Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Abby_da_Edoras    04/07/2022    4 recensioni
Questa è la terza ff demenziale che ho scritto sul Trono di Spade e in questa storia in particolare riscrivo in modo parodistico e comico le vicende dell'ottava stagione, sempre incentrando il mio racconto sulla mia "strana coppia" Theon e Ramsay e cambiando completamente il destino di questi due personaggi e di molti altri. Nelle mie storie si ride (io almeno rido un sacco), c'è allegria, prese in giro, e cerco sempre di dare un lieto fine più o meno a tutti, insomma, tutto il contrario del vero GoT! Ci saranno comunque Estranei, draghi e non-morti, in fondo la stagione parla anche di loro... XD
Grazie a chi vorrà leggere e commentare questa storia, ricordo che questa è la terza e che prima bisogna aver letto "Non si torna indietro" e "Chiamami per nome".
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a autori, registi e produttori della serie TV Game of Thrones.
Genere: Angst, Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jon Snow, Ramsay Bolton, Theon Greyjoy, Tyrion Lannister
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo inizio'
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Capitolo decimo e ultimo

 

Passerà pure questa fine del mondo
E vedrai allora sarà tutto l'opposto
Di ciò che ti hanno detto
E se per caso ti perdessi nella confusione
Tra chi scappa, grida, piange o si sente perso
Stringi forte tra le mani questa convinzione
Si può essere vincenti nel tempo più avverso

Possa ogni mio graffio preservarti dal male
Tutto ciò che conosco darti da imparare
Possa ogni mia sfida farti sempre vincente…

(“Tutto l’oro del mondo” – Noemi)

 

Theon rientrò nel salone dei banchetti di Grande Inverno tenendo Ramsay stretto a sé, con un braccio attorno alla sua vita. Tyrion, nel frattempo, era anche lui ritornato al suo posto e annuì tra sé con un sorrisetto: alla fine l’idiota viziato aveva dimostrato di essere meno imbecille e egocentrico di quanto lui pensasse, tanto meglio così!

Sansa si voltò stupita verso i due giovani, non tanto per quella stretta (visto che ormai anche le pietre del castello sapevano che Theon e Ramsay se la intendevano…), quanto perché in realtà non si era nemmeno accorta del fatto che il giovane Bolton fosse uscito dalla sala e, pertanto, non aveva capito dove si fosse diretto Theon dopo una manciata di minuti.

Ora era tutto molto più chiaro.

“Lady Sansa” esordì Theon, portandosi di nuovo davanti alla giovane e tirandosi dietro un Ramsay che, una volta tanto, non sembrava contento di essere al centro dell’attenzione, “ti ho già espresso quanto sia grato e commosso per la tua bontà e generosità, per avermi perdonato e accolto nella tua famiglia. Però… ecco, desidererei tanto che Ramsay potesse sedere accanto a me a questo tavolo d’onore, questo renderebbe piena la mia gioia di questa sera. Lui mi ha salvato la vita, ha affrontato il Re della Notte per difendermi e, senza di lui, né io né Bran saremmo qui adesso.”

Sansa annuì, ma non sembrava molto convinta.

“Ramsay Bolton ha molte cose da farsi perdonare e non mi sembra che abbia mai chiesto la mia indulgenza né quella della mia famiglia” replicò. “Ho accettato di ospitarlo a Grande Inverno nonostante un anno fa lui lo avesse occupato con la forza, ma solo perché, in previsione della battaglia contro gli Estranei, avevo bisogno di ogni uomo disponibile. È il motivo per cui abbiamo al nostro fianco anche gli stessi Lannister e i loro uomini… ma non comprendo perché dovrei ammettere Ramsay alla tavola d’onore.”

Beh, diciamo che Sansa non era poi così selettiva nei confronti di chi sedeva a quel tavolo, visto che vi si trovavano anche Daenerys che lei non sopportava, Tyrion in quanto Primo Cavaliere di Daenerys, e addirittura quel subdolo di Lord Varys. Un Ramsay in più o in meno non avrebbe fatto poi gran differenza, però quello era un momento in cui lei poteva permettersi di tirarsela un po’ e di far capire a tutti i presenti che, nonostante ci fosse anche la biondina dei Draghi, alla fine la Lady di Grande Inverno era lei e lei sola.

