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Autore: Scribbling_aloud    31/08/2022    2 recensioni
Siete anche voi dell'idea che un ragazzo come il nostro Harry Potter dopo: infanzia con gravi carenze di affetto e tutori abusivi, traumi pesanti in adolescenza con minacce di morte, perdite di affetti rilevanti nel corso della vita, non avrebbe mai potuto avere una vita troppo facile con una famiglia alla mulino bianco e soprattutto una mente equilibrata e serena?! Secondo me PTSD come se non ci fosse un domani. Questa è una trilogia molto poco magica che, in un crescendo, esplorerà la sua mente e la sua vita famigliare con i suoi mille problemi e difficoltà data da tormenti mai risolti, una popolarità cresciuta a dismisura che non lo fa vivere bene, fragili equilibri nelle sue relazioni che si frantumano. Partiamo diciannove anni dopo, esattamente dove ci ha lasciati la Rowling. Il Natale di quell'anno.
ATTENZIONE: comincia molto leggero, quasi frivolo, ma ci tengo a precisare che non è un testo per bambini. Da più o meno metà del primo libro e poi nel terzo, ci sono parecchi punti intensi, violenza e tratta temi delicati. Specie il terzo libro, dove ho raffinato un po' la mia scrittura quindi le immagini sono più vive.
E' una traduzione dall'inglese.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo 1 – Diciannove anni dopo
 
‘E’ stato un errore, è sempre stato un errore…’ Hermione sospirò. Era con stanchezza, con una rassegnazione di spirito che parlava. Harry l’aveva vista così tante volte in questa condizione negli ultimi mesi che era impossibile contarle.
Stavano bevendo un thè in cucina, pulita e riordinata dopo cena. Era abbastanza tardi, Lily era già a letto da qualche ora.
Hermione li andava a trovare quando Ron lavorava fino a tardi e Hugo era ai Burrow, e Harry era convinto che fosse una cosa buona per lei non stare a casa da sola a rimuginare su pensieri infelici. Almeno, con loro, ci poteva rimuginare in compagnia.
Il suo matrimonio non stava andando per niente bene. Avevano sempre bisticciato da quando li conosceva ma ora non erano più le leggere discussioni giovanili. Erano diventate scambi di opinioni pieni di amarezza e frustrazione, che molto spesso, si trasformavano in lunghe e spiacevoli litigate.
A lui dispiaceva per lei sapendo che non c’era nulla che né lui né Ginny potessero fare se non ascoltare e consolarla.
‘E’ come se…’ disse esitante ‘E’ come se io abbia sempre saputo che non potesse funzionare. E’ una bellissima persona ma siamo così diversi’
Rimase in silenzio per un paio di secondi e poi sospirò ‘Non siamo fatti l’uno per l’altra. Litighiamo sempre. Per tutto’.
Ron era il suo migliore amico ma nonostante questo era tristemente a conoscenza dei suoi difetti. Come Hermione aveva detto, era una bella persona ma le sue insicurezze e il fatto che in casa non aiutasse per niente faceva sì che la loro vita domestica fosse tesa e inframezzata da continue discussioni.
Hermione aveva una buona posizione nel ministero della magia come capo della Polizia e lo adorava. Certamente la teneva molto impegnata e quando tornava a casa la sera era troppo stanca per essere la perfetta casalinga che Ron si aspettava che fosse.
Ron si era spostato da casa di sua madre a quella con Hermione e si aspettava che fosse come ai Burrow senza tenere presente che Molly era una casalinga e Hermione lavorava lunghe ore al Ministero.
A ciò si aggiungeva l’incapacità di accettare la disparità lavorativa tra i due. Mentre lei aveva fatto carriera, lui era bloccato nel negozio di scherzi in un ruolo d’ufficio che considerava noioso e monotono.
Considerando che anche Harry era riuscito, senza troppa fatica in un’ascesa veloce, indolore e data per scontata da tutti, a diventare capo del dipartimento degli Auror, Ron non riusciva ad evitare di comparare costantemente la sua situazione lavorativa con quella di tutti gli altri e covava un complesso di inferiorità perenne.
