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Autore: LadyYuna94    22/07/2022    1 recensioni
Sequel della mia "Guard Me For Eternity" che è necessario aver letto prima di cominciare questa
"La tua anima gemella giace in un corpo perduto nel passato e rigenerato per un nuovo futuro [...] La sua mente è plagiata e la sua nera arma scintilla come una fiamma nel buio. Una fiamma distruttrice che ha sete di potere [...] Ricorda, figlia del solstizio d’estate, solo tu puoi vincere il gelo nel cuore di un’anima spenta e dimenticata"
Lyn Kon è la meravigliosa figlia adolescente di Rei ed Elena; il giorno del suo sedicesimo compleanno parte per la Cina insieme ai suoi genitori e, come membro della Tribù della Tigre Bianca, deve sottoporsi ad un rito di passaggio, nel quale le verrà predetto il futuro dal Grande Saggio della Tribù. Ma la profezia di cui l'anziano parla non presagisce nulla di buono...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5:

- Chi è là?- chiese Lyn, stavolta molto più circospetta
- Ti conviene stare lontana da mio cugino-
Una voce femminile che a stento riconobbe, sembrava provenire dall’alto. Lyn alzò lo sguardo e tra il fogliame degli alberi riuscì a scorgere una sagoma, qualche secondo dopo quella stessa figura con un balzo stava planando pericolosamente verso terra. Da quel ramo su cui era seduta fino al suolo dovevano essere almeno una trentina di metri, Lyn non poteva crederci, quella ragazza poteva volare.
Quando atterrò, la luce delle lanterne fuori dalla residenza dei Kon, le permise di mettere meglio a fuoco quel corpo che si muoveva leggiadro come il vento.
I capelli dorati e gli espressivi occhi color lapislazzuli stavano scrutando Lyn e ricordava che in tutto il villaggio quelle caratteristiche fisiche appartenevano a due sole persone.
Nonostante l’aspetto etereo della ragazza, Lyn poteva avvertire la sua ostilità a miglia di distanza.
- Tu devi essere Sahara, la figlia di Mystel e Mao, non ci hanno presentate per bene, mi pare. Io sono Lyn, la figlia di Rei ed Elena- disse lei, mostrandosi amichevole, ma mantenendo comunque alta la guardia.
- So bene chi sei e te lo ripeterò un’ultima volta, lascia stare Jin- la minacciò ancora la bionda, chiarendo perentoriamente la sua posizione.
La ragazza dai capelli neri, che quanto a temperamento era decisamente tutta Tornatore, non si lasciò intimorire da quegli avvertimenti.
- Altrimenti che fai?- ribatté Lyn con sguardo di sfida e di tutta risposta, Sahara rise.
- Credi di essere intoccabile solo perché sei la figlia del Capotribù? Per me non sei niente, qui non hai nessun potere- disse lei, mettendosi a braccia conserte e squadrando Lyn con aria di superiorità.
- Non hai il diritto di prenderti gioco di mio cugino- sibilò ancora inchiodandola con lo sguardo.
- Credo tu debba darti una calmata- la interruppe Lyn pacata e beccandosi uno sguardo allibito dalla sua interlocutrice, probabilmente poco abituata ad essere interrotta.
- Io e Jin non ci siamo promessi niente, è stato solo un bacio- cercò di convincerla la neo sedicenne con sicurezza, ma non sapeva effettivamente, considerando quanto fossero conservatori e retrogradi nel villaggio, che valenza potesse avere un bacio tra due persone in quel luogo.
- Bugiarda- l'attacco nuovamente la figlia di Mao
- Non permetterò che il nostro sangue si mischi al vostro- tuonò
- Chiedilo a tuo zio Lai, farebbe follie per avermi come nuora- replicò sarcastica Lyn, pensando che rispondere al fuoco col fuoco poteva essere la soluzione per rimettere la ragazza al proprio posto.
La giovane dagli occhi ambrati aveva deciso di stare al suo gioco e vedere quanto la sua padrona di casa riusciva a resistere alle provocazioni.
- Tu sei uno sbaglio- esordì Sahara scuotendo la testa, mentre un sorriso divertito si dipingeva sul suo viso mostrando una fila di denti bianchissimi che scintillava nell'oscurità.
- Cosa?- chiese interrogativa Lyn, poco sicura di aver colto quella frase così strana.
- Mia madre era la promessa sposa di tuo padre. Lei era la regina per diritto e io dovrei essere l’erede del Capotribù, non tu e la Tigre Bianca dovrebbe appartenere a me!- spiegò Sahara con un urlo pieno di rabbia, tanto da farla sembrare fuori di sé.
