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Autore: Rainbow_unicorn    23/06/2022    1 recensioni
Zoe è una ragazza normale... Normale? ok forse non così tanto, dopotutto essere la nipote di Stephen Vincent Strange toglie tutto quello che può essere considerato razionalmente nella norma.
Ma d'altronde cosa significa normale? Zoe non l'ha mai capito, ma forse ora che entrerà alla E.S.U. riuscirà a comprenderlo.
Le stranezze però sono dietro l'angolo e non solo quelle purtroppo, ma per fortuna non è da sola... o forse per sfortuna: dipende dai punti di vista. Starà a lei decidere se essere una normale adolescente o la stravagante nipote di un dottore piuttosto... particolare.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor Stephen Strange, Nick Fury, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si trovò con il sedere a terra, per fortuna era riuscita a salvare il cellulare.

«Oh mamma, scusami! Non ti avevo visto!» disse una voce femminile.

Alzò lo sguardo, sbatté due volte le palpebre per essere sicura di averla riconosciuta: «Signora May?»

La donna sorrise: «Zoe sei tu! Peter guarda chi ho incontrato!»

Dalle dietro le spalle spuntò il viso del ragazzino: «Oh ehm… ciao!»

May le porse la mano per alzarsi: «Riesci ad alzarti? Ti sei fatta tanto male?»

La giovane accettò l’aiuto e scosse la testa «No, sto bene, non preoccuparti.»

«Che ci fai qui tutta sola?»

«Ero fuori a mangiare con una mia amica.»

«A proposito, Peter mi ha detto che oggi avevi l’esame di ingresso, come è andato?

Gli ho detto di chiamarti, anche per essere più tranquillo, visto che è da stamattina che è in ansia; ma lui ha risposto che aveva paura di disturbarti!»
Il diretto interessato le scoccò un’occhiata come a dire che poteva evitare di parlarne.

«Non so, ho risposto a tutte le domande, spero sia andato bene» le rispose.

Notò solo in quel momento che il giovane era pieno di sacchetti in mano; chissà perché? Si domandò pensierosa
«Noi siamo andati a fare un po' di shopping» spiegò la donna intuendo l’espressione confusa della ragazza.
«E tu invece? Torni a casa ora, vuoi che ti accompagniamo?» continuò.

«Oh no, non c’è bisogno, veramente, stavo per chiamare mio zio per farmi venire a prendere.»
Non poteva farsi accompagnare fino al Sancta Sanctorum, era fuori discussione, anche perché una volta arrivato come minimo, per ricambiare il favore, avrebbe dovuto invitarli ad entrare!
«Ma no, non stare a scomodare tuo zio, ti portiamo noi.»
Peter aveva intuito immediatamente i pensieri di Zoe, poi poteva immaginarsi come l’avrebbe presa il signor Strange, non sembrava il tipo di persona che li avrebbe invitati a prendere un tè nella sua dimora.
«May non penso che-»

Venne interrotto da sua zia che sembrò improvvisamente cambiare idea: «Zoe che ne dici di venire a cenare da noi, invece?»
La giovane si trovò completamente impreparata, non si aspettava un invito a casa Parker, certo c’era già stata numerose volte per le ripetizioni, ma ora non era la stessa cosa.

«Ehm devo però prima chiedere a mio zio»
Il suo sguardo tornò al cellulare.
Digitò il numero e attese.
«Oh Zoe, stavo proprio per chiamarti!
Ascolta sta sera ho avuto un contrattempo ed è meglio se rimani dalla zia a cenare.» le spiegò Stephen.

La giovane sembrò aver perso tutta l’energia che aveva fino a quel momento, non perché non le piacesse dormire dalla zia Noemi, ma perché era preoccupata per lui e in più sapeva che, una volta tornata, non le sarebbe stato detto nulla di quello che era successo in sua assenza. Perché non poteva mai dare una mano anche lei? Dopotutto era perfettamente capace di utilizzare le arti mistiche!

«La signorina May mi ha invitato a mangiare sta sera da loro.» gli rispose semplicemente.

Ci fu silenzio per un momento, come se lo stregone stesse pensando se lasciarla andare o meno: forse era meglio che stesse a casa Parker perché con lei c’era un supereroe e poi, se fosse andata da Noemi Greco, sicuramente quella donna avrebbe parlato male di lui, come suo solito, e avrebbe cercato di mettere in testa a Zoe idee strane; aveva minacciato più volte di togliergli l’affidamento e Stephen sapeva benissimo che ne sarebbe stata capace!

