Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Evola Who    16/09/2022    1 recensioni
Din Djarn (sopranominato Mando) era uno dei migliori agenti della swat del dipartimento di polizia di Nevarro, dello stato di New York.
Un uomo addestrato a ogni rischio possibile, con un passato da soldato militare e una storia tragica alle spalle. Il classico uomo taciturno, solitario, rigido e devoto al lavoro e al dovere. Definito l’amico di tutti, e di nessuno.
Finché un giorno trovò anche una culla, con sopra un bambino. Anzi, un neonato molto piccolo. Forse sotto peso, intento a strillare.
E da quel momento in poi, la vita di Mando, cambiò per sempre.
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Baby Yoda/Il Bambino, Carasynthia Dune, Din Djarin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6
 
 
Mando si era addormentato beatamente verso le 9:15 del mattino. Finché non fu svegliato da un forte suono elettrico. A

prì di scatto gli occhi, mentre i suoi timpani registravano altri suoni che non riusciva a identificare in quel momento.

Richiuse un attimo gli occhi, facendo un sospiro stanco, alzò lo sguardo e controllò l'ora della sveglia: erano quasi le due del pomeriggio!

Mando sconvolto si alzò subito dal letto, camminando verso il soggiorno, sperando che Grogu stesse bene, e che Peli non si fosse stufata per aver badato a lui per quasi cinque ore!

Andò in soggiorno e rimase sorpreso: il soggiorno era in ordine, il pavimento era pulito, i mobili spolverati, i giocattoli non erano più sparsi in giro per la stanza, ma erano messi in un angolo in ordine.

Il tappeto era stato pulito dalle briciole e dalle macchine. Ora sembrava come nuovo. Stessa cosa valeva anche per la palestrina.

E Grogu era dentro al suo box, in piedi e con le mani appoggiate sui bordi, con il ciuccio in bocca e gli occhi fissi alla televisione, con aria rapita.

Mando, incuriosito, andò verso alla tv, per scoprire che cosa stesse guardando così tanta attenzione. Scoprì che era un cartone animanto in 3D con degli strani orsetti pelosi, che indossavano delle grosse cuffie di pelle e borsoni intorno alle spalle, con le lance appuntite in mano.

Non parlavano, facevano solo degli strani versi infantili, mentre cercavano di raccogliere tutti insieme degli strani frutti sugli alberi.

Mando sospirò paziente, mentre Grogu sembrava davvero preso da quel cartone.

Il suono elettrico finì, facendo risuonare la voce di Peli dietro alle sue spalle, che diceva con tono entusiasta: "Buongiorno Mando! O devo dire, buon pomeriggio?"

Il poliziotto si girò verso la cucina, trovando l'affitturaria sempre sorridente, con le mani sopra al bancone: "Dormito bene?"
 
"Ti avevo detto che non volevo che Grogu stesse davanti alla TV!" la rimproverò Mando un po' bruscamente.

"Beh, se vuoi tenere a bada un neonato, senza che lui pianga o si agiti senza creare disastri, l'unica è metterlo davanti ad uno schermo colorato!" ribatté Peli.

"Lo sai che dopo un po', i neonati si stuferanno dei loro giochi o delle palestrine?"

Mando non controbatté, sospirando paziente con in sottofondo le canzoncine del cartone.

"E poi, è un bel progamma" continuò Peli. "Pensa, sono le avventure di strani orsetti di una specie di tribù selvaggia, che vogliono insegnare il rispetto della natura, il potere della amicizia, il lavoro di squadra. Mentre cercano di proteggere la loro casa da parte di vari nemici."

Non rispose, guardò solo Grogu, preso da quelle immagini. Lui non guardava molta tv, e non voleva che suo figlio diventasse un teledipendente a solo sei mesi.

"Ti ha dato dei problemi?"

"Non molti. Dopo che sei andato a letto, gli ho dato il suo latte, abbiamo giocato con i cubi per un po', poi l'ho lasciato nella sua palestrina mentre cercavo di pulire i piatti. Si è messo un po' a piagnucolare, ma con un po' di coccole e di cibo, si è subito calmato." Sorrise soddisfatta.

"Poi l'ho cambiato e gli ho dato il pranzo, mentre io mi sono ordinato Messicano. Poi ho iniziato a pulire un po' in giro, mentre begli occhioni se ne stava buono e tranqullo nel suo box, con la compagnia degli orsetti coraggiosi."

