Harry Potter, 'Semprelilla' di LadyPalma su EFP Fanfiction

Semprelilla

“Vuole un mio autografo? Dev’essere qui per questo, come tutti, lo so, perché sono una persona importante. Lei è molto fortunata: ho appena ricordato il mio splendido nome, quindi ora posso firmare con questo inchiostro lilla e…”

Nella famiglia degli alberi esistono i sempreverde, così nella mente di Rita persistono ricordi semprelilla. Passano gli anni e i frammenti di memoria perdono i contorni come gli alberi perdono le foglie, eppure alcuni momenti sono fissati in maniera indelebile – e sono momenti lilla.
La prima volta che lo ha visto – “Sceglieremo questa foto per l’articolo, qui è proprio incantevole, Gilderoy caro!”, “Oh, beh, vorrei dire che è merito del lilla, ma credo sia solo merito mio”.
La prima volta che lui l’ha baciata – “Gilderoy, non mi aspettavo… io–”, “È colpa del lilla, devo ammettere che le sta proprio bene addosso… non bene quanto a me, ovviamente, ma bene”.
La prima volta che sono finiti a casa di lei – “Mi sta chiedendo un appuntamento? Lei è proprio una strega audace, lo so che non può resistermi!”, “Oh, no, voglio solo mostrarle il mio nuovo arredamento lilla, credo potrebbe piacerle”.
E lilla erano le lenzuola in cui si avvolgevano per ore, la boccetta del suo profumo che le restava addosso per giorni, la sfumatura della sua pelle accaldata che aveva imparato a conoscere per anni, l’inchiostro per gli appunti di un libro che, anche se mai scritto, lei ricorderà per sempre.
E, se c’è un momento che tra tutti emerge, è una sera fatta di baci roventi, vestiti gettati alla rinfusa sul pavimento, la scrivania traballante sotto di loro perché il letto era troppo lontano. Il premio per il Sorriso-Più-Affascinante andava festeggiato e Rita lo aveva fatto nel modo che conosceva meglio: togliendogli quello stupido sorriso dalla faccia e impiastrando di rossetto rosso la sua pelle lilla.
Il sorriso più seducente del mondo – per una volta Rita aveva firmato un articolo che riteneva vero.
E Gilderoy, leggendolo, aveva fatto uno dei suoi rari sorrisi sinceri – non allo specchio, ma verso di lei.
Poi, con il respiro ancora irregolare e i corpi ancora lilla, si erano dedicati a pergamene e inchiostro: bugie da appuntare per gli articoli del giorno dopo, dediche da scrivere per fan sconosciute. Lei sapeva essere gelosa e lui sapeva essere diffidente, ma mai in quella stanza, dove ogni cosa sembrava sospesa dalle regole del corso ordinario del mondo e quello che c’era tra di loro – qualsiasi cosa fosse – risultava incredibilmente autentico.
Forse perché erano vere le lodi che lei tesseva di lui, erano veri gli autografi che lui firmava sulla sua pelle.

“…Ma dove sta andando, scusi? Aspetti… gliel’hanno mai detto che le sta bene il lilla? Non quanto a me, ovviamente, ma bene”.
Rita fissa il presunto autografo mentre vede l’inchiostro lilla curiosamente annacquarsi. Non sono lacrime: si dice un’altra delle sue bugie. Vorrebbe strapparlo ma non lo fa.
È solo cartastraccia, lo sa bene, ma è cartastraccia semprelilla.

NDA:
Questa storia è stata scritta quasi due anni fa, originariamente al fine di partecipare al contest "The Lovers" indetto da MaryBlack sul forum di EFP (contest per cui ho poi deciso di presentare invece una Neville/Pansy). Soltanto adesso, rileggendo i prompt del contest di Coraline, mi è tornata in mente questa flash mai pubblicata, in particolare è stato il prompt "inchiostro" a riaccendermi la proverbiale lampadina. È così che con un po' di imbarazzo, per via di questi personaggi che non mi appartengono, e dopo un po' di labor limae, ve la lascio qui. Tra l'altro, se volete leggere qualcosa di veramente ben fatto su Gilderoy, vi rimando a leggere le meravigliose storie di blackjessamine.
Un'unica nota per il titolo: "semprelilla" non credo esista da qualche parte, nasce semplicemente dal gioco di parole tra la parola composta "sempreverde" e il colore lilla, canonicamente il preferito di Gilderoy.