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Autore: MLR    10/07/2022    0 recensioni
“Sanzo risponde con un verso che lascia intendere di non stare davvero ascoltando mentre sbuffa una nuvola di vapore bianco. La sigaretta elettronica stretta in una mano, era passato da quelle vere a quelle elettriche un paio di mesi dopo avere deciso di vivere insieme. Sanzo diceva perché era da stupidi continuare a spendere così tanto, non perché gli importasse di crepare prima del tempo, queste erano state letteralmente le sue parole.
Goku ripensa alla prima volta in cui l’aveva visto inalare dall’apparecchio elettronico, il soffio bianco che era uscito dalle sue narici gli aveva dato uno strano aspetto, come un drago appena risvegliatosi dal suo eterno dormire. Forse era davvero così. Sanzo da sempre dava l’impressione a tutti di essere questo strano essere millenario che si ripresentava in varie forme ogni cento anni circa. Goku lo sapeva, il loro incontro non era stato per caso; o così amava pensare."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Thinking of a place - Prologo

“Ieri la mia vita andava in una direzione. Oggi va verso un'altra. Ieri credevo che non avrei mai fatto quello che ho fatto oggi. Queste forze che spesso ricreano Tempo e Spazio, che possono modellare e alterare chi immaginiamo di essere, cominciano molto prima che nasciamo e continuano dopo che spiriamo.” Isaac Sachs, Cloud Atlas.

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“Hey Sanzo, sei pronto?” La voce di Goku rimbomba dentro il bagno mentre la luce a led intermittente lo abbaglia come al solito. Si erano ripromessi di aggiustarla ma poi erano passati i mesi e quindi gli anni ed alla fine avevano deciso che avrebbero comunque lasciato quel decimo piano per buttarsi nell’acquisto di una casa vera e propria invece che rimanere in un’appartamento con una sola camera da letto. Solo che a Goku piaceva dove vivevano e quasi gli dispiaceva spostarsi, ed anche Sanzo, ne era sicuro.

Il problema sin da subito erano stati i libri e lo spazio limitato. Durante l’arco della sua vita, Sanzo aveva messo su una collezione di circa mille libri e le tre librerie non erano bastate. Alcuni erano rimasti dentro le scatole e nascosti dentro quello che entrambi chiamavano il “buco nero”; una dispensa che era destinata a riempirsi di libri, cianfrusaglie e l’albero di natale da tirare fuori una volta l’anno.

Il resto dei libri si trovava invece lungo la parete, alla base delle finestre che partivano dal pavimento ed arrivavano al soffitto. Di sicuro davano un tocco di colore alla mono-tonalità delle pareti bianche con gli infissi bianchi ed i mobili anch’essi bianchi.

“Cinque minuti.” Sanzo sfoglia velocemente uno dei suoi ultimi acquisti, lo chiama “speed-reading”. Legge solo alcune righe o parole di ogni pagina e cerca velocemente di carpire il significato o l’essenza di un libro prima che finisca in coda insieme a tutti gli altri libri che deve ancora leggere ma che non poteva aspettare di comprare. Goku ride tra sé, se la ricorda ancora quella promessa strana che gli era stata fatta. 

Vista la grandezza dell’appartamento, per il momento mi limiterò a comprare un libro per ogni tre che rivendo o che do via, Sanzo gli aveva promesso. La parte divertente è che Goku non aveva mai detto di smettere di comprare libri ma il compagno aveva deciso di auto-tutelarsi forse per paura che l’altro si sarebbe stancato ad un certo punto del continuo arrivo di nuovi libri. 

“Tre minuti.” Rilancia Goku buttando senza guardare la testina vecchia dello spazzolino, conscio della totale incapacità del biondo di staccarsi dalle sue preziose letture. Sanzo risponde con un verso che lascia intendere di non stare davvero ascoltando mentre sbuffa una nuvola di vapore bianco. La sigaretta elettronica stretta in una mano, era passato da quelle vere a quelle elettriche un paio di mesi dopo avere deciso di vivere insieme. Sanzo diceva perché era da stupidi continuare a spendere così tanto, non perché gli importasse di crepare prima del tempo, queste erano state letteralmente le sue parole.

