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Autore: Alis_Weasley    15/09/2022    3 recensioni
Il weekend non si preannuncia dei migliori per Sesshomaru, costretto a una serata in discoteca col fratellastro e i suoi noiosi amici umani. Tra la musica e le luci della pista da ballo, però, qualcosa, o meglio qualcuno, cattura inaspettatamente la sua attenzione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Appena messo piede in quel fetido locale Sesshomaru si stava già maledicendo per aver assecondato quell’idiota di suo fratello. Lo sai che papà ne sarebbe felice, ti eviteresti le sue prediche almeno per una settimana. Ecco come si era lasciato convincere. Il padre non faceva che ripetergli quanto fosse necessario che i demoni facessero più sforzi per integrarsi nella società umana ma lui ne faceva già abbastanza di sforzi, nel non fare a brandelli quegli esseri inferiori, ogni giorno. E poi c’era Inuyasha, che da buon mezzo-demone quale era, si trovava perfettamente a suo agio in quella nuova società, aveva persino un gruppetto di amici, idioti quanto lui, con cui andava a quelle ridicole serate. Anche Sesshomaru frequentava dei locali ma erano ben diversi da quello e soprattutto battuti quasi esclusivamente da demoni. Eppure si trovava lì. Con della musica tremenda sparata a tutto volume nelle sue orecchie iper-sensibili, a fare lo slalom tra umani ubriachi e molesti che non poteva fare fuori. La sua mascella era contratta e sentiva fluire il fastidio fino ai propri artigli, che premevano contro la pelle dei pugni chiusi. Quando un ragazzo, che non si reggeva in piedi, rischiò di rovesciare un maleodorante cocktail sul suo cappotto, Sesshomaru non poté trattenere un ringhio sommesso. Quello dovette accorgersene, pur con tutta la musica, perché, sgranati gli occhi, ritrovò quel minimo di lucidità necessario per allontanarsi, quasi carponi, a tutta velocità. Il demone ghignò di fronte a quella reazione, una delle sue parti preferite era percepire la paura che suscitava negli altri. Inuyasha invece sbuffò e disse: “sei sempre il solito. Vedi di stare calmo ora eh, che ci sono i miei amici”. Sesshomaru emise un verso esasperato di rimando. Avevano raggiunto il bancone di quella bettola di locale e il suo fratellastro aveva smollato, con la delicatezza di uno scaricatore di porto, una pacca sulla spalla di un umano col codino, seduto di fronte ad una ragazza dai lunghi capelli, castani come gli occhi, legati in una coda alta con indosso una tutina aderente rosa e nera. Il ragazzo, che era stato chiamato Miroku, si voltò verso di loro con un sorriso da scemo in faccia. I suoi occhi blu erano divertiti ed eccitati, probabilmente per la vicinanza con la donna umana. “Finalmente sei arrivato!” esclamò quello. “Ciao Inuyasha” lo salutò anche la donna, Sango –a quanto aveva sentito. I due bevevano tequila sale e limone e chissà da quanto perché puzzavano un bel po’ di alcool. “Lui è Sesshomaru” spiegò brevemente Inuyasha, con un tono di voce leggermente teso. Quelli spostarono lo sguardo su di lui, senza riuscire a nascondere la sorpresa. Evidentemente ne avevano già sentito parlare. “Benvenuto tra noi, Sesshomaru” gli sorrise Miroku. Non sono uno di voi, stupido umano. Ma prima che potesse dirlo ad alta voce, Inuyasha domandò con una certa impazienza nella voce “Beh, dov’è Kagome?”. I due ragazzi si guardarono con un sorrisetto in faccia e risposero in coro: “secondo te?”. Inuyasha battè il pugno sul tavolo. “DI NUOVO?!”, Sango gli rispose con voce divertita “lo sai che Rin quando parte la musica a palla non riesce a trattenersi e Kagome si diverte da matti con lei in pista. Non è per questo che veniamo qua? Per svagarci un po’?”.
“Mpf. Si, certo…” mugugnò lui “ma loro richiamano troppa attenzione e non mi piacciono per nulla gli sguardi che attirano!” esclamò, poi, a voce più alta e guardando in un determinato punto in mezzo a quella massa di scimmie urlatrici che si muovevano sgraziatamente. La rabbia e la gelosia erano percepibili nel suo tono di voce e, per il fratello, anche nella sua aura demoniaca. Sesshomaru conosceva la fastidiosa compagna umana di Inuyasha e aveva compreso stessero parlando di lei ma l’altro nome invece gli suonava nuovo. Non che gli interessasse comunque. Per lui il fratello era un idiota se non sapeva tenere a bada la sua donna.
