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Autore: fenris    01/09/2022    4 recensioni
Nella cupa oscurità del lontano futuro... c'è solo l'avventura! Centinaia di clan di esploratori e guerrieri si contendono la galassia tra tornei, missioni e guerre in miniatura. Sei ragazzi delle Isole del destino sognano di unirsi a loro, ma i loro sogni vengono infranti in una notte. Un di loro, Sora, si ritrova caricato con un'antica eredità che lo obbligherà ad addentrarsi negli angoli più oscuri della galassia e a scoprire il suo stesso limite.
*Crossover con Star Wars, Spectrobes e altre serie Disney con altri elementi da diversi giochi Square Enix*
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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2B ed Aaron, compagni improvvisati in quella circostanza, avevano percorso le fogne fino a trovare una via d'uscita, il tutto senza dirsi una parola, non fidandosi particolarmente l'uno dell'altro. Il ragazzo non era certo nuovo ad affrontare criminali d'ogni genere, e conscio che la loro collaborazione si basava sull'utilità reciproca, teneva la guardia  sempre alzata in caso di attacco alle spalle. La droide dal canto suo era fedelissima alla sua programmazione di portare avanti i piani dell'Alba cremisi e quindi dava al temporaneo compagno solo l'attenzione necessaria.

 

Si ritrovarono quindi in un grande piazzale, pieno di statue e dipinti olografici delle dimensioni di un murale. Il tutto circondato da quattro altissime mura, probabilmente piene fino all'ultimo mattone di sistemi di sicurezza. Inclusi ovviamente radar che, incrociati i due avventurieri, lanciarono l'ennesimo allarme della serata.

 

Non ci volle molto che i custodi di quel posto li raggiungessero. Incantatori, monaci, ladri e molto altro.

 

“ Arrendetevi subito, o preparatevi a morire.”, intimarono le guardie.

 

“ Signori, un quadro merita davvero così tanti guai?”, chiese ironico la spia, alzando sardonico le braccia in segno di finta resa.

 

“ Chissenefrega dei quadri, vogliamo i documenti rubati dalla tua amichetta.”, lo corresse quello che sembrava il capo del gruppo, un moguri con una benda sull'occhio e dei dadi tra le mani. All'affermazione Aaron si diresse verso 2B, chiedendosi di nuovo cos'avesse rubato.

 

“ Il tuo clan ti ha detto di non farti scoprire?”, chiese l'albina, scrocchiando il collo in adamantio e muovendo le dita, sentendo ogni frammento delle articolazioni muoversi pronto all'azione.

 

“ Non ci saranno problemi se combatto un po'. Non sono affiliati agli Hutt, quindi anche se cercassero retribuzione possiamo schiacciarli come mosche.”, rassicurò Aaron prima di partire all'attacco, venendo però preceduto dall'improvvisata partner.

 

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L'albina era un combattente incredibilmente letale, fondendo la potenza di una macchina alla flessibilità di alcune razze aliene, muovendo le articolazioni quasi come non avesse ossa per vorticare la sua lunga katana o qualsiasi altra arma, con cui affettare gli sfortunati che finivano nel suo raggio visivo, mentre ogni attacco sembrava mancarla all'ultimo istante, appena in tempo per schivare.
 

 

Aaron dal canto suo usava uno stile molto più minimalista, colpendo punti vitali per paralizzare con precississime mosse di arti marziali. Talvota usava gli avversari come scudi umani, specie quando qualcuno tentava di scagliargli contro delle alterazioni di status, per poi rispondere con un misto di proiettili potenziati dall Forza e tecniche volte a danneggiare l'intero gruppo nemico, via via più disorganizzato.

 

“ FIRA!”, esclamò una delle ultime guardie in piedi, scagliando una palla di fuoco contro la spia, che parò in tempo con lo scudo, pur venendo spinto all'indietro. Prima che potesse rialzarsi e rispondere all'incantesimo un grosso robot, il pilota visibile attraverso la cupola, interruppe nel mezzo della piazza prima di aprire vari scompartimenti in tutto il corpo per mostrare minacciose bocche da fuoco.

