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Autore: Sleepesleep    22/06/2022    0 recensioni
Alexander Lightwood è un coglione, un vero idiota, in tutti i suoi 25 anni si è sempre vantato di essere quello ragionevole in famiglia, il tipico bravo ragazzo un po’ nerd che preferisce le biblioteche polverose ai pub. Lui è sempre stato così, noioso...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jace ingoio a vuoto mentre teso porgeva a quello che aveva capito fosse il Signor Bane il loro catalogo, l’uomo che dire fosse imperscrutabile sarebbe minimizzare gli aveva a malapena parlato. << Ascolti, Signor Herondale, non mi piacciono i ritardi o gli errori, averne non sarà piacevole per nessuno dei due >> disse Magnus rompendo finalmente il silenzio e aggiunse << Ha compreso? >>. Jace annuì ansioso, facendosi più piccolo sulla sedia. La porta dell’ufficio si aprì facendo apparire una delle donne più attraenti che Jace avesse mai visto, la nuova venuta sorrise << Salve >>. Magnus alzò lo sguardo su di lei presentandola << Clary Fairchild, la mia designer, lavorerà con lei >> e aggiunse porgendole il catalogo << Predi quello che più ti aggrada, pasticcino >>. La rossa seria rispose << Fidati di me, zio, il locale sarà perfetto per l’inaugurazione >>. L’asiatico si alzò agile asserendo << Bene, Signor Herondale, Imogene mi ha convinta ad affidarmi a voi con la promessa che avrei avuto solo il meglio, sperò sia così >>. << Sarà così, Signor Bane, noi siamo gli Herondale, siamo sempre una sicurezza >> rispose il biondo sorridendo superbo. Per un attimo a Magnus parve di aver già visto quella spavalderia da qualche parte, forse si erano già incontrati? Beh, infondo incontrava molta gente ovunque << Vi lasciò lavorare, se avete bisogno di qualcosa vi prego di chiedere a Raphael >>. Dopo averlo detto lasciò la sala riunioni senza attendere altro, Jace non era certo se l’incontro fosse andato bene o meno. Infondo aveva passato i primi dieci minuti da solo in quella sala ad attendere il fantomatico Signor Bane, e quando finalmente l’uomo era arrivato aveva preteso subito il catalogo per poi rimanere a fissarlo in completo silenzio. Sperò sul serio di non aver mandato tutto a puttane. Magnus uscì di fretta dalla sala dirigendosi verso il suo ufficio, aveva un mal di testa terrificante da qualche ora che non gli dava tregua. Frugo nel cassetto alla ricerca di qualche tipo di pillola magica, trovò il flacone e ne prese due esasperato. Dannazione, aveva bisogno di una bella dormita, oggi si sentiva davvero uno straccio, a malapena aveva interagito con quel tizio per i mobili. Quel mal di testa gli stava rendendo difficile concentrarsi, in un altro stato forse avrebbe riconosciuto quel biondo fastidioso come il suo biglietto per Alec ma come ben sappiamo sono più le occasioni sprecate che quelle colte in amore….

Maryce busso leggermente alla porta facendo capolino nell’ufficio del figlio << Come va con le carte? >>. Alec ammise sincero << Bene, le ho finito ieri, come vedi sono efficiente >>. La donna si sedette composta affermando << Mai messo in dubbio, per questo sono qui, pensavo che sarebbe ora che tu iniziassi a vedere della vera azione >>. Il figlio ridacchio chiedendo << Gli avvocati entrano in azione? >>. La donna inclinò la testa offesa << Disse l’avvocato >> e aggiunse pacata << Ho un caso  di una donna molto interessante, la vedrò questo venerdì in tarda mattinata, vuoi assistere? >>. Alec annuì irrigidendosi. << Bene, saremo una squadra infallibile, tu ed io >> riprese lei contenta. << A proposito mamma, complimenti per il nuovo incarico >> disse Alec facendole l’occhiolino. La donna chiese curiosa << Lo sa tutto l’ufficio vero? >>. Lui annuì svelando << Lydia ha detto a tutti che eri riuscita a farti affidare un’altra causa da quel famoso cliente, tutti si chiedono come tu abbia fatto >>. Maryce rivelo sincera << Non lo so neppure io, quel tipo mi dà i brividi, non capisco mai cosa pensa il Signor Bane >>. Alec la incoraggio << Sono certo che ti apprezza se ti ha riscelto come suo avvocato >>. Lei annuì poco convinta << Sarà come dici tu >> e riprese << Sai se tua sorella si degnerà di farsi vedere questo sabato a pranzo? >>. Il figlio gli regalo un sorriso incerto << Non so mamma, sai Isabel sta finendo un progetto, è molto impegnata >>. La donna sussurro infastidita << Lo è sempre >>….

Jace posò i popcorn sul tavolo riprendo << Dovevate vedere quel tizio, si credeva a capo del mondo, un merdoso figlio di papà >>. Alec ridacchio sgranocchiando un paio di chicchi bianchi. << Se lo può permettere, quel tizio possiede mezza città >> asserì civettuola Isabel e aggiunse << Quindi l’incontro è stato un disastro? >>. Il biondo furbo racconto << Lo è stato finché non è arrivata Clary >>. Il moro chiese curioso << E chi sarebbe questa Clary? >>. Lui rispose serio << Una delle donne più belle che io abbia mai visto, sai una per cui potrei perdere la testa. E per mia fortuna lavorerò con lei, è la designer dello stronzo >> e ammise modesto << è carina e anche intelligente. E sono certo di aver fatto colpo, dovevate vedere come mi fissava mentre parlavamo, infondo nessuno riesce a dire di no a questo ben di dio >>. << Ammiro davvero la tua modestia >> lo riprese Isabel e aggiunse divertita << Spero che questa Clary ti dia un calcio alle palle, sai ti servirebbe per farti tornare alla realtà >>. Lui sbuffo asserendo << Sei solo gelosa, perché l’amore ha bussato alla mia porta e non alla tua >>. Isabel roteò gli occhi acida << Così mi fai sembrare una vecchia zitella >>. L’amico la tranquillizzo << Quello è il ruolo del nostro Alec >>. Il povero giovane preso in ballo ridacchio per nulla offeso. La sorella inclinò la testa fissando il moro << Lo senti quanto è stronzo il tuo migliore amico? >>. << Dico solo la verità >> ribatte Jace. << Lascialo perdere Izzy, è solo Jace >> si intromise Alec divertito. << Dovrebbe essere un insulto o cosa? >> chiese il biondo mettendo su una finta espressione sconvolta e aggiunse compiaciuto << Intanto non sono io quello ancora vergine in casa >>. Alec per poco non si strozzo con un chicco di mais, nervoso rise ancora. In realtà non lo era più neanche lui ma opto per sviare, non poteva certo comunicare così a sua sorella e a quell’idiota del suo migliore amico di avere avuto una botta e via con uno sconosciuto di cui non sapeva neppure il nome, era imbarazzante e non da lui. Forse poteva evitare di dirglielo, sarebbe stato un segreto da portare nella tomba, infondo quante probabilità c’erano di rivedere quell’uomo? Molte più alte di quanto immaginasse…
   
 
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