Seguì, con aria indifferente, la direzione degli sguardi dei tre e non fu affatto difficile capire quale fosse l’oggetto della discussione. In mezzo a tutte quelle persone che si muovevano in maniera scomposta, con i volti distorti dall’alcool e dalla bestialità del momento, c’era una creatura che si muoveva perfettamente a ritmo e ogni suo movimento esprimeva grazia e sensualità. La prima cosa che Sesshomaru notò furono i suoi capelli. Erano completamente sciolti e le ricadevano in maniera disordinata sul volto, schiaffeggiandolo a ogni movimento. I suoi tratti sembravano quelli di una bambina che è al massimo del divertimento, come poteva testimoniare il grande sorriso che sfoderava ma, al tempo stesso, era così sensuale nella naturalezza con cui ondeggiava, sollevava le braccia, si molleggiava sulle gambe che, era magnetica. Indossava dei jeans a vita bassa che le fasciavano le gambe toniche e mettevano in risalto il fondoschiena, assolutamente sublime, e un toppino argentato con uno scollo a v che lasciava ben visibile l’ombelico agghindato con un piccolo piercing; ai piedi scarpe basse, un paio di converse anch’esse color jeans, per l’esattezza, e questa era una novità per una donna che vada a ballare in un locale. Accanto, la compagna di Inuyasha si muoveva, anche lei abbastanza bene ma niente di paragonabile. Era palese a chiunque le guardasse che si stavano divertendo parecchio e che ballavano per loro stesse, non per attirare l’attenzione, eppure era inevitabile che ciò accadesse. Ed erano in tanti a guardarle con occhi famelici. Mentre osservava, rapito, quella ragazza, Sesshomaru si passò la lingua sulle labbra.
E tu devi essere Rin.
***
Inuyasha era andato a riprendersela direttamente in pista, la sua ragazza, con un sonoro “Ooohi Kagomeeé!” e guardando, letteralmente, in cagnesco chiunque le fosse a meno di un metro di distanza.
“Inu..yasha” aveva balbettato lei, sorpresa, e sentendosi tirare via da un braccio. Rin e l’amica si guardarono in un mix tra il divertito e il rassegnato. Faceva sempre così, lui e loro dovevano approfittare per scatenarsi in pista prima del suo arrivo.
Era combattuta, come sempre, tra il rimanere in pista a ballare o tornare dai suoi amici. Le sue gambe, i suoi piedi, ogni fibra del suo corpo le chiedeva di restare perché non era ancora paga, voleva scatenarsi ancora e buttare fuori tutto lo stress accumulato in quella settimana tra il lavoretto, le lezioni all’università e gli esami che stava preparando per la sessione. Però… non le piaceva mai troppo rimanere da sola in una situazione come quella, perché dopo poco era certo che qualcuno di molesto le si sarebbe avvicinato senza troppi preamboli. Capitava già quando ballava con le sue amiche, ma quando si è in tante si fa rete ed è facile lasciare fuori chi si vuole lasciare fuori o allontanare chi si vuole allontanare. Provò a chiudere gli occhi e scacciare quei pensieri. Perché devi essere sempre così mal fidata, Rin. Si disse. Ma quando l’ennesimo coglione le si appiccicò addosso, si arrese e si affrettò a raggiungere il gruppo di amici seduto al bancone.
Stava morendo di caldo e, dato che non era mai stata una di quelle che ritengono sia un peccato capitale legarsi i capelli in pubblico, li stritolò in uno chignon improvvisato, lasciando finalmente respirare il collo e la schiena sudati. Doveva essere paonazza in viso, ne era certa. Non si risparmiava quando andava a ballare in qualche locale, per Rin una volta pagato l’ingresso, doveva valerne la pena. Non si va in discoteca per fare le belle statuine! rimbeccava sempre Sango, Miroku e Inuyasha che, del gruppo, erano decisamente quelli più statici. Principalmente i primi due preferivano bere e Inuyasha… beh era Inuyasha. Lei invece riusciva a fare tutto, bere e ballare quasi nelle stesse proporzioni ma comunque tutto l’alcool che ingeriva lo buttava fuori sudando come una pazza in pista, il più vicino possibile alle casse.
“Fammi un pesca-redbull Kohaku!” gridò al barman che stava dietro il bancone e che le ammiccò ben felice di soddisfare la sua richiesta. Dopodichè, raggiunti gli altri, si rese conto che erano in un numero diverso dal solito. E che l’uomo più bello che avesse mai visto era tra loro. Due secondi dopo si correggeva mentalmente, demone.
“Rin, lui è Sesshomaru” disse seccato Inuyasha, che ancora guardava male l’amica per aver trascinato Kagome in mezzo a quel bordello.
Il demone aveva due occhi color ambra affilati e un viso assolutamente perfetto, un’espressione divertita in faccia. Forse per le condizioni in cui versava l’umana che aveva di fronte. Di sicuro aveva anche il trucco scolato, scalmanata come era.
“Ciao Sesshomaru” disse lei.
“Balliamo” disse lui.


Sorpresa sorpresa! In attesa dell'aggiornamento della mia long ecco a voi questa piccola cosina che ho scritto tempo fa. Nulla di pretenzioso ma... spero vi piaccia!
Alis
   
 
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