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Autore: Azure_Owl    13/08/2022    0 recensioni
Raccolta di racconti auto-conclusivi (a tematica esclusivamente m/m) con protagonisti alcuni personaggi, spesso in difficoltà, che cercano sostegno e trovano conforto grazie all'amore.
Che sia un amore che sta per nascere, uno che dura da anni o uno che ha bisogno di rinascere, ognuno dei personaggi affronta un ostacolo che lo fa soffrire, e insieme alla sua metà troverà un modo per andare avanti e affrontarlo.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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“Dai, dobbiamo consegnarlo entro lunedì. Perchè non è ancora pronto? Pensavo che voi sfigati finiste sempre i compiti in anticipo.” Richard aveva seguito Michael per tutto il corridoio, restando a un paio di passi di distanza da lui, e non aveva smesso di fargli domande. “Vuoi prendere un'insufficienza?” Michael aveva continuato a camminare dritto verso il bagno, e Richard stava iniziando a perdere la pazienza. “O vuoi vendicarti facendola prendere a me un’insufficienza.” In un attimo, Richard aumentò il passo e lo raggiunse, stringendogli una spalla per fermarlo.

“Lasciami.”

“Non vedo perché dovrei ascoltarti, tu non lo stai facendo.” Gli strinse ancora più forte la spalla, e Michael si fermò all’improvviso, facendo quasi inciampare Richard. Lui si sarebbe lamentato, avrebbe trovato un altro modo tra i tanti di insultare quel ragazzo che gli stava tanto antipatico, se solo non avesse visto la sua espressione. “Che ti succede adesso?” Senza lasciare la spalla di Michael gli si parò davanti, abbassandosi per guardarlo negli occhi infastidito.

“Lasciami, voglio solo andare in bagno…”

Richard rimase immobile per qualche istante, pensando a come fare per infastidirlo ulteriormente, ma alla fine lo lasciò e si fece da parte, restando fermo in corridoio mentre Michael raggiungeva il bagno.

Lo seguì comunque, non intenzionato ad arrendersi, ed entrò nel bagno qualche minuto dopo di lui.

“Smettila, ti prego,” Sentì dire a Michael, che lo aveva visto ancora prima che lo vedesse Richard. “il compito è quasi finito… entro lunedì sarà pronto. Ho solo bisogno che tu mi lasci in pace.”

Richard rimase fermo di nuovo a guardare Michael, che se ne stava in un angolo del bagno, seduto sul pavimento con la testa nascosta sulle ginocchia. Se la sua voce non fosse bastata per capirlo, il suo corpo non cercava neanche di nascondere un forte tremore che l’aveva colpito all’improvviso e che lui non riusciva a controllare.

“Non c’è bisogno di fare tutta questa scena per un compito…” Richard non sapeva bene come comportarsi. Non aveva idea di cosa stesse succedendo al compagno né di cosa potesse fare per aiutarlo. Non voleva neanche provare ad aiutarlo in realtà. Era solo uno che esagerava per stare al centro dell’attenzione. Dentro di sé però Richard sapeva che non era veramente così, e questo gli impediva di uscire da quel bagno e lasciare Michael da solo.

“Cosa… posso fare?” La domanda fu ignorata e sembrò patetica anche alle stesse orecchie di Richard, che si sentiva sempre più nervoso.

Fece un passo in avanti, e Michael si irrigidì istantaneamente, portandosi una mano sulla spalla che lui gli aveva toccato pochi minuti prima.

“Ehi, che ti succede? Se continui a ignorare le mie domande non andiamo da nessuna parte.”

Michael alzò la testa per guardarlo, ancora disperatamente stretto a se stesso e alla sua spalla. “Scusami, il fatto è che quando mi sento così mi agito se qualcuno mi tocca…”

Richard alzò un sopracciglio, incerto se credergli o meno. “Ti serve qualcosa? Dell’acqua? Una medicina?”

Michael scosse la testa. “Di solito passa subito…”

“Bene.” Richard si guardò alle spalle, quasi convinto che, da un momento all’altro, uno dei loro compagni sarebbe entrato in quel bagno e avrebbe spezzato quell’atmosfera di disagio che si era creata, ma non entrò nessuno. “Possiamo aspettare anche per tutto il pomeriggio per quanto mi riguarda.” Richard sbuffò e si sedette a sua volta sul pavimento, con Michael che lo guardava come se si aspettasse letteralmente qualsiasi altra azione da parte sua e non quella. “Smetti di fissarmi in quel modo. Non ho nulla da fare, e al momento tu sei più importante delle lezioni.” Quasi non si accorse di quello che aveva detto, ma fu veloce a correggersi. “Non ho intenzione di prendere un’altra insufficienza lavorando con il secchione della classe, okay? Quindi devi riprenderti.” Poi sospirò, cercando di concentrarsi su qualsiasi cosa che non fosse Michael. “Farò anche io una parte. Sarà più semplice collaborare.”

Richard intravide Michael muoversi leggermente in silenzio, e non si accorse che gli aveva fatto un piccolo sorriso.

“Forza. Ci sono migliaia di posti più comodi del bagno per perdere tempo. Possiamo andare da qualche altra parte?” Richard si alzò, incapace di rimanere fermo ad aspettare come aveva detto pochi istanti prima. “In un posto meno freddo magari, qui si gela.” Questa volta, Richard vide chiaramente Michael rilassarsi leggermente e rilasciare la presa che aveva mantenuto sulla sua spalla per tutto quel tempo.

“Ti offendi se ti do una mano ad alzarti?” Richard era sollevato all’idea che Michael si fosse ripreso senza troppi problemi.

Gli porse una mano e tirò quando Michael la strinse, facendolo alzare. “Forza, usciamo di qui.”

   
 
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