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Autore: Milkyna    14/08/2022    0 recensioni
In questo AU i personaggi differiscono per età, aspetto e relazioni in molti casi, perciò consideratela un'opera liberamente ispirata a Fullmetal Alchemist.
Alla Central School of Alchemy arriva la famiglia Homunculus, e la tranquilla vita scolastica di Edward Hohenheim e compagni viene stravolta completamente. Tra l'altro, il nuovo preside pare un uomo parecchio sinistro. E' solo diffidenza o c'è un fondo di verità?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Edward Elric, Envy, il Padre, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: AU, OOC, Soulmate!AU | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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E’ settembre, ma ad Edward pare essere entrato di prepotenza nel mese di novembre, con il suo freddo umido e le sue nebbie persistenti.

C’è un atmosfera, nel salone principale della sua scuola, che gli fa entrare il gelo nelle ossa, gliele fa scricchiolare come se avesse ottant’anni.

E dire che non ci sarebbe neppure bisogno di accendere le luci, la giornata è bella, è ancora estiva.

Ma sono i loschi figuri sul palco sopraelevato rispetto alle sedie degli alunni a rendere tutto brullo, spietatamente gelido.

Il preside, Philip Armstrong, ha deciso di ritirarsi e quello sul palco è il suo nuovo sostituto.

Dopo decenni come stimato preside della famosa Central School of Alchemy, una delle più gettonate dell’intero globo, il vecchio Gargantos ha deciso di godersi gli anni della vecchiaia in compagnia della moglie, e di girare il mondo.

Il suo sostituto non ha assolutamente nulla in comune con lui.

Tanto Philip è luminoso e amichevole, quanto quel tizio è ombroso, calcolatore, impegnato a far vagare i suoi occhi di rubino sanguigno sulle teste ansiose degli studenti dinnanzi a sé, quasi li considerasse prede da valutare, nel bene o nel male.

Ha i capelli corti e neri, impeccabilmente pettinati, e quel nero senza sfumature inghiotte tutta la luce, opaco, opulento, feroce come la notte.

Il nuovo preside ha gli occhiali, sembra un professore in tutto e per tutto, con tanto di assoluta severità.

Accanto a lui c’è una donna, la nuova vicepreside, colei che ha preso il posto della moglie di Philip Armstrong. Una nuova conduzione familiare.

La moglie del nuovo preside è effettivamente una donna bellissima, con i capelli castani ondulati e lunghi fin sotto alle spalle, una bocca ben disegnata e accentuata da un lucidalabbra color pesca, occhi color dell’onice.

Accanto ai due coniugi, c’è una schiera di ragazzi; in tutto sono sette.

Edward è talmente preso dalle domande che gli ronzano in testa da non accorgersi quasi che il preside ha già cominciato a parlare:

“Buongiorno a voi tutti. Sono Flask Homunculus, il nuovo preside di questa scuola. Sono profondamente grato al signor Armstrong per questa possibilità che mi è stata offerta. La Central School of Alchemy è il fiore all’occhiello di Amestris, il punto dal quale sorgono nuovi talenti, ed io sono qui per guidarli alla loro completa maturazione. In questo processo, mi accompagnerà la vicepreside, mia moglie Dante.”

Quando Flask termina il suo discorso, il mormorio ha già iniziato a serpeggiare tra studenti di varie età. Edward è ancora assorbito completamente dalle figure immobili sul palco.

“Questi sono i nostri figli. Non avranno privilegi e verranno valutati come normalissimi studenti della Central School, ma vorrei invitarvi ad accogliergli tra di voi.”

Edward avverte un brivido percorrergli la schiena, mentre scorre le pupille sui sette ragazzi, contemplando la possibilità di avere qualcuno di loro nella sua classe, la decima. La prospettiva non gli piace per niente.

Così è, infatti: i sette figli di Flask e Dante vengono prontamente smistati attraverso le tredici classi che compongono la Central School of Alchemy.

Wrath, il primogenito, è all’ultimo anno di scuola, e se ne va diretto in tredicesima classe.