“Perché senza di lui io sarei morto” rispose semplicemente Theon, stringendo a sé il giovane Bolton. “Perché lui era disposto a morire insieme a me, se necessario, e ha distratto il Re della Notte quanto bastava per permettere ad Arya di eliminarlo. Io, Bran, tutti noi in realtà dobbiamo la nostra vita a Ramsay.”

“Ah, sì, ma io a dire il vero volevo solo proteggere Theon, non me ne fregava un accidenti di Bran e di tutta Grande Inverno e…” iniziò a spiegarsi Ramsay, ovviamente senza aver prima collegato il suo unico neurone ballerino ma ritenendo che fosse meglio essere sinceri fino in fondo. Theon, però, gli rifilò una gomitata nelle costole per zittirlo e riprese il suo discorso.

Come dicevo, Ramsay non è un eroe e non vuole neanche esserlo, ma ha compiuto un gesto nobile e generoso per salvarmi e grazie a lui il Re della Notte e i suoi mostri sono stati sconfitti: merita un posto alla tavola d’onore tanto quanto me. Del resto, mi sembrava di aver capito che gli Stark non intendessero procedere contro le famiglie Bolton e Frey per punirle del loro tradimento…”

Sansa trattenne una risatina che in quel momento non era appropriata e si ricompose subito, di nuovo Lady di Ghiaccio.

“Non abbiamo voluto occuparci della punizione dei Bolton e dei Frey perché in questo momento non abbiamo energie da sprecare con loro” disse. “E, del resto, ritengo che la loro punizione sia già quella più indicata: sono costretti a vivere alle Torri Gemelle, a spiarsi l’un l’altro, senza potersi fidare di nessuno, guardandosi continuamente alle spalle. Ormai, volenti o nolenti, sono una sola famiglia e devono fare fronte comune contro chi, come gli Stark, potrebbe volerli attaccare, ma allo stesso tempo non possono contare gli uni sugli altri. Penso che sia la punizione migliore per loro, vivranno una vita d’inferno e, se un domani dovessero cercare di fuggire o cose del genere, l’esercito del Nord sarebbe loro addosso.”

Eh sì, Sansa Stark era diventata davvero diabolica!

“Questo è giusto” convenne Theon, “ma per quanto riguarda Ramsay, allora?”

Sansa sorrise con condiscendenza.

“Come desideri, Theon. Ramsay ti ha salvato la vita e pertanto si è guadagnato il diritto di sederti accanto al tavolo d’onore” concluse.

Soddisfatto, Theon condusse Ramsay al tavolo e lo fece sedere accanto a sé, sorridendo felice, mentre Ramsay non aveva capito un cavolo di quanto era appena accaduto e si guardava attorno con aria più stravolta del solito.

“Allora è vero che voi due fate cose!” disse Rickon, trionfante, rivolto verso Theon. “Bran non mi vuole raccontare tutto quello che vede, ma sono sicuro che sappia tutto quello che succede nella vostra camera da letto!”

Bran è un guardone, avrebbe voluto rispondere Theon, ma per quella sera era già abbastanza. Rivolse a Rickon un sorriso di circostanza e la cosa finì lì, mentre il banchetto riprendeva e i brindisi e i festeggiamenti si sprecavano.

Quando il banchetto ebbe fine e la maggior parte degli ospiti aveva lasciato il salone per andare altrove a fare cose, appunto, oppure a continuare a ubriacarsi come se non ci fosse un domani, anche Theon decise che era arrivata l’ora di ritirarsi. Si presentò di nuovo davanti a Sansa, ancora una volta portandosi dietro un Ramsay che non era così entusiasta, si inchinò al suo cospetto e la ringraziò con calore per averlo accettato come parte della famiglia e per aver permesso anche a Ramsay di sedersi al tavolo d’onore con loro.

Poi disse un’altra cosa.

“Anche Ramsay voleva ringraziarti per averlo perdonato, è pentito di ciò che ha fatto e vuole mostrarti personalmente la sua gratitudine per essere stata così magnanima con lui” riprese, afferrando il giovane Bolton per un braccio e spingendolo in avanti con una gomitata non così amichevole direttamente nel rene. “Vero, Ramsay? Non essere timido, Lady Sansa sarà felice di accogliere le tue parole.”