Lyn sbatté le palpebre più volte dinanzi a tanta immotivata rabbia e poi sorrise serafica.
- Deve esserti sfuggito un pezzo della storia, o tua madre te l’ha raccontata a modo suo, ma mio padre se n’è andato un anno prima del rito di passaggio di Mao, di conseguenza non poteva essere promessa a nessun uomo prima di allora, tanto meno al futuro Capotribù- cominciò Lyn che sembrava sapere il fatto suo.
- Mi dispiace, ma Elena Tornatore, la Prescelta, ovvero la mia bellissima e coraggiosissima madre, è l’unica vera regina per matrimonio- continuò con tono leggermente autorevole la figlia di Rei.
- Come vedi, sono molto informata sulle tradizioni e qui ho tutto il potere che io decido di avere- conclude la ragazza mettendosi anche lui a braccia conserte e passando a sua volta a velate minacce.
- Davvero? Vediamo se il mio Poseidon riuscirà a toglierti quel sorrisetto dalla faccia, stronza- disse Sahara digrignando i denti e nel mentre tirò fuori il suo Beyblade, sul cui bit chip troneggiava una spaventosa bestia acquatica.
Secondo le tradizioni della Tribù, che Rei stesso aveva rispettato, il primogenito riceveva in dono il Beyblade da suo padre, di conseguenza quello doveva essere senza dubbio di Mystel.
Lyn sorrise sicura e tirò fuori Driger mostrandolo alla sua avversaria. Alla vista della Tigre Bianca, Sahara sembrò vacillare per un attimo e un lampo di sorpresa e ammirazione passò nei suoi occhi azzurri.
Da membro della Tribù quale era, doveva conoscere alla perfezione tutte le leggende riguardanti la creatura sacra protettrice del villaggio.
- Non mi tiro mai indietro di fronte ad una sfida- rispose Lyn assottigliando lo sguardo e prendendo sempre più le sembianze di un felino pronto all'attacco.
Ma proprio mentre le due erano pronte a tirare il filo di caricamento e dare inizio a quella sfida che sarebbe stata senza esclusione di colpi, apparvero i rispettivi genitori interrompendo quella disputa sul nascere.
Mystel afferrò una delle torce appese fuori dalla loro abitazione, a pochi passi da quella del Capotribù e fece più luce. Il suo sguardo color del cielo passava interrogativo da Lyn a Sahara in un baleno, mentre Rei ed Elena erano praticamente in vestaglia e gli altri abitanti del piccolo villaggio svegliati dl baccano, si accalcavano attorno alle ragazze decisamente assonnati, ma curiosi.
- Che siete venuti a fare?- esclamarono in coro contrariate le due giovani donne, seccate dalla presenza delle loro famiglie.
- No, la domanda è un’altra, che cosa state facendo qui?- chiese Rei aggrottando le sopracciglia, capendo benissimo che intenzioni avessero le due.
Nonostante tutto, Mao a stento riusciva a nascondere il suo divertimento e la sua soddisfazione e quella espressione beffarda fece imbestialire Elena che la guardava da qualche secondo con la coda dell'occhio, proprio come diciassette anni prima a Parigi.
- Ti fa ridere, Mao?- chiese Elena nervosa, costringendo tutti i presenti a voltarsi verso la donna dai capelli rosati che a quel punto nascondere a stento una grassa risata.
- Sì, moltissimo, se permetti.- confessò ridacchiando.
- Mia figlia vuole semplicemente testare la forza di quella che dovrebbe essere l’erede della Tribù, non c’è niente di male- si difese lei con finta innocenza, facendo portare nuovamente gli occhi sulla moglie del Capotribù che si limitò a restare in silenzio a mordersi nervosamente il labbro inferiore.
- Papà!- Lyn si girò implorante verso Rei, sperando di poter spiegare a suo padre che cosa le aveva detto Sahara e che le desse a quel punto l'ok per la sfida.
Le prudevano le mani dalla voglia di lanciare il suo Driger
- Finché è così...- si intromise Mystel scrollando le spalle e volgendo lo sguardo a Rei, in attesa di un qualche permesso.
- Noi, come genitori di Sahara, non abbiamo nulla in contrario, a meno che...- incalzò Mao, lasciando volutamente la frase a metà e assumendo uno sguardo vago.
- Cosa vorresti insinuare?- riprese Rei guardando la sua ex ad occhi socchiusi.
