Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: denn_nanni    26/08/2022    0 recensioni
Alice è una ragazza solare e schietta, fortemente legata ai suoi amici e alla sua casa; le piace la sua vita così com'è ed è difficile per lei abbandonare la sua zona comfort. Un giorno però le viene imposto di trasferirsi lontano, oltreoceano, da un padre che non conosce, in una città che non è la sua e abbandonando i suoi amici proprio per l'ultimo anno di scuola. Verrà inghiottita dal risentimento e dalla rabbia o riuscirà a trarre beneficio da questa esperienza? Rimarrà attaccata disperatamente alla sua vecchia vita e alle sue vecchie conoscenze o accetterà di ricominciare? Riuscirà a trovare quelle persone per cui sarà valsa tutta la sofferenza per il cambiamento?
H. S.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO DUE
La festa migliore di sempre

Alice.

Arrivo davanti a casa di Charlotte che è già fuori ad aspettarmi, ciò mi sorprende perché, di solito, devo aspettare tantissimo tempo prima che mi venga ad aprire.
«Come mai oggi mi hai aspettata fuori?» chiedo divertita alla mia amica che scoppia a ridere e comincia a scuotere la testa.
«Non ti montare la testa, è appena passata la vicina a chiedere se anche a noi hanno tolto l'acqua.» rido anche io e non posso fare a meno di pensare a quanto mi mancherà una volta arrivata oltreoceano, in Inghilterra. Entriamo in camera di fretta senza salutare sua madre che forse nemmeno si è accorta della mia presenza. La camera di Charlotte è in disordine, come sempre dopo tutto. Ci sono libri e fogli tutti sparpagliati a terra e sulla scrivania, vestiti buttati da tutte le parti, l'unica cosa in ordine è la sua "postazione trucco" che per lei è sacra. Mi fa vedere il vestito che ha intenzione di mettere, un tubino rosso fuoco con alcune paillettes sullo scollo a cuore, arriverà circa a metà coscia, se non più su, e immagino già che le starà d'incanto. Quando le mostro il mio vestito lei sembra quasi stupita, in realtà non la biasimo, sia il vestito che le scarpe sono decisamente fuori dal mio solito outfit per le feste. Il vestito che ho deciso di indossare l'avevo comprato da principio con mia zia per il suo ricevimento di matrimonio, ma che poi non misi perché era troppo freddo così rimase nel mio armadio, mai degnato di uno sguardo. Oggi ho voglia di cambiare un po' e quell'abito mi sembrava carino.
«Wow, Alice. Potrei seriamente iniziare a sospettare una tua malattia incurabile.»
Appendiamo i vestiti nel suo armadio e andiamo verso la postazione trucco quando Charlotte inciampa in un mucchio di vestiti e cade a terra sulle ginocchia. Scoppio in una risata non riuscendo a trattenermi, provo a chiederle se sta bene ma esce come una frase sgrammaticata mentre mi premo una mano sullo stomaco. Non si dovrebbe essere fatta alcun livido dato che la caduta è stata attutita dai vestiti, lei si rialza borbottando uno "stronza" e mi precede andando a spostarmi la sedia per farmi accomodare davanti allo specchio.
«Tesoro, ho una bella notizia.» afferma incontrando il mio sguardo nello specchio. «Ho trovato questo olio per capelli che è a dir poco meraviglioso e fa sembrare i capelli appena lavati, in più li fa profumare un casino!»
Mi sistema i capelli, le sue piccole mani ci scorrono in mezzo con un po' di difficoltà, ostacolati dai nodi. Mi dice che dovrei lavarli, si allunga verso il suo armadio per prendermi un asciugamano e mi assicura che ho tutto il tempo per fare con calma.
«Sei la migliore, Lottie!» le dico pensandolo davvero, vorrei davvero augurarmi di trovare una ragazza che possa diventare per me ciò che è diventata per me Charlotte: una sorella. Mi alzo dalla sedia guardandomi allo specchio: il riflesso mostra una ragazza dal viso innocente, i capelli castani scompigliati che cadono disordinatamente sulle spalle piccole, le braccia abbandonate lungo il corpo snello, due occhi azzurri grandi e profondi.
Nella vita di tutte le persone ci sono dei momenti di stallo, momenti in cui ci si rende conto che il rumore del mondo è totalmente sovrastato da quello dei pensieri che appaiono come un grido. Capita, a volte, di sentirsi un peso dentro, io sento di aver bisogno di qualcosa, qualcosa di astratto che non so identificare in realtà; si può aver bisogno di qualcosa di astratto? No, suppongo di no.

