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Autore: Barby_Ettelenie_91    17/09/2022    4 recensioni
Natasha sorrise a Barton. Lei sapeva perfettamente chi aveva davanti e perché si trovasse lì, ma lui a quanto pare non l’aveva riconosciuta. Il gioco sarebbe stato molto più divertente.
Genere: Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Lussuria

 

 

 

Natasha sbuffò mentre con passo elegante entrava nel salone dell’antica villa nobiliare. Odiava i balli, odiava il vestito blu notte e la parrucca bionda che era costretta a indossare per quella missione sotto copertura.

Assunse un finto sorriso di cortesia scambiando qualche parola con due attempate signore, mogli di diplomatici, che le vennero incontro, e rifiutò con sguardo contrito ma seducente alcuni politici che la invitarono a ballare.

In pochi minuti individuò la persona che stava cercando. Il sottosegretario alla difesa la raggiunse e le fece il baciamano, era stato facile spacciarsi per la segretaria del ministro dell’interno.

“La sua signora invece come sta? Stasera non è presente?” chiese noncurante fingendo di fare conversazione.

L’obiettivo in realtà era la moglie Helena, ma non poteva essere troppo diretta, altrimenti avrebbe rischiato di attirare l’attenzione.

“Ma certo, è solo andata a prendere da bere!”

Helena arrivò poco, elegantissima nel suo abito rosso, con al collo un ciondolo di rubino tempestato di diamanti abbinato.

Natasha fissò per un attimo la collana. Quel ciondolo in realtà era una chiavetta usb che conteneva uno dei virus informatici più letali degli ultimi anni.

Doveva sottrargliela prima che lo S.H.I.E.L.D. riuscisse a farla sparire.

La Vedova Nera sorrise alla donna, che abbassò gli occhi imbarazzata. Nessuno ne era a conoscenza, ma da giovane Helena aveva avuto una relazione con una ragazza, e ancora faceva fatica a non guardare una bella donna, nonostante fosse sposata da tempo con un uomo. Natasha lo aveva scoperto e cercava di sfruttare questa sua debolezza.

Il sottosegretario fu raggiunto da alcuni diplomatici, che presentò alle due donne, con cui poi si allontanò, scusandosi di lasciarle sole.

Natasha chiese a Helena con sguardo eloquente di accompagnarla a fare due passi in giardino, nel salone cominciava ad avere troppo caldo.

La donna si lasciò guidare fuori, ben felice di aver attirato l’attenzione di una ragazza tanto affascinante.

Una volta lontane da occhi indiscreti Natasha impiegò pochi minuti a sedurla, le strinse le braccia al collo lasciandosi baciare. Mentre Helena era impegnata a stringere i suoi fianchi fino a far scivolare le mani sul suo perfetto fondoschiena, Natasha le slacciò la collana, facendola cadere per terra. Fingendo di aver perso l’equilibrio con i tacchi alti nella foga del bacio, si accucciò per recuperarla, si scusò e liquidò la donna dicendo che preferiva rientrare, non era il caso far preoccupare suo marito trattenendola oltre. Natasha era stata veloce e precisa, Helena non si era accorta di niente.

 

*

 

Clint con lo smoking si sentiva un pesce fuori d’acqua, ma per quella missione sotto copertura era stato costretto a indossarlo. Doveva trovare e neutralizzare un’agente nemica prima che potesse rubare la chiavetta con il virus in possesso della moglie del sottosegretario. Se fosse caduta in mani sbagliate, i russi avrebbero potuto minacciarli di mandare in tilt tutto il sistema di sicurezza nazionale o addirittura mondiale. 

Le fotografie più recenti del suo obiettivo mostravano un’attraente trentenne dai corti boccoli rossi e gli occhi verdi da gatta. Se solo non fosse stata dalla parte del nemico, Clint ci avrebbe davvero fatto un pensierino. L’agente scosse la testa per scacciare quella stupidissima idea e tornare a concentrarsi sulla missione.

Con disinvoltura attaccò discorso con vari diplomatici e sorrise con un cenno di diniego ad alcune ragazze che con lo sguardo gli stavano chiedendo di invitarle a ballare.

