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Autore: Ivy001    15/09/2022    1 recensioni
RIECCOMI CON UNA NUOVA FANFICTION, STAVOLTA DAI TRATTI DI UN VERO E PROPRIO GIALLO, CON LA SPARIZIONE DI UNA DONNA E LE INDAGINI CONDOTTE DA ISPETTORI CHE ERAVAMO ABITUATI A CONOSCERE CON I PANNI DI RAPINATORI. SPERO VI PIACCIA. ATTENDO DI SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ QUESTO MONDO CHE RACCONTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA TRAMA DE “LA CASA DI CARTA”
BESITOS A TODOS
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Il professore, Nairobi, Palermo, Raquel Murillo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fuori controllo, Santiago Lopez non riesce ad ascoltare le parole del collega, il quale tenta, in ogni modo, di spiegargli quanto iniziali ipotesi siano divenute realtà.

Ma Bogotà pensa solo esclusivamente a quanto accadrà a Nairobi: dovrà sposarsi...e non con lui!

Un pugno nello stomaco in piena regola.

Incurante dei presenti, lascia l’ufficio in tutta fretta, intenzionato a riprendersi la sua donna e a restituirle la libertà.

Forse dovevamo evitare...” – commenta, amareggiata, Stoccolma.

No, è stato giusto così. Però, conoscendolo, potrebbe commettere qualche follia” – afferrato il suo giacchetto, Daniel fa inseguirlo, però è sempre Monica a trattenerlo – “Lascialo, fidati. Non gli accadrà nulla”

Cosa vuoi dire? Se si mettesse nei guai, non posso…”

Dico sul serio, Dani. Fidati” – ripete la bionda con una sicurezza tale da tranquillizzare perfino il trentenne.

I due si sorridono, e poi lei gli sussurra – “Dopo le belle parole che mi hai detto, poco fa, quando eravamo solo io e te, sei ancora dell’idea che sceglierti l’appellativo di città convenga?”

Certo che sì. Da adesso in poi sarò il tuo Denver..solo ed esclusivamente il tuo Denver”

E allora se sei il mio Denver, credimi quando ti dico di star sereno, ok?”

Il giovane la guarda, estasiato, e annuisce. Di fronte alle due testimoni, la coppia si scambia un tenero bacio a stampo, il primo che rende pubblico il loro neonato amore.

Che carini” -commenta Dolores, mentre Alison, che tempo addietro flirtò con Ramos, si arrende all’ennesimo due di picche.

Resta, però, un dubbio da risolvere: cosa rende Stoccolma tanto sicura che Bogotà non combinerà casini?

Beh… esattamente la certezza di essere stata seguita, nelle ore precedenti, da uno dei serbi del professore.

E proprio costui, ne è convinta, interverrà al momento opportuno per riportare Bogotà sulla diretta via.

Intanto, proprio l’ispettore in questione è salito sulla Seat Ibiza, parcheggiata fuori il Commissariato, e continua a ripetere - “Maledetto, giuro che ti ammazzo con le mie mani”

Accende l’auto...questo dopo essersi sfogato dando pugni al volante, gridando la sua frustrazione per la vita di merda che vive... e sfreccia verso quella stradina che ormai conosce alla perfezione, mentre mille paranoie si impossessano della sua lucidità.

Se il fatto fosse già accaduto? Se Carlos Grygorian ha costretto Nairobi a nozze minacciandola con un’arma? Se avesse recato male alla gitana e al suo bambino?

Paure che lo lacerano e che lo rendono impotente di fronte alla malvagità di un padre più mostro che essere umano.

Giunto al solito viale, lascia l’automobile e affretta il passo, controllando l’arma che nasconde nella tasca, prossima ad essere tirata fuori all’occorrenza.

Come ogni notte la musica del Mariposas riecheggia nei vari vicoli e il caos della gente è ben udibile.

Ma proprio allora, esattamente nell’istante decisivo all’atto vendicativo, Santiago viene trattenuto da un paio di braccia possenti, più grosse e forzute delle sue.

Lasciami”- grida, riconoscendo l’arrivo del complice che, ore prima, si propose come guardaspalle, e a cui invece lui negò tale compito.

Proprio quel serbo ha disobbedito al suo no, e ha preferito seguire ed agire in caso di necessità.

Monica si è accorta sin da subito della sua presenza, scegliendo di mantenere il segreto, sentendosi più tranquilla con un alleato in più, pronto a tutelarli.

Così, mentre lo tiene fermo impedendogli di compiere cazzate, l’alleato del Professore, usa la sola tattica che conosce per placare l’ispettore… metterlo ko… di nuovo.

