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Autore: LittleGypsyPrincess    07/09/2022    1 recensioni
Il passato ritorna sempre. Le ferite che sembravano ormai cicatrici si riaprono portando Natasha in un turbine di dubbi e tristezza che non le consente di vivere a pieno la sua vita.
"L'unica cosa che aveva sempre fatto e sapeva fare era scappare. Non lo faceva perché codarda, ma perché era la cosa giusta. Non poteva restare. Non meritava di essere felice, ma lui invece sì e non poteva certo privarlo di ciò per un capriccio."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Clint Barton/Occhio di Falco, Laura Barton, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi! Per sfortuna sono tornata con un'altra storiella pazza! Questa doveva, all'inizio, finire nella raccolta di os ma poi ho deciso di pubblicarla a parte sia perchè è troppo lunga per una raccolta, sia perchè ho deciso di inserirla nello stesso "universo" di What happened in Budapest. Non è strettamente necessario leggere quella storia per leggere questa, ma sappiate che la Natasha che trovate qui ha quel passato, forse leggerla può aiutare a capirla meglio ecco. Con questo vi lascio alla prima parte di questa pazzia, come sempre grazie a chi legge e se avete voglia di lasciarmi un piccolo feedback potrei volervi ancora più bene! <3


 

Steve si richiuse la porta alle spalle, l'ennesimo appuntamento andato male. Sospirò. Erano solo le 22, Natasha lo avrebbe ucciso per essere tornato così presto, eppure anche con Laura non era scattato nulla. Poteva continuare a mentire sia a sé stesso che a Nat, ma sapeva perfettamente perché nessuna facesse per lui. 

Percorse i corridoi del complesso fino ad arrivare all'immensa biblioteca, sapeva l'avrebbe trovata lì. Infatti raggomitolata sulla sua poltrona preferita con addosso solo una maglia enorme c'era lei, la sua spia preferita, la sua bellissima migliore amica. Si fermò un secondo a guardarla, nessuno avrebbe mai e poi mai detto che dietro la fredda e letale vedova nera ci fosse un adorabile topo da biblioteca. Steve aveva imparato con il tempo che Natasha amava leggere, qualsiasi genere, qualsiasi libro andava bene. Gli diceva sempre che la aiutava con i suoi demoni. Poteva passare intere nottate sui libri, era una vera nerd a riguardo e amava parlare di cosa leggeva. Sapendo poi diverse lingue si trovava spesso ad avere le versioni originali dei vari volumi, soprattutto quelli letterari. 

Quel lato di lei era una perla rara che pochi avevano la grazia di vedere.

"So che sei lì" disse la spia, sorridendo appena, senza però tirare su la testa dal libro.

"So che lo sai"

"Cosa ci fai già a casa?"

"Non è andata"

"Siediti e racconta" Finalmente staccò gli occhi dalle pagine, posando il romanzo sul bracciolo.

Steve prese posto in quella che ormai era diventata la sua poltrona, visto che si trovava spesso seduto lì a parlare con l'amica. 

"Non c'è molto da dire, è una brava ragazza ma non è andata. Non c'è stato feeling. Com'è il tuo nuovo libro?"

"Costava poco per una ragione, è cringe e surreale. Nessuno fa sesso così! E poi non è che le persone vanno dai vicini e se ne escono con Hey vuoi farlo a tre con me e mia moglie?! La maggior parte delle persone ti manderebbe al diavolo e chiamerebbe un esorcista!"

Steve non poté trattenersi dal sorridere, adorava quando Nat recensiva i libri con quell'enfasi.

"E tu lo faresti?" Le chiese poi, sembrava surreale eppure avevano una connessione tale per cui qualsiasi cosa Steve chiedesse a Natasha o viceversa non fosse più un problema.

"L'ho fatto" rispose in un soffio, incupendosi. Allo sguardo sorpreso del biondo però la russa aggiunse velocemente "Per lavoro. A due a tre o a quanti vuoi, per me il sesso è sempre e solo stato un lavoro"

"Non hai mai provato piacere? E tutti dicono sia divertente…"

"Non è che non ho provato piacere, quello c'è, è fisico. Ti piace a livello fisico ma nulla di più. Quando sai che dopo devi finire un lavoro, quando sai che quella è solo una missione non riesci e non puoi perderti nel momento."

"Dio è terribile!  Non penso di poter andare a letto con qualcuno per cui non provo alcuna connessione, credo di aver bisogno dei sentimenti per lasciarmi andare così tanto con qualcuno."

" Per me non è nemmeno una questione di sentimenti, credo che anche con una persona a caso ti possa perdere nel vero piacere che il sesso può dare, anche se non provi sentimenti, almeno c'è attrazione. Nessuno ti forza ad andarci a letto se non ti piace, questo ti porta a lasciarti andare. Per me non è mai stato così."

"È praticamente uno stupro"

"No, ero io a sedurli. Semplicemente pensavo ad altro per poter fisicamente riuscire senza soffrire troppo"

"È terribile quello che ti hanno fatto, forzare qualcuno a fare qualcosa di così intimo è orribile"

"Era il modo più semplice per finire la missione. Niente sentimenti, niente rimorso"

"E io non riesco nemmeno a restare ad un appuntamento se non scatta qualcosa! Se penso cos'hai dovuto passare…"

Natasha scrollò le spalle cambiando argomento "Direi che è il momento di passare alla prossima  e vedere se è quella giusta!"

"Nat, pensavo che per un po' potrei lasciare stare, non ho più voglia di questi appuntamenti e robe simili. Tanto non scatta così, magari...magari ho bisogno di incontrarla casualmente"

"Magari al supermercato...ah no aspetta non andiamo mai a fare la spesa perché siamo gli Avengers! Dove pensi di incontrarla se non esci nemmeno per sbaglio!"

"Non lo so e per ora non mi importa! In più mi mancano le nostre serate insieme, questi appuntamenti stanno portando via troppo tempo! Domani sera facciamo qualcosa?"

Un sorriso spontaneo e, secondo Steve, meraviglioso spuntò sul viso della rossa che, non lo avrebbe mai ammesso, ma adorava passare del tempo con lui. 

"Assolutamente sì! Che facciamo?"

"Qualcosa di tranquillo…"

"Ummm… Maratona di film da me?"

"Perfetto!"

"Ho un sacco di alcol, pop corn, schifezze varie e il gelato! Da me alle 6?"

"Come dire di no!" 

Per tutto il giorno seguente entrambi furono di ottimo umore e nessuno dei due riusciva a togliersi di dosso quella sensazione di allegria che difficilmente assaliva i loro animi travagliati.

  
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