Film > Star Wars
Ricorda la storia  |       
Autore: Tawariell    04/07/2022    2 recensioni
Luke Skywalker sta cercando di ricostruire l'ordine Jedi, dopo la caduta dell'impero. Ad aiutarlo l'amica Ahsoka Tano, la sorella gemella Leia e non solo. Nel mentre indaga sul misterioso ammiraglio Thrawn ma intanto il temibile moff Gideon ha deciso di vendicarsi dell'umiliazione subita, mandando la sua letale spia, Lissa Holne, a cercare di fermarlo.
Tuttavia l'incontro tra il bellissimo e timido jedi e la fascinosa e sfrontata agente avrà esiti assai imprevisti...
Ringrazio il mio caro amico Marco per avermi aiutato a scrivere alcune parti e la mia amica Krishel per avermi fatto da beta reader
Ricordarsi di leggere prima questa storia, poi Balance of the Force e poi My life with shy hero
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa, R2-D2
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
 
Sistema Chandrila, 9 ABY
 
Si chiamava Lissa Holne ed era una spia al servizio del Gran Moff Gideon. Era la sua vita ormai da molto tempo, tanto da riuscire a stento a ricordare cosa fosse essere una persona “normale”, di quelle che camminando per strada non controllano di essere seguite e che non cercano in qualsiasi passante che incrociano i segni di un’arma nascosta addosso.
Era infiltrata ormai da quasi due anni nella Capitale della Nuova Repubblica, sotto copertura di barista in una cantina di medio livello non lontano da diversi edifici ministeriali.
Stava pulendo il bancone, con aria distratta, come una qualsiasi barista che ha avuto una dura giornata e aspetta solo la fine del turno. Ma le sue orecchie erano tese, pronte a cogliere qualsiasi conversazione che potesse sembrare interessante. Ed ogni volta che un avventore si avvicinava alla porta Lissa, si spostava a controllare la temperatura dei refrigeratori di bevande - un gesto che, casualmente, la portava ad essere molto vicina allo storditore a ultrasuoni fissato sotto il bancone.
Uno degli avventori, un Falleen visibilmente alticcio, si avvicinò e provò a intavolare una conversazione con lei. Ecco, riflettè Lissa, probabilmente per apprendere l’arte di rimbalzare gli ubriachi importuni la vita da barista è più efficace dell’addestramento da spia. Era ormai esperta nel respingere questo genere di approcci e in un paio di minuti aveva rimandato il Falleen al suo tavolo, visibilmente soddisfatto per ‘aver fatto colpo’ quando in effetti Lissa lo aveva liquidato. E nel mentre Lissa era anche riuscita a piazzargli un altro drink. Il Falleen non era un avventore abituale e probabilmente non sarebbe tornato tanto presto o almeno questo era ciò che Lissa sperava. Ma capitava fin troppo spesso che gente mai entrata in quel bar decidesse di tornarci più spesso, dopo averle dato un’occhiata. Del resto Lissa sapeva che il suo aspetto era uno dei motivi per cui era stata scelta per quell’incarico.
Era Umana e pur non essendo molto alta aveva gambe lunghe ed affusolate ed un corpo snello ma formoso senza curve esagerate; il suo viso era un ovale quasi perfetto, dai lineamenti dolci incorniciati da una fluente chioma ramata. Gli occhi erano chiari, di un azzurro che sfumava nel verde, espressivi e vivaci - occhi che calamitavano l’attenzione di chiunque li notasse e le davano un’aria innocente e innocua, quasi infantile. Erano occhi che ispiravano fiducia istantanea e inducevano chi cadeva sotto il loro incantesimo alla sincerità. 
Insomma, Lissa era perfetta per quell’incarico. E questo la rendeva felice. Molte spie, lei lo sapeva, erano avide e opportuniste e facevano quel rischioso mestiere per brama di ricchezza o per il potere che derivava dal conoscere segreti di gente potente. Lissa invece era entrata a servizio del Gran Moff Gideon per un motivo molto diverso - in effetti, avrebbe fatto quel mestiere gratis se glielo avessero chiesto.
La vendetta era ciò che la spingeva.
Odiava da sempre l’Alleanza e la nuova Repubblica con essa perché durante uno delle loro dannate battaglie, avevano fatto saltare in aria un intero quartiere di quello stesso sistema, dove vivevano i suoi genitori, persone buone e innocenti, uccise senza alcun motivo.
Stava aspettando il maestro jedi, Luke Skywalker, considerato da molti una celebrità ma non da lei. Era sicuramente come tutti gli altri.
Lo aveva contattato, con un doppio codice segreto, dicendo di avere informazioni sull’ammiraglio Thrawn, il che era vero e sperava di poterlo usare per fermare il rivale del suo mentore.
Quando il giovane arrivò, la donna era chinata a pulire e nemmeno se ne accorse.
Luke si sedette al bancone, in attesa, deciso a non svelarsi subito per studiare meglio la situazione.
La sua giovane età gli consentiva spesso quello scherzetto.
“Buongiorno scusi vorrei una birra jawa per favore.”
La ragazza si alzò e si avvicinò al giovane, ignorando totalmente chi fosse.
Aveva un’aria molto timida e un viso angelicato che la lasciarono interdetta.
Chissà chi era? Forse uno studente?
“Certo signore, arrivo subito.”
Il ragazzo annuì, faticando non poco a non dire: “Nessun signore, io sono Luke.”
Odiava quelle formalità. E odiava anche che le persone lo considerassero un grande eroe.
Per fortuna quello era un bar dei bassifondi, dove poteva passare tranquillamente inosservato.
