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Autore: HermaMora    27/08/2022    4 recensioni
Anno scolastico 1998-1999. Hogwarts è stata teatro degli orrori della Secondo Guerra Magica. Prima posta sotto il controllo dei Mangiamorte, poi teatro dell'ultima grande battaglia tra il Signore Oscuro e l'Ordine della Fenice, la scuola di magia e stregoneria inglese porta le cicatrici di anno più che tetro. I protagonisti delle avventure che ci hanno accompagnato fino alla dipartita di Voldemort hanno preso le loro strade: Ron ed Harry hanno iniziato il loro apprendistato come Auror, mentre Hermione sta per cominciare il suo settimo anno ad Hogwarts. Con lei, pochi studenti inglesi si presenteranno alle porte della storica scuola e la nuova Preside, seguendo la politica del predecessore Albus Silente, sceglie di chiedere aiuto ai maghi di tutta Europa, per dare nuova vita alla sua scuola.
(Aggiornamento settimanale)
Genere: Erotico, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Pansy/Theodore
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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ATTO 1 “ANTIPASTI”
Prologo I

Pioveva a dirotto, tuonavano lampi ed il vento trascinava tutto ciò che trovava lungo il suo cammino.

Correva continuando a guardarsi alla spalle. Angela ansimava dietro di lui e stringeva la bacchetta tanto da sbiancarsi le nocche.

In tutto il bosco non si udiva e vedeva nulla, anche se Valentino si sentiva osservato da mille occhi.

Le radici rendevano il terreno estremamente difficoltoso e il fango ad ogni passo sembrava trattenere i loro stivali.

Ignorando le gocce d'acqua che continuavano a picchiettare su testa, schiena e spalle, Valentino si girò, con la bacchetta puntata verso il loro inseguitore.

Il ragazzo mosse la bacchetta disegnando una serpe nell'aria, per poi curvarla ancora una volta e puntarla come una spada verso l'oscurità dietro di sé, illuminata per un attimo da un lampo.

“Ardemonium!”

Dalla punta della bacchetta esplose un fiume di fiamme violette che strisciò lungo il sentiero, come fosse vivo. Mentre la lingua di fuoco si allungava, figure mostruose, dalle grandi fauci, corna e artigli emersero dal fumo, fatti anch'essi di fiamme vive.

Scivolavano come un liquido, per nulla infastiditi dalla pioggia, verso il loro obbiettivo.

Angela strattonò il compagno e con l'orrore dipinto in volto, indicò l'Ardemonio.

“Valentino, Elia è ancora lì, non sappiamo se quella cosa l'abbia già...”.

Valentino scosse la testa. Aveva la fronte corrugata per la concentrazione. Era la seconda volta che usava quell'incantesimo e mantenerlo sotto il proprio controllo gli costava uno sforzo immenso.

“Non c'è più alcun Elia. Dovremo dire al Professore che le cose hanno preso una piega imprevista”.

Valentino si stava sforzando di mantenere un tono impassibile, perché Angela sembrava distrutta e lasciarsi andare al rimpianto sarebbe stato un ottimo modo per rimanere uccisi.

Quella cosa lo fiutava, il rimpianto.

Dopo essersi scambiati uno sguardo d'intesa, i due continuarono la loro corsa.

Pozzanghera dopo pozzanghera, l'odore di uova marce non sembrava andare via. La cosa aveva lo stesso odore dello zolfo, Valentino lo sapeva bene. Se sentivano quel tanfo, allora era ancora sulle loro tracce e si stava avvicinando.

Quando si rese conto di non sentire più il peso della Maledizione della Fiamma Mutaforma, Valentino imprecò.

Doveva essere riuscita a spegnere le fiamme. Cosa poteva fare ancora? Sapeva bene che la Maledizione Mortale non avrebbe avuto il minimo effetto sulla cosa.

Angela gli strattonò di nuovo il polso, la bacchetta puntata di fronte a loro.

Nella più completa oscurità, si potevano distinguere delle pieghe fra le ombre.