- Se tua figlia si tira indietro di fronte ad una sfida lanciata in modo leale qui, davanti a tutta la Tribù, allora non è degna di essere riconosciuta come nostro futuro leader- proseguì con fermezza la donna carezzandosi il pancione pronunciato.
- Papà, lasciami combattere!- urlò Lyn, ma Rei la ignorò ancora scuotendo la testa.
- Coraggio, vediamo di cosa è capace la futura Capotribù- insistette Mao, pronta a caricare al massimo sua figlia, la quale aveva lo stesso sorrisetto sul viso, pronte entrambe a pregustarsi la vittoria.
- Tiro a indovinare, ti brucia ancora la sconfitta a Place de la Concorde? O ti brucia che non hai la corona sul capo e sei moglie di Rei?- la voce della Prescelta sovrastò nuovamente quel vociare che si era levato tra gli abitanti, facendo andare Mao su tutte le furie che la guardò gelida, ma erano anni che Elena voleva sbatterglielo in faccia e finalmente si era tolta quella piccola soddisfazione.
- Ma come ti permetti? Il mio Galux può farti ancora mangiare la polvere, sai?- disse Mao a mo’ di sfida
- Sul serio? Oh, Vulpilyon muore dalla voglia di buttarti di nuovo fuori da un ring- riprese Elena, avvicinandosi minacciosa alla donna dai capelli rosati.
Prima che le due potessero fare scintille come quasi vent’anni prima, i rispettivi consorti le frenarono parandosi davanti a loro, mentre le due si lanciavano ancora sguardi che producevano saette.
- Io l’ammazzo quella stronza, Rei, lasciami! Stavolta devi lasciarmi, la disintegro, non mi importa che è incinta...- Elena cercava di divincolarsi, mentre Rei la teneva stretta bloccandole le braccia, dall’altra parte anche Mystel cercava di calmare sua moglie. Le figlie le guardavano quasi con esasperazione, seccate che la scena fosse stata loro sottratta dalle loro esuberanti madri.
- Lascia fare a me- Rei rassicurò Elena, che si divincolò definitivamente, senza smettere di lanciare occhiatacce a Mao poco lontana.
- Ma papà...- tentò nuovamente Lyn, ma dallo sguardo severo che suo padre le lanciò, capì che doveva smettere all’istante di contraddirlo. Rei in quel momento non era il suo amorevole papà, ma il Capo e doveva prendere una decisione che mettesse fine a quella storia nel modo più pacifico possibile, sotto gli occhi di tutta la Tribù.
- Ero in cima alle scale da un po’ e ho avuto la possibilità di ascoltare tutta la conversazione- cominciò Rei, a voce alta, rivolgendosi a tutti i presenti e sorprendendo Lyn e la sua avversaria.
- Sahara ha minacciato mia figlia, la vostra futura Capotribù- continuò e in quel momento un mormorare si diffuse nuovamente tra tutti i presenti.
- Lyn stava per rientrare in casa, quando lei ha cominciato a vaneggiare riguardo false promesse di matrimonio e il diritto di avere la Tigre Bianca- sentenziò Rei, posando lo sguardo su Sahara e poi su sua madre stessa, che cercò di restare impassibile dinanzi a quelle parole. Mystel prese ad osservare entrambe le donne della sua famiglia con uno sguardo confuso, cercando tacitamente una qualche spiegazione. Poteva immaginare tutto, ma non che dietro quella sfida potesse esserci del rancore vecchio di decenni.
- Se non fosse ancora chiaro dopo tutto questo tempo, mi vedo costretto a ripeterlo pubblicamente- lo sguardo di Rei si bloccò definitivamente inchiodando quello della sua ex fidanzata.
- Mao Cheng non è mai stata la mia promessa sposa. L’unica donna a cui ho davvero dato il mio cuore, la mia mente, la mia anima e il mio corpo è Elena Tornatore, la Prescelta- disse Rei, guardando soddisfatto sua moglie che sorrise emozionata. Rei era l’unico a cui era ancora concesso chiamarla con quel soprannome e ad Elena non dispiaceva affatto.
- E nostra figlia, Lyn Kon, sarà la vostra unica e vera leader, quando io non ci sarò più- concluse l’uomo passando in rassegna i volti di tutte le persone lì presenti, le quali annuivano convinte, trovandosi realmente d’accordo con le parole di Rei.
- Adesso, tutti voi qui conoscete bene la pena per chi minaccia un membro della famiglia reale: l’esilio- sentenziò Rei, mentre i suoi lunghi capelli venivano scossi da una leggera brezza notturna.