Lissa tornò verso di lui, con la birra.
“Eccovi, chiedo scusa. Sto aspettando una persona importante e sono molto nervosa.”
“Chi se posso chiedere?”
“Un maestro jedi. Considerando che è il capo del consiglio credo che avrà il triplo della nostra età, se non il quadruplo e deve essere il classico vecchio che si crede chissà chi.”
Luke faticò a stento a non scoppiare a ridere, abbassò la testa verso la birra e la finì, osservando la giovane di sottecchi.
Era molto carina, capelli rossi e ricchi e uno sguardo acuto e triste.
Decise che era ora di farla finita con quella sceneggiata.
Si avvicinò alla giovane e sorrise.
“Credo che tu stia aspettando me. Assicuro che non ho ancora compiuto 30 anni e contrariamente a come mi tratta la gente, non mi sono mai sentito superiore a nessuno. Piacere sono Luke Skywalker.”
Lissa diventò bordeaux, allungando la mano verso il giovane.
Quello era Luke Skywalker? Ma che cavolo le avevano raccontato?
“Chiedo scusa, temo che i miei informatori siano un po’ male informati.”
“Lo credo anche io.”
Lissa era ancora rossa in viso ma continuava a guardarlo con una certa sfacciataggine. Beh dopotutto avrebbe anche potuto divertirsi un po’ con quel tipo, visto che era così carino, anche se aveva l’aria di uno difficile da conquistare.
“Venga pure nel retro, tanto non c’è nessuno a quest’ora.”
Il giovane Skywalker la seguì mentre la giovane si privava della camicetta, nella speranza di farsi notare da lui ma Luke girò la testa altrove per guardare meglio quel posto.
Lissa sbuffò.
Vabbè era un primo tentativo.
“Io sono Lissa comunque.”
“Come hai avuto il mio codice?”
“Noi cacciatori di taglie abbiamo i nostri metodi.”
“Capisco. Possiamo arrivare al dunque? Scusa la brutalità.”
Lissa si sedette su una sedia, invitando il giovane uomo a fare altrettanto, quando fu sicura che fosse seduto di fronte a lei, accavallò le lunghissime gambe, fasciate da eleganti calze nere.
Il giovane sorrise e la guardò negli occhi mentre la giovane spia faticò non poco a non trasformare gli occhi in due fessure.
Ma allora lo faceva apposta.
“So che state cercando l’ammiraglio Thrawn. Come sapete lui è uno di quelli che sta cercando di rifondare l’impero. Da fonti certe sappiamo che si nasconde su New Alderaan.”
“Veramente? Non è troppo in vista?”
“No, maestro Skywalker se si vuole colpire la capitale galattica.”
“Sono Luke. Nessun titolo, per favore.”
“Capisco. Mi scusi.”
“E niente lei.”
“Scusi… scusa. Eppure tutti…”
“Sì lo so come mi considerano tutti. E credimi mi annoia enormemente.”
Lissa lo fissò incuriosita. Che il suo capo Gideon le avesse detto delle bugie?
“Anche i bambini?”
“Loro è diverso, ovviamente. E’ che detesto fare la celebrità.”
“Capisco.” fece Lissa. “La nostra fonte comunque dice che l’ammiraglio si sposta spesso da New Alderaan a diversi sistemi vicini ma più periferici, dove sta ammassando una flotta per attaccare la nuova repubblica.”
Luke annuì.
“Grazie. E’ ciò che temevano. Questa guerra non finirà mai.”
“Lo temo anche io. Scusa… scusa se mi permetto. E’ vero che tu e la senatrice Leia siete gemelli?”
“Sì.”
“E siete figli del grande eroe della guerra dei cloni Anakin Skywalker e della senatrice Padmé Amidala?”
Un lampo passò negli occhi del giovane uomo.
“Sì, esatto” fece lui, deglutendo a fatica.
“Ecco perché abitate in una delle grandi case al numero 500. Immagino abitiate lì da sempre.”
“Immagini male, credimi.” rispose Luke avviandosi verso l’uscita.
Lissa si alzò e lo seguì.
“Ho detto qualcosa che non dovevo? L’ho forse punta sul vivo?”
“Ti ho già detto di non darmi del lei. E credimi parli di cose che non sai.”
“Beh dopotutto essere figli di un grande eroe e di una senatrice dovrebbe dare dei privilegi.”
“Te lo ripeto. Parli di cose che non sai.”
Luke si girò di scatto e provò di nuovo a raggiungere l’uscita. Non aveva nessuna voglia di raccontare i fatti suoi ad una sconosciuta che si stava dimostrando così scostante e arrogante.
“Che ho detto di male?”
“Credi ai pettegolezzi!”
“Quali pettegolezzi? Hai appena detto di essere realmente figlio loro quindi dovresti avere avuto diversi privilegi…”
“Nessun privilegio, signorina. Non ho mai conosciuto i miei genitori. Sono morti quando ero molto piccolo!” sbottò uscendo furente dalla porta.
Lissa impallidì dalla vergogna. Aveva fatto una figuraccia. Accidenti a lei che si fidava delle stupidaggini che le raccontava Gideon. Va bene che era il suo capo ma aveva  già sperimentato in passato come non fosse molto bravo a reperire informazioni.
Che cosa poteva fare?
Tornò a sedersi nel ripostiglio, riflettendoci sopra.
Forse poteva andarlo a cercare a casa però non le piaceva l’idea di invadere così la sua privacy.
Era più che evidente  che il giovane Skywalker ci tenesse molto.
D’altro canto era l’unico posto dove poteva andarlo a cercare.
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Tawariell