 

“ Un Darkenblot- sussultò 2B, fermatasi subito dopo aver decapitato un avversario e riconoscendo il modello, reso famosi dall'uso che ne fece uno dei Diafani- meglio andarsene.”, disse correndo verso le mura, riuscendo a camminare su di esse a incredibile velocità, nessun particolare senso di colpa nel lasciare indietro Aaron.

a clacca piace leggere...: disney definitive collection ~ darkenblot
 

Il mecha nero, notandola, cominciò a spararle contro raffiche di laser che bucarono tranquillamente il cemento armato e costrinsero la seccata spadaccina a saltare di nuovo sul terreno per non venire trapassata, prima di ingaggiare il mecha nel corpo a corpo.

 

La spada dell'albina si muoveva incredibilmente fluida contro i temibili colpi del rivale, sufficientemente forti da far tremare l'intera piazza. Quasi tutte le guardie ancora coscienti corsero via, non volendosi farsi coinvolgere nello scontro tra i due robot.

 

L'albina si portò indietro, evocando dal Prizmod un robottino volante che cominciò a sparare all'abitacolo del pilota. Questi sorrise sadico e trasformò il braccio in un fucile al plasma.

 

Un devastante raggio percorse la distanza che li separava, venendo riflesso dalla lama della ragazza. Pur uscendone indenne personalmente, la spada venne trasformata in una pozza di metallo fuso, costringendola a sostituirla con una lancia.

 

Si ritrovò a evitare quindi uno sciame di missili. Aaron dal canto suo cercava di ferire il Darkenblot, ma anche le sue tecniche più potenti erano punture di zanzare contro il robot pilotabile, che si girò per dargli una potente menata con un ghigno del pilota. Lo scontro sembrava ormai a sfavore della coppia.

 

Finalmente, sopra la torre menzionata da Aaron, apparve una piccola navetta. Lasciato acceso il pilota automatico, la compagna dell'Eclipse aprì lo sportello e cominciò a sparare delle granate contro il mecha.

 

Avvolto dalle fiamme, il pilota rispose con rabbia, dirigendo un altro raggio al plasma contro la navetta, che schivò con una semplice manovra per poi lanciargli contro un altro missile.

 

Aaron, approfittando della distrazione offertagli, piantò un pugnale nell'ombra del mecha, da cui partirono miriadi di scintille violette, segno che era riuscito a bloccarlo. Presa per mano 2B, attivò il suo rampino, lanciandosi assieme a lei verso la navetta.

 

“ Salite!”, esclamò la pilota, mandando i motori al massimo e sparando un ultimo missile, che conflagrando impedì definitivamente agli occupanti del museo di seguirli senza sacrificare una buona parte del loro capitale.

 

“ Grazie.”, disse il ragazzo, buttandosi su uno dei sedili e facendo un cenno alla loro salvatrice, una ragazza dai tratti asiatici e i capelli color pesca. La sua fidanzata, Emma, conosciuta lo stesso giorno in cui era diventato un Eclipse.

 

Indossava una tuta in spandex coperta da vari circuiti, la maggior parte dei quali connessi direttamente al suo sistema neurale per offrire il massimo controllo sull'attrezzatura che creava e sullo stesso veicolo.

 

 

“ Ora dovrete proprio spiegarmi come vi siete ritrovati assieme?”, volle chiarire l'armaiola, girando il suo sedile dopo aver messo il pilota automatico.

 

“ Dunque, opinione sulla nostra collaborazione?”, domandò Aaron alla loro ospite prima di riprendere fiato.

 

“ Non ho intenzione di ripeterla.”, rispose secca 2B, accompagnando l'affermazione con un gesto di netta superiorità.

 

“ Idem.”, ammise a sua volte il ragazzo, infilando le dita in un sacchetto di patatine viola accanto a lui, affamato dopo la dura impresa.