- Rei, non vorrai davvero...- la voce preoccupata di Lai sovrastò quella di tutta la folla, ma la mano destra del Capo che si stese davanti a lui lo costrinse a bloccarsi.
- Lai, ti prego- lo interruppe Rei, guardandolo con una certa durezza, mentre Lyn guardava Elena sconvolta. Suo padre era la persona più buona del mondo, non riusciva a figurarselo severo e capace di tanta freddezza.
Avrebbe accettato volentieri una sfida a Beyblade, ma non avrebbe mai permesso che una ragazza della sua età, per di più plagiata dal rancore che sua madre provava nei confronti della sua famiglia, patisse una pena tanto severa.
- Mamma, per favore, fermalo. Non voglio- si lamentò Lyn, chiedendo aiuto a sua madre che le cinse le spalle con un braccio.
- Tesoro, non posso fare nulla- rispose impotente sua madre, scuotendo la testa
- Tuttavia...- riprese Rei, rilassandosi impercettibilmente
- Prendo atto del fatto che Sahara è una ragazzina, nata e cresciuta in questa Tribù, figlia del nostro popolo...-
Lyn tirò un sospiro di sollievo, mentre Elena continuava a tenerla stretta a sé.
- Mi rivolgo dunque ai suoi genitori, persone coscienziose che conosco da tanto tempo- lo sguardo dorato di Rei si spostò su Mystel e Mao.
- Per questa volta farò finta che non sia successo niente, ma semmai dovessimo tornare qui, non voglio sentire nulla di negativo su mia figlia e sul suo diritto di possedere il Bit Power della Tigre Bianca. Lyn é la Tigre Bianca e chiedete al Grande Saggio se non avete il coraggio di credere a me, il vostro Capotribù- concluse Rei, mentre il vociare del popolo si levava in un grido d’assenso, definitivamente in accordo con lui.
- Potete tornare a dormire, ora- ordinò Rei, facendo un cenno col capo. Tutti si inchinarono e quella sorta di tribunale improvvisato si sciolse con la stessa velocità con cui si era radunato.
Mystel e Lai furono gli unici a restare e aspettarono che restassero soli per avvicinarsi a Rei.
- Rei, non so come ringraziarti, io...- cominciò Mystel e la sua espressione allegra, quella che Elena aveva visto durante tutta la serata alla festa, era sparita lasciando spazio ad una sollevata, ma comunque ansiosa.
- Non l’ho fatto per te, Mystel. L’ho fatto perché è così che un Capotribù deve comportarsi- il biondo si zittì all’istante alle parole di Rei.
- Giustizia e verità, questi sono i valori che la nostra gente deve ricordare. Vorrei che lo facesse anche tua moglie e di conseguenza tua figlia. Tu sapevi bene come stavano le cose- disse Rei, spostando gli occhi su Lai che annuì sicuro.
- Non accadrà mai più, hai la mia parola, sarò io ad occuparmene- lo rassicurò Mystel
- Bene, ora se volete scusarmi, me ne torno a letto- Rei si congedò e rientrò in casa e quando fu solo con la sua famiglia tirò un lungo sospiro di sollievo.
- Papà, sembravi il Presidente di una nazione, una forza, per un attimo però mi sono spaventata- disse Lyn, saltandogli al collo
- Dici? Una parte di me avrebbe voluto vederti sfidare Sahara, ma come Capo dovevo garantire la risoluzione del problema, soddisfacendo entrambe le parti- chiarì Rei, per poi dare un bacio sulla fronte a sua figlia.
- Ora però fila a letto, signorina, hai violato il coprifuoco di almeno sei ore- continuò lui, facendo il finto arrabbiato
- Hai ragione, colpa mia, buonanotte papà, buonanotte mamma- Lyn se ne andò a letto quasi a passo di danza, mentre sua madre la osservava felice, scuotendo la testa.
- Ricordo quanto fosse tutto bello alla sua età, persino le diatribe a Bey- disse Elena
- Beh, ma quando avevi la sua età, non mi conoscevi…- cominciò Rei, staccandosi dallo stipite della porta e avvicinandosi lentamente a sua moglie. Elena si perse ad ammirare il corpo seminudo di suo marito, gli addominali definiti e i pettorali scolpiti che apparivano da sotto la sottile stoffa della vestaglia in seta la mandarono subito in visibilio. Non si sarebbe stancata di quella visione nemmeno dopo un millennio.
