Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: lulette    05/07/2022    2 recensioni
|| 4 capitoli || COMPLETA ||
Dal capitolo I: Ad un certo momento, vide entrare un giovane uomo che dal modo in cui si muoveva, pareva sprizzare sicurezza da tutti i pori...
...Lo guardavano tutti: per forza! Era di una bellezza conturbante, quasi fastidiosa...
...'Dio, ti prego. Fa' che non sia lui'...
Si sedette al tavolino di Merlin, e gli porse la mano con un luminoso sorriso. "Tu devi essere...lui!"
'Come non detto. Grazie, Signore!'
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 




Sex and love

 

 


 

 

Merlin si girò verso Arthur. Il biondo gli sorrideva imbarazzato ma speranzoso. In realtà Merlin lo guardava senza vederlo. L’unica cosa che riusciva a pensare lucidamente era quella di dover andare subito a casa. D’istinto si alzò in piedi, ma si mosse così in fretta che ebbe un brutto capogiro. Stava per cadere, ma Arthur che nel frattempo si era alzato anche lui, fu lesto ad acchiapparlo. “Stai male?” chiese Arthur, sorreggendolo per la vita.

“No, solo un giramento di testa.”

Arthur attese ancora qualche momento: “Meglio?”

“Sì, grazie.”

 

Merlin spalancò gli occhi, quando vide Arthur avvicinarsi, chiudere gli occhi e arricciare le labbra per baciarlo. All’ultimo istante riuscì ad evitarlo e sgomitando si sciolse dalle braccia di Arthur.

“Dio… ma che sta facendo?” domandò quasi istericamente.

“Secondo te Merlin? Forse volevo solo vedere se avevi un ciglio in un occhio!” rispose Arthur con amara ironia, offeso da quel rifiuto. “Non mi hai risposto …e ho pensato…”

“Ha pensato male! Secondo lei, andarsene via, significa sì?”

“Sarebbe solo …per una notte, Merlin” rispose Arthur triste.

“Solo per una notte?” soffiò Merlin con ferocia. “Risposta sbagliata, capo! Mi dica, perché io?...Perché sono carino, ma non bello, dolce e intelligente ma non troppo? Proprio come le ragazze che scegliete SOLO PER UNA NOTTE? Come osa? Io non sono come loro e non sono nemmeno come lei!”

“Quindi é questo che pensi davvero di me?” chiese Arthur ansimante di rabbia.

“Non posso certo pensare che lei si sia comportato come un chierichetto! Ma non sono affari miei e non è mio compito giudicarla. Non può permettersi di offendermi in questo modo! Dovrei buttare alle ortiche il mio modo di vivere, il mio modo di amare, quello che sono e quello che sto cercando di essere per quale motivo? Solo perché lei non riesce ad accettare di essere gay?”

L’altro con sguardo freddo, ma con voce stranamente calma rispose: “Non c’è bisogno di scaldarsi tanto. È sufficiente che tu mi dica di no!”

“No, infatti. No, no e no!”

“Avrei dovuto immaginarlo. Mi hai sempre detto che non avresti mai mischiato il lavoro con l’amore…”

“Quale amore, Arthur? Non vedo ombra di amore in questo. Solo un ridicolo esperimento che comprende il sesso più squallido.”

“Sei licenziato!”

“Che cosa? Mi licenzia perché le ho detto di no? Non é giusto!”

“No, Merlin. Se é quello il tuo problema, ti licenzio così non dovrai andare contro la tua etica professionale e morale e ti sentirai più tranquillo nel caso tu … cambiassi idea…”

“Cosa non le é chiaro della parola ‘no’? E lo sa che quello che ha detto ha tutta l’aria di essere un ricatto?”

Arthur spalancò gli occhi poi soffiò una risatina dalla bocca: “Ammetto che dal tuo punto di vista, possa anche sembrare così, ma ti giuro che non lo è! ... Posso sapere perché sei così sconvolto?”

“Sconvolto? Disgustato esprime meglio il concetto!”

“Addirittura? E cosa ti disgusta così tanto? Io?”

“No, generalmente no. Ma la sua volgarità coi suoi ‘compagni di merende’, sì, mi disgusta! E anche i gemiti delle sue amanti tutte le notti, certo che mi disgustano! E il pensiero che lei mi consideri una nullità proprio come loro, non solo mi disgusta, ma mi fa venire voglia di vomitarle sui piedi!”

Arthur per un attimo vide bianco dalla rabbia e sentì un calore bruciante salirgli al viso.