E’ un ragazzo alto, prestante, dalla pelle leggermente abbronzata, i capelli corti e nerissimi, più lucidi di quelli del padre, e due profondi occhi verde chiaro, sottolineati da due sopracciglia ad ala di gabbiano.

Inutile dire che le ragazze vanno in visibilio per lui, anche perché accomuna il bel fisico alla gentilezza ed una certa cultura. Il ragazzo perfetto, che attira subito le malignità di quasi tutti i maschi della classe.

Sloth, il secondogenito, ha diciassette anni e frequenta la dodicesima classe.

E’ molto muscoloso, ma non sembra quasi parente di Wrath: è pigro, disinteressato allo studio e poco diligente con l’igiene, a giudicare dai capelli neri e piuttosto lunghi che gli ricadono sul volto e sul collo come un’erbaccia accartocciata su se stessa.

Avrebbe due occhi stupendi, color del ghiaccio, se non fossero perennemente persi nel vuoto…

Non ha miglior fortuna il suo fratello gemello, Gluttony, un cicciotto dall’aria apparentemente paciosa, con gli occhi chiari come il suo gemello, costantemente illuminati da una luce famelica. Gluttony non ha capelli, preferisce portare la testa castana rasata a zero.

Anche lui non ama studiare, la sua principale preoccupazione è assaggiare tutte le specialità della caffetteria della scuola, e già il primo giorno di lezione chiede a tutti i compagni un pezzetto di merenda, mentre suo fratello dorme con la testa appoggiata sul banco.

Di tutt’altro stampo è l’impatto che ha Lust sulla sua classe, l’undicesima.

La ragazza ha ereditato tutta la beltà materna e i colori paterni, con i suoi lunghi capelli ondulati e neri, diavoli tentatori assieme agli occhi color malva e le labbra dipinte di rosso. Completano il tutto curve sinuose, mature.

Come Wrath, Lust è percepita negativamente dalle esponenti del suo sesso, mentre i maschi si spintonano e si insultano per potersi sedere vicino a lei, che nel vedere quel buffo teatrino ride divertita.

Il suo gemello, Greed, ha i capelli neri sparati e gli stessi occhi della sorella, ed ha l’aria del classico ragazzo ribelle che ama vivere alla giornata e circondarsi di donne.

In effetti, il marpione ci prova anche a consolare le sue compagne di classe, disturbate dalla presenza di Lust, ma non tutte recepiscono, e non tutte apprezzano i suoi modi arroganti e piuttosto rudi. Qualcuna, però, ci sta.

Ad Edward tocca Envy, il sestogenito della famiglia Homunculus.

Con suo enorme sgomento, il biondo avverte i bisbigli dei suoi compagni, sia maschi che femmine, oltre a qualche gridolino ammirato.

Effettivamente, Envy ha un viso molto fine, lunghi capelli neri e lisci, occhi viola dal taglio peculiare.

Non passa di certo inosservato, anche perché Edward, con suo immenso imbarazzo, non ha capito se si tratta di un maschio o di una femmina.

Di certo, però, ha capito che sarà una rottura averlo in classe, perché non appena lo vede Envy esordisce con l’ultima frase che avrebbe dovuto pronunciare:

“Sicuro di non aver sbagliato classe? Mi sembri un po’ bassino per essere uno studente della decima classe…”

“Ma che cazzo…”

Il pensiero di Ed si forma senza il suo volere, mentre una nausea bestiale gli sale alla gola: davvero dovrà condividere altri tre anni con un simile individuo?

L’ultimo figlio di casa Homunculus è un bambino come se ne vedono tanti: capelli neri e corti, occhi vivaci e neri, un sorriso simpatico. Di certo è quello che meno si fa notare di tutta quella scatenata prole. Si chiama Pride e nella sua scuola precedente, la Xerxes Academy, aveva la media del dieci.

Frequenta la quarta classe e viene accolto con gioia dagli altri bambini, da lui ricambiata.

Durante la pausa pranzo di quel primo giorno di scuola, Edward si riunisce con suo fratello Alphonse, minore di un anno e la sua variegata compagnia di amici.