Goku ripensa alla prima volta in cui l’aveva visto inalare dall’apparecchio elettronico, il soffio bianco che era uscito dalle sue narici gli aveva dato uno strano aspetto, come un drago appena risvegliatosi dal suo eterno dormire. Forse era davvero così. Sanzo da sempre dava l’impressione a tutti di essere questo strano essere millenario che si ripresentava in varie forme ogni cento anni circa. Goku lo sapeva, il loro incontro non era stato per caso; o così amava pensare.

“Andiamo, Sanzo, sei pronto?” Chiede ancora una volta il ragazzo con i capelli castani mentre infila al dito dell’anulare sinistro una fascetta d’oro.

“Dammi un secondo, donna.” Risponde l'altro fingendosi scorbutico come al solito ma Goku ride e non aspetta. Strappa il libro dalle mani di Sanzo e lo chiude senza tenere conto di dove fosse arrivato. Il biondo inarca un sopracciglio osservandolo dal basso, seduto sul divano, il cielo riflesso negli occhiali da lettura. 

“Ti costerà cara.” Gli promette Sanzo.

“Mandami il conto.” Lo prende in giro Goku con le mani sui fianchi in segno di rimprovero. “E niente telefono, oggi. Se ti vedo rispondere o anche solo leggere un’email o un messaggio di lavoro… divorzio!” 

“A patto che entriamo in tutti i negozi di libri usati…” Goku annuisce senza nemmeno ascoltare mentre si avvia alla porta, Sanzo lo segue acchiappando le chiavi di casa. “…e non mi stressi dopo solo dieci minuti perché ti stai annoiando.” 

“Permesso accordato.” Goku è già sul pianerottolo mentre Sanzo si tira la porta e dà un giro di chiave, una fascia d’oro come quella dell’altro brilla sull’anulare sinistro.

I due entrano nell’ascensore e osservano loro stessi nello specchio. Sanzo dà le spalle alla parete opposta, gli occhiali casualmente appesi al taschino della camicia di lino blu cobalto. Le maniche arrotolate sino ai gomiti, jeans grigi e Birkenstock ai piedi.

Goku sorride a se stesso altrettanto sportivo, con un outfit simile al compagno ma con una maglietta a maniche corte dal pattern geometrico. Poi si avvicina al fianco dell’altro e questo circonda le sue spalle con il braccio.

“Stavo pensando…” Sanzo rompe il silenzio. “… c’è quella tavola calda al centro diretta dalla società che venera Krishna. Potrebbe essere una buona occasione per provarla.” 

“Si, siamo in zona, perché no? Hanno anche un negozio di libri all’interno?” Scherza Goku.

Il “ding” dell’ascensore li avverte della loro destinazione. Goku esce per primo e Sanzo lo segue.

“Non credo ma se così fosse sarebbe il posto perfetto per entrambi.” Goku ride a quell’affermazione ed i due escono dal palazzo. La giornata è calda e soleggiata. Tutto il contrario di quando erano venuti a vedere per la prima volta l’area, con il freddo gelido di febbraio ed una coperta di nuvole. I due avevano comprato dei tramezzini al supermercato e dopo avere visitato l’appartamento in compagnia dell’agente immobiliare, erano rimasti ad osservare la riva del fiume con quel picnic arrangiato all’ultimo momento. Non avevano mai dubitato che vivere insieme fosse la scelta giusta, anche se era stata una decisione affrettata.

“Già quattro anni.” Goku parla tra sé, riflettendo sul tempo che passa. Sanzo lo fissa da dietro le lenti e prende una boccata di vapore dalla sigaretta elettronica.

“Lo so, volano in fretta.” 