- Tecnicamente ti conoscevo da anni, dalla sfida al Colosseo, ma non mi ricordavo di te, che strano...- disse Elena in tono mellifluo, mentre col dito percorreva i contorni del tatuaggio di Rei. Lui poggiò le braccia al muro come a voler intrappolare sua moglie e i loro sguardi si incrociarono.
- Vuoi fare un altro giro con la Tigre?- chiese Rei, in un quasi silenzioso invito plateale ad Elena, che sorrise.
- Sei insaziabile, mio Re- disse Elena, mantenendo un tono di voce decisamente sensuale
- Non sai quanto- Rei prese in braccio Elena e la portò a letto, dove i due si lasciarono andare ad un altro intenso momento di pura passione.

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- Una bella gatta da pelare...-
- Credimi, non ho mai provato tanta stizza in vita mia-
Lyn aveva preso il suo I-Pad dalla scrivania e lo stava portando in cucina con sé, mentre nello schermo Judy Mizuhara aveva gli occhi azzurri provati da una giornata intera di lezioni al college e di stage al PPB; la massa di capelli ricci e biondi veniva contenuta a stento da un mollettone, mentre consumava la sua cena improvvisata fatta di latte e cereali in videochiamata con Lyn.
- Quella… quella...- Lyn emise un grugnito di rabbia e frustrazione
- Troia. Si può dire, sai?- ironizzò ovvia Judy, mentre addentava un’altra cucchiaiata di cereali.
- Lo so, spero di non vederla mai più- disse Lyn, attorcigliandosi nervosamente una ciocca di capelli intorno ad un dito.
- Honey, non credo tornerai più in quel buco del culo del mondo, è stata una bella festa, ti sei divertita, hai rimorchiato, amen- concluse la figlia di Max e Judy che quanto a battute taglienti e sarcastiche era uguale ad Emily, mentre nell’aspetto e nella voglia di vivere e divertirsi era decisamente identica a suo padre, o meglio a sua nonna da giovane.
Le due erano legatissime, fin da quando erano bambine e nonostante gli anni di differenza, Lyn considerava Judy praticamente come sua sorella maggiore, infatti da qualche anno a quella parte le due avevano questa specie di rituale il quale prevedeva che una volta a settimana si collegassero ad un orario prestabilito per chiacchierare in video, fregandosene altamente del fuso orario.
- A proposito di rimorchiare, voglio sapere di più su questo Jin e, soprattutto, com’è stato il tuo primo bacio?- chiese Judy con una nota di malizia nella voce.
- Decisamente troppo umido- sentenziò Lyn arricciando leggermente le labbra, ricordando la sensazione che aveva provato nel baciare il figlio di Lai.
Ancora a distanza di una settimana ci pensava e sentiva che qualcosa era stato decisamente sbagliato in quel gesto.
- Si vede che il tipo è un po’ selvaggio e non ci sa fare, ma meglio così che uno con le labbra screpolate, ho provato l’esperienza, che orrore- Judy si strinse nelle spalle, mentre una smorfia di disgusto si dipingeva sul suo viso.
- Hey, non dimenticare che mio padre è cresciuto lì e lui non è per niente un selvaggio- la redarguì con un sorriso Lyn
- Lo zio Rei è un mondo a parte, lui se n’è andato da quel puntino sulla mappa geografica che aveva qualche anno meno di te, era un bambino. Alla tua età era già impegnato a vincere gare e tornei a destra e manca con mio padre e gli altri- disse Judy, prendendo il cellulare e portandoselo in bagno per lavarsi il viso e i denti, preparandosi per andare a letto.
- A proposito degli altri, Makoto non risponde ai miei messaggi da quando ho raccontato della festa in Cina nel gruppo chat- disse Lyn meditabonda, prendendo ad imitare la sua migliore amica, afferrando lo spazzolino.
- Makoto è in piena crisi di gelosia- rispose Judy ovvia, per poi sputare il dentifricio nel lavabo.
- Non dirai sul serio- rispose Lyn un po' colpevole
- Avanti, questa cotta pensavo gli fosse passata ormai da qualche anno- continuò Lyn poco convinta, reggendo lo spazzolino tra i denti e sperando che Judy riuscisse a decifrare le sue parole.
- Pensavi tu, ma sappiamo entrambe che non corrisponde a verità- Judy chiuse il rubinetto e si asciugò la bocca.
- Ti ha detto qualcosa, dì la verità- incalzò Lyn, per poi sputare a sua volta il dentifricio in eccesso.