“Ragazzi, non so voi… Ma per me sarà un lunghissimo anno!” si lamenta il ragazzo biondo dalla bella treccia, posando con fare sconsolato il vassoio con il suo piatto di pasta fumante, l’insalata e la pagnotta che quasi rischia di cadere dal tavolo.

Winry, sua compagna di classe e amica d’infanzia, lo guarda mentre è già intenta a gustarsi il suo piatto di spaghetti e tenta di risollevargli l’umore:

“E dai, Ed… Non puoi lasciarti rovinare le lezioni dal nuovo arrivato…”

“E invece sì! Mi ha già dato del tappo! E’ come una bottiglia di latte, anzi… E’ una bottiglia di latte avariato!”

I begli occhi azzurri di Winry si chiudono a fessura, esasperati.

“Ed… Per te tutti quelli che mettono in discussione la tua altezza sono malvagi…”

“E vorrei vedere!”

Winry soffoca una risatina e riprende a mangiare.

“Io all’intervallo ho parlato con Lust, ma non mi è sembrata una ragazza antipatica, anzi… Ha anche detto che sono carino!”

Alphonse arrossisce leggermente, e in effetti con i suoi capelli d’oro scuro corti e gli occhi color sabbia, uniti ad un viso aperto ed amichevole, è difficile non reputarlo tale.

Edward bofonchia qualcosa, mentre Winry prende un sorso dalla sua aranciata e lo osserva, enigmatica.

Mei, una ragazzina di undici anni proveniente da Xing e venuta a vivere ad Amestris, è sinceramente incuriosita dai nuovi arrivati:

“Io non li trovo così antipatici. Ho parlato con Pride e si è pure offerto di aiutarmi con i compiti…”

“E’ in classe con te?” borbotta Edward, mentre mangiucchia pigramente il suo pane.

“No, ha due anni in meno.”

“Fa ancora la quarta e pensa di poter aiutare con i compiti una studentessa di sesta? Modesto, non c’è che dire!”

“Edward, dai!” cerca di calmarlo Winry, dandogli di gomito. Lui si limita a sbuffare e guardare altrove.

Frattanto, Roy sta mangiando pensieroso, senza inserirsi nei discorsi, con lo sguardo perso fra il suo piatto di carne e verdure e chissà quali mille elucubrazioni.

E’ uno studente dell’ultimo anno e l’arrivo di Wrath non l’ha lasciato indifferente.

Riza, sua amica fin dai primi anni di scuola, prova ad attirare la sua attenzione mettendogli una mano sulla spalla, e quel tocco leggero lo fa ridestare.

“Huh? Sì, che c’è?” le domanda, quasi stancamente.

“Mi sembri assente… Sei preoccupato anche tu per l’arrivo di questi stranieri?” gli domanda la ragazza, diretta e sincera come sempre.

Il ragazzo corvino sposta nuovamente lo sguardo sulla porcellana del piatto.

“Sì… Non lo nego… C’è qualcosa in loro che non mi convince…”

“In che senso?” domanda Riza.

Roy si prende la testa fra le mani, quasi a voler imprigionare con le parole i propri pensieri turbinanti.

“Non lo so di preciso… Io sono in classe con Wrath, e mi sembra… impostato, come se si comportasse secondo schemi imposti da qualcun altro. Forse è solo una mia impressione, ma la sua gentilezza suona falsa.”

Riza lo osserva per qualche secondo prima di replicare:

“Secondo me stiamo tutti saltando a conclusioni affrettate, ragazzi. Io sono in classe con Gluttony e Sloth. Quest’ultimo all’intervallo mi ha regalato una margheritina colta nel cortile della scuola, dicendomi che sono un raggio di sole.”

Tutti restano allibiti dal racconto della signorina Hawkeye, ma mentre Winry sospira circa il romanticismo del gesto, Edward e Roy si scambiano occhiate veloci come frecce, in una complicità eloquente.

C’è poco da fare, comunque: l’anno scolastico 1914/1915 si preannuncia ricco di sorprese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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