perry. Davvero ti piace? Grazie. Io, invece, non ti seguo, ascolto altri tipi di musica. Spero che questo non ti offenda.”
Lei gli sorrise.
“No, assolutamente, ognuno è libero di ascoltare ciò che vuole.”
“E questa dev'essere la tua bambina.”
“Sì, è Daisy Dove. Finalmente sono riuscita ad avere un bambino, o desideravo da tanto tempo.”
Lui la fissò con i suoi occhi nocciola, tirandosi un ciuffo di capelli castano scuro dietro l'orecchio.
“Anch'io ne vorrei uno, ma sono single. Certo, in Australia potrei adottarne uno, ma poi non saprei come fare con i tour, le interviste e tutto il resto.”
“Sono sicura che un giorno troverai qualcuno con cui costruire una famiglia.”
“Lo spero. La cosa che mi frena è che i miei genitori si sono separati quando avevo due anni, e non vorrei capitasse lo stesso a me.”
“Be', anch'io mi sono separata, eppure ho trovato Orlando.”
“Hai ragione. Posso cantare una  canzone a tua figlia- Si tratta di una della nostra band. Non è una ninnananna, anzi, è triste, ma è tranquilla. E poi, caspita, Katy, Daisy è proprio uguale a te. Ha i tuoi stessi capelli biondi e lo stesso sorriso.”
“Già, in molti dicono che ci  assomigliamo moltissimo.”
“Ed è vero.”
Poi Ashton si mise davanti al passeggino e chiese se poteva toccare una manina della piccola.
“Prendila pure in braccio” gli disse Katy.
Non si conoscevano quasi per nulla, ma lei si fidava. Ashton non avrebbe mai fatto del male a sua figlia.
“Davvero posso?”
“Sì.”
Katy la slegò e lui la sollevò.
“Ehi, piccolina, vuoi sentire una canzone di zio Ashton?”
Katy sorrise alla parola zio.
“Sì” disse la piccola.
“Parla un po'?”
“Sì, sa dire alcune paroline, ma sono sicura che quando avrà due anni ne saprà molte di più.”
Ashton si schiarì la voce e iniziò.
I drove by all the places
We used to hang out getting wasted
I thought about our last kiss
How it felt, the way you tasted
And even though your friends tell me
You're doing fine
Are you somewhere feeling lonely
Even though he's right beside you
When he says those words that hurt you
Do you read the ones I wrote you?
Sometimes I start to wonder
Was it just a lie?
If what we had was real
How could you be fine?
'Cause I'm not fine at all
 
I remember the day you told me you were leaving
I remember the makeup running down your face
And the dreams you left behind you didn't need them
Like every single wish we ever made
 
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about these stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape
'Cause I'm not fine at all
[…]
“Wow, Ashton, è bellissima!” esclamò Katy alla fine. “Canti benissimo.”
“Grazie, anche tu. Non ti seguo, ma ho sentito qualche tua canzone in radio.”
“Ti ringrazio.”
“Io ora torno a casa. Ci vediamo.”
Le ridiede la bambina.
“Certo, ciao. E' stato bello conoscerti.”
“Anche per me, Ashton.”
Era stato gentile e dolce con Daisy, che gli sorrideva.
Katy distese l'asciugamano per terra e ci mise sopra Daisy, poi la spogliò e la portò sulla riva del mare. Fecero una passeggiata a piedi nudi ma non un bagno. Le aveva messo il costume contenitivo, ma aveva cambiato idea. Preferiva che ci fosse anche Orlando per entrare in acqua, magari una domenica, quando non avrebbero registrato. In ogni caso, fu una passeggiata piacevole anche per la bambina, che raccolse nella manina una manciata di conchiglie.
“Brava” le disse la mamma.
Poi le due si asciugarono distese al sole e tornarono a casa. Era stata una mattinata piacevole. Aveva incontrato dei fan che non l'avevano assalita e si erano comportati bene, conosciuto Ashton Irwin e fatto un giro sul bagnasciuga.
Passò il resto della giornata a giocare con Daisy.
Quando, la sera, Orlando tornò per cena e lei gli raccontò quello che avevano fatto, lui disse:
“Ashton Irwin, eh? Dovrei essere geloso?”
Scherzava, lo si capiva perché stava ridendo sotto i baffi.
“Ma figurati! Abbiamo solo parlato un po'.”
Decisero che sarebbero andati a fare un bagno con la piccola quella domenica e andarono a letto. Katy era soddisfatta di quella giornata, e non vedeva l'ora di sapere cosa le avrebbe riservato il futuro.
 
 
CREDITS:
5 Seconds of Summer, Amnesia
   
 
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