“Ho capito! Io non sono alla tua altezza. Tu sei un bravo ragazzo e io un bifolco. Tu sei il ragazzo più puro e romantico del pianeta. Così puro e romantico che nessuno potrà mai provare neanche lontanamente i sentimenti altissimi che solo tu sei in grado di cogliere. E sputi sugli altri vermi della terra, come Virgilio all'Inferno!”

Merlin aveva gli occhi fuori dalle orbite e non riuscì a dire una parola. Arthur si avvicinò di un paio di passi all’altro e continuò con sarcasmo crescente: “Per poter passare una notte con te, so bene cosa avrei dovuto fare: avrei dovuto chiedere la tua mano, prima!”

Arthur non l’aveva visto arrivare e si premette una mano sulla guancia. Il manrovescio di Merlin era giunto come un fulmine, potente e inaspettato.

Merlin guardava la sua mano come se non facesse parte del suo corpo. Non si era reso conto di quel che faceva. Non che non lo volesse, ma non era riuscito ad impedirselo. Ed ora non sapeva più che fare. Grosse lacrime gli rigarono il volto. “Allora posso parlarle apertamente, tanto sono licenziato…” singhiozzava Merlin.

“No! Dai, Merlin. Era solo per dire… non intendevo…!

“Lei non mi merita. Io le ho dato tutto: il mio tempo, la mia devozione, i miei pensieri, il mio affetto, la mia vita! Tutte cose non previste da uno stipendio mensile, per quanto generoso. Ma non mi è mai pesato perché ero felice di farlo. Ora mi chiede di venire a letto con lei con la stessa disinvoltura con cui mi chiederebbe di spuntargli le basette!”

Merlin continuava a piangere disperato, nemmeno lui sapeva più esattamente perché, ma non gli importava. Non si vergognava neppure.

“Calmati… non serve a nessuno che tu faccia così!” provò Arthur che non sapeva più che pesci pigliare vedendo Merlin tremare sempre più forte.

“Io a letto con lei non ci vengo… Lei può essere bello e desiderabile quanto le pare! Sì! Anche lei é perfetto per la scopata di una sola notte… ma non con me! Qualsiasi altro gay non vedrebbe l’ora ma se non le va bene nessuno può sempre rivolgersi a un professionista: sarebbe la soluzione migliore, per ciò che le serve sapere e i soldi di certo non le mancano!" Merlin strinse le labbra e alzò un indice accusatorio contro Arthur, che notò lo sguardo velato dell’altro, quasi che il ragazzo non fosse del tutto presente. “C’è un unico modo per portarsi a letto Merlin Emrys, il ‘puro’, come dice lei e cioè farlo innamorare e innamorarsene perdutamente. Matrimonio gradito, ma non indispensabile. E comunque non prima di due anni di ottima convivenza. Senza contare le preferenze che ha a letto. Primo:- preliminari a non finire, peggio della più romantica delle donne. Secondo:- orgogliosamente attivo e passivo, ogni volta.

Arthur non era in grado di valutare se fosse più lui ad essere fuori di testa o Merlin. Aveva una faccia come se lo avessero preso a schiaffoni. In effetti uno lo aveva appena preso e cominciava a notarsi il livido viola sul suo zigomo sinistro.

“Io penso di non essermi espresso nel modo migliore” disse Arthur confuso.

“Lei pensa? Mi spiace per lo schiaffo…credo. E comunque l’unica cosa che voglio fare adesso é andare a dormire! …Da solo!"

“Guarda che devi aver frainteso tutto, Merlin…lascia che ti spieghi!”

“L’ha già fatto! Perché ora non se ne va a cercarsi un altro?”

“É quello che farò!” quasi urlò Arthur. Non era quello che avrebbe voluto fare o dire, ma Merlin non gli dava tregua. Nessuno l’aveva mai trattato con tale disprezzo e proprio nel momento in cui lui si era esposto di più.

Merlin avvertì come una pugnalata allo stomaco, ma continuò: “Lei rimarrà comunque lo stesso di sempre. Se uno ama crogiolarsi nel peccato della lussuria, etero, gay o trans, continuerà a farlo in eterno. Anche senza trarne particolare piacere. Quando un’anima é scura continua a nutrirsi della propria oscurità persino senza motivo. Anch’io sono stato vicino a perdermi, molto più vicino di quanto lei possa immaginare, ma con grande sforzo, mi sono tirato fuori. E ho scoperto che essere un coglione non é tanto male a volte. Uno può guardarsi negli occhi allo specchio, senza vergognarsi di quello che é!”

