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Autore: Duchessa712    14/09/2022    1 recensioni
È morta per loro, ma alla fine non cambia la sostanza: il suo ultimo respiro, la sua ultima confessione, il suo ultimo amore sono stati per Scott.
Lydia e Isaac si incontrano una sera a rincorrere un fantasma.
(Accenni Lydia/Allison; Isaac/Allison; Scott/Allison; Lydia/Isaac)
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Isaac Lahey, Lydia Martin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non - scelti

Si reincontrano dopo anni in un posto che non è Parigi e nemmeno Beacon Hill, anche se non fa alcuna differenza, perché i fantasmi rimangono, sempre e per sempre.

"Ti credevo a casa con tuo marito, oppure chiusa da qualche parte a fare scoperte così sconvolgenti da valerti la Medaglia Fields. Di certo non a ubriacarti in un bar."

"E io credevo fossi in Francia a costruirti un branco finalmente tuo".

Brindano alle aspettative disattese.

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Il fatto è molto semplice, la naturale conclusione di una storia che non doveva nemmeno iniziare.

"Non si sposano le ossessioni e nemmeno i primi amori. Troppa idealizzazione."

"Lui non è il tuo primo amore" - Jackson, forse - "e non era certi la tua ossessione."

"Non ero io il soggetto, infatti. Io sono quella che glielo ha fatto capire." che sono meglio da amici, che non si amano e non l'hanno mai fatto.

"E ti ha lasciato andare?"

"L'ho cacciato io". Cacciato a suon di urla e lacrime, perché ha dovuto gridarglielo in faccia che amava un altro e non lei.

"Stiles e Derek, quindi? Non posso dire di essermelo aspettato".

Lydia sì. Lydia lo ricorda insieme a Cora. Lydia lo ricorda insieme a Derek e spera che lo abbia trovato e che siano felici.

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"Quindi lo hai lasciato tu."

"Non sono mai stata fatta per essere la seconda scelta".

Isaac ride e Lydia deglutisce, ma si ritrova con la gola secca. Beve un altro drink.

"Qualcosa di divertente?"

"Tu. Lydia Martin, la Reginetta del liceo, irraggiungibile e inafferrabile. Cosa ne è stato di te?"

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A volte si svegliava urlando e più Stiles cercava di calmarla, più il panico cresceva. Il mostro passava dalla sua testa al loro letto e lei lo rivedeva e lo risentiva, tormentarla, umiliarla, uccidere Allison con un sorriso.

Un po' lo ha odiato, Stiles, quando si svegliava, quando era troppo stanca per ragionare lucidamente. Un viso è sempre un viso: il mostro e il ragazzo di cui voleva essersi innamorata.

Un po', a un certo punto, è diventato troppo, soprattutto quando il sogno si è infranto e ha capito che non era mai stato suo.

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"E tu? Cosa fai qui, Isaac?"

"Parigi è troppo grande per starci da solo e sai come si dice: si torna sempre dove si è stati bene."

"In un bar in un posto che non conosci?"

"Sto andando a Beacon Hill".

Ride, Lydia, che da Beacon Hill sta scappando. Non è sicura di esserci stata bene, dopotutto.

"Scott sarà felice di vederti.", dice, perché è la cosa giusta, perché Isaac ha bisogno di sentirselo dire.

"E tu? Dove vai?"

"Parigi".

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"Non la troverai.", la avverte, giocherellando con una manciata di noccioline.

Lydia deglutisce e si scosta i capelli dal viso. È pallida, sotto la luce bianca del neon, e gli occhi sembrano mangiarle il volto in due pozze smeraldo ormai slavate.

Non ribatte. Non dice che lo sa e non nega di starla cercando. Non ha puntato il dito su un mappamondo o pescato la città tra tante altre.

"Non illuderti.", continua Isaac. L'ha cercata anche lui, il profumo per la folla, il riverbero della risata, unghie laccate di rosso, occhioni nocciola con le stelle incastonate.

Lydia lo ascolta in silenzio, un groppo in gola che inizia a sciogliere con pazienza prima di rispondere.

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"Com'era?"

"Cosa?"

"Amarla."

"Lo sai com'era".

Lydia riprova, più onesta: "Com'era essere amati da lei?"

"Bellissimo, nel modo in cui sono le cose fragili destinate a svanire. Dolce, come possono essere solo i momenti rubati".

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Lo sapeva anche allora, Isaac, che non sarebbe durata, che sarebbe tornata da Scott.

Lo sa anche Lydia, che non si cura di nascondere le lacrime. Stiles una volta, quando lei era il centro del suo mondo, le ha detto di essere bellissima quando piange.

Isaac le porge un fazzoletto, le asciuga il viso bagnato di pianto che ha riportato un tenue rosa sulle guance smunte.

Le bacia la fronte e lei singhiozza più forte, la testa contro il suo petto.

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"Ti amava, Lydia.", le dice, anche se non come avresti voluto, tace. Per lui è più semplice: c'è venuto a patti tempo fa, con questa verità.

La parte di lui che è ancora bambina, terrorizzata dal ghiaccio e dal freddo e dagli spazi chiusi, gli sussurra spesso che è più di quanto meriti.

"È morta per noi."

"Sì, Lydia". Per proteggere lui e salvare lei, perché lì amava, come si ama la propria anima gemella e il secondo amore che insegna che il mondo non finisce con il primo.

È morta per loro, ma alla fine non cambia la sostanza: il suo ultimo respiro, la sua ultima confessione, il suo ultimo amore sono stati per Scott. Ha eletto lui, quando la morte ormai l'aveva fatta sua, e loro, che Allison l'hanno sulla coscienza da dieci anni, rimangono i non scelti.

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Se ne vanno quando il cielo si tinge di rosa, in direzioni opposte, e senza salutarsi. Risalgono ognuno sulla propria auto e partono.

Hanno cercato un albergo e prenotato una stanza per la notte. Lydia sì è spogliata e lo ha spogliato.

"Amami come ti amava lei".

Isaac l'ha fatto, ha rievocato, nella mente, il tocco e le carezze e ha cercato di riprodurle con mani sbagliate e, in cambio, le ha insegnato a fare l'amore come lo faceva lei.

Una sola volta e il suo nome è riecheggiato per tutta la stanza. Per qualche ora l'hanno riportata in vita.

Dopo, hanno ordinato champagne e hanno brindato agli amori non-scelti.
   
 
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