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Autore: vanity_gemini    26/06/2022    0 recensioni
Eccomi nuovamente da queste parti.
Il sogno di ogni fans è quello di poter incontrare e perché no, intervistare i propri idoli, e le ragazze della storia riescono in parte a far avverare tutto ciò.
Queste sono una serie di interviste autoconclusive, ma allo stesso tempo legate tra loro, da una piccola e non molto impegnativa trama. Se avete un poco di curiosità non vi resta che buttarci un'occhiata.
Mi auguro che siano di vostro gradimento.
Queste interviste sono state scritte e pensate da più persone. Colgo l'occasione per ringraziarle tutte.
Buona e lieta lettura.
NOTA: I personaggi presenti sono di proprietà del loro legittimo autore.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, OC (Original Character), Scorpion Milo
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Intervista a Camus di Aquarius. 
 
Io e Catia ci stiamo preparando.
Quest’oggi nella mia agenda compare il nome del Cavaliere dell’undicesima casa, ovvero Camus di Aquarius.
Inutile dire che la mia “socia” non appena è venuta a sapere il nominativo dell’intervistato odierno, ha iniziato a tampinarmi sul fatto che volesse essere presente pure lei. Eh già! Non solo Kanon piace da matti a Catia, ma anche il ghiacciolo Made in France, popola molto spesso nei suoi sogni, proibiti e non, solo che ci starebbe un piccolo, ma piccolo, problema: Camus è fidanzato, e all’interno della sua casa ci sta pure la sua “dolce” compagna. Effy conoscendola un poco non gradirà affatto…. 
A questo punto mi auguro vivamente di non dover sedare una rissa, anche se le prospettive ci sono davvero tutte. 
-Sei pronta!? – le urlò per la milionesima volta. Lei sta ancora dentro alla sua camera. Avrà cambiato outfit non so nemmeno quante volte. Ad un certo punto a dire il vero mi sono stufata di contarle.
-Arrivo!!! È che non sono mica troppo convinta…. – fa in risposta, per poi aggiungere – Aspetta, che cambio la maglia. Questa non mi sembra per nulla adatta – io per l’ennesima volta mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo, pensando che la prossima volta me ne devo stare zitta.  
 
Dopo mezz’ora abbondante, Catia si palesa alla mia vista. Da quel che ci conosciamo non mi pare di averla mai vista così in tiro. 
Continuando a guardare la mia amica, penso tra me e me che i guai non mancheranno affatto. 
Aspetto che esca per tirarmi dietro le spalle la porta d’ingresso, prendendo poi la stradina secondaria che porta al complesso delle dodici case. Durante il tragitto chiacchieriamo del più e del meno, ma soprattutto ci soffermiamo sulla festa di compleanno dei nostri amati gemelli. O meglio, del nostro amato gemello. 
Giusto ieri sera ho sentito (ascoltato spudoratamente) Milo, parlarne con Aiolia. Tra le righe ho capito che i due stanno organizzando qualcosa, ma non ho la più pallida idea di dove si farà la festa. L’unico modo per scoprirlo è quello di far cantare lo Scorpione, ed io beh, so perfettamente come muovermi!!! 
 