La coppia s’incammina lenta verso la stazione e senza saperlo i due riflettono all’unisono su quegli ultimi anni passati insieme. Sanzo non lo ammetterebbe mai ad alta voce, eppure da quando le loro vite hanno finito per incrociarsi, la loro esistenza si era tempestata di successi. L’uno elevava la vita dell’altro.

“Ho finito la prima stesura.” Sanzo gli annuncia senza guardarlo, osservando al contrario la giungla urbana che li circonda mentre viaggiano sul treno che li conduce al centro. Goku risponde con tutto l’entusiasmo che possa avere. Il sorriso si allarga ai limiti del possibile e la sua mano cerca immediatamente la schiena del biondo. “Stiamo per diventare ricchi?” Gli chiede ridendo.

Sanzo butta gli occhi al cielo, offeso della natura materialista del compagno e sbuffa, scatenando nel moro un’altra risata.

“Lo sai che sarà un libro di nicchia. Per quanto mi duole ammettere, non credo potrà essere il nuovo best-seller. Inoltre è solo la prima stesura, devo revisionarlo e ridurlo. Sono quasi sicuro che metà delle cose scritte non servano.” Goku segue il suo discorso annuendo, emettendo solo qualche suono e quando l’altro finisce si prende ancora un secondo prima di parlare. Questo l’ha imparato dal compagno.

“Secondo me ci sono molte più persone interessate ad un soggetto come il tuo di quanto tu non creda. Se uno stupido come me lo ha compreso e apprezzato, sono sicuro che chiunque possa farlo.” Cerca di incoraggiarlo. 

“Hai ragione.” Sanzo risponde con uno sorriso di scherno che svanisce non appena Goku lo guarda di traverso di rimando. Ma entrambi sanno che quello è solo un gioco tra i due. 

“Sono conscio però del fatto che non è il solito manuale per rendere una vita migliore e non è nemmeno una sorta di guida per diventare ricchi o comunque non lo si diventa nel senso stretto del termine. Mi chiedo se non sia troppo complesso o se non sia troppo distaccato dalla realtà o dalla routine di tutti.” I due mettono in pausa quella conversazione quando il treno raggiunge il capo linea e la coppia scende insieme. L’ennesimo cambio di treno. Tra la folla cercano di stare vicini per non perdersi e Goku deve sempre preoccuparsi di girarsi nell’eventualità in cui Sanzo si sia fermato a guardare qualche poster o qualche annuncio che lo interessa.

Poche fermate dopo, i due arrivano a destinazione. Goku osserva il cielo sulle loro teste lasciando che il calore del sole lo rinfranchi. Sanzo inforca nuovamente gli occhiali, il suo è un costante toglierli e metterli. Dal taschino al suo naso. Dal suo naso al taschino. Forse per non volere ammettere di averne bisogno. Per lui sarebbero stati 42 a novembre. 

Il biondo tira fuori il telefono e controlla online la direzione giusta ma Goku lo precede e punta il dito verso ovest. “Guarda, il segnale dice di là.”

Sanzo rialza lo sguardo ed annuisce. Ancora un’aspirata dalla sigaretta ed il vapore che viene sputato circondandolo in una nuvola che odora di mela.

Mentre i due passeggiano verso la meta, il moro si ritrova di nuovo a pensare al tempo che è passato. Alla presenza dell’altro nella propria vita ed alla velocità con cui i due avevano deciso insieme di continuare quel viaggio. Era stato tutto così intenso da quando si erano conosciuti. Una lunghissima montagna russa di emozioni. Belle e brutte ma estremamente reali.

Sanzo poggia il braccio sulla spalla dell’altro, come fa sempre, ignaro dei pensieri dell’altro che fluttuano nella stessa direzione dei propri.

Le strade che li circondano scivolano via e prima che se ne accorgano i due raggiungono la loro destinazione, forse più velocemente del previsto. Primrose Hill si presenta ai loro occhi insieme al panorama della città. Goku cerca di elevarsi salendo sul muretto in pietra dove si siedono tutti e Sanzo lo raggiunge lentamente dietro di lui.

