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Autore: Allen Glassred    08/07/2022    0 recensioni
DA A TALE BETWEEN LIGHT AND DARKNESS
Tutti sappiamo che Vladimir Meekhiv strappò Vladislav ad Irina e lo crebbe a palazzo, fino al momento del suo assassinio. Ma com'è successo? Com'è riuscito a mettere in angolo la sua ex migliore amica, fino a costringerla a non reagire e accettare tutto ciò? E Vladislv? Come avrà reagito? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Russia, città di Mosca. Qualche anno prima degli eventi narrati

 

un bimbo di circa otto anni sfugge al controllo della madre, che poco più indietro sta correndo per cercare di raggiungerlo. “ Torna subito indietro! Non puoi andare lì! “. Tenta la donna dalla lunga chioma corvina, con il solo risultato di far fermare il piccolo per qualche istante per poi, come nulla fosse, riprendere il cammino.

 

“ No! Il mio amico mi ha dato appuntamento qui ed io ci vado! “. Fa con caparbietà il bimbo dalla chioma bionda e dagli occhi di ghiaccio.

 

“ Gli occhi di lui… “. Pensa ad alta voce la donna, per poi scuotere il capo e cercando, ancora una volta, di afferrare colui che è suo figlio minore. “ Vladislav! Torna qui, ti ho detto che non si può entrare il quel posto! “. Ripete, notando che il bimbo è giunto di fronte ai cancelli di palazzo Meekhiv: di certo pensa Irina Petrova, l’ultimo posto al mondo in cui gli concederebbe il permesso di entrare. “ Vladislav! “. Lo chiama di nuovo, ma d’altro canto il bambino non pare proprio avere idea di dar retta alla madre. Arrivato di fronte al cancello chiuso di palazzo appoggia le mani sulle sbarre, per un istante sembrando quasi voglia divelgerle a causa del disappunto.

 

“ Maledette sbarre! “. Protesta semplicemente il ragazzino. “ Viktor mi ha dato appuntamento qui, per giocare! Non posso mancare! “. Prosegue, mentre nel sentire quelle parole anche Irina trasale: ha forse detto Viktor? Viktor Meekhiv, il figlio di Vladimir e Katrina? Com’è possibile che si siano conosciuti o anche solo incontrati? Di certo la corvina non fa in tempo a pensare ad altro: la voce del figlio la riporta alla realtà: da prima Vladislav Petrov porta lo sguardo verso la madre, uno sguardo che ben presto si allaga di lacrime. “ Madre! “. La chiama, mentre istintivamente la corvina si china per poter arrivare alla sua altezza, sentendo una morsa al cuore: l’ultima cosa che voleva era che suo figlio rimanesse deluso, ma d’altra parte non poteva che finire in questo modo. A parte i cancelli chiusi di palazzo, lei non gli avrebbe mai permesso di varcare quella soglia. Non ora che finalmente è riuscita a ricongiungersi a lui, non dopo tutto ciò che è successo.

 

“ Piccolo mio, abbraccia la mamma e non piangere “. Mormora semplicemente la corvina, mentre lui non sembra intenzionato a fare né l’una né l’altra cosa. Anzi: inizia a piangere più forte, infischiandosene delle persone attorno a loro o di attirare l’attenzione di qualcuno all’interno del palazzo.

 

“ No! Non smetterò fino a quando non apriranno questo cancello e mi faranno parlare con Viktor! Lui mi ha detto di venire qui e che avremmo proseguito il nostro gioco! Me lo ha detto lui! “. Insiste caparbio il bimbo dalla chioma bionda, mentre la madre lo stringe a sé e tenta di calmarlo.

 

“ Ma potrai giocare con la sorellina: so che è ancora piccola, ma… “. Si interrompe bruscamente la donna: senza che nemmeno se ne rendesse conto infatti, qualcuno ha aperto quel cancello chiuso. Qualcuno che da prima si limita ad osservare la scena, per poi avvicinarsi come fossero antichi amici e prendendo il piccolo per mano.

 

“ Si può sapere perché stai piangendo, bambino? Cosa c’è che non va? “. Quella voce: Irina scatta come avesse visto il diavolo in persona, seppur di fatto non abbia ancora visto di chi si tratta.