 
‘Invidio la vostra relazione’ lei disse guardandoli con invidia ‘Vi coccolate sempre e vi baciate spesso. Lo fate senza neanche rendervene conto ’ i suoi occhi erano quasi umidi.
Harry per cercare di alleggerire l’atmosfera raccontò ‘Beh, in realtà, proprio stanotte, ho cercato di abbracciarla innocentemente mentre eravamo a letto e mi ha tirato un calcio assurdo…’ Ginny lo interruppe bruscamente ‘Innocentemente?! Mi ero appena addormentata dopo una giornata lavorativa molto intensa e avevo la sveglia alle cinque! Scusami se non ero esattamente dell’umore!’
Hermione scoppiò a ridere divertita ma poi si adombrò di nuovo ‘Ron non mi abbraccia mai a letto..’ sussurrò.
‘Cosa?!’ Harry esclamò perplesso ‘Cioè, vuoi dire che non ti viene vicino?!’
Hermione scosse la testa sconsolata.
‘Quindi, ognuno sta nel suo letto del letto e basta?!’ chiese ancora più perplesso.
Hermione annuì ancora più sconsolata.
‘Cioè, vuoi dire…’ in quel momento Ginny gli pestò il piede con forza sotto il tavolo. Si fermò nel bel mezzo della frase raccogliendo la dolorosa frecciatina ‘Emh… Sono sicuro che è ok… Niente di ché.. Un po’ scomodo comunque dormire abbracciando qualcuno… Le braccia ti si addormentano dopo un po’ e in estate fa un caldo…’ concluse.
‘Grazie per lo sforzo Harry’ Hermione disse cercando di sopprimere un sorriso ‘Ma sarei contenta se mi si addormentassero le braccia di tanto in tanto. Comunque non succederà. E dovrei accettarlo per quello che è…’
Un idiota insensibile e senza cuore? Harry pensò senza dirlo ad alta voce.
In quel momento sentirono il ritratto di zia Muriel borbottare con disprezzo ‘Beh, se mio nipote non avesse sposato una figlia di babbani con una brutta postura e caviglie sottili come gli avevo suggerito, forse ora le cose andrebbero diversamente…’
Harry si girò lentamente a guardare il ritratto e scandì severamente ‘Se sento un’altra parola, una sola, ti sposto nell’attico a tener compagnia al ritratto del ghoul che ha fatto James quando aveva quattro anni. Vedremo se ti piace la compagnia’
Un istantaneo silenzio scese nella stanza. Molto meglio.
Ginny lo ruppe dicendo senza preamboli ‘Puoi sempre divorziare’
Harry fu sorpreso ‘Cavolo Ginny!!! Non è un passo un po’ esagerato?!’
‘Perché scusa?’ ribatté ‘Solo perché è mio fratello non dovrei ammettere che è un idiota??? (l’ha detto lei, non io) Si sta comportando in modo infantile e insensibile, e se fossi stata Hermione l’avrei fatto un bel po’ di tempo fa! C’è un limite a quello che una persona può sopportare! Magari gli insegnerebbe una lezione! Magari gli insegnerebbe ad essere soddisfatto di un lavoro in cui guadagna bene, una moglie intelligente e amorevole e due bei bambini’
‘Non so Ginny, a me sembra un po’ esagerato’ interruppe Harry che pur essendo d’accordo con la parte riguardante l’idiota, non riusciva ad essere d’accordo nel dividere una famiglia ‘ci deve essere un altro modo.’