A quest’ora le dodici case sono praticamente deserte. Tutti i suoi abitanti sono all’interno delle proprie case, per cui durante la nostra salita verso l’undicesima casa non incrociamo un’anima viva. Forse è meglio così, perché quando mi sono ritrovata a transitare all’interno dell’androne principale della terza, per poco non ho un mancamento… e pure Catia ha accelerato di botto il passo, quasi mettendosi a correre rischiando di planare a terra, considerato che a malapena riesce a mantenere un certo equilibrio, dall’alto dei suoi vertiginosi tacchi dodici centimetri.
Col fiato corto e la lingua che tocca quasi il pavimento arriviamo dinanzi all’undicesima casa, e come avevo preventivato sull’uscio di questi troviamo un simpaticissimo comitato di benvenuto: la carissima Effy! 
La donna di Camus coi suoi occhi curiosi ci squadra da testa ai piedi, più Catia devo dire, eh beh, in effetti la mise della mia amica è per così dire, che si nota. Io sono molto più anonima, quindi di rimando catturo meno l’interesse sulla mia persona. 
Effy, sempre continuando a tenere ben saldi i suoi occhi fissi su Catia, con un sorriso tirato ci saluta facendoci poi cenno di entrare con un semplice. 
-Mara, Camus ti sta aspettando. Catia, tu se vuoi puoi venire con me, fuori, in giardino – e continuando a guardarla con la mano destra indica la portafinestra che porta all’esterno dell’undicesima, dove appunto vi è un curatissimo giardino alla francese.
-Ti ringrazio sei molto gentile, ma ad alcune interviste partecipo anche io e questa – Catia fa in risposta, poi allarga le braccia alzando le spalle – E’ una di quelle. A dopo – sorride melliflua ed entra, richiudendo dietro di sé la porta d’entrata, mentre Effy resta per un attimo a guardare la porta, poi tira un forte sospiro ed esce in giardino a riflettere, e a smaltire l’incazzatura.
Ci scommetto. 
Nel frattempo, io e Catia ci inoltriamo all’interno della casa, raggiungendo lo studio privato di Camus.
Camus nella sua migliore veste di sé ci sta aspettando all’interno di questi, lo troviamo difatti ben sistemato sull’ampio divano in pelle bianca. Nella sua mano destra tiene un bicchiere contenente al suo interno del liquido ambrato.
L’Acquario volta leggermente il capo salutandoci con un lieve sorriso, poi con la mano libera ci invita ad accomodarci sull’altri divano, sistemato di fronte a quello in cui è sistemato lui. Noi, senza proferire parola prendiamo a sistemarci.
Mentre che mi metto alla ricerca di carta, penna, registratore, lancio una veloce occhiata a Catia, notando che i suoi occhi verdi non si staccano dall’elegante figura di nero vestita, che sta di fronte a noi.
Ma come biasimarla, Camus è tra i più belli. Dopo Kanon e Milo, ovviamente!!!!
 