 

“ Beh, meglio, non credo che il capo sarebbe felice di sapere che abbiamo collaborato con l'Alba rossa. Specie se ci hanno fatto scoprire.”, aggiunse Emma, chiaramente irritata da come l'imprevisto avesse messo in pericolo il suo ragazzo.

 

“ Io allora scendo qui. Ci vediamo presto.... e grazie comunque per l'aiuto.”, affermò l'albina, saltando via dalla navetta e attivando un paracadute a mezz'aria, dondolando lentamente sotto gli occhi degli ormai ex collaboratori.

 

“... o anche mai più.”, sbuffò Aaron, attivando il pilota automatico e ritraendosi nel sedile prima di chiudere gli occhi, venendo poi raggiunto da Emma, che si mise assieme al ragazzo sotto una calda coperta mentre l'astronave saliva nel gelo dello spazio.

 

I due giovani si svegliarono qualche ora dopo, sentendo il bip del comunicatore. Accendendolo con un grugnito, apparve l'imponente immagine olografica di Vader, seppur in formato ridotto.

 

“ Complimenti, Aaron. Hai completato la missione nonostante il contrattempo- disse lieto il potente Sith, seduto con le braccia incrociate- i nostri clienti saranno alquanto soddisfatti, e i proprietari del museo, se tutto va bene, dovranno restituire molti altri reperti.".

 

“ La ringrazio per gli elogi, lord Vader- disse il moro, sinceramente onorato- Ma il merito è anche di Emma, che è arrivata nel posto giusto al momento giusto.”.

 

“ Naturalmente, miss Lou ha svolto la sua parte in maniera egregia- aggiunse capoclan , porgendo alla sottoposta un gesto di complimenti che gli fece guadagnare un dolce sorriso dalla suddetta- In ogni caso mi servirebbe che voi compiate un'altra missione- continuò con tono ben più serio- stavolta direttamente per il clan. E' una missione estremamente delicata e importante, soprattutto per le nostre relazioni con alcuni dei nostri più importanti alleati.”.

 

“ Di che si tratta?”, domandò l'alieno, sporgendosi sopra il proiettore olografico con aria incuriosita. Una serie di numeri e immagini apparvero accanto al Vader in miniatura, che le indicò.

 

“ Sarà una collaborazione con alcuni Mandaloriani. Raggiungetemi a queste coordinate, vi spiegherò tutto lì.”.

 

 

“ Mhh, chissà che ha in mente per noi. Spero qualcosa di divertente.”, sorrise malefica l'armaiola, mettendo di nuovo l'iperluce per Kamino, ansiosa di scoprire quale nuovo compito li attendese.

                                                                  ******
 

Dopo qualche giorno di riposo dalla sua ultima avventura, la squadra di Sora venne richiamata al Deposito. Ancora carico di adrenalina dalla lotta nella giungla e speranzoso sopratutto di scoprire la locazione di Kairi, il Custode sperava in un nuovo compito.

 

Certo, le settimane alle Cascate paradiso erano state estremamente utili. Le basi di sopravvivenza del gruppo erano state affinate fino a conoscere la giungla palmo a palmo, così come i suoi abitanti. E soprattutto avevano imparato come fuggire in ambienti ostili.

 

Ma come si suol dire, più impari, più il mondo diventa grande. E Sora smaniava di esplorare quel mondo assieme ai propri compagni. Sperava che il prossimo incarico li avrebbe mandati abbastanza lontani e soprattutto che lo facesse sentire di stare attualmente facendo qualcosa per la situazione in corso, oltre a prepararsi e basta.

 

“ Ragazzi miei, è arrivata una richiesta che chiede di voi direttamente. O meglio, di Angela.”, affermò Paperone, dando loro il benvenuto nel suo ufficio, carico degli incassi settimanali cosicchè potesse controllarli in prima persona.