Mando non rispose, sospirò rassicurato. Sollevato che fosse andato tutto bene. Sia per Grogu che per Peli.

"Grazie."

"Non c'è di che!"

Prese un aspirabriciole dal tavolo e lo riaccese per continuare a pulire. - e Mando capì che cosa fosse a provocare quel suono che l'aveva svegliato.

"Aspetta, ma quello non è mio" notò Mando.
Peli lo rispense: "Cosa?" chiese, alzando lo sguardo verso di lui.

Mando ripeté di nuovo, e lei con tutta la tranquillità rispose che era suo, e l'aveva preso dal suo appartamento.

"Aspetta, hai portato Grogu nel tuo appartamento, per prendere l'aspirabriciole?"

"Beh, non so dove tieni le tue cose. E visto che non volevo ficcanasare in giro, l'ho preso dal mio appartamento."

"Hai lasciato Grogu da solo?!" ribatté Mando.

"Stai calmo! Era dentro al suo box per tutto il tempo! E poi, ci avrò messo solo tre minuti scarsi, a fare giù e su con l'ascensore." si giustificò Peli con tranquillità: "Non lascerei mai un neonato da solo, se non sono certa che sia al sicuro! E poi, ho lasciato la porta mezza aperta."

Era allibito dal suo atto di irresponsabilità verso al piccolo. E se in quei tre minuti fosse sucesso qualcosa a Grogu? Che cosa avrebbe fatto? Se si fosse fatto male, mentre non era sorvegliato? O se qualcuno insano mentalmente fosse entrato in casa? Mentre lui stava dormendo? Come si sarebbe mai perdonato quell'atto di irresposabilità?

Ma poi, guardò Grogu in piedi tranquillo nel suo box, rapito dalla tv, in un appartamento pulito e ordinato. Tutto grazie alla sua affituaria.

Pericò, alla fine, non era successo nulla di grave.

"Okay..." disse Mando sospirando: "Ti rigrazio di nuovo per tutto il tuo aiuto. Davvero. Ma ti prego, non lasciarlo mia più da solo!"

"Lo farò, te lo prometto!" rispose Peli sorridendo: "Croce sul cuore e parola da scout!" e fece il segno della croce sul petto, sotto lo sguardo paziente di Mando.

"Comuque, sei hai fame, ti ho lasciato un po' di Messicano in frigo. Anche un po' di Cinese. Se ti piace di più quello." disse lei. "E se hai ancora bisogno di me, non esitare a chiamarmi."

"Lo farò. E anzi, se vuoi qualcosa in cambio, posso..."

"Non voglio essere pagata" lo interuppe Peli subito: "L'ho fatto perché avevi bisogno di aiuto. E l'unica cosa che ti chiedo in cambio è tenere calmo quel bambino durante la notte. Perché l'ultima cosa che voglio, è sentire le lamentele delle gente che mi deve ancora dei soldi dell'affitto. Intesi?"

"Intesi."

Peli sorrise: "È meglio che vada! Ormai qui, il mio lavoro è finito."

Andò verso al Box, lasciò un bacio sulla guancia al piccolo e diede una pacca sulla spalla a Mando, prima di uscire con il suo aspirabriciole e chiudendo la porta. Tutto sotto lo sguardo paziente e i sospiri di Mando.

Grazie al suo aiuto e alla sua pazienza, non solo aveva guadagnato qualche ora di buon sonno, ma aveva anche un appartamento ordinato.

E poi Grogu era stato tranquillo senza di lui. Ed ora molto importante per Mando. Così, tutti e due avrebbero imparato a staccarsi un po' l'uno dall'altro e il piccolo avrebbe avuto altre figure genitoriali importanti nella sua vita.

Ed era importante che Grogu avesse una figura materna... ed era sollevato di sapere che, se fosse successo qualcosa di brutto, avrebbe avuto qualcuno di cui potersi fidare.

Ma non ci voleva pensare. Non ora.

Andò a spegnere la tv, camminò verso il box e prese il piccolo in braccio, dicendo: "Okay, visto che oggi sei stato così bravo con Peli, ti meriti una bella passeggiata. Ti va? Così usciamo un po' da qui."

Grogu fece un verso con il ciuccio in bocca, facendolo sorridere.

"Ma prima, dammi un po' di tempo per mettermi qualcosa nello stomaco. E per farmi anche una doccia..."
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Evola Who