Era un momento catartico per Theon: in tutti quei mesi, ovviamente, si era reso sempre più conto del fatto che ormai era lui a gestire Ramsay, ad averlo in suo potere, a soggiogarlo e vincerlo anche con il sesso e le coccole… ma questa era la dimostrazione più lampante, davanti a tutti ma principalmente per se stesso. Questo avrebbe urlato al mondo che era Theon Greyjoy, ormai, a comandare tra i due, alla faccia di Forte Terrore e delle sue segrete!

Ramsay era basito. Naturalmente non aveva capito un accidenti del fatto che Theon volesse mostrare la sua forza e il suo controllo e pensava solo che a lui di Sansa, degli Stark e di Grande Inverno non sarebbe potuto fregare, strafregare e strafottere di meno… comunque non sarebbe stata la prima volta in vita sua che fingeva e, per fare contento Theon, poteva anche permettersi di dire due stronzate a caso e andare tutti a letto contenti e sereni! Così si piazzò davanti alla Lady, le rivolse un bel sorriso (avete mai notato che quando Ramsay sorride gli vengono le fossette? Io sì!) e si preparò un discorsetto dei suoi.

“Lady Sansa, per me è stato un onore sedermi al tavolo degli Stark” disse, e sembrava pure convinto! “Mi dispiace molto per quello che mio padre ha fatto alla vostra nobile famiglia e me ne vergogno, mi dispiace anche per aver accettato di usurpare il posto che solo voi meritate come Lord del Nord e… sono commosso per il fatto che, nonostante tutto, mi avete accettato. E sono anche ammirato per il tipo di punizione che avete deciso di impartire a mio padre e ai Frey… sinceramente nemmeno io sarei riuscito a escogitare di meglio! Sarete una splendida Lady per Grande Inverno e il Nord è fortunato ad avervi.”

Per qualche istante rimasero tutti a bocca aperta. In effetti Ramsay, quando voleva, era in grado di collegare il neurone e tirar fuori un discorso che sembrava quasi quello di una persona normale, l’aveva già fatto a Grande Inverno con i Lord alfieri degli Stark e ora lo faceva con Sansa.

Però era sempre meglio non sfidare troppo la fortuna. Theon, soddisfatto, si prese Ramsay sottobraccio e con un ultimo inchino diede la buonanotte a Sansa e agli Stark, affrettandosi poi a portarselo via prima che, magari, sparasse qualche boiata e rovinasse tutto!

Mentre si avviavano verso la loro stanza, attraversando i corridoi della fortezza, Ramsay notò con la coda dell’occhio Jaime Lannister che entrava furtivamente nella camera di Brienne. Visto che, notoriamente, il giovane Bolton non si faceva mai i fatti suoi, si affrettò ad afferrare il braccio di Theon per mostrargli la scena.

“Tu l’avresti mai immaginato? Quel Lannister che si scopa la sorella adesso ha cambiato gusti, si interessa a quella tizia che non si sa bene se sia una donna o un uomo” disse a bassa voce, con il consueto tatto e nel modo meno politically correct possibile!

A dirla tutta anche Theon era rimasto piuttosto sorpreso, ma sinceramente lui era l’ultimo che potesse commentare i gusti altrui! Per tutta la vita era stato un donnaiolo, fin troppo superficiale, aveva considerato le ragazze soltanto come oggetti da spupazzare a piacimento e poi buttare via… e adesso si ritrovava ad avere una relazione seria (vabbè, si fa per dire!) con un ragazzo, e neanche con un ragazzo qualsiasi, ma con Ramsay Bolton, che, anche volendo sorvolare su ciò che aveva fatto a lui personalmente, era un tipo imbarazzante, fin troppo schietto, mezzo psicopatico e con un solo neurone che vagava indisturbato nell’abisso siderale che era la sua mente. No, Theon non poteva assolutamente sindacare sull’attrazione per qualcuno.

“Beh, meglio così per tutti. Magari sarà la volta che Jaime Lannister si allontanerà da quella serpe della sorella e che deciderà di combattere al fianco degli Stark e dei Targaryen, come fa Tyrion” commentò, tirando via Ramsay prima che decidesse, magari, di andare a chiedere chiarimenti a Jaime stesso sul fatto che facesse cose con Brienne.

Tuttavia, mentre lo conduceva verso la loro camera, Ramsay non poté trattenere una risatina.