Un buio più chiaro e sfumato, che si condensava in una figura alta e sottile, con lunghi arti superiori. Le sue costole erano in rilievo e la pelle plumbea luccicava al chiarore di un altro lampo.

Due sinistri occhi gialli rappresentavano per i due ragazzi l'unica fonte di luce costante; al loro interno delle pupille verticali, simili a quelle di un felino, li squadravano con attenzione.

La cosa avanzò con tranquillità, chiaramente a suo agio nella semi oscurità che li avvolgeva.

Anche Valentino sollevò la bacchetta contro la minaccia.

Ed ecco che la cosa aprì la bocca, mettendo in mostra due lunghe file di canini ricurvi, scuri di un liquido rossastro che non poteva che essere sangue, sangue fresco, a giudicare dalle gocce cremisi che macchiavano in quel momento le labbra della creatura.

“Elia..”. Boccheggiò Angela. Strinse la bacchetta con rinnovata determinazione, infondendo fiducia in Valentino. Angela era più abile di lui nei duelli: se lei fosse stata determinata, forse ne sarebbero usciti vivi.

La creature rise, un risata fredda, senza gioia. Forse fu solo per il terrore, ma a Valentino parve che l'acqua piovana che lo inzuppava si fosse congelata, dopo quel verso maligno. Rabbrividì.

“Dooove andate, evocatori?”. La creatura strascicava le parole, e i suoi occhi, come strabici, puntavano uno verso Angela e uno verso Valentino.

“Avete fatto la vossstra offerta, evocatori”.

La creatura alzò una della sua braccia. Quattro lunghe dita simili a vermi grigi, che si concludevano con degli artigli lunghi almeno dieci centimetri, affilati come rasoi, stringevano un oggetto scuro dalla forma ovale. Quando alzò l'oggetto, Angela e Valentino boccheggiarono.

Alla luce del temporale, la testa sanguinate di Elia li guardava con occhi vitrei.

“Fatta l'offerta, vi spetta una ricompensssa, evocatori”. Continuò la creatura. Forse era solo l'immaginazione di Valentino, ma per una attimo fu certo di percepire un certo autocompiacimento del mostro per l'atmosfera lugubre su cui aveva gettato la radura. Per quell'istante gli era parso di scorgere un ghigno nel sorriso altrimenti beato del mostro.

Angela si stava mordendo il labbro, indecisa e lo stesso faceva Valentino. Di certo non c'era da fidarsi, e già una volta le informazioni che avevano ottenuto si erano dimostrate errate, ma a quel punto non avrebbe più potuto tirarsi indietro: sarebbe stato un insulto alla memoria di Elia, che come loro sosteneva l'esperimento.

Valentino abbassò la bacchetta.

La creatura parve sorridere. Avanzò verso di loro, lasciando cadere la testa straziata del loro compagno a terra, dove rotolò per pochi secondi e si fermò, incastrata in una radice.

Il mostro, ora più visibile, aveva delle due orecchie feline, coperte da quel corto pelo biancastro. Dietro di lui si agitava la sua coda sottile, che terminava con un'altra mano.

Era, a differenza di quelle anteriori, una mano perfettamente umana.

Valentino deglutì, mentre Angela parlava.

“La r-ricompensa per la nostra offerta è...”.


NOTE DELL'AUTORE

 

Lettrici e lettori, salve.

Spero che il piccolo prologo vi sia piaciuto. Non vi preoccupate però, la lunghezza dei capitoli veri e propri andrà da un minimo di otto pagine ad un massimo di undici. Ogni tot capitoli aggiungerò un altro frammento del prologo, che vi darà un'idea più precisa sugli eventi precedenti alla storia vera e propria.

Ora però veniamo alla ciccia, alla sostanza. Perché ho voluto iniziare questa fan fiction? Fate conto che sono iscritto su EFP dal 2014 e di fanfiction, specie su Harry Potter, ne ho lette a bizzeffe.

Alcune mi sono rimaste nel cuore e di tanto in tanto le rileggo volentieri, altre, senza voler offendere nessuno, preferirei dimenticarle.