- Non si confida con me, lo sai, se lo fa, lo fa con David- disse ovvia la bionda.
- D’accordo, però tu cerca di scoprire se realmente ce l’ha con me, non vorrei rovinarmi la vacanza, manca poco al vostro arrivo- rispose di rimando Lyn
- Rilassati, lo sai che Makoto non riesce a stare senza di te e senza di noi. Siamo un po’ la sua ragione di vita, dopo Dragoon e il titolo di campione, ovviamente- rispose sarcastica Judy mentre si trascinava il cellulare a letto con sé e accendeva l’abat jour sul comodino, come faceva sempre prima di mettersi a dormire, riuscendo a strappare una risatina a Lyn.
Mentre erano ancora in collegamento, a quest’ultima arrivò una e-mail piuttosto importante.
- Chi è?- chiese Judy curiosa, vedendo che l’attenzione della sua amica venne completamente catalizzata da quella notifica.
- Magari è il tuo selvaggio spasimante cinese, ammesso che sappia cosa sia una e-mail e come si spedisce.“Oh sì, ti prego, Jin, ho troppa voglia di vederti e di scambiarmi ancora la saliva con te...”- Judy cominciava a prendere in giro la piccola Lyn, come faceva sempre in questi casi.
- Tu viaggi troppo con la fantasia, comunque è l’organizzazione di volontariato per gli ospedali di cui faccio parte- disse Lyn distrattamente, mentre continuava a leggere le righe di quella e-mail, che sembrava attendere con ansia da un po'.
- Che dice?- chiese la bionda, quando ebbe concluso il suo siparietto fantasioso con protagonisti Jin e Lyn.
- Non posso crederci!- Lyn era su di giri, tanto da spostare l'I-pad con forza
- Cosa?- ritentò la ventiduenne americana
- Ci hanno chiamati per un ospedale a Mosca, hanno chiesto proprio della nostra associazione, ti rendi conto? Un viaggio in Russia, desidero andarci da sempre!- Lyn non poteva contenere la sua gioia, ma Judy si limitò ad osservarla allibita.
- Per essere una che sta per andare a tenere compagnia a dei ragazzini malati in mezzo a quattro metri di neve sei troppo felice, per me hai dei seri problemi, credo di avertelo già detto un migliaio di volte- commentò Judy sbattendo le palpebre più volte.
- Ma quali quattro metri di neve, farà freschino, ma è pur sempre estate anche lì, no?- disse Lyn facendo spallucce.
- Scusa, quando parti? Non t’azzardare ad andartene nel periodo in cui arriviamo noi! Lo sai che le nostre vacanze estive insieme sono sacre e intoccabili!- la avvertì Judy, puntando minacciosamente l’indice smaltato di rosso verso la telecamera.
- E’ per la prossima settimana, ritornerò entro dieci giorni massimo, tranquilla sarò già qui quando tu e gli altri arriverete- la rassicurò la ragazza
- Sarà meglio per te! Odio fare baldoria per Roma senza la mia migliore amica e poi, quest’anno hai sedici anni, hai baciato già il tuo primo ragazzo, puoi metterti in carreggiata con la sottoscritta- disse la bionda strizzandole l'occhio.
- Tu sei insuperabile, mia cara- rispose Lyn con un sorrisetto ammirato.
- Lo so, ci ho provato, ora vado a letto, chiamami se l’operazione “bambini russi malati” ti mette troppa ansia- la esortò l’amica, prima di chiudere la telefonata.

SPAZIO AUTORE
Ciao a tutti! Siamo al quinto capitolo e la storia inizia piano piano a prendere forma. In questo capitolo abbiamo visto Sahara, la figlia di Mao e Mystel e la rabbia covata da sua madre per anni nei confronti della nostra Elena. Per descrivere Sahara mi sono ispirata all'attrice Blake Lively, soprattutto nei suoi momenti da "reginetta" in Gossip Girl. Poi abbiamo finalmente visto anche la migliore amica di Lyn, la bellissima figlia di Max, Judy. Personaggio davvero scoppiettante e piena di energia proprio come il suo papà; mentre scrivevo di lei mi è apparsa automaticamente davanti l'immagine dell'attrice Penelope Mitchell (la Liv di The Vampire Diaries) e anche alcuni suoi lati caratteriali sono propri di Judy.
Spero che la trama vi stia piacendo e che i lettori possano presto diventare anche recensori!

Un fortissimo abbraccio a tutti <3

 

   
 
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