 

“ Il mio amico non mantiene le promesse, signore! “. Fa semplicemente il bimbo, ignaro di chi si trova davanti. “ Aveva promesso che mi avrebbe invitato qui, a casa sua, e che avremmo giocato insieme! Invece ci sono i cancelli chiusi e non posso entrare! “. Continua a protestare il piccolo, mentre il nobile lo osserva attentamente, scuotendo il capo a causa del suo stato: abiti sporchi e capelli scompigliati, sguardo da ribelle e carattere indomito. Ma quello pensa, quello l’ha senza dubbio preso da lui, dopo tutto.

 

“ E perché mai tua madre ti lascia andare in giro conciato a questo modo? Non lo sa, che per entrare a palazzo bisogna indossare abiti puliti? “. Chiede tagliente, mentre a quella frase la donna si ricompone: no, pensa. Non deve mostrare la propria paura e le proprie emozioni, altrimenti sarà la fine. Si, pensa. Perché quell’uomo non è certo di meno rispetto al fratello maggiore, anche se in passato sono stati amici. Quell’uomo pensa, non è certo migliore di colui che in primis le ha rovinato la vita.

 

“ Mio figlio non ha bisogno di entrare a palazzo, signore “. Sentenzia fredda Irina, puntando lo sguardo in quello di lui e senza più avere la minima paura: ormai pensa, sono finiti quei tempi di terrore e sottomissione. “ In quanto ai suoi vestiti, purtroppo non siamo ricchi come voi nobili: ci dobbiamo accontentare “. Precisa, allungando la mano verso il figlio ma non distogliendo lo sguardo da quello di colui che non è altri che Vladimir Meekhiv, marito di Katrina e padre di Viktor, il bimbo che Vladislav dice di aver incontrato.

 

“ Allora, dato che mio figlio ha fatto una promessa mi sembra giusto che la mantenga “. Inizia il discorso il corvino, facendo istantaneamente ghiacciare il sangue nelle vene di Irina. “ Vostro figlio rimarrà a palazzo a giocare con il mio. E vedremo anche di pulirlo da questo sudiciume “. Mormora con un pizzico di malcelato disprezzo. Irina fa per ribattere e dire che non accetterà mai, ma lui prosegue la frase di lì a poco. “ Guarda un po' come hai ridotto mio figlio: peggio di un volgare straccione. Se pensi davvero che continuerò a permettere una cosa simile, se credi che lascerò ancora Vladislav nelle mani tue e di quello stalliere, allora hai già sbagliato “. La avverte, mentre il piccolo rimane piuttosto confuso: di che cosa sta parlando quell’uomo misterioso? Perché la sua mamma sembra tanto adirata e lui in egual modo? Si conoscono? Se si, perché la sua mamma non sembra felice come quando si saluta un vecchio amico?

 

“ Dovrai passare sul mio cadavere, prima che ti lasci mio figlio! “. Calca sulla parola “ mio “ la donna, mentre a quella frase Vladimir Meekhiv non sembra affatto farsi intimidire, tutt’altro. Dopo aver preso in braccio il bimbo e stringendolo, come a voler dimostrare qualcosa alla donna, le si avvicina di qualche passo mentre, istintivamente, il piccolo si aggrappa a lui per evitare di cadere a terra.

 

“ Hai avuto la tua occasione, Irina. L’hai avuta e l’hai anche sprecata: ti avevo detto chiaramente che non avrei mai permesso che mio figlio crescesse come un pezzente, insieme a te e il tuo patetico stalliere. E così sarà “. Precisa, lasciandosi sfuggire una lieve risata che, di riflesso, oltre a spaventarla da letteralmente sui nervi alla corvina. “ Avrei voluto punire mio figlio, per aver dato confidenza a gente di rango inferiore. Avrei voluto cacciare a pedate chi aveva avuto l’ardire d venire fin qua a cercarlo, poi ho visto di chi si trattava ed ho finalmente compreso… “. Lascia la frase a metà, accarezzando la chioma bionda del bimbo e confondendolo ulteriormente. Irina fa per reagire: no, pensa. Non può permetterlo, non di nuovo. Non può permettere che quell’uomo le porti via un altro figlio, anche se di fatto ne ha ogni diritto: lui è nobile e lei solo una serva, mai nessuno si schiererebbe dalla sua parte e l’aiuterebbe. Solo Danilo si è sempre schierato dalla sua parte, lui, il suo unico e grande amore. Ma non può certo permettere che si scontri con uno degli eredi della Contessa Adelaida: le conseguenze sarebbero assai gravi.