“Ora sei crudele…”

“Sono stufo, é diverso! Dopo tutte le ragazze di Londra, ora avrà bisogno di provare tutti i ragazzi gay della Gran Bretagna. E perché dovrei farle io, da sfigato apripista? Se ha così tanta fretta, il ragazzo ideale per lei é Gwaine: facile, veloce, indolore, zero coinvolgimento emotivo, zero strascichi, valori aggiunti: bellezza e esperienza…molta! Unico problema: l’ha appena fatto con un altro. Tanto credo che le basterà solo il suo lato B, visto ciò che deve verificare. Gli faccia fare una bella doccia e utilizzi un buon preservativo. E non dimentichi…”

“Basta!” gridò Arthur, colpendo forte il petto di Merlin con le mani e buttandolo in acqua con un tonfo sonoro.

“Sei uno stronzo!” urlò ancora Arthur e se ne andò.








 







 




 









 



Merlin bussò alla porta della camera del capo. Era tardissimo. Erano quasi le undici del mattino.

Il padrone aprì con i capelli bagnati e un asciugamano legato in vita.

'Allora è in grado di lavarsi anche senza il mio aiuto' pensò il maggiordomo sorpreso.

 

Arthur dal canto suo notò che l'altro indossava solo camicia e pantaloni, senza giacca, cravatta, gilet. Era una cosa strana, ma quel modo di vestire gli donava molto.

Il capo arricciò le labbra e gli disse con fare dispiaciuto: "Ti chiedo scusa per lo spintone. Non succederà più: te lo prometto! Non ho quasi dormito dal dispiacere!"

"Io ho impiegato un po', ma una volta presa la mia decisione ho dormito sodo."

"Quale decisione?"

Merlin ancora sulla porta dichiarò: "Mi licenzio!"

"Cosa?" urlò Arthur con aria stupita e affranta al contempo. "Ma, mi hai sentito? Ti ho appena chiesto scusa. Sono sincero!"

Merlin entrò nella stanza e richiuse la porta dietro di sé, poi si volse verso l'altro, respirando affannosamente e continuò come se il padrone non avesse detto niente. Era difficile per Merlin parlare con Arthur seminudo, ancora più bello del solito e particolarmente gentile!

"Voglio dirle solo una cosa! Io non voglio essere solo un esperimento per lei. 'Solo per una notte!' non esiste, Arthur…Voglio che lei ci metta il massimo impegno, a fare andare le cose nel verso giusto e cioè con l'idea di mettersi con me seriamente, se dovessi accettare…" 

Arthur boccheggiò per la sorpresa e per la gioia che quelle parole improvvisamente gli davano! Comprese in quel momento perché Merlin si fosse licenziato.

Percepì un frullio agitato all'addome e un volo di brividi per tutto il corpo.

"Te lo assicuro. Io ce la metterò tutta e tu?"

Merlin non rispose: non aspettava altro, si avvicinò ad Arthur, sfiorandogli il petto con una mano e infilando un dito nel telo del padrone, giocando con il bordo superiore e mormorò:

"Le dimostrerò che lei è come me. Non è così male, lo vedrà!"

"Un bisex?" ansimò Arthur, già pesantemente eccitato. "Io direi più gay, ma le etichette non hanno alcuna importanza" sussurrò Merlin, tirando all'esterno il dito e facendo scivolare il telo ai piedi di Arthur. L'erezione del padrone faceva bella mostra di sé. 

Con le mani, Merlin accarezzò spalle e braccia dell'altro, studiandolo mentre Arthur socchiudeva gli occhi, schiudeva la bocca per sospirare e tremava sotto il suo tocco: semplicemente una visione da togliere il fiato. Con una mano Merlin gli circondò la nuca con forza ma al contrario lo baciò molto dolcemente. Accorgendosi poi che l’altro voleva di più, Merlin lo spinse di getto sul letto, sotto di lui e lo baciò appassionatamente: un bacio da stendere chiunque.

 

E infatti Arthur era steso! Il padrone cominciò a  togliere la camicia a Merlin, quasi con prepotenza: “Voglio vederti!”

“Ok, ma senza rompere la mia camicia preferita, signore!”

“Allora, lo sapevi?” aggiunse con un sorriso ironico “Sapevi già che avrei ceduto subito! Ti sei messo in ghingheri per questo!”