«Ok, se per la signora Parker non è un problema puoi rimanere a casa loro.» accettò alla fine sconfitto.

«Ha detto di sì.» disse la ragazzina rivolta ai due davanti a lei.

«Zoe, prima di mettere giù ricordati di chiamarmi se hai bisogno, hai l’amuleto con te?»

«Sì, al collo.»

«Bene, non toglierlo per nessun motivo!»

Per il suo undicesimo compleanno i maestri di Kamar taj le avevano regalato un amuleto di protezione, le faceva da scudo contro i nemici degli stregoni nel caso fosse stata attaccata.
Lei non se lo toglieva mai, era facilmente scambiabile con una semplice collanina che aveva appesa una medaglietta d’oro dove sopra c’erano incise delle frasi in aramaico.
La giovane fece un’espressione stranita: perché suo zio le ricordava l’amuleto? Che fosse successo qualcosa? Ok, non era la prima volta che glielo diceva, ma era il tono apprensivo che le faceva intuire che c’era qualcosa di strano.

«Ti verrò a prendere sta sera, dopo cena, sul tardi, mi raccomando fai la brava!»

«Va bene… Ciao ciao.» lo salutò prima di chiudere la telefonata.

«Ha detto che mi viene a prendere sta sera sul tardi.»

«Va benissimo, se vuoi anche fermarti a dormire non è un problema!» rispose May entusiasta.

«Bene ragazzi, visto che è tutto risolto, andiamo a casa!»

Zoe si avvicinò a Peter: «Vuoi una mano?»

«Ehm no non preoccuparti, ce la faccio.»

«Sembra scomodo portare tutte quelle borse, però…» replicò la ragazza con fare pensieroso.

Alla fine lui cedette e si fece aiutare.

Arrivarono a casa.

«Che ne dite: sta sera pizza?» chiese la donna.
La ragazzina annuì contenta: ci voleva proprio una pizza.
Il supereroe fece un sospiro di sollievo: sua zia non era proprio la persona più adatta a cucinare quindi era meglio prendere qualcosa d’asporto visto che c’era un’ospite.
Una volta entrati, lasciate le borse, Peter invitò timidamente l’amica in camera sua.

«Wow, quanti modellini!» disse Zoe una volta dentro la stanza «sono tutti di Star Wars?»
«Sì, alcuni non sono miei sono di Ned, li ha lasciati qui l’ultima volta.»

«Che figata!» si avvicinò alle varie navicelle spaziali sulla mensola.

«Posso?» chiese indicandone una.

«Ehm sì certo, però fai attenzione.» disse lui avvicinandosi.

Lei prese una delle navicelle della flotta imperiale e iniziò a muoverla in aria facendo anche i vari rumori.
Peter scoppiò a ridere: non si aspettava minimamente che avrebbe iniziato a giocarci.
La ragazza si avvicinò sempre più a lui e finse che il tie fighter elite iniziasse ad attaccarlo.
Peter decise di stare al gioco e prese anche lui un altro modellino e si aggiunse alla battaglia.
Si arrampicò sul letto per attaccare con la sua astronave quella nemica dall’alto.
Zoe finse di far schivare alla sua i colpi.
Il combattimento continuò per un po’ finché il tie figher non fu messo alle strette dall’avversario.
La ragazza poggiò il modellino sul pavimento e con le braccia mimò un’esplosione.
Il giovane tornò a terra e si mise a ridere.

«Era da quando ero piccolo che non giocavo così.»

Lo guardò stranita: «Perché non si usano così?»

«Volendo, ma sono più oggetti da collezione.»

«Ah, io e miei cugini di solito giochiamo in questo modo con i LEGO! Però in effetti loro sono più piccoli…»

Peter sorrise intenerito.

Vennero interrotti dalla zia del ragazzo che si affacciò alla porta: «Che pizze volete?»



|| Spazio autrice||
Perdonate il ritardo, queste sono settimane abbastanza impegnative e faccio fatica a trovare del tempo per scrivere.
Non so se riuscirò a mantenere il ritmo di pubblicazione di un capitolo a settimana, purtroppo, cercherò di aggiornare quando riesco.
Ringrazio tutte le persone che stanno legendo questa storia, spero vi stia piacendo!
Inoltre ho un'altra notizia da darvi, forse e dico forse, inizierò a scrivere anche una nuova fanfiction, non sulla Marvel questa volta, ma su Death note quindi sappiate che ho questo progetto in mente!
Detto questo vi saluti e ci si vede al prossimo capitolo!
   
 
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