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Autore: fenris    06/08/2022    4 recensioni
Nella cupa oscurità del lontano futuro... c'è solo l'avventura! Centinaia di clan di esploratori e guerrieri si contendono la galassia tra tornei, missioni e guerre in miniatura. Sei ragazzi delle Isole del destino sognano di unirsi a loro, ma i loro sogni vengono infranti in una notte. Un di loro, Sora, si ritrova caricato con un'antica eredità che lo obbligherà ad addentrarsi negli angoli più oscuri della galassia e a scoprire il suo stesso limite.
*Crossover con Star Wars, Spectrobes e altre serie Disney con altri elementi da diversi giochi Square Enix*
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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La giungla di Ormis era estremamente fitta. Sora e Angela si erano vestiti con abiti da esploratore, e si facevano lentamente strada tra le frasche, affrontando a volte piccoli spectrobe velenosi e altri predatori.

 

Per fortuna, per quanto furtivi e rapidi che fossero, i brutali colpi di Grogu o gli accorti attacchi di Sora tendevano ad averne ragione facilmente.

 

“ Urghh, avete un altro po' di repellente per insetti?”, chiese Sora, ricevendo al volo una bomboletta da Grogu, che aveva ricoperto la sua armatura di fango e foglie per essere il meno visibile possibile. Angela, fortunella, aveva la pellaccia troppo dura per ricevere punture serie, sebbene il ronzio la facesse diventare matta.

 

I tre erano alquanto eccitati di compiere una missione quasi da soli, sebbene Ventus restasse in orbita a comunicare con loro. La loro destinazione erano le Cascate Paradiso, una delle poche zone franche del pianeta, dove un altro membro dei Disney aveva mandato una richiesta.

 

Non c'era dubbio comunque che il luogo fosse splendido. La giungla era un putiferio di colori, e negli occasionali strapiombi o dalle cime degli alberi era possibile ammirare sterminate visioni di verde e stormi d'ogni tipo di Spectrobe. Un motivo più che sufficiente per sopportare il viaggio fin lì.

 

Durante il tragitto, ormai a una manciata di chilometri dalle cascate, qualcosa si avvolse attorno alla gamba della Gargoyle, distratta dal creare una canzone che celebrasse appieno la bellezza di quel luogo.

 

“ Merda.”, affermò la ragazza, prima di essere tirata via, appesa a un'albero da una corda luminosa. Grogu e Sora fecero per liberarla, ma un sottile suono colpì le orecchie del Mandaloriano, che avvertì l'altro in tempo.

 

I due si misero spalla contro spalla, dovendo parare una serie di dardi avvelenati, che si infransero sulle armi dei due, sebbene un paio fecero piccoli graffi nell'abito da esploratore di Sora.

 

“ Se ora si apre una botola, giuro che vomito.”, disse questi seccato, roteando il Keyblade per parare un'altra raffica di dardi, chinandosi di scatto e ringhiando i denti mentre freccette volavano in ogni direzione generando un vortice di scintille. Sora e Grogu si misero spalla contro spalla, roteando le armi per difendersi da ogni pericolo che coinvolgesse loro o la compagna.

 

Dopo diversi minuti di ininterrotte parate, le trappole si fermarono e si sentì il suono di un bastone.

 

“ Mi chiamo Carl, voi dovete essere i nuovi arrivi. ”, disse una voce alquanto anziana, rivelando l'arrivo di tre figure agli altrettanti visitatori, rassicurati dal poter riprendere fiato dopo l'inaspettata disavventura.

 

Ad aver parlato era stato un Nu Mou molto anziano, al punto da tenersi in piedi con un poggio a rotelle. Accanto a lui si trovavano un cane dal pelo dorato, con occhi molti vispi, e un piccolo Hutt giallognolo vestito da Giovane marmotta.

 

“ Scusate le brutte sorprese, chi viene qui di solito non è molto amichevole. Anche se per loro tengo ben di peggio - si scusò l'alieno, vagamente imbarazzato- almeno ho avuto modo di vedere cosa sapete fare.”.

 

 

“ Sì. E' un piacere conoscerla.... ma potrebbe farmi scendere, per favore?!”, chiese un'irritata Angela, dondolando grazie alle ali. Una mezz'oretta dopa il gruppo era radunato nella casa di Carl, sistemata proprio in cima alle Cascate paradiso. Con l'aiuto del piccolo Hutt, presentatosi come Russel, versò loro un cappuccino accompagnato da dolcetti.