“Lo speravo solamente…”

Arthur gli regalò un enorme sorriso: “Tu sai di essere incredibilmente bello? Hai sempre avuto un viso d’angelo…” e gli sfiorò una guancia col dorso di una mano.

“Ali comprese!” ridacchiò Merlin toccandosi un orecchio.

“Stupido, no! Le tue orecchie sono perfette su di te…Ieri, quando ti ho visto in costume, non riuscivo a crederci: sei l’uomo più attraente che abbia mai visto!”

“Continui pure, per una strana volta non la trovo affatto noioso.”

“Non sei più il mio maggiordomo. D’ora in poi esigo che tu mi dia del tu!”

“Vedrò di abituarmi, ma adesso avrei bisogno di fare un po’ di buon sesso con …te!”

“Sono d’accordo. Se ne hai così bisogno…”

“Sì, credo di avere degli arretrati. Al contrario di me, tu non hai bisogno di fare sesso con nessuno” e lo baciò di nuovo con grande trasporto “Tu devi solo lasciarti andare e provare per una volta a fare l’amore, magari cercando anche di innamorarti, se puoi…”

“Penso di essere sulla buona strada, Merlin!” Il moro sorrise felice.

“Ma, come conciliare il tuo ‘fare sesso’ con il mio ‘fare l’amore’?” chiese languidamente Arthur, dopo aver finito di spogliare l’altro.

“Nel nostro caso… ma solo nel nostro, credo che le due cose…si equivalgano” sussurrò convinto Merlin.

 

E non ci fu altro da dire…





 



“Baciami!”

“Mi fanno male le labbra, Arthur!”

“Faccio piano” e sfiorò la bocca di Merlin con la sua!

“Hai una pelle delicatissima: sei tutto rosso in viso!”

“Non lo sapevi? Un po’ é anche colpa della tua barba dura!”

Arthur si girò verso l'altro. Erano malamente avvolti dai lenzuoli, in un letto completamente sfatto. Arthur aveva i capelli sparati in tutte le direzioni e ovviamente era bellissimo, pensava Merlin con una stretta al cuore, ma un netto brontolio allo stomaco lo distolse dai dolci pensieri.

“Sono otto ore che siamo a letto, mi fa male tutto e ho fame!”si lamentò Merlin.

“Siamo nei guai, allora! Io non so nemmeno preparare un panino e il mio maggiordomo si é appena licenziato.”

“Ma la cuoca dov’é finita?”

“Oggi ho dato a tutti un giorno di permesso!”

Merlin si mise seduto a guardare Arthur, alzando un po’ la voce: “Sapevi che sarei venuto da te!”

Artù con la testa sprofondata nel cuscino si girò a guardarlo. “Lo speravo solamente…”

Merlin sbuffò divertito.

 

“Allora, come pensi sia andato l’esperimento?” chiese Arthur curioso, alzando la testa dal cuscino.

“Alla grande! Ma io sapevo già di essere un rullo compressore” rispose Merlin ridendo sotto i baffi.

“Sono d’accordo, ma…parlavo di me” fece Arthur perplesso.

“Niente male, direi!”

“Tutto qui?”

“Non era un esame per essere promossi o bocciati, né con voti da assegnare. Mi interessa di più capire lo svolgimento futuro, se ci sarà…”

“Hai dei dubbi? Devo essere un gay da poco, allora. Come etero ero una bomba.”

“L’ho saputo…una bomba per le ragazze, ma non per te!”

“Esatto e come hai avuto modo di notare, con te non c’è stato questo problema.”

“Quante volte, Arthur? Tre o quattro?"

"Non importa! L'importante è che sono felice e mi sembra che anche tu lo sia!"

"Lo sono! È stata un'esperienza magica, direi! Come se ci fossimo incontrati giá in un remoto passato e solo ora si compisse il nostro destino insieme…"

"Mi stai facendo paura, Merlin. Ho provato anch'io sensazioni simili alle tue…ed è stato straziante e bellissimo allo stesso tempo!"

"Potremmo consultare qualche esperto. Non si sa mai…"

"A Londra c'è questo tizio famoso, una specie di santone, che legge il passato della gente. Si fa chiamare Gaius quattordicesimo!" riferì Arthur con un sorriso scettico.

"Vedremo… io non ho mai creduto molto in queste cose, almeno finora!"

"Io meno di te, credo!”

"Morgana pensa che noi siamo predestinati…" disse Merlin.

