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Autore: KurryKaira    17/08/2022    1 recensioni
"Sai Hiromi? Giravano voci su quanto tu fossi pazza di me, completamente presa dal nostro rapporto, tanto da non renderti conto di non essere ricambiata. Perché sempre così distaccato, silenzioso, assente, sembrava chiaro a tutti che io non fossi in grado di amare. Ne erano convinti tutti, nonostante tutti i miei immensi sforzi, erano tutti convinti che io non ti avrei mai resa felice ma che a te non importava tanto era grande il tuo amore per me. Tanto che quasi me ne convinsi, non del fatto che non ero capace di amare, sapevo benissimo che avevo un cuore particolarmente caldo che batteva dentro di me e batteva per te, ma mi convinsi che tu saresti stata disposta a tutto pur di restare al mio fianco, per sempre."
Coppia principale: Kai e Hiromi.
Altre coppie: Max e Mariam, Rei e Mao, e un'altra che non posso dire perché sarebbe spoiler XD
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La città era addobbata per le feste natalizie, anche il bar più vicino all'università, aveva delle lucine multicolore appese alla vetrina e alcuni adesivi di pupazzetti di neve, Hiromi si soffermò a guardarli come una bambina. 
Presero le loro bevande calde e si sedettero a uno dei tavolini tondi di fronte al bancone.
- Come sta Yuki? Mi manca tanto.-
- Sta bene.-
- Io non le manco?-
- All'inizio forse un po' sì. Vedeva più te di me, ricordi?- Rise appena per poi spegnersi subito, strinse la tazza ripensando a quei giorni in cui vivevano praticamente insieme.
Stettero in silenzio un bel po', d'altronde se lei non poneva domande lui non parlava.
- Ehm...- tentava di pensare a un argomento ma non le veniva in mente nulla, eppure quando stavano insieme di qualcosa parlavano. Cioè, almeno parlava lei, invece c'era una tensione che si tagliava con un coltello.
- Kai- si decise poi a essere quasi sincera:- Torniamo amici, dai...-
Lui la guardò posando la sua tazza dopo un sorso.
- Ti rendi conto che frequentiamo la stessa comitiva ma non vedi mai né me né Takao, forse è pesante per Max, Rei e gli altri non credi?-
- Tu e Takao...- si decise anche lui:- ...state insieme?- A chiedere.
- Oh no! No! No. Cosa te lo ha fatto pensare?-
- Lo sai, che io ho saputo vero?- Le disse senza paura.
Lei abbassò lo sguardo:- Lo avevo intuito. Da quanto?-
- Praticamente da subito. Un bravo amico per me ha fatto la spia- sorrise:- un pessimo amico per te e Takao immagino.-
La ragazza sorrise:- E' stato solo quel bacio Kai. Ero arrabbiata con te.-
- Strano, ricordavo di essere io quello arrabbiato.-
- Non passa giorno che io non mi penta Kai- lasciò cadere le braccia ai fianchi.
Lui la guardò serio.
- Non parlo del bacio adesso, chiariamo, anche di quello, ma la cosa di cui più mi pento e di non averti sposato. Non pretendo il tuo perdono. Ma sappi solo che è l'unica cosa che chiedo alla vita in questo momento. Riavere indietro i miei momenti con te.-
- Quei rari momenti- si prese in giro da solo sta volta, rimanendo però estremamente serio.
- Rari solo perché erano unici. Prima mentivo, adesso sono sincera, ti rivorrei. Ti rivorrei con tutte le tue stranezze, perché c'eri poco Kai, ma quando c'eri c'era tutto per me. Eri il mio castello e tutte le sue favole- si autocitò.
Lui rimase a guardarla senza dire nulla, lei sospirò e bevve l'ultimo sorso della sua cioccolata:- Ma immagino che io mi stia solo mettendo in ridicolo. Come d'altronde feci quel giorno alla festa di Max. Sai cosa però?- Si alzò per andare a pagare:- Non mi importa. E' giusto che tu sappia quanto io sia pentita senza l'obbligo di perdonarmi. Sappi solo che sia per me che per gli altri va bene ritornare una comitiva- Pagò per entrambi mentre il ragazzo ancora seduto la seguiva con lo sguardo. - Takao poi ormai è fidanzato sai? Sta' sicuro che non mi pensa più, ha trovato una ragazza adatta a lui, una che stravede per lui e lo coccola.-
- Nonno Jey non sarà contento- disse facendola ridere:- No infatti- rispose lei.