E riesce al primo colpo. Caricato nella Seat Ibiza, privo di sensi, Bogotà viene condotto, per la seconda volta nell’arco di ventiquattro ore, alla tana di Sergio e company.

*************************

Cazzo, perché mi hai portato qui? Devo uccidere quel figlio di…” - tuona Bogotà contro gli alleati, una volta ripresa conoscenza.

No, calmati. Non possiamo permetterci alzate di testa, capisci? Se tu fossi entrato lì, sparando a destra e manca, ti avrebbero catturato. Sarebbe stata un’ardua impresa tirarti fuori” – spiega Lisbona, porgendogli una bevanda calda rilassante.

E quindi secondo voi io devo restare qui, seduto su una sedia, a bere camomilla, ed attendere? Non mi conoscete. Io non sono fatto così”

Però conosciamo le intenzioni e il modus operandi di quella gente, Santiago” – prende parola il Marquina, alzando i toni.

La sua compostezza lascia temporaneamente posto a una forza di carattere tale da spiazzare e zittire perfino un ispettore come Lopez.

Beh...allora...cosa dobbiamo fare? Nairobi è lì dentro, Axel è lì dentro… e forse vogliono farle sposare uno della Setta. Non possiamo permetterlo” – ribadisce Lopez.

A quel punto Raquel e il Prof si guardano, scambiandosi messaggi di difficile interpretazione. Una complicità, la loro, da far invidia alle migliori coppie storiche.

Quindi? Non mi rispondete?” - aggiunge il quarantaduenne, perdendo la pazienza.

Santiago, ascolta…” - è Sergio ad esporsi – “In quella Banda di criminali si nascondono delle talpe che lavorano per noi”

Sul serio? E come sono riusciti a convincere un genio del male come Carlos?”

Ti consiglio di bere la camomilla ed aprire bene le orecchie” – dice la Murillo, invitandolo a mantenere la lucidità e la calma.

Forza, parlate, cazzo. Avete detto che ci sono delle spie. Bene, buon per noi. Spero veglino su Nairobi”

E’ ciò che faranno, stanne più che certo. È solo che…”- esita il professore - “...Ehm...tu sai della prima relazione che Agata ha avuto al Mariposas?”

Si, certo che ne sono al corrente. Quel bastardo la mollò, dopo averla venduta al Cliente 13. Dovevano sposarsi”

Ehm...già! Beh… se ti dicessi che uno dei nostri complici è proprio lui?”

CHE COSA?! Berlino!? Porca puttana, ma è uno scherzo!?”

No, ascolta…
“”No, come faccio a non infuriarmi sapendo che quel vigliacco potrebbe usare la mia donna se solo dovesse trovarsi nei casini. Cazzo, professore, hai fumato oppio? Lasciarla nelle mani di Andres?! Non ci penso minimamente.. io torno lì, fanculo!” - si alza dalla sedia, furente come mai prima in vita sua.

Mentre si avvia all’uscita, il Marquina riesce a trattenerlo, dicendogli - “Invece dovrai fidarti anche di lui, se ami Agata come sostieni. È essenziale ai fini della nostra vittoria”

Qualcosa mi puzza, mi stai nascondendo altro?” - volgendosi verso il Boss della banda, Bogotà sospetta ci sia qualcosa che ancora non viene fuori.

E infatti…

Si, devi sapere che Berlino è... suo fratello” – Lisbona spalleggia il suo compagno, prendendo le redini della discussione, mettendo in chiaro i dettagli ancora ignoti al nuovo membro della squadra.

Il volto impallidito del quarantaduenne e gli occhi sgranati sono la chiara immagine dello shock.

Adesso è bene che torni a sederti e presti bene attenzione. Se Sergio ha detto di lasciarlo fare, sarà per un’ottima ragione” – sottolinea Raquel, indicandogli la postazione che ha appena lasciato.

Esterrefatto, confuso, si accomoda.

Basta poco, però, a fargli recuperare la parola, ricordando dei discorsi della Jimenez su De Fonollosa e della sofferenza recatale da chi credeva l’amasse.
“Lasciare Nairobi nelle mani di quel vigliacco… sì, certo, come no! E magari lui tornerà ad usarla, portarsela anche a letto quando l’ormone glielo richiede, e servendosene come scudo contro il Signor Dalì”
“Ora basta” – sbotta il Prof, in un momento di perdita di autocontrollo, battendo un pugno sul tavolo.