"Morgana ha cercato di metterci assieme da quando ti ha conosciuto, almeno credo!"

"L'ho notato, ma credevo scherzasse…a parte questo, io mi sono sentito…mi sento, come se avessi trovato un'altra parte di me e mi fossi fuso con essa."

Arthur sembrava quasi avere gli occhi lucidi ma subito si riscosse: "Così va meglio! Mi hai fatto prendere un colpo prima."

"Veramente prima mi riferivo al fatto che…la prima volta non hai fatto questo gran figurone! Sei stato …ehm… veloce!"

"Sì, mi sono lasciato prendere, senza pensarci troppo… mi dispiace!"

Merlin scoppiò in una grossa risata: "Ti dispiace? Ma non era il motivo principale dell'esperimento? Non ne eri felice? Te lo dico perché io mi sentivo in paradiso…e comunque dopo ti sei ripreso in maniera formidabile! Praticamente mi hai distrutto!”

“Non eri tu il rullo compressore inarrestabile?”

“Sì e infatti credo di averlo dimostrato…in un secondo tempo, però! Lascia che ti dica che davvero mi hai stupito e deliziato. Non credevo che l’avresti ...fatto”

“Inizialmente non sarebbe stato nelle mie intenzioni! Ma se ben ricordi, ieri sera sei stato categorico, su questo punto, direi addirittura dispotico.”

“É solo per quello, allora?” disse Merlino abbassando lo sguardo deluso.

“No, non proprio. Però mi hai fatto capire quanto fosse importante per te e mi hai fatto venire voglia di provarci. Non dimenticare che sono un combattente, un guerriero e non ho paura di niente, lo sai…”

“Alcuni gay o bisex non se la sentono di farlo e optano per una sessualità non penetrativa. A dispetto di quel che ho detto ieri, non l’avrei mai preteso, anzi non te l’avrei neppure proposto.”

“Ah! È un po’ troppo tardi ormai, non ti sembra?” chiese Arthur incerto.

“Sì, ormai ti ho preso!” Merlin afferrò una spalla del padrone “ed é stato sublime!”

“A parte il dolore iniziale, davvero tremendo, non pensavo che avrebbe potuto essere così piacevole!” ammise Arthur.

“Modestamente, so quel che faccio!” sorrise l'altro.

Arthur rise: “Sei sempre un’enigma per me! L’uomo più puro del mondo, sessualmente esperto con gli uomini e con le donne!”

“Parli proprio tu? Che sei un esperto eterosessuale, pur essendo gay?”

Entrambi risero delle loro stranezze.

 

Merlin tornò serio: “Davvero, perché lo hai fatto?”

“Volevo che anche per te fosse bello come lo era per me! Volevo renderti felice!”

“Mi hai reso molto felice. Ma tu? A che punto sei con l’amore?”

Arthur fece una faccia preoccupata, ovviamente fingendo: “Mi sa che mi hai fregato ben bene. Sei riuscito nell’impresa” poi sorrise. “E non é perché sei un uomo, ma perché sei tu!”

“Non puoi essere sicuro che non sia solo sesso!”

“Allora con te il sesso é amore…”

Merlin era commosso, ma non era ancora del tutto convinto da quelle parole: era successo tutto così in fretta. Una parte di lui era terrorizzata, ma questa parte non l’avrebbe avuta vinta, non stavolta!

Avrebbe accettato la paura e il rischio che quella relazione comportava. Per quale altra storia ne sarebbe valsa la pena?

 

“Come finirà?” chiese Merlin voltandosi a pancia in sotto con la guancia premuta sul cuscino.

“Andrà a finire che domani verrai con me alla seduta di psicanalisi. Voglio presentarti come la soluzione a tutti i miei problemi sessuali e sentimentali. Probabilmente sarà la mia ultima seduta.

Merlin sorrise radioso: “Allora verrò volentieri”

“Poi tra pochi mesi ti laurei e voglio regalarti una festa grandiosa!”

“Ma i soldi li metto io!”

“Ne riparleremo più avanti! Dopo deciderai se continuare a fare il maggiordomo o cercare un nuovo lavoro: l’importante é che continui ad essere il mio ragazzo e a vivere qui con me!”

“Nel caso, chi prendereste al mio posto?”

“Una donna va bene?”

“Purché sia molto vecchia e molto brutta!”

“La più vecchia e brutta possibile, Merlin” e risero forte insieme. “Una di queste domeniche mi piacerebbe mi portassi con te al tuo paese. Vorrei vedere dove sei nato e soprattutto conoscere tua madre!”