Prese il resto e insieme uscirono dal bar:- Sappi anche un'altra cosa- e in quel momento tutta la sua forza venne meno:- Che tu ci creda o no, ti amavo all'epoca e continuo ad amarti ancora, è stato tutto un enorme malinteso e io non so il peso delle tue cicatrici, ma so il peso delle mie. Ho pagato abbastanza Kai, non ti chiedo di rimetterti con me se non vuoi, ma ti chiedo di perdonarmi. Puoi farlo?-
- Voglio vedere Takao- fu la sua unica risposta che la lasciò un po' scettica:- Ne sarebbe felice, tu a lui manchi.-
Il ragazzo mosse appena la testa per poi darle le spalle:- Hai ancora lo stesso numero vero? Ti scriverò per un'uscita tutti insieme.-
- Va bene- strinse la sua borsa guardandolo andare via, sempre con quell'involontario alone di mistero.
Quello stesso sabato si diedero appuntamento a villa Kinomiya tutti, proprio come un tempo.
Oltre Hiromi quello più emozionato era proprio Takao, e anche la sua bella ragazza era in apprensione per lui.
Arrivarono tutti ma come al solito Kai si faceva attendere.
- Sei in ansia Takao?- Chiese Rei sereno accanto a Mao.
- Non fai che stringere Dragoon- rise Max vicino a Mariam.
- Sì- disse l'ex capitano:- Perché ho la sensazione di vedere sbucare Dranzer da un momento all'altro.-
- Lo sai che stiamo aspettando Kai e non il suo beyblade vero?- Hiromi.
- Non è la stessa cosa?- Disse Takao scalpitando.
- Come fai a sopportarlo?- Sbuffando alla sua ragazza, il Professore che le era accanto ridacchiò, mentre Daichi si offese al posto di Takao, il beyblade era importante!
E Kai arrivò, il cuore di Hiromi si fermò. Aveva temuto che fosse come in quel mercoledì, invece era arrivato. Aveva uno sguardo cupo, ma era lì, erano finalmente, di nuovo tutti insieme. Il blader solitario camminava a passo svelto verso Takao, l'unico amico che non vedeva da tanto tempo.
Takao sorrise spontaneamente all'idea di vederlo, quasi più commosso di Hiromi. Appena furono vicini, prima che Takao riuscisse a dirgli un sincero e felice "ciao, amico mio" Kai inspirò ed espirò e poi tirò lui un pugno talmente forte da farlo cadere ai piedi del compagno cinese. Quest'ultimo, rimasto impassibile, guardò il malcapitato e poi guardò Kai.
- Scusa Rei, non ho mantenuto la promessa- disse semplicemente il mezzo russo e il cinese non riuscì a trattenere una risata, questo pugno era stato trattenuto anche troppo. Kai poi allungò una mano verso Takao come ad aiutarlo a rialzarsi, ignorando la ragazzina che preoccupata gli puliva il sangue dalle labbra chiedendosi chi fosse questo matto.
- Ok, me lo sono meritato- disse Takao ancora sorridente, prese la mano dell'amico e si tirò su:- Ci sei mancato Kai. Scusa.-
Il ragazzo dai capelli grigi si limitò a sorridere appena.
- Dobbiamo parlare di cose importanti adesso Kai- disse Takao cacciando Dragoon:- Ho una rivincita che aspetta da troppo tempo.-
- Sono un uomo adulto adesso Takao. Pensi davvero che vada in giro con Dranzer?-
- Sì.-
- Mpf- infatti cacciò il suo beyblade e il Professore più emozionato di loro cacciò il suo portatile.
Il resto della comitiva si sedette a guardarli incantato. Casualmente Rei si sedette proprio accanto a Hiromi, che tra un esultare e l'altro trovò il tempo di dirgli:- Non avevo dubbi che la spia fossi tu- Lui controbatté:- Kai è mio amico- - Sì ma anche io e Takao- - Sì ma la vittima era lui- Hiromi lo guardò come a dire "la prossima volta che ti becco fare il cascamorto con una donna che non è Mao stai a vedere" ma poi rise abbracciando l'amico e guardando lo scontro.