Poi respira profondamente, si sistema gli occhiali sul naso e riacquista compostezza – “Andres non la toccherà. E’ sposato e ama la sua donna”

Bogotà si zittisce.

Ed è di lei che voglio parlarti. Si chiama Tatiana. Come Dolores, come Nairobi, Tokyo, Manila, Stoccolma, Lisbona e tante altre prima di loro, è stata una Mariposa. Sposare Berlino è stata la sua salvezza”
“Mi vuoi far credere che tuo fratello l’ha sposata per amore? O è stata l’ennesima infatuazione?”

E’ stato ed è amore. Mia cognata ha toccato le giuste corde. Ma c’è un dettaglio che ignori. Tatiana fa parte della Setta. È lei la nostra seconda talpa”

Una donna? Credevo che fosse un patriarcato”

Tatiana è… figlia di Carlos Grygorian...Tatiana è… tua sorella” – la confessione avviene nel momento più delicato della vita di Santiago Lopez.

CHE COSA?!”

Il racconto che Santiago ascolta è quello di un padre che si comportò da tale soltanto con una certa Tatiana, che accettò come figlia per chiuderla poi al Mariposas. Se è entrata nella cerchia criminale è stato grazie al legame di sangue. Ma porta rancore verso il Signor Dalì e complottare ai suoi danni è ciò che sperava di fare da tempo.

Una notizia come quella pietrifica l’ispettore di polizia che ha sempre creduto di essere solo al mondo.

Adesso scopre addirittura di avere una sorellastra.

Berlino ha vissuto anni duri sentendosi responsabile della sorte di Agata. Ed era lì quando trovò Tatiana, o meglio, Parigi, alla mercé di suo padre. E decise che mai più avrebbe schiacciato i sogni di una donna come fece con Nairobi. Capisci? Lui è dei nostri. Non dubitarne...mai!” - conclude il Marquina dopo aver narrato gli eventi passati.
“Come mai è stato accolto in quella cerchia?” - domanda lecita da uno sempre più scioccato Bogotà.

Devi sapere che Carlos inizialmente aveva i suoi clienti, guarda caso sempre costantemente indebitati con lui. Da debitori a soci è stato un passo. Berlino quando mollò il Mariposas si allontanò, però fu richiamato settimane dopo. Il Signor Dalì lo invitò ad unirsi per realizzare un sogno chiamato “Impero” con sudditi, con donne assoggettate al suo volere, e sono anni che aspira ad una consorte al suo fianco”

Le ultime affermazioni pronunciate da Sergio danno il colpo di grazia al cuore dell’alleato.

Vuole sposare Nairobi, vero? Ecco perché ha preteso che tornasse lì” – giunto alla verità, una verità amara, Santiago entra nel panico.

Precisamente” – commenta Lisbona, rattristita.

Cazzo” – non riuscendo più ad esplodere di rabbia, il quarantaduenne ha un crollo emotivo che lo spinge a piangere come non faceva da tempo.

Amico” – lo conforta un serbo con una pacca sulla spalla – “La salveremo. Te lo prometto”

Io credevo… volessero farla sposare con uno della Setta. Ma addirittura con quel bastardo...no, non posso permetterlo”

Non accadrà. Interverremo tempestivamente, ma adesso non bisogna perdere la ragione...”
“Tantomeno la speranza” – prosegue la Murillo.

Come può Berlino, insieme a sua moglie, aiutare Nairobi?” - chiede Bogotà, asciugandosi il viso dalle numerose lacrime scese sulle gote.

Se mio fratello ha seguito le mosse stabilite, adesso Nairobi sarà con Axel. Hanno due giorni al massimo per stare assieme. Durante quel tempo, Tatiana avrà il ruolo di Balia, scelta da Carlos. Lascerà un biglietto che Agata leggerà quando sarà sola. Sul biglietto c’è scritto cosa fare”

Ovvero?”

Dovrà accettare il matrimonio con Grygorian”

COSA????”

Calma! Ti ho già detto che mai e poi mai lo permetteremo. È necessario che lui creda di averla sottomessa. È fondamentale che pensi di essere riuscito nel suo intento. Solo allora entriamo in gioco noi”

Come sai tutti quei dettagli? Come puoi aver deciso cose ben prima che accadessero e farle poi succedere senza intoppi?”

Beh...sono o non sono “Il Professore”?!”

*************************************

Come rivelato da Sergio a Santiago, il Mariposas ha due talpe al suo interno.

La persona che Carlos sceglie come Balia per controllare e vigilare su Nairobi è proprio Tatiana. La donna fingendosi spalla di suo padre, accetta senza esitazione.

