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Autore: Legeia    20/09/2022    0 recensioni
In un Presente alternativo, come le possibilità. Scelte e decisioni, occasioni, una persona qualunque di città ma tutti i problemi della vita quando fugge. Realtà, mondo parallelo o cosa, nello svolgimento delle situazioni? P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta. COn parti che mancavano nella prima pubblicazione per errori del codice. I pensieri saranno tra: - pensiero o commento in evidenza -
Genere: Avventura, Introspettivo, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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39.6
Lia presenziò all'arrivo della macchina. Aveva accettato di controvoglia di essere lei presente, mentre loro tornavano dai loro affari, ad accogliere la donna.

"Non facevo certe cose per i miei pensa per le madri degli altri..." fece stizzita lei a Jd, poco prima, mentre controllava il salotto francese.
Indossava per l'occasione un Tailleur  stile anni '50  particolare, preso direttamente dal sarto a cui si affidavano i fratelli, non quindi da quelli dello Chateau, perchè come disse Dorde "Nostrta madre considera la moda, l'eleganza, l'essere Signora una cosa importante. nel nostro paese si va avanti contro i paesi di primo mondo, in mentalità, dieci anni alla volta quando va bene... per questo, pre questa volta, fallo per me, indossa una gonna. anche non  lunga fino ai piedi, ma indossa qualcosa da Signora. Ci sono dal mio sarto ottimi completi ispirati agli anni cinquanta davvero eleganti e la faranno contenta. Lei indossa sempre queste cose. Da noi i negozi propongono modelli diciamo