" Non posso dire che il rancore nei tuoi confronti sia passato Takao. Ma il pugno è stato liberatorio e il nostro scontro ancora di più" guardava il suo beyblade steso nel letto di quella casa che condivideva con la sua gatta Yuki. Era calata la notte ormai e il giorno dopo gli spettavano altre lezioni, la laurea non era così lontana. " Parità. E' finita così. Che siano i nostri beyblade a parlare allora, siamo pari, va bene" sorrise addormentandosi felice dopo tanto tempo, la ferita causata dall'amico forse si stava completamente chiudendo.
Il problema era che la ferita più profonda era quella lasciata da Hiromi.
Gli mancava sempre. Gli mancavano le sue chiacchiere inutili, gli mancavano i suoi capricci e le sue ramanzine. Gli mancavano i suoi baci e la sua pelle. Non aveva mai più fatto l'amore dopo di lei, e nemmeno prima se è per questo, e pensare che lui sarebbe stato felice così per sempre.
" Anche io ripenso spesso a come sarebbe adesso la mia vita se tu quel giorno non fossi fuggita. Ti ricordi Hiromi?" Pensò chiudendo gli occhi, Yuki si accovacciò vicino le sue gambe. 
" Quando tu mi rivelasti i tuoi sentimenti io andai via senza dire nulla. Mi spaventai. Ti raggiunsi il giorno dopo chiedendoti scusa e sperando che tu fossi disposta a perdonarmi. Tu mi perdonasti. A pensarci, anche se in maniera più plateale, tu hai fatto il mio stesso identico errore. E poi eri tornata a chiedermi scusa, ma io non ti ho perdonata." Si addormentò pensando questo " che sciocco, sei stata la cosa più bella che mi sia mai capitata. Dranzer e Yuki permettendo" col sorriso.
Ma la cicatrice faceva sempre troppo male per riuscire a ricominciare, ma almeno adesso era tornato tutto come prima, tutto come anni fa, quando i bladebreakers giocavano e scherzavano insieme e Hiromi si lamentava delle loro sciocchezze. Quasi tutto come prima, perché il tempo a disposizione era sempre limitato. Alla fine il giorno della laurea arrivò per tutti, prima il Professore, col massimo dei voti e una lode, poi Kai, aveva ottenuto un ottimo punteggio e se avesse accantonato di più Dranzer forse sarebbe riuscito ad avere il massimo, anche Max si laureò con un voto nella media che a lui andava benissimo, e infine anche Hiromi, che nonostante le notti insonni, il ritardo nelle prime lezioni, gli attacchi di panico riuscì comunque a ottenere il massimo e la lode proprio come il Professore. Inutile dire che, importante com'era la scuola per lei, ne fu la più felice. Organizzò una grande festa, nello stesso ristorante in cui anni prima organizzò il compleanno di Takao. Il Marzo dell'anno del diploma, questo era il marzo dell'anno della laurea.
- Contala anche come festa per il tuo compleanno, è vicino d'altronde e di laurea con te non se ne parlerà mai- disse Hiromi bellissima, capelli non troppo lunghi scompigliati in viso e un lungo tubino rosso, anche il rossetto era di un rosso acceso, era diventata proprio una donna.
- Ahah simpatica- disse Takao, elegante come gli altri:- Non ho più bisogno delle tue feste a sorpresa, ora ho chi pensa a me- disse felice baciando la sua donna che in realtà rideva con Hiromi prendendolo in giro. - Si sta trasformando in una strega proprio come Hiromi!!- Si infuriò mentre a un tavolo lontano suo nonno guardava la nuora soddisfatto.
La festa passò serenamente tra risate e schiamazzi, erano cresciuti, ma sapevano essere sempre i soliti stupidi. E Hiromi era bellissima, lo notarono tutti ma Kai forse un po' di più. Si divertì con gli altri anche se lui rumoroso non era affatto, ma passò quasi l'intera serata a fissare la donna. Quel posto, ancora come se lo ricordava in quel sogno, quel vestito aderente e quelle labbra rosse che come al solito parlavano troppo lo fecero pensare " che voglia incontrollabile...", al momento della torta la donna cacciò delle bomboniere da regalare ai presenti, ma erano troppe e pesanti tanto che quasi le caddero, il suo ex si alzò in fretta per aiutarla, nel farlo le loro mani si sfiorarono e i loro sguardi si incrociarono " ...di fare l'amore con te". Gli era mancata, quanto poteva mancare l'aria. 