 

“ Di che si tratta?”, domandò incuriosita la diretta interessata, chiedendosi se fosse arrivato un messaggio dai suoi genitori o dal loro clan, gli Shakespeare. L'affarista in risposta si aggiustò  gli occhiali e tirò da sotto la scrivania un grosso poster, raffigurante una distesa marziana disseminata da feroci Spectrobe, che circondavano un gruppo di cantanti in ombra. In cima si trovavano, in stile ' fulminante', le parole ' Mars Titanium Collection'.

 

“ Demyx Oceanis l'ha suggerita come capo staff per il festival cui lui e molti altri cantanti, inclusi alcuni dei nostri bardi,  l'evento avrà luogo la settimana prossima.”, rivelò quindi con una certa fierezza, facendo ondeggiare il poster. La gargoyle si paralizzò, mollando le braccia lungo i fianchi mentre la coda toccava terra.

 

“.... uh.”, fu il vaghissimo gemito che uscì dalle sue labbra. Preoccupati, i suoi amici cercarono di scuoterla.

 

“ Angela?”, chiese Sora, picchiettando sulla spalla dell'amica, che spalancò la bocca per urlare a squarciagola.

 

“ AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”, esclamò a oltranza, facendo tremare le finestre per diversi isolati e facendo crollare i suoi amici a terra, Paperone incluso. Il grido, potenziato oltre misura dagli eccitati midi-chlorian della mora, proseguì altri due minuti finchè finalmente i suoi polmoni non si svuotarono.

 

“ Credo tu abbia ammazzato qualsiasi Krawl da qui a Giove.”, si lamentò Sora alzandosi a fatica, considerandosi fortunato a non aver perso l'udito. Persino Dumbo, dal suo posticino nel Prizmod del padrone, tecnicamente isolato dal mondo al di là del legame col suddetto, si era rintanato in un angolo avvolto dalle proprie orecchie.

 

“ H- ha chiesto di me? Oh, dei, non credevo avrei mai avuto una simile occasione. Non senza chiedere ai miei o al signor Xanathos almeno.”, fece lei, stringendo le mani in preda all'eccitazione che fino ad allora solo la lotta le aveva dato. D'altro canto Demyx era una delle ultime star Metal, aveva fan in diversi settori, e al prossimo concerto avrebbero partecipato molti altri musicisti famosissimi, che incontrare sarebbe stata un'immensa gioia.

 

Non sarebbe stato esagerato definirlo il più grande evento musicale dell'ultimo secolo. Parteciparvi anche solo come addetta avrebbe fatto avanzare di monto la carriera della ragazza.

 

“ Beh, sembra la vostra avventura alle cascate paradiso e la tua musica l'abbiano impressionato. E vi offre tante cosine utili per le prossime missioni.”, affermò il loro mentore, facendo un piccolo incantesimo di cura per sistemarsi le danneggiate orecchie.

 

“ Bene, lo aiuterò a mandare i suoi fan, me inclusa, nella santa terra del Rock.”, rise la Gargoyle, stringendo eccitata gli artigli, una luce quasi malata nei suoi occhi, nei quali un esperto avrebbe potuto leggere tutti i suoi piani per offrire il miglior spettacolo possibile.

 

“ Partita è... almeno biglietti gratis avremo.”, sospirò Grogu, preparandosi a un lungo week end di musica e lavoro speranzosamente retribuito.

 

 

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Buonasera a tutti, spero di non avervi fatto attendere troppo e che questo scontro un pò confuso aiuti a illuminare questi ultimi giorni d'estate, io a breve comincerò quell'incubo noto come sessione universitaria, spero di uscirne indenne. Da questo momento in poi, fidatevi che cominciano i guai seri intanto, anche se probabilmente avrei potuto annunciarlo in modo meno ovvio Auguratemi buon lavoro con tutto e se avete consigli per i prossimi capitoli, sono tutti orecchi, ricambio ovviamente ogni augurio.
 

  
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