‘Che sarebbe prego? Hermione ha già provato di tutto, si merita qualcuno che l’apprezzi’
‘So che mi apprezza...’ interruppe Hermione ‘in fondo ’ aggiunse un po’ esitante e cercando di evitare lo sguardo di Harry continuò ‘e non posso far finta di non aver mai considerato il divorzio ’ Harry spalancò gli occhi sorpreso ma prima che potesse parlare, lei continuò ‘ma non è una soluzione’
Parlò con determinazione e, prima che Ginny potesse discutere, riprese ‘Ti immagini come soffrirebbero i bambini? Sono così piccoli ancora. Non capirebbero, sono molto affezionati a Ron e lui, nonostante tutti i suoi difetti, è un padre molto attento ’.
Era vero, adorava i suoi bambini e loro lo adoravano, spendeva ore e ore a giocare con loro e aveva un modo di raccontare storie e avventure dei tempi di Hogwarts che catturava la loro fantasia.
‘Sarebbe crudele separarli!’
‘Quando Hugo andrà ad Hogwarts forse potreste solo passare l’estate insieme e vivere separati per il resto dell’anno…’ Ginny suggerì non molto convinta neanche lei.
‘Sai bene che non potrebbe funzionare. Ron non accetterebbe mai’
Ginny non ribatté, era tristemente vero.
‘Mi combatterebbe in tutti i modi. Trascinerebbe i bambini nelle nostre litigate. E anche supponendo che acconsentisse’ aggiunse con maggior trasporto ‘Come pensi che se la caverebbe per il resto dell’anno?’
‘Non se la caverebbe’ Harry disse alzandosi raccogliendo le tazze vuote usate per il the. Conosceva Ron. Si sarebbe sicuramente lasciato andare senza nessuno che si prendesse cura di lui.
‘Potrebbe stare da George. Si terrebbero su il morale a vicenda’ Ginny suggerì pensosa.
‘Si tirerebbero su il morale a vicenda??? Si ucciderebbero a vicenda più probabilmente’ rise Hermione ‘O più probabilmente ancora George butterebbe fuori Ron dopo un paio di settimane’ Harry e Ginny si unirono alla sua ilarità. Sicuramente aveva ragione, non si riusciva ad immaginare i due a vivere sotto lo stesso tetto per più di mezza giornata anche se entrambi disordinati e poco attenti alle faccende domestiche e forse proprio per quello.
‘No, no, no. Me lo devo tenere e fare del mio meglio. E’ quasi Natale comunque, Rose sarà a casa tra poco’ concluse Hermione con un tono più leggero. Si alzò dalla sedia ‘Devo andare ora, mi spiace di disturbarvi così spesso con i miei problemi’
‘Non ci disturbi’ disse Ginny alzandosi ed andando ad abbracciarla ‘è sempre un piacere averti qui e sai che sei la benvenuta quando vuoi’
‘Esatto. Inviterò Ron al prossimo allenamento dei Chudley Cannon. Gli tira sempre su il morale’ Harry l’abbracciò anche lui e l’accompagnarono alla porta.
Hermione fece qualche passo nella fredda e nebbiosa strada di Londra, agitò la mano per salutarli e si smaterializzò con un “crack” che fece saltare dalla paura un gatto lì vicino.
Tornarono nel salotto e si sedettero sul divano. Era molto accogliente con il fuoco che scoppiettava gentilmente nel camino e Ginny accoccolata di fianco a lui.
Harry sentì una sensazione di contentezza nella tranquillità della stanza, con Ginny vicino. I suoi capelli sembravano fiammeggiare alla luce del fuoco ma i suoi occhi erano adombrati. Abbracciò Harry attorno alla vita.
‘C’è qualcosa che non va?’ lui le chiese baciandole teneramente la testa.
‘Quello scemo di mio fratello! Non lo capisco!’
Harry sospirò ‘Proverò a parlarci ma sai com’è difficile. E’ veramente irascibile in questi giorni. Rischio di peggiorare la situazione’
‘Lo so…’ sollevò la testa sorridendo ‘Fagli da amico. Dagli dei buoni consigli sotto mentite spoglie’
‘Farò del mio meglio, amore mio’ le rispose baciandola.
Anche se, pensò privatamente, c’era veramente poco che potesse fare per migliorare la situazione.
   
 
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