“Certo che stanotte ne avrà di cose da spiare quel guardone di Bran!” mormorò, divertito.

Theon concordò, sperando in effetti che il giovane Stark fosse talmente impegnato a godersi la novità di Jaime e Brienne da non sintonizzarsi su ciò che sarebbe accaduto nella loro stanza!

Ma non era finita. Girando l’angolo, i due si imbatterono in Gendry, che al contrario di ciò che ci si sarebbe potuti aspettare aveva proprio un’aria da funerale.

“Gendry Baratheon, vero?” lo apostrofò subito Ramsay, felicissimo di poter andare a rompere le palle a qualcuno. “Io sono Ramsay Bolton. Insomma, siamo proprio due bastardi fortunati, noi, eh?”

E rise della sua stessa battuta che non faceva ridere proprio nessun altro. Anzi, Gendry sembrava ancora più depresso.

“Beh, che c’è, non sei contento? Sei stato riconosciuto unico Baratheon ancora in vita e nominato Lord di Capo Tempesta” riprese Ramsay, che proprio non si rendeva conto di quando era il momento di tacere.

“Non mi serve a niente essere Lord di Capo Tempesta se non posso avere quello che ho sempre desiderato” replicò il ragazzo, scuotendo il capo tristemente. “Ora che ho anch’io un titolo nobiliare ho pensato che avrei potuto finalmente chiedere ad Arya di sposarmi, ma lei… lei ha rifiutato dicendo che non vuole essere una Lady, che non fa per lei e che mi troverò senza problemi una fanciulla più adatta come sposa. Ma io non voglio un’altra, io amo lei, la amo fin da quando era una ragazzina cenciosa e…”

“Tu hai chiesto ad Arya di sposarti e lei ha rifiutato?” si stupì Theon. Anche stavolta non era tanto stupito dal fatto che qualcuno potesse essersi innamorato di Arya (anche se lui l’aveva sempre considerata, detto senza tanti complimenti, un cesso), quanto dal coraggio dimostrato da Gendry nell’averla chiesta in sposa. Non era poco che ne fosse uscito vivo, magari allora aveva qualche speranza!

“Insomma, ma sei proprio un coglione!” reagì Ramsay, sbuffando. “Perché queste cose le dici davanti a noi invece che a lei?”

Gendry lo fissò come se non capisse, ma a dirla tutta Ramsay aveva detto l’unica cosa sensata di tutta la serata…

“Sì, ma che sei, scemo? Lei ha detto che devi trovarti un’altra se vuoi una Lady, no? E tu dille che non la vuoi, una Lady!” ribadì il giovane Bolton, come se spiegasse cose ovvie a un cretino integrale. “Dille che vuoi solo lei e che non t’importa di Capo Tempesta, che ci metterai qualcun altro e che ti basta che stiate insieme. È così difficile?”

Gendry parve illuminarsi: no, effettivamente non era difficile, però lì per lì non ci aveva pensato e aveva avuto bisogno che Ramsay Bolton lo facesse ragionare (il che la dice lunga anche sull’effettiva intelligenza di Gendry…). Era vero, Arya non aveva detto che non lo amava e infatti l’aveva anche baciato. Aveva solo risposto che lei non sarebbe mai stata la Lady di un castello… e lui, fesso, se n’era andato con la coda tra le gambe. Doveva tornare subito a cercarla e dirle che l’amava e che l’avrebbe seguita ovunque, che voleva solo stare con lei e che Capo Tempesta se la prendessero pure gli Estranei o chi per loro, visto che gli Estranei non c’erano più!

In fretta, ringraziò Ramsay per il prezioso consiglio e corse a cercare Arya.

Theon rimase perplesso a guardare il suo compagno che, ancora una volta, aveva dimostrato un acume insospettabile.

“Ma… tu non la conosci quasi, Arya. Come hai fatto a capire cosa avrebbe dovuto dirle Gendry?” gli domandò.

“Non è ovvio? Ho pensato a cosa avrei detto io” rispose Ramsay, semplicemente. “A me non importa più niente di Forte Terrore o di Grande Inverno o di qualsiasi altro posto e non voglio più essere Lord di niente, tutto quello che voglio è stare con te, e ho immaginato che anche per Gendry fosse la stessa cosa.”