Merlin tirò su la faccia dal cuscino sorreggendosi sui gomiti.

“Uh, già la immagino…si innamorerà perdutamente non appena ti vedrà!”

“E sarebbe un problema per te?”

“No te… non é mica mio padre” sorrise il moro malizioso “e se vi metterete insieme, vorrà dire che io mi rimetterò con Will...” disse Merlin con disinvoltura. Voleva infastidirlo perché Arthur geloso gli piaceva da impazzire.

“Con chi?” gridò il biondo sedendosi sul letto.

“Will, il mio primo ragazzo…come si dice…? Il primo amore non si scorda mai!”

“Stronzate!” urlò Arthur che cominciò a fargli il solletico sui fianchi e sulla pancia in modo quasi crudele.

“Davvero, Merlin?”

“No, no, scherzavo!” annaspò Merlin, quasi soffocato a causa del riso.

“Non provarci più, capito?” ordinò imperiosamente Arthur, lasciandolo.

Merlin prese alcuni respiri. Rise ancora un po' poi chiese: “E progetti a lungo termine? Se saremo così fortunati da stare ancora insieme…”

"Sarà così, ti prego, non dubitarne! Per quanto riguarda il mio lavoro, mi piacerebbe fare l’istruttore di scherma e lasciare il posto da mio padre. A meno che non si convinca e mi accetti come consulente, ma dovrebbe cambiare completamente ottica aziendale. Altrimenti fallirà in pochi anni. Oggi il must di ogni settore è il verde, l’ecologico, la salvaguardia ambientale…”

“Speriamo che cambi idea…ma per quanto riguarda noi, ci accetterà mai?”

“Non siamo nel Medio Evo. Se non ci accetterà peggio per lui. Né io, né Morgana abbiamo più bisogno del suo denaro e tanto meno della sua approvazione per vivere la nostra vita ed essere felici. Comunque alla prima occasione ti presenterò a lui, come il mio ragazzo, se te la senti.”

“Certo che sì. Ci conosciamo già. Gli verrà un colpo, ne sono sicuro! Forse non tanto perché sono un uomo, ma perché sono il tuo maggiordomo…”

Il biondo ridacchiò: “Probabile…ma promettimi di non farti intimidire da lui!”

“Oh, no! Sarò il fiero e inossidabile ragazzo di suo figlio, ad ogni costo!”

“Bravo, così mi piaci! Abbracciami!”

Merlin si distese a fianco dell’amato, cingendolo con le braccia e posando il capo sul torace dell’altro. “E poi?”

Arthur gli accarezzò distrattamente una spalla e infilò il naso tra i capelli di Merlin “Mi piacerebbe che ci fidanzassimo, che ci sposassimo e che adottassimo dei bambini, se ne vuoi…”

Merlin alzò il viso verso Arthur guardandolo con occhi grandi e liquidi: “Adoro i bambini, ma é difficile averne per una coppia gay!”

“Difficile, ma non impossibile. Non sto parlando di un utero in affitto, ma di bimbi già nati e abbandonati o rimasti orfani. Ne vorrei due o tre, se possibile fratelli tra loro. Forse così avremmo una possibilità in più.”

“È bellissimo! Con te diventa tutto possibile. Non ci arrenderemo e un giorno avremo una famiglia tutta nostra!”

Arthur gli fece un enorme sorriso: “Esci con me stasera?”

“In qualità di maggiordomo o come ragazzo?”

“Stupido…a proposito. Vorrei accorciare il tuo turno. Farti staccare prima di cena, così la sera sarai libero!”

“Libero?”

“Libero di stare con me. Quando vorresti ricominciare?”

“Anche subito!”

“Bene! Allora, Merlin, vorresti essere così gentile da portarmi a letto il maggior numero di panini possibili, per mangiarli qui, insieme a me?”

“Certamente, capo!” e si piegò a dargli un bacio lungo e appassionato sulla bocca e se Merlin provò dolore, stavolta non gliene sarebbe importato nulla.







 

Ciao a tutti.

La glicemia si é alzata: quanto fluff. Non sono abituata, ma forse dovevo farmi perdonare l’angst un po’ esagerato dei capitoli scorsi.

Ringrazio le squisite Susiguci e Idalberta che hanno recensito tutti i capitoli della storia. Ringrazio anche chi é arrivato a leggere fino a qui.

Un abbraccio grande!

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: lulette