In realtà i due consorti hanno saputo giocare bene le loro parti, influenzando con le loro proposte la volontà del Boss.

È proprio Tatiana a varcare l’uscio della camera della gitana, con Axel al suo fianco.

La zingara, seduta sul letto, sobbalza quando nota il bambino a pochi passi da lei.

Piccolo mio” – esclama, inumidendo gli occhi, ignorando la presenza della figura incappucciata e con la maschera di Dalì.

Si inginocchia di fronte alla sua creatura e gli apre le braccia.

Legge il panico in quell’innocente e, con voce commossa, gli dice - “Non aver timore, avvicinati”

Il piccolo volge lo sguardo sulla persona che l’ha portato fin lì, che incute un certo terrore ai suoi giovani occhi, e corre incontro alla donna, altrettanto sconosciuta, stringendosi al suo petto. I battiti dei loro cuori si muovono all’unisono e Axel per la prima volta da che ha memoria sente nel profumo di quella straniera una vera e e propria calamita.

Quel profumo sa di mamma, sa di famiglia, sa di casa...sa di vita.

E Nairobi respirando suo figlio ricorda i momenti trascorsi con lui e le nottate sveglia, le poppate, i pannolini, ma anche i dolori del parto, le grida, la paura, e il pancione che cresceva...tutti flash, temporalmente lontani, che le ricordano il bello di essere stata e di essere ancora una mamma.

Intanto la persona presente lascia un biglietto sul comodino, andando via senza far alcun rumore.

Sollevata e felice di aver visto per la prima volta il vero senso dell’amore genitore-figlio, Tatiana si ricongiunge al suo Andres.

Allora? Hai fatto quello che dovevi fare?”

Si, tesoro! Tutto fila liscio come sosteneva il professore”
“Ottimo, amore mio. Adesso tienila sotto controllo, come vuole anche tuo padre. Abbiamo 48ore fissi qui, poi usciremo per comprare roba per la cerimonia e riferiremo aggiornamenti a mio fratello”
“Bene, e speriamo che non accada nulla nel frattempo”

Cosa dovrebbe accadere?”

Beh..non so, ho visto Agata un po' strana”

No, fidati di me. È nervosa perché chiusa in gabbia, ma è dei nostri. Farà quanto le ordiniamo”

************************

La prima notte stretta al suo cucciolo è quella che Nairobi attendeva da troppo tempo ormai.

Trascorrere così tante ore insieme fa scoprire ad entrambi delle somiglianze pazzesche e non solo fisiche, ma addirittura caratteriali.

E proprio al mattino, quando il sole con i suoi raggi penetra dalla piccola finestra di fianco al letto, Axel si mette in piedi e scruta la gitana in ogni dettaglio.

La trova bellissima e la sola persona a cui potersi stringere e vincere le innumerevoli paure. Ha sempre considerato se stesso molto coraggioso, però mai come allora sente l’esigenza di ancorarsi a qualcuno. E quel qualcuno è esattamente Nairobi.

Piccino, sei già sveglio?” - chiede lei stiracchiandosi, una volta aperti gli occhi al nuovo giorno.

ono state le 24 ore più emozionanti degli ultimi dieci anni, e la dormita più rigenerante e profonda della sua vita, quella stretta al suo tesoro più grande.

Axel annuisce, continuando a fissarla in silenzio.

Che c’è? Vuoi del latte? Ci facciamo portare la colazione qui”

Voglio solo sapere una cosa” – dice il piccolo.

Dimmi pure” – risponde, intenta a sistemare un buffo riccio nero dalla fronte del bambino.

Sei la mia mamma?”

Come?” - la Jimenez è decisamente spiazzata dall’ingegno del figlio e sentirsi riconoscere nel suo ruolo le riempie il cuore di una gioia immensa.

Anche se non confermi, io l’ho capito. Siamo uguali, e poi io sento di volerti bene conoscendoti appena”

Gli occhi lucidi della zingara sono la conferma che Axel attendeva.

E senza darle modo di rispondere si getta su di lei, accoccolandosi al suo petto – “Sapevo di non appartenere a quella famiglia”

Ti hanno strappato dalle mie braccia, ma adesso sei qui. Siamo qui. E non ci separeremo mai più. Te lo giuro...figlio mio”

*********************************

Le 48 ore assieme al piccolo Axel sembrano volare. Nairobi non ha mai notato il biglietto di Tatiana e la stessa non ne è stupita. Immaginava che in quei due giorni la Jimenez avrebbe dato poco peso a quello, concentrandosi unicamente sul bambino.