Distolgo di scatto lo sguardo dal riflesso e lo poso su Charlotte che mi sta fissando con occhi tristi. «Mi mancherai da morire Alice, non scherzo.» mormora spezzando il pesante silenzio che si era creato. «Io... se potessi fare qualcosa...» Alzo una mano nella sua direzione per interromperla, forse in maniera eccessivamente brusca, ma se iniziassimo questo discorso, inizieremmo a piangere e probabilmente mi rovinerei la serata.

«Abbiamo tempo per salutarci, Lottie, non è questo il momento. Dobbiamo solo pensare a divertirci da matti» sentenzio severa ma lasciando le mie labbra incurvarsi in un sorriso sincero.

Al suo cenno d'assenso prendo l'asciugamano e mi dirigo in bagno stando attenta a non inciampare nei vestiti.
L'acqua scorre calda sulla mia pelle rilassandomi, massaggio i capelli con le mani e poi li espongo al getto della doccia per lavare via lo shampoo. Il balsamo emana un piacevole aroma di lime e menta, così mi trattengo qualche minuto prima di risciacquarlo.

Ancora una volta i pensieri mi consumano: la rabbia che provo per mio padre è tanta, non lo vedo ormai da un tempo lunghissimo e so che non avrò il controllo della mia reazione quando finalmente lo avrò davanti. Lo abbraccerò perché nonostante tutto mi è mancato? Farò l'indifferente per fargli capire che di tutto quello che farà per me non me ne importerà mai niente? Oppure lo prenderò a parole, dicendogli tutto quello che penso, e pure quello che non penso, rischiando di compromettere ulteriormente un rapporto già distrutto?

Il vestito è davvero molto bello e Charlotte continua a ripetermi che mi sta d'incanto. Mi lascio truccare da lei anche se un po' indecisa, non so che cosa possa combinare, specialmente perché non vuole che mi guardi allo specchio finche non ha finito. Mi fido di lei nonostante i nostri gusti differenti in fatto di trucchi e abbinamenti di colori. Mi informa che ha deciso per un ombretto scuro che pensa possa essere perfetto per far risaltare i miei occhi.
«Ho quasi finito, ho solo una cosa da farti scegliere: vuoi il rossetto o il lucidalabbra rosso?»
«Ho portato il mio lucidalabbra trasparente, non mi sembra che il mio abito stia molto bene con qualcosa di rosso fuoco.» rispondo girandomi leggermente verso lo specchio cercando di non farglielo notare. Lei se ne accorge e mi rigira la sedia in modo da farmi dare le spalle al mio riflesso. Mi chiede se può mettermi qualcosa di rosa e io acconsento sperando che non rovini tutto il trucco.
Quando finisce, mi gira verso lo specchio mostrandomi il suo "capolavoro" come lo ha definito. I miei occhi sono messi in risalto dal mascara nero e dalla linea sottile di eyeliner, l'ombretto non è eccessivamente pesante e il risultato mi piace molto. Mi complimento con lei che fa qualche mezzo inchino strappandomi una risatina. Intanto che lei si trucca, io finisco di sistemarmi passandomi le mani tra i capelli e spostandone un po' da destra a sinistra.
«Hai portato il costume da bagno, vero?» mi chiede, ridacchio piano rispondendogli che avrei voluto mettere il suo costume bianco e nero. Alza gli occhi al cielo ridendo anche lei e prende dall'armadio il costume per me e quello arancione fluorescente per lei.