 
Mara – Buonasera Camus, innanzi tutto grazie per la disponibilità – gli sorrido, sistemandomi meglio.
Camus – Buonasera a voi – fa guardando entrambe – Figurati, per me è un piacere – accavalla la gamba destra sopra alla sinistra.  
Mara – Bene, allora possiamo partire. Questa è la tua prima intervista. Dimmi, sei emozionato? 
Camus – Abbastanza, perché è appunto la prima volta, e non so cosa mi aspetti – rigira il drink tra le mani.
Mara – Nulla di particolarmente dannoso, stai tranquillo – lo tranquillizzo – Allora parto con la prima domanda? – lui annuisce – Sei nato in Francia, da dove è nato il desiderio di addestrarti in Siberia? 
Camus – Vedi, è che in realtà sono sempre stato un’amante dei luoghi freddi. Qui ad Atene fa troppo caldo, per i miei gusti.
Mara – Concordo – gli sorrido, poi parto con un’altra domanda – Visto che sei il padrone delle energie fredde, la gente pensa che tu stesso sia un tipo freddo, introverso, distante. Ma è davvero così? Oppure sono solo dicerie?
Camus – No – fa un lieve sorriso – Io sono una persona timida questo è vero, non posso negarlo, ma allo stesso tempo amo stare in compagnia e divertirmi. Certo sono molto selettivo, non tutte le compagnie mi vanno a genio. 
Mara – Il fatto di saper scegliere è molto importante – lui annuisce, allorché io gli porgo un’altra domanda – Dopo essere stato investito a Cavaliere d’Oro di Aquarius, dicesti a Milo che ti sarebbe piaciuto addestrare giovani allievi. Se tornassi indietro, visto che sono passati parecchi anni, rifaresti la stessa scelta dal diventare Cavaliere d’Oro al diventare maestro? 
Camus – Rifarei tutto questo – leggo molta convinzione nei suoi meravigliosi occhi oceanici.
Mara – Si dice che tu e Milo siate molto legati da una solida e bella amicizia. Quando non siete impegnati in battaglia, come passate il vostro tempo? Avete degli hobby?
Camus – Con Milo ci divertiamo a guardare le partite, lui tifa Olympiakos, mentre io Paris Saint-Germain, quindi non ci becchiamo quasi mai, il problema è con Aiolia, lui tifa Panathinaikos, non ti dico le azzuffate al derby – sorride – Los e Saga li devono sempre dividere. Vabbè poi giocare a biliardo e farci delle grandi abbuffate – scoppia a ridere, mentre sia io che Catia lo guardiamo con occhi sbarrati, poi la mia socia appena si riprende….
Catia – Sai Camus, dovresti ridere più spesso – e lo guarda ammaliata. 
Camus – Grazie – sorride imbarazzato e la guarda con sospetto. 
Mara – Ora però continuiamo – lancio uno sguardo truce a Catia, che lei si fa scivolare addosso come fosse olio – Se si è meritevoli, si rimane per sempre cavalieri di Atena. Sei orgoglioso di esserlo anche dopo tanti anni di battaglie logoranti? 
Camus – Certamente. Anche se a volte sono davvero stanco e avrei voglia di appendere l’elmo al chiodo e passare il testimone a mio figlio Hyoga. 
Mara – Capisco, ma dimmi hai rimpianti? 
Camus – No, rifarei esattamente tutto ciò che ho fatto finora – fa deciso.
Mara – Quale virtù deve avere secondo te un Cavaliere d’Oro? 
Camus – Essere leale.
Mara – Ti piacerebbe tornare in Siberia nei luoghi in cui ti sei allenato? 
Camus – Certamente. Un giorno ci farò ritorno, dopotutto conservo degli ottimi ricordi di quei luoghi.
Mara – Si dice che tutti abbiano sia luce che oscurità in sé stessi. Sei d’accordo? 
Camus – Certamente, perché tutti abbiamo un lato oscuro, il mio? Meglio non scoprirlo – io e Catia ci osserviamo un poco sconcertate, poi riprendendomi riparto….
Mara – In tutta sincerità, come ti fanno sentire queste domande? Cosa provi in questo momento? 
Camus – Sì, devo ammettere che mi sento piuttosto imbarazzato a rispondere a domande che riguardano il mio vissuto. 
Mara – Capisco, ma diversamente non avrebbero alcun senso – lui annuisce, io vado avanti – Camus continua tu la frase: il mio più grande risultato è stato… 
Camus – Essere arrivato dove sono ora. 
Mara – gli sorrido – Siamo arrivati alle ultime domande. Cosa consiglieresti oggi ai giovani che vorrebbero diventare cavalieri? 
Camus – Bella domanda! Credere sempre in sé stessi e puntare dritti all’obbiettivo. 
Mara – Se potessi tornare indietro, cosa diresti al giovane te stesso? 
Camus – Cerca di essere meno duro con te stesso e con gli altri. 
Mara – Preferisci una tazza di the bollente o una birra ghiacciata? 
Camus – Beh, entrambe. Poi dipende dalla situazione, ma soprattutto dal tipo di compagnia, non tutte sono gradite – sorride sotto ai baffi, mentre com’era ben immaginabile la mia carissima collega non perde quest’allettante occasione, difatti…
Catia – Oh perfetto! Allora io dovrei andare più che bene! – sorride e sospira e dice a voce non alta: Mamma mia se sei bello! Camus che è comunque riuscito a sentirla, sorride imbarazzato. Fortuna che Effy sia sempre fuori! Mi auguro che non abbia messo delle cimici, o si sia nascosta da qualche parte!!!!
Mara – Grazie Catia per la tua gentile disponibilità – affermo alzando gli occhi al cielo, poi rivolgendomi al bel francese – Ultima domanda: ti abbiamo visto combattere, soffrire, piangere, perire, ritornare in vita. vorrei quindi sapere in ultimo, chi è davvero Camus di Aquarius? 
Camus – Sono un uomo duro ma dal cuore tenero! – ci fissa entrambe, poi sposta lo sguardo su colei che è la sua compagna di vita, la quale ci sta raggiungendo, andandosi a sistemare al fianco del Cavaliere di Aquarius, puntando però i suoi occhi parecchi inquisitori su Catia, che di rimando le rivolge uno strano sorrisetto, che io ben interpreto sia di sfida.
Prevedo guai a non finire….
Facendo la gnorri, saluto tutti e a grandi falcate mi avvio verso l’uscita, oltrepassando l’uscio alla velocità della luce….
Povero Camus non ti invidio….
Ora voi due scannatevi pure!!!!
 
Grazie per la lettura.
Alla prossima intervista!!!
VanityG.
   
 
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