Ma è ormai prossima l’ora X.

Oggi dovremmo salutarci?” - chiede il piccoletto alla madre, triste, mentre avvolge tra le sue esili braccia un peluche azzurro regalatogli dalla zingara. Era circa un decennio che lo custodiva nell’armadio, come unico ricordo del suo bimbo.

No, tesoro mio. Oggi comincia la nostra vita insieme” – gli sorride, abbracciandolo teneramente, per riempirlo poi di baci.

Chiusasi in bagno per una doccia rapida, lascia Axel solo sul letto, intento a giocare con l’orsetto.

Ed è proprio il gitano ad accorgersi, finalmente, del pezzo di carta.

Curioso lo afferra e legge il messaggio.

Cosa fai?” - la voce di qualcuno, arrivato in tale istante, spaventa Axel che lo riposiziona sul comodino.

Sei tu Tatiana?” - domanda lui.

La tipa annuisce, e poi chiede -“Dov’è Nairobi?”

In bagno. Cosa vuoi da lei? Io la proteggerò” – il forte ometto si posiziona come scudo di fronte la porta della toilette.

La moglie di Berlino sorride divertita dalla grinta, ereditata da Agata, del bambino.

A quel punto, abbassata la maschera, gli fa segno di avvicinarsi.

Il ricciolino tra preoccupazione e voglia di sapere, si posiziona a pochi passi di distanza, pronto ad udire. E la tipa, dai capelli rossi e la carnagione chiara, si direbbe quasi di origini russe, comunica, sussurrando – “Sono qui per proteggervi”

I due si fissano, non proferendo parole. Sembrano cercare verità l’uno nell’altra.

E tale sconosciuta, mostratasi senza esitare, con la dolcezza negli occhi, convince Axel.

È un rumore proveniente dal bagno a farli sussultare.

Resta qui, tesoro!” – gli ordina la donna.

Dà un forte colpo all’uscio, più e più volte, buttando giù la porta come fosse un uomo di grossa stazza.

Nairobi avvolta nell’accappatoio è stesa a terra.

Ehi, Agata, che succede? Non stai bene? Tirati su” – la scuote Tatiana.

Dimenticandosi la maschera sul volto, la rossa lascia svelata la sua identità.

E quando la gitana, stesa sul letto, riapre gli occhi, ha di fronte a sé una Balia inattesa.
“Se...sei...u..una donna?!”- esclama, impallidita.

Già, ora che lo sai, dimmi cosa ti è successo?”

Non sto bene. Ultimamente ho una forte nausea, dei capogiri… e poco fa ho perso i sensi. Sarà lo stress” – spiega, cambiando poi discorso – “Piuttosto spiegami chi sei e..”
“No, no. Lascia perdere. Lo capirai con questo” – precisa porgendole il biglietto.

Piuttosto… credo di avere un’idea su cosa possa esserti preso ultimamente. Non muoverti, vengo subito” – le dice la rossa, lasciandola, per qualche minuto, alle cure di suo figlio.

Tatiana raggiunge Manila, chiusa nella camera che prima apparteneva a Monica, non prima di aver indossato la maschera e il cappuccio per precauzione.

Ehi, che cazzo vuoi? Chi sei?” - la Farfalla sobbalza trovandosi davanti una dei soci del Mariposas, mai vista in vita sua.

Dimmi dove custodiva la sua roba Stoccolma”

Che? E perché dovrei farlo?”

E’ urgente. Muoviti. Nairobi ha bisogno di una cosa”

Tirata in ballo una sua amica, Julia non esita. Osserva la straniera svuotare il cassetto della Gaztambide con fare nervoso e si preoccupa.

perché non mi dici che succede alla mia collega? Mi stai agitando. Soprattutto...chi sei? Un’altra di noi? Qui di donne siamo poche”

Eccolo qui” – esclama poi, felice, Tatiana, ignorando le domande.

Che cosa?! Dici sul serio?” - la Martinez è scioccata riconoscendo la scatola che la sconosciuta ha tra le mani.

Basta domande, Mariposa! Torna alle tue cose. Dimentica quello che hai visto” – così dicendo, la rossa va via e raggiunge nuovamente la stanza della Jimenez.

Allora?” - chiede Nairobi, confusa.

Abbiamo ciò che serve” – gli porge quanto appena reperito.

Un… test…. di gravidanza?”
“Sì, cara. Fallo immediatamente. E spera che non sia positivo o il piano potrebbe andare al diavolo”

   
 
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