Ad accompagnarci alla festa è suo fratello che, ormai, è diventato per noi come un taxista.
«Dannazione, Lottie!» esclamo portandomi una mano sulla fronte. Lei mi guarda con aria interrogativa, senza però smettere di conversare con il moro a fianco a lei. «Abbiamo dimenticato di dire a Thomas l'orario, sai che non gli piace arrivare in ritardo!»
Lei sorride e mi fa segno con la mano di tranquillizzarmi. «Gli ho mandato un messaggio mentre tu ti facevi la doccia.» mi rilasso sul sedile posteriore portando il mio sguardo verso l'esterno. Il fratello di Charlotte ferma la macchina davanti al vialetto della casa e ci fa scendere salutando con un bacio sulla guancia lei e con un sorriso me. Ci dirigiamo verso la porta d'ingresso, Charlotte continua a barcollare per via della ghiaia, si appoggia a me per non cadere, mi ringrazia e io non riesco a trattenere una risatina.
Sulla soglia della porta c'é un Norman allegro che ci saluta, a me dice di andare in cucina che Tania mi sta aspettando ma trattiene Charlotte. Entro e mi avvio in cucina vedendo la mia amica che sta discutendo pacatamente con suo fratello.
«Vodka al limone, alla pesca e whisky.» dico attirando l'attenzione su di me. Tania mi raggiunge attirandomi in un caloroso abbraccio che ricambio a fatica.
«Stasera c'è gente. Io e Richie abbiamo pensato ad una sorpresa...» sposto lo sguardo tra lei e suo fratello che sta sorridendo. Mi avvicino a lui notando di essere di un paio di centimetri più alta di lui grazie ai tacchi, lui ride accorgendosi della differenza di altezza.
«Ohw, la mia piccola Alice è cresciuta!» esclama scherzosamente dandomi un buffetto leggero sulla guancia. «Questo vestito ti dona, è meglio di tutta quella merda che metti di solito.»
«Va bene, sembra che stiate flirtando perciò la situazione necessita che io mi intrometta e vi divida prima che cominciate a limonarvi come se non ci fosse un domani.» Tania scoppia in una fragorosa risata che trasporta anche me e Richie; dopo poco tornano anche Charlotte e Norman che ha i capelli un po' scompigliati rispetto a prima, ho intenzione di chiedere alla biondina delle spiegazioni. Noi ragazze saliamo in camera di Tania per aiutarla a vestirsi così colgo l'occasione di fare la fatidica domanda a Lottie che arrossisce e comincia a parlarci di lei e Norman.

Quando scendiamo al piano di sotto, circa un'ora e mezza dopo, notiamo che il salotto si sta gradualmente riempiendo, ad accogliere le persone sulla porta ci sono Richie e Norman che hanno entrambi un bicchiere in mano. Mi avvicino a loro e gli chiedo se Thomas è già arrivato ma loro scuotono il capo dicendo di non averlo ancora visto. Annuisco mi allontano per raggiungere Charlotte e Tania che stanno salutando alcuni amici.
«Ciao ragazzi!» esclamo avvicinandomi al gruppo, ricambiano il mio saluto con alcuni sorrisi poi si dirigono verso la cucina per prendere da bere. Il DJ fa partire la musica alzando lentamente il volume. Tania ci lascia per andare a svolgere i suoi "doveri da padrona di casa" e poco dopo anche Charlotte mi abbandona per raggiungere Norman.
La casa di Tania e Richie è molto grande e sembra stata costruita apposta per farci delle feste. I loro genitori hanno vinto cinquecento mila sterline e da lì il padre ha costruito un'editoria che ha avuto molto successo e la madre lavora come notaio. Il salotto è a dir poco enorme, ha una parte rialzata su cui c'è un mobile che fa da cornice ad un televisore grandissimo, davanti al quale si trova la postazione del Dj. Il grande divano e le poltrone sono state spostate nell'angolo più appartato della stanza dove di solito si siedono i migliori amici dei proprietari, una specie di zona VIP in cui io passo molto tempo. Ora come ora non ho voglia di ballare, perciò vado al divano e mi ci accomodo guardandomi attorno cercando Thomas.