Girò il grande salone in lungo e in largo, ma non riconobbe in nessun volto la ragazza della foto. Che il nemico avesse rinunciato, almeno per quella sera, a raggiungere il suo obiettivo? Non era possibile, di sicuro c’era sotto qualcosa.

“Oddio, mi scusi!” esclamò un’elegante ragazza con un lungo abito blu notte che per sbaglio lo aveva scontrato.

“Non si preoccupi, signorina…?”

“Alexandra Martins, segretaria del ministro dell’interno.”

Natasha sorrise a Barton. Lei sapeva perfettamente chi aveva davanti e perché si trovasse lì, ma lui a quanto pare non l’aveva riconosciuta. Il gioco sarebbe stato molto più divertente.

Dopo qualche discorso di circostanza in cui Natasha aveva passato il tempo a civettare, Clint la invitò a ballare. L’agente americano si convinse che il nemico aveva rinunciato al colpo e per una volta non ci sarebbe stato niente di male ad approfittare della festa. Ballare il valzer di sicuro non era come andare in qualche discoteca, ma quando una ragazza del genere te lo chiedeva con quegli occhi sarebbe stato davvero un peccato non accontentarla, occasioni del genere sono più uniche che rare.

Natasha sorrise con desiderio sentendo la calda mano dell’uomo prenderla per un fianco e appoggiarsi sulla sua schiena, lasciata scoperta dal vestito, poi si lasciò guidare sulle note della canzone appena iniziata. Non avrebbe mai pensato che quell’agente americano, oltre ad essere uno dei migliori cecchini in circolazione, fosse un discreto ballerino.

Trascorsero buona parte della serata stretti in quell’abbraccio sensuale a tempo di musica, ma per Natasha era ora di rientrare alla base. Prese Clint per mano, portandolo fuori dal salone, lo sguardo carico di promesse. Arrivati nella stanza del guardaroba, mentre Clint la stringeva di nuovo a sé per baciarla, Natasha fece scivolare le mani sui suoi fianchi, insinuandole sotto la giacca dello smoking. Clint sospirò contro le sue labbra chiudendo gli occhi mentre sentiva le mani della ragazza stringere vogliose le sue natiche.

Un attimo dopo però li riaprì di scatto sconvolto quando sentì che Natasha aveva sfilato la piccola pistola che aveva nascosto dietro la schiena, sotto la camicia, per qualsiasi emergenza.

La ragazza gliela stava puntando contro soddisfatta.

“Ma che diavolo…?”

Natasha continuando a tenerlo sotto tiro con una mano si tolse finalmente la parrucca bionda, rivelando i morbidi ricci color del sangue.

“Mai fidarsi di una donna che ti vuole al primo incontro!” esclamò ironica.

Clint non poté fare altro che restare immobile aspettando la sua mossa successiva.

La Vedova nera si avvicinò con sguardo predatorio, quasi sfiorò il viso di Barton con la canna della pistola, per poi abbassare l’arma. Ancora prima di rendersi conto di cosa stava succedendo, Clint si ritrovò a baciare le labbra di Natasha, ancora cariche di desiderio.

 Un attimo dopo però l’agente russa si era già allontanata.

“Prossima volta stai più attento, la lussuria è un’arma pericolosa, agente Barton! Anche perché sono certa che ci rivedremo…”

Natasha, scavalcando la finestra aperta, lanciò la pistola al suo legittimo proprietario che l’afferrò al volo.

Clint nonostante tutto fosse andato storto sorrise. Quella ragazza lo stava sfidando, e lui amava le sfide.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

Buonasera!

Un paio di piccole precisazioni. Questa storia è ispirata al peccato della lussuria, quindi mi sembrava giusto inserire il genere erotico anche se al lato pratico alla fine Natasha non conclude niente, né con la ragazza né con Clint, oltre al fatto che personalmente trovo che il gioco della seduzione sia la prima forma di erotismo, ancora prima del sesso vero e proprio.

Ho inserito anche Au perché qui non esistono gli Avengers, Natasha lavora per i russi e Clint per lo S.H.I.E.L.D., non si conoscono e non si sono mai incontrati prima.

Prima di salutarvi, volevo anche condividere la piccola gioia che a oggi sono dodici anni che sono su Efp! :) Alla faccia di come passa il tempo!

Se vi va di lasciare un commentino vi aspetto!

Alla prossima,

Barby

   
 
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