 

“ Io e mia moglie eravamo praticamente dei ragazzini quando ci unimmo al clan Disney- raccontò l'avventuriero- Esplorammo la galassia conosciuta in lungo e in largo, e fu in queste giungle che le chiesi di sposarmi. Speravamo di trasferire qui la nostra casa, ma riuscì a farcela solo quando lei se n'era già andata- concluse con un tono di rammarico per la perdita dell'amata- restai qui per un po' da solo con Dug, finchè non decisi di prendere apprendisti.”.

 

“ Come mai tutte quelle trappole? Per allenarvi?”, fece incuriosita Grogu, che non era certo nuova a campi di allenamento infernali, come volevano le tradizioni mandaloriane.

 

“ Non solo, stiamo anche difendendo Kevin.”, le rispose indicando la foto di un grosso Spectrobe simile a uno struzzo, dalle piume blu, verdi e gialle, sul sui collo era seduto lui stesso.

 

 

“ Che ha di tanto particolare quello Spectrobe?”, chiese Sora, incuriosito dall'aspetto della creatura.

 

“ Per cominciare, in termini di corsa sul terreno, è forse il migliore Spectrobe conosciuto. Inoltre possiede anche alcune abilità offensive e da supporto che non sono da sottovalutare. E anche i materiali ricavabili dal suo corpo sono molto preziosi.”, spiegò Carl, conscio che Paperone non gli avrebbe mai mandato qualcuno indegno di fiducia. Quei ragazzi erano lì solo in cerca di sapere, e lui gliel'avrebbe dato.

 

“ Dunque, signor Carl, cosa ci farà fare?”, domandò a sua volta Angela, carezzando il cane del duo, di nome Dug.


“ Per lo più dovrò vedere come ve la cavate in un ambiente davvero pericoloso. Questa è la zona più innocua del pianeta. Quindi dovremo esplorare alcune zone, sistemare trappole e cacciare alcuni Spectrobe. Io sarò a distanza, ma a meno che non rischiate la vita non interverrò. A differenza di Russel siete praticamente degli adulti e avete firmato per i rischi.”.
 

“ Ovvio, responsabilità prenderci dobbiamo. Un onore imparare da lei sarà.”, disse Grogu prima che un trillo si diffuse per la stanza.
 

“ Cos'era quell'allarme?”, disse sorpresa Angela, mentre Russel assunse un'espressione molto preoccupata.

 

“ Qualcuno si è infiltrato dal settore 6, il più pericoloso di tutti. Non dev'essere gente da poco.”, affermò Karl, premendo un pulsante sul tavolo e facendo apparire degli schermi, ognuno collegato a una telecamera nella giungla.

 

“ Kevin!”, esclamò Russel, indicando l'immagine di un grosso uccello simile a uno struzzo con un bellissimo piumaggio blu, legato da delle bolas. Due figure si fecero avanti nella visione della telecamera. Uno era un cacciatore di qualche razza aliena, con un po' di pancetta, mentre l'altro era un ragazzo dai capelli argentei. Sora boccheggiò nel riconoscerlo.

“ Riku?!”.

                                                                                                            ******
Il museo di Aleen era una delle più grandi attraziioni del sistema 4-S, attirando ogni settimana milioni di visitatori intenzionati ad ammirare le migliaia di opere d'arte, olografiche o tradizionali.

 

Tutte rubate ai legittimi proprietari o creatori. I proprietari erano infatti tra i più crudeli e subdoli collezionisti abusivi, impegnati a fregare ovunque pregiatissimi lavori, o spacciandosi per mecenati di fronte a promettenti artisti, cui commissionavano dei progetti solo per prenderli senza pagare.

 

Una botola si aprì nel pavimento del museo privato, lasciando uscire un ragazzo sui venticinque anni, con addosso una tuta aderente e coperta da alcuni circuiti. La pelle azzurro chiaro e gli occhi gialli, assieme a sparuti tatuaggi color oro, lo identificavano come un Pantoriano.

 

Aaron Stone era uno dei pupilli di Helga, l'asso della sezione spionistica degli Eclipse. Da quando era entrato nel clan, circa quattro anni prima, si era già fatto valere infiltrandosi nelle basi di molti rivali di cui aveva preso progetti e artefatti. E sul campo vero e proprio il suo curriculum non era da meno, guadagnandosi una certa fama tra civili e avventurieri. In quel caso era stato ingaggiato da alcuni degli artisti truffati dai gestori del museo, che avevano messo insieme i pochi soldi che avevano per recuperare i frutti del loro lavoro.

 

“ Diceva la terza cassaforte, se non sbaglio.”, disse una voce femminile attraverso il comunicatore che Aaron teneva nell'orecchio. Si trattava di Emma, suo contatto, pilota e armaiolo.