 

“ Non puoi volere questo: Vladislav ha bisogno di me, sono sua madre “. Susurra semplicemente l’ex dama di compagnia della Contessa, ma le sue parole fanno ghignare malignamente il suo ex migliore amico ed ora acerrimo avversario.

 

“ Sono sicuro che Katrina accetterà di fargli da madre: dopo tutto, ha sempre desiderato una famiglia numerosa “. La deride, mentre invece lei stringe forte i pugni. “ Ti consiglio di stare buona e zitta, Irina: non darmi dei motivi per rovinare te ed il tuo stalliere. Ricorda che stavolta, nessuno verrebbe ad aiutarvi “. La minaccia velatamente, mentre il piccolo non comprende ancora: perché quell’uomo e la sua mamma stanno litigando? È colpa sua, si chiede? Si è arrabbiato perché è andato a cercare Viktor?

 

“ Signore, non vi arrabbiate con la mia mamma! Sono stato io a venire qui a cercare vostro figlio, lei non voleva “. Mormora, preoccupato per la madre e non volendo che finisca nei guai a causa sua. A quella frase, entrambi i contendenti si volgono verso di lui. Irina fa per parlare, ma Vladimir è più rapido: posa la mano libera sul viso del bimbo, accarezzandolo lentamente e come volesse imprimere nella sua mente ogni lineamento di esso.

 

“ Ma io non sono arrabbiato “. Sentenzia, mentre il bimbo alza lo sguardo verso di lui sorpreso. “ Anzi, sei stato coraggioso ed ora sarai premiato: la mamma andrà a casa, mentre tu rimarrai qui a giocare tutto il tempo che vorrai “. Sentenzia, mentre Irina scuote il capo preoccupata. Invece Vladislav, nell’innocenza tipica dei bimbi annuisce ed abbraccia colui che, ancora non lo sa è suo padre biologico.

 

“ Evviva! Vi ringrazio, signore! “. Ringrazia, mentre la donna stringe i pugni in ira.

 

“ Sentito, Irina? Puoi andare adesso “. Sentenzia vittorioso il minore dei fratelli Meekhiv e mentre, nello stesso tempo la donna non può fare altro che cedere, fingendo davanti al figlio di essere d’accordo ma mentre, dentro di sé ribolle di rabbia e senza sapere che, da una finestra qualcun altro sta osservando la scena con un ghigno vittorioso stampato in faccia.

 

“ Così si è deciso “. Ride lievemente l’uomo dalla chioma mogano. “ Madre, credo che presto avremo un nuovo ospite a palazzo: ho visto proprio ora mio fratello parlare con Irina Petrova e suo figlio, Vladislav “. Fa semplicemente Petr Meekhiv, mentre a quelle parole l’anziana donna non può fare a meno di trasalire: Irina è davvero stata così vicina a palazzo Meekhiv e lei nemmeno l’ha potuta salutare?

 

“ Dov’è ora Irina? “. Chiede semplicemente la contessa Adelaida, mentre l figlio si limita a buttarsi a peso morto su una delle poltrone, non perdendo quel ghigno maligno che lo contraddistingue.

 

“ Se n’è andata, mi dispiace deludervi. La saluterete un’altra volta, non crucciatevi “. Sentenzia, mentre la donna scuote il capo: da lungo tempo ha compreso la vera indole del figlio e da altrettanto tempo sa cosa sarà opportuno fare, per non mandare il palazzo in rovina. Ma ora pensa, non ha tempo di pensare a Petr: deve andare ad accogliere colui che, lo sa, è suo nipote Vladislav.



Tutti sappiamo che Vladimir Meekhiv strappò Vladislav ad Irina e lo crebbe a palazzo, fino al momento del suo assassinio. Ma com'è successo? Com'è riuscito a mettere in angolo la sua ex migliore amica, fino a costringerla a non reagire e accettare tutto ciò? E Vladislv? Come avrà reagito?
   
 
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