07/07/2022
5 recensioniTempesta di dolore e paura
Grazie, Maestro Kazuki Takahashi.
Per tutto.
Per tutto.
Seto camminava troppo veloce.
Yami non avrebbe mai ammesso che la differenza di altezza che intercorreva tra loro due fosse in realtà il vero motivo per il quale non riuscisse a stargli dietro, quindi, di conseguenza, Seto camminava troppo veloce.
«Non vuoi girare per la città in limousine? Bene, allora vedi di stare al passo» gli aveva detto Seto solo due ore addietro, quando Yami aveva espresso il suo desiderio di passeggiare per la città.
Possibile che per Seto ogni occasione fosse buona per lanciargli una sfida?
Così, dopo due ore trascorse a camminare e visitare negozi di ogni tipo, le gambe di Yami avevano iniziato a cedere – eppure sentiva che non era a causa di quella bizzarra sfida in cui l'aveva coinvolto Seto, c'era dell'altro sotto.
Era una bella giornata e la Città di Domino quasi splendeva grazie a tutta quel calore, e poi… Poi all'improvviso le temperature precipitarono, il cielo si adombrò a causa dell'arrivo di un'immensa nube nera e in lontananza si potevano già udire dei tuoni minacciosi.
Il vento iniziò a soffiare forte, tutto si raggelò all'istante e Yami… E Yami si sentì perso.
Le sporte contenenti tutti gli acquisti che aveva fatto gli scivolarono dalle mani e lui iniziò a tremare convulsamente, ma non a causa del freddo.
Fu come se un'entità invisibile e demoniaca gli avesse strappato il cuore dal petto, spappolandolo.
Non soddisfatta, l'entità maligna l'aveva colpito alla testa, allo stomaco e alle ginocchia.
Yami iniziò a urlare, uno strano e inspiegabile dolore gli si era propagato lungo tutto il corpo e credette seriamente che fosse giunta la sua ora.
Se Seto non fosse corso da lui per sorreggerlo, probabilmente sarebbe sprofondato nelle tenebre per l'eternità.
«Yami, apri gli occhi. Ora!»
Si rese conto di aver avuto un incubo nel momento in cui realizzò di trovarsi tra le braccia di Seto nella loro casa.
Non erano fuori per fare compere, Seto non l'aveva sfidato a tenere il passo e soprattutto era notte.
Aveva avuto un incubo nel cuore della notte.
«È stato orribile…» sussurrò Yami mentre si stringeva sempre più forte a lui. «È stato come… morire…»
«Non parlare. Ora pensa solo a riprendere fiato e a rilassarti.»
Seto gli parlava con la sua solita voce autorevole, eppure Yami percepì anche una sfumatura di comprensione nelle sue parole, come se anche Seto avesse sognato la stessa cosa.
«Seto…»
«Ti ho detto di non parlare. Rilassati.»
Le braccia di Seto furono l'unico appiglio al quale poté aggrapparsi per sfuggire da tutto quel dolore.
Era stato davvero come morire… e Yami sentì, inspiegabilmente, di aver perso una parte importante di sé.
Quello che non sapeva era che tantissime persone – personaggi – avevano fatto il suo stesso incubo, quella notte.
Si erano tutti un po' persi… e forse non sarebbero più tornati del tutto indietro.
Solitamente nel mio angolino autrice sono solare ed espansiva, ma oggi proprio non ci riesco, quindi vi dico solo che questo scritto è nato per esorcizzare il dolore dovuto alla perdita di Kazuki Takahashi, il “papà” di Yu-Gi-Oh! e… non aggiungo altro, penso che la flash parli da sola.
L'idea di omaggiare il Maestro con dei piccoli scritti è stata della mia stellina Agnese -cliccate sul nome per visitare il suo profilo efp- e qui invece vi lascio il link alla drabble che ha pubblicato lei su Ao3, sempre una Seto/Yami: Emptiness
Grazie per aver letto!!