È passata un'ora dall'inizio della festa ma nessuno sembra aver visto Thomas Rise. Ho il dubbio che non venga, mi allontano dalla pista da ballo ed esco nel vialetto dove vengo accarezzata da un'arietta fresca. Prendo il telefono dalla borsetta rimanendo qualche secondo a contemplare l'immagine del blocco schermo, ovvero una foto di me e Thomas scattataci da mio fratello mentre eravamo al mare. Ci stavamo spintonando e stavamo ridendo, il bello di questo scatto è che non eravamo in posa ma eravamo spontanei. Con un applicazione, Thomas ci scrisse sopra una frase che poi si tatuò "Non c'è un me senza te".
Compongo il suo numero che ormai so a memoria e appoggio il telefono all'orecchio aspettando che risponda. Dopo vari squilli va in segreteria perciò butto giù e lo richiamo. Gli lascio tre chiamate e dieci messaggi prima tornare a ballare.

Dopo due ore, di Thomas non c'è alcuna traccia, mi sto preoccupando, gli ho lasciato altre chiamate e altri messaggi, nemmeno Tania e Richie sanno dirmi niente. Nel frattempo ci siamo spostati nella piscina nel retro della casa, non è freddo e nell'acqua si sta davvero bene. Io e Charlotte stiamo dentro l'acqua, appoggiate al bordo che chiacchieriamo del più e del meno bevendo della birra. Norman si avvicina a noi, è vestito e perfettamente asciutto, si inginocchia e dice alla mia migliore amica di seguirlo, lei senza chiedere niente esce dall'acqua, si scusa e si allontana insieme al suo ragazzo che tiene il vestito di lei. Anche io scelgo di uscire, asciugarmi e vestirmi.
Poco dopo, noto Norman e Connor che stanno trasportando un tavolino davanti alla postazione musicale all'aperto, Charlotte e Tania si mettono all'altezza del DJ che abbassa la musica lasciandola di sottofondo, poi si portano un microfono davanti alla bocca.
«Ciao bella gente!» comincia a parlare Tania. «Questa festa organizzata all'ultimo minuto è stata fatta per una persona molto speciale. Alice vieni qui!»
Stupita mi alzo dal divanetto di paglia dai cuscini color avorio e mi avvicino alle due ragazze. Loro mi sorridono, Charlotte si impossessa del microfono e comincia a parlare.
«Questo tesoro di ragazza tra poco ci lascerà. Non riesco a pensare a come potrei stare senza di lei, quanto mi mancherà. Questa festa è in suo onore quindi fatele un applauso!» Si gira verso di me e mi abbraccia di slancio, stringendomi a lei come per non lasciarmi scappare, tra gli applausi e le grida entusiaste dei presenti. Appena mi lascia, mi affretto ad asciugarmi una lacrima che non so dire se sia di tristezza perché sto lasciando la mia vita, o di gioia perché ho degli amici meravigliosi.
Sento dei segni di approvazione tra i ragazzi presenti, poi si dividono facendo uno spazio in cui vedo Thomas avanzare con una torta in mano. Mi porto una mano a coprirmi le labbra per la sorpresa, ancora più felice. Lui appoggia la torta sul tavolino davanti a noi, mi viene ad abbracciare sussurrandomi uno "scusa" e mi porta davanti a essa.

"Always in our heart, little Alice."

Sorrido e mi stringo a Thomas. «Vi voglio tanto bene...» sussurro contro il suo petto.
«Anche noi te ne vogliamo.» Mi risponde. Finiamo la serata mangiando la torta, bevendo e ballando: sono felice ora.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: denn_nanni