Maledetto orgoglio.
In quei mesi di riappacificazione l'aveva vista spesso rifiutare avance su avance, aveva un sacco di ammiratori lì all'università, la secchiona era nel suo posto perfetto. Ma lei rifiutava tutti, anche uomini che sembrava potessero darle tanto.
Forse era vero che aspettava ancora lui.
Maledetto orgoglio, quanto voleva farla pagare ancora, e per cosa poi? Per soffrire lui stesso? Lui invece quante avance aveva avuto? Era un ragazzo bellissimo e ricco ma non il tipo di carattere che attira una donna. Lui faceva paura, anche se dentro era la sensibilità in persona, ma lei non aveva mai avuto paura di lui, forse un po' di antipatia all'inizio, ma mai paura. 
Era perfetta in tutto quello che faceva, aveva commesso un solo terribile errore: non aveva mai avuto paura, tranne quel giorno, quel giorno aveva avuto paura e scappò. Ma lui avrebbe dovuto proteggerla, era quello che voleva chiederle d'altronde no? Nella buona e nella cattiva sorte.
Le bomboniere erano state date e la maggior parte degli invitati andarono via.
Rimasero solo Takao che si lamentava del dono:- Un bambino di porcellana che legge un libro, davvero Hiromi? Davvero?!- La sua ragazza lo sgridò con un colpetto in testa, lui pianse; e rimase anche il Professore che corteggiava un'altra secchiona del corso di Hiromi, chissà? Magari era la volta buona anche per lui. E Kai, era rimasto anche Kai, la aiutò a mettere a posto le ultime cose.
- Oh Kai, non devi- gli disse.
- Voglio che vieni con me al Belvedere, spero tu non sia troppo stanca.-
- Stai scherzando?!- Urlò lei fuori luogo con la bocca che le pendeva, se ne vergognò subito e si ricompose:- Sì sì, posso venire- mollò tutto e raggiunse Takao e il Professore:- Prendete voi le ultime cose e portatele a casa mia, ciao- - Ehi ma io stavo rimorchiando!- Il Prof sconsolato.
Tornò in tutta fretta da Kai aggiustandosi la gonna stretta ai fianchi, sorrise nervosa:- Possiamo andare!- Lui sorrise trovandola la solita straordinaria Hiromi.
Raggiunsero il loro posto, i lampioni erano accesi di conseguenza le stelle non si vedevano.
- Ricordo che nel mio sogno si vedevano.-
- Quale sogno?- Le chiese lei affacciata come lui alla ringhiera.
- Un sogno di tanti anni fa.-
- Che volevi dirmi Kai?... Non farmi morire ti prego, non oggi, è il mio giorno di festa.-
- Sto cambiando casa- disse lui:- Quella che avevo in affitto era solo per l'università. Ho intenzione di comprarmene una tutta mia adesso.-
- O... Ok.-
- Ti va di aiutarmi a sceglierla?- La guardò:- Deve essere adatta a una gatta e un cane, perché la mia famiglia ha un cane e forse dovrò prendermene cura io.-
- Certo! Sono brava in queste cose! Ti aiuterò!-
- Deve piacere anche a te, perché potrai venirci ogni volta che vorrai.-
Lo sguardo di Hiromi si illuminò, ma aveva troppa paura di sperare e sognare ancora come quando era poco più di una bambina.
- Anni fa in questo posto mi dichiarasti il tuo amore. Ricordi?-
- Non prendermi in giro, certo che mi ricordo! Vai al dunque!- Nervosa e emozionata, tanto da rovinare il momento.