 

Il ladro annuì e con estrema prudenza si diresse verso il luogo indicatogli, muovendosi tra laser e sensori protetto dalle proprie abilità e piccoli dispositivi anti radar contenuti nella sua tuta. Arrivato alla cassaforte, fece uscire dal suo guanto metallico una lama con cui cominciò a tagliare, sudando non poco per l'immensa cautela volta a non avvertire gli allarmi della sua presenza. Fortunatamente, riuscì a staccare la serratura e ad aprire senza eccessive difficoltà, trovandosi di fronte un largo mucchio di quadri e statuine.

 

Prese le opere con un sorrisetto per poi metterlo nel Prizmod. A qual punto, una fortissima sirena partì.

 

“ Oh, andiamo, non ho attivato nessun allarme!”, si lamentò la sfortunata spia, mentre droni da guardia uscivano da tutte le pareti. In breve Aaron si ritrovò bersagliato da ogni direzione, rispondendo al fuoco e facendo i salti mortali per non esser bucherellato, pur riuscendo a farne cadere una manciata con spari ben assestati del suo guanto.

 

“ Merda, merda.... salta nell'impianto di aerazione e poi esci a destra.”, le disse nella voce nell'auricolare. Pregando di non finire all'aperto, dove sarebbe stato una preda facile, il moro fece quanto detto, infilandosi a fatica nel sistema d'aria e strisciando ringhiando tra i denti, per poi cadere per diversi metri, forse addirittura un buon chilometro, atterrando in dell'acqua puzzolente.

 

“ Le fogne, sul serio?!”, esclamò alzandosi e sputacchiando.

 

“ Avevi un'idea migliore?”, chiese sardonica la collega prima che qualcosa disturbasse e interrompesse il segnale, al che lui roteò gli occhi e si guardò intorno per cercare un'altra via d'uscita.

 

Sentendo alcuni rumori sopra di lui, Aaron indietreggiò lentamente, tenendo davanti a sé il fidato blaster finchè non urtò contro qualcosa di metallico. Girandosi all'istante, si trovò di fronte una bellissima ragazza dai capelli bianchi e vestita con un elegante abito nero, metà del volto coperto da una benda dello stesso colore.

 

 

“ Aaron Stone?!”, chiese sorpresa la guerriera, che indietreggiò e materializzò una lunga nodachi con cui si mise in guardia.

 

“ 2B?! Cosa ci fa qui l'Alba rossa?”, chiese sospettoso l'assassino, riconoscendo l'albina come una dei più fidati e pericolosi sicari al servizio di Maul, un'androide la cui bellezza era superata solo dalla sua abilità in battaglia.

 

“ Non è di tuo interesse.”, disse secca l'androide, mettendosi in guardia. Ma Aaron non aveva intenzione di combattere inutilmente.

 

 

“ Sto rischiando di fallire questa missione perchè qualcuno di cui non faccio il nome ha fatto saltare gli allarmi che io avevo accuratamente evitato. Direi che devi almeno aiutarmi a uscire di qui, o sta certo che aiuterò io stesso a sezionare la tua scatola madre e trovare tutti gli sporchi segreti di Maul.”, sibilò il moro, imponendosi con aggressività sulla ragazza, spingendola contro il muro.

 

Normalmente Aaron non si sarebbe mai comportato così con una ragazza, organica o inorganica che fosse. Ma era pur sempre un Eclipse, addestrato dal meglio del meglio. E intendeva fare ciò per cui il suo clan era conosciuto, completare gli incarichi con rapidità ed efficienza.

 

“ Va bene, la logica vuole che ci aiutiamo a vicenda per ora- si arrese l'albina, non vedendo il punto di uno scontro che avrebbe danneggiato entrambi- Dov'è il tuo punto di estrazione?”.

 

“ Torre est. Dovremmo combattere un po' per raggiungerla.”, affermò secco l'altro, guidando la droide nei corridoi, sperando di non avere di che pentirsene.
                                                                                                       *****

Saaaaalve a tutti, mi auguro di non avervi fatto infuriare con questo immenso ritardo. Ma ho deciso( complice anche l'assensa di uno dei miei lettori più assidui, tornato ora) di concentrarmi per un pò sul mio crossover di Berserk, lavoro non facile, mentre riordinavo un pò le idee. Sono tornato quindi con una cosetta non troppo impegnativa tanto per riprendere il ritmo e offrire una base per le prossime saghe, dove sempre più personaggi si intrecceranno, nel bene o nel male. Consigli come sempre ben accetti.

  
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