Harry Potter invece è il romanzo di formazione che ha letteralmente accompagnato la mia infanzia: in prima elementare ho letto La Pietra Filosofale e da lì in poi non c'è più stato scampo. Non so nemmeno quante volte ho letto quella saga, come immagino alcuni di voi, e ogni volta che la concludo, vorrei ricominciarla.

Chiarito questo, non mi baserò sui film, ma sul materiale originale: le Case avranno i titoli inglesi, i professori manterranno i nomi originali e cercherò anche di rispettare ogni spiegazione di Zia Joanne sul suo mondo magico. Nono ci saranno nemmeno resurrezioni: Albus, Fred, Tonks e Lupin sono andati. Nelle guerre i buoni muoiono come i cattivi. Attingerò di tanto in tanto al materiale di “Animali Fantastici”, ma non ci sarà nulla di eccessivamente importante.

La storia inoltre sarà incentrata su personaggi originali ispirati ai caratteri di persone che ho avuto la fortuna e la sfortuna di incontrare, travestiti da maghi e streghe. Si parlerà di Arti Oscure ragazzi, e ci si farà un sacco di male.

Non vi risparmierò scene cruente, perchè non vi nascondo che i protagonisti di questa storia sono molto più grigi di Harry, Ron ed Hermione, né altre sequenza narrative più appassionate e fisiche. Si parla comunque di ragazzi nel pieno dell'adolescenza, che non possono fare a meno di pensare alla scoperta del proprio corpo, del piacere e alla ricerca dell'amore.

Se avete letto che c'è la coppia Draco/Hermione e vi aspettate una storia incentrata su loro due che si ricattano, che scommettono o che stravolgono i loro caratteri, potete chiudere tutto e passare ad altro. Non ci sarà una versione di Hermione sottona, né un Draco tutto fronzoli e redenzione.

Si parte dalla fine della Seconda Guerra Magica, si parte dal dolore e dalle macerie. Si parte dal rancore.

Lei ha perso poco di suo, ma ha visto molte persone vicine a chi amava morire. Ha visto Harry trascinato da Hagrid e ha pensato che fosse finita. Ha distrutto persino parte dell'anima di Riddle nella Camera dei Segreti. Non può più essere l'esuberante Hermione che alzava sempre la mano in classe dal primo al sesto anno.

Draco invece è sempre stato tremendamente sfortunato. Lo si potrebbe definire lo specchio in negativo di Harry: ha dei genitori, che però sono due razzisti e sostengono un uomo crudele e maligno, ha molti seguaci nel suo dormitorio, ma pochi amici sinceri, ha avuto l'opportunità di mettersi alla prova, solo per tirare fuori il peggio di sé e anche quella volta non è riuscito ad essere davvero un cattivo. Persino Narcissa può essere una Lily in negativo.

Zia Joanne ha davvero il pallino per le madri.

Sarà merito di Tom Felton, ma sono sempre stato affascinato da Draco.

Non ho perdonato a Zia Joanne il non avergli mai dato un vero arco di redenzione. Ho sempre pensato che se lo meritasse, a differenza di molti mangiamorte.

Tocca anche parlare di Ronald Weasley. Lui è il mio tallone d'Achille.

Lo so che è simpatico e sa essere coraggioso, come so che senza di lui Harry sarebbe congelato in una pozza d'acqua gelida in una non meglio determinata zona della Gran Gretagna. Lo so.

Però io lo detesto. Insensibile, pigro, poco brillante, buono solo ad emozionarsi per lo sport o a limonare Lavanda. Quando ho letto “19 anni dopo” volevo morire. Lui ed Hermione? Non l'ho mai accettato. Non intendo trasformarlo in un violento, in un bastardo e un pezzente, come ho visto fare anche a molti autori che stimo su questa piattaforma, ma lui con Hermione non avrà più che una bella amicizia.

Quindi abbiamo un personaggio che ha bisogno di luce, un personaggio che ne emana manco fosse un faro e un tipo che non c'entra nulla.

 

Fatte queste premesse, vi invito a passare al prossimo capitolo.

 

Buona vita,

Herma.

   
 
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