Lui finalmente smise di guardare la visuale e guardò lei:- Io ti chiedo di provare a ricominciare, sempre che tu voglia.-
La bocca di lei cedette ancora una volta, e il mascara stava per scolare di nuovo. Tremava e disse una cosa veramente stupida ma che si teneva dentro da troppo tempo: - Dimmi che quell'anello è ancora lì, su quel tavolino, e che mi aspetta ancora, perché ti giuro su ogni cosa che io non scapperei mai più da te- piangeva ma la scena era comica tanto che a lui venne da ridere:- Se dobbiamo essere sinceri- disse allora lui:- Non so dov'è l'anello. Ma io muoio dalla voglia di fare l'amore con te, quindi se vuoi puoi venire a casa e dopo lo possiamo cercare.-
Lei si asciugò le lacrime, assecondò ridendo e lo abbracciò. Fu inutile asciugare le lacrime, perché quell'abbraccio gliele fece tornare tutte, pianse ininterrottamente. Tanto che lui le dovette dire:- Calmati- - Non posso calmarmi!- Continuava lei piangendo:- Tu sei diventato un uomo ancora più migliore (il massimo dei voti e la lode venivano meno nella sua grammatica al momento) e io sono così stupida!- Tra un singhiozzo e l'altro:- Quel che è peggio è che adesso anche io ho voglia di fare l'amore con te!- - N... non vedo il problema in questo. Andiamo a casa, dai. Yuki ti aspetta- le strinse la mano aiutandola ad alzarsi.
Arrivarono in quella casa, si chiusero la porta alle spalle e si trascinarono verso la loro camera tra un bacio e l'altro fino a perdersi completamente l'uno dentro l'altra.
Yuki rimase chiusa fuori la stanza ad attendere. Dalla finestra di quella casa le stelle si vedevano, notarono dopo, mentre privi dei loro vestiti si abbracciavano.
- Kai, sei felice?- Gli chiese timida.
- Io sono stato sempre felice con te- fu una piccola innocua pugnalata per lei ma stanca di darsi colpe sorrise addormentandosi tra le sue braccia. 

Passarono altri anni, e poco a poco si sposarono tutti. Rei si rassegnò alla sua vita da celibe e si sposò molto presto con la donna che il destino gli aveva scelto, Mao. Dalla loro unione nacque una meravigliosa bambina e Rei giurò quando la vide la prima volta:- Non ho mai amato nessuna donna tanto quanto amo lei, e pensa che l'ho appena conosciuta- la strinse a sé con occhi lucidi, Mao sbuffò:- Grazie tante, ma se la tua donna preferita è così bella è anche merito mio- ridacchiò, lui la baciò:- Scusa di tutto Mao, sono stato difficile con te. Ti amo- le disse col cuore in mano ammorbidendola completamente:- Ma non quanto amo lei- aggiunse poi. Anni dopo Max e Mariam lo fecero in privato, in America, perché anche se estremamente socievole non c'era cosa al mondo che Max amava di più dello starsene solo soletto con la sua donna. E la sua famiglia, mamma, papà e sorellina nata da poco lo seguirono anche lì.
Mariam:- Non se ne parlerà mai di avere una casa solo per noi?- Scontrosa ma rassegnata.
Max:- Sì, certo! Ma come faccio a separarmi dalla mia sorellina- coccolò la piccola.
Mariam:- Potremmo anche avere un figlio noi.-
Max:- Non uscirebbe così bellooo- coccolò ancora e ancora la piccola infastidendo la rassegnata Mariam. Ma non così rassegnata, prese delicatamente la piccola, la porse ai veri genitori e si trascinò il marito a godersi la loro luna di miele alle Hawaii.
Si abbracciarono in mezzo alle acque di quel mare limpido, era notte fonda e non c'era nessun'altro oltre a loro.
- Ti amo quasi quanto amo questo mare- disse lei col suo solito sarcasmo.
- E io sono fortunato- lei reagì con una smorfia e lui la baciò.
E anche a quell'anello che tanto aveva atteso la mano di Hiromi venne dato un senso, quella custodia un giorno venne aperta e non si chiuse più, perché quella ragazza che credeva nelle favole non ripeteva mai gli stessi errori.
E loro crescevano ma non avevano mai abbondonato le loro passioni che adesso vivevano attraverso i loro figli; quei due bambini assomigliavano davvero tanto a Takao e Kai e non perdevano occasione di sfidarsi sotto incitamento del Dj Daichi e gli applausi delle loro famiglie.
  
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