“Wooah! Guarda che vista!” Esclama il moro. Sanzo contempla silenziosamente il paesaggio ed aspira una boccata di vapore. Basta un’istante perché entrambi abbiano la stessa strana sensazione di avere già vissuto un momento simile ma con la stessa flebile malinconia dei sogni, quella sensazione sparisce insieme al vapore della sigaretta. Più cercano di aggrapparsi per ricorda e più questa diventa irraggiungibile.

“Si vede persino dove lavoravamo.” Goku punta il dito invitando l’altro a seguire la traiettoria di quel gesto. Sanzo sbuffa una mezza risata.

“Quella prima volta in cui ci siamo incontrati me la ricordo ancora.” Dice al compagno.

“Aah, ma quale prima volta?” Ci tiene a precisare Goku. Sanzo lo guarda confuso ed aggrotta le sopracciglia. 

“La sola ed unica?” Chiede incrociando le braccia al petto mentre il moro scende dal muretto.

“Andiamo, Sanzo, ne abbiamo già parlato. Quella non é stata la prima volta! Io sono venuto a vedere la galleria qualche settimana prima di iniziare. Mi sono presentato ma tu eri così concentrato…”

“Intendi annoiato forse?”

“… quello che so è che te ne stavi in piedi a guardare la gente che passava. Mi hai persino stretto la mano!”

“Non ho alcun ricordo di quell’incontro.” Sanzo scuote il capo infilando le mani nelle tasche mentre i due cominciano a discendere la collina senza una vera meta se non godersi gli alberi e la natura attorno.

“L’unica prima volta che ricordo io è il tuo primo giorno. Erano forse le sette e mezza del mattino ed eri arrivato in largo anticipo come me. Mi eri sembrato un ragazzo tranquillo, di certo non potevo immaginare la scimmia rumorosa che si nascondeva dietro l’angolo.” Goku ride a quella descrizione di se stesso mentre Sanzo continua a riesumare quel ricordo prezioso che rivive spesso, ma questo non lo ammetterebbe mai.

“Poi ricordo che avevi venduto subito un primo pezzo e che dopo averti aiutato ad impacchettare e processare la transazione, non ti eri nemmeno degnato di ringraziarmi, scimmia ingrata.” Il compagno dai capelli castani continua a ridere, Sanzo racconta sempre quell’evento con l’espressione più seria possibile e ad un occhio esterno potrebbe sembrare che il biondo stia soltanto criticando l’altro ma Goku lo conosce così bene che le sue parole non riescono a ferirlo. Al contrario, entrambi sanno che questo é il suo modo di scherzare, con la faccia di uno che potrebbe uccidere da un momento all’altro.

“Sono sicurissimo di averti ringraziato!” Ci tiene a precisare il più giovane ma Sanzo scuote il capo.

“No, no. Hai incassato i soldi e non hai nemmeno detto grazie! Ti avevo persino aiutato a caricare il quadro nella macchina del cliente!” Sanzo schiocca le labbra ed aspira dalla sigaretta. “Scimmia ingrata.”

“Si ma, sbaglio o il tipo ti ha dato una mancia da 50? Quella mancia doveva essere mia ma sbaglio non ti ho mai detto nulla? Credi che non me ne fossi accorto?” 

“Era il minimo che potessi fare!” 

I due si abbandonano ad una risata sommessa e continuano la loro passeggiata sotto le fronde degli alberi mentre il parco si estende davanti a loro ed il sole gli riscalda la pelle e le ossa. I cielo è per la maggior parte sereno sopra le loro teste e le poche nuvole che ogni tanto occorrono portano con sé una piacevole brezza.

“Ci avresti mai scommesso?” Chiede Goku.

“Che cosa?” 

“Se ti avessero detto, questo ragazzo cambierà la tua vita per sempre.”

Sanzo scuote il capo. “Decisamente no, anzi, lascia che ti dica cosa ho pensato la prima volta che ti ho visto…”

Così comincia quel racconto.

   
 
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