Quelle parole così spontanee e allo stesso tempo preziosissime emozionarono e commossero Theon fino in fondo al cuore e anche più in basso. Passò il braccio attorno alla vita di Ramsay e si diresse con lui verso la loro camera, stavolta con molta più urgenza e sperando di non incontrare più nessuno. Ramsay gli aveva appena detto, a modo suo, che lo amava, che per lui era tutto ciò che aveva al mondo, e Theon non si era mai sentito così desiderato e accolto. L’affetto seppur morboso e ossessivo di Ramsay era comunque un sentimento profondo e vero e lui… lui cominciava davvero a pensare di essere tanto folle da ricambiarlo!

Ah, quella notte Bran Il Guardone ne avrebbe avute di cose da spiare!

Quando furono finalmente nella loro camera, Theon lo strinse tra le braccia e lo baciò appassionatamente e profondamente, travolgendolo come un fiume in piena, spingendolo sul letto e mettendosi sopra di lui. Lo spogliò e si liberò delle proprie vesti, continuando a baciarlo e a stringerlo, fino a seppellirsi in lui completamente fondendosi con il suo corpo. Ramsay, stordito dalle emozioni di quell’indimenticabile giornata e stravolto per gli abbracci appassionati di Theon, non capì bene cosa stesse accadendo e poté solo accogliere con spontaneità e naturalezza il giovane Greyjoy, mentre sentiva che gli tremavano le gambe e i polsi. Era del tutto sopraffatto da Theon e si lasciò andare in sua balìa, desiderando solo che quell’abbraccio appassionato non finisse mai.

Alla fine Ramsay era sfinito e disfatto ma Theon non aveva ancora finito con lui: dopo tutto quello che era successo quella sera dovevano anche parlare e lui avrebbe dovuto spiegargli i suoi progetti per l’immediato futuro.

Lo strinse a sé con tenerezza e gli accarezzò dolcemente i capelli scarmigliati.

“Ramsay, ti chiedo perdono per averti messo da parte questa sera” disse. “È vero che poi ho cercato di rimediare, ma è stato comunque imperdonabile da parte mia lasciarmi affascinare dagli Stark e ferirti lasciandoti solo. Tyrion aveva tutte le ragioni ad essere arrabbiato con me e anche tu. Al contrario, tu mi hai fatto capire cosa conta veramente quando… quando si ama qualcuno.”

Theon non aveva dimenticato ciò che Ramsay aveva consigliato a Gendry!

“E io voglio stare con te, voglio averti con me per sempre, però sento anche di doverti spiegare che, anche questa volta, non torneremo subito a Pyke, sebbene te lo avessi promesso” riprese poi, abbracciando e accarezzando il compagno. “Ho il dovere di combattere al fianco degli Stark in quest’ultima guerra per il Trono di Spade, specialmente ora che mi hanno accettato come uno di loro. Però… ecco, alla fine di tutto vorrei anche ritrovarmi di nuovo con te, poter davvero tornare alle Isole di Ferro e vivere insieme come ti avevo promesso. Gli Stark sono la mia famiglia, ma lo è anche Yara e tu sei… tu sei il ragazzo che amo. Puoi fare quest’ultima cosa per me e combattere al mio fianco?”

Era la prima volta che Theon gli diceva che lo amava e che gli chiedeva il suo parere. Ramsay era stravolto e felice, il neurone impazzito quasi si fondeva per l’emozione!

“A me basta stare con te, non voglio altro, come ho detto a Gendry” ammise a voce bassissima. “Combatterò al tuo fianco, non per gli Stark ma per te… anche perché sennò tu ti faresti ammazzare, come hai rischiato con il Re della Notte. Non ce la puoi proprio fare senza di me!”

“No, infatti, non posso” scherzò Theon. Sorrise felice e baciò di nuovo Ramsay, un bacio profondo, intimo, infinito ma anche incredibilmente dolce e tenero. E, dopo quel bacio, lo avvolse nel suo abbraccio per addormentarsi insieme a lui, due solitudini che finalmente si erano trovate per completarsi. La guerra per il Trono di Spade sarebbe presto ripresa, ma a loro importava solo viverla insieme… e chissà quanti casini sarebbero riusciti a combinare!

Ma questo lo scoprirà chi avrà voglia di proseguire questo folle viaggio con me e con i nostri due improbabilissimi protagonisti…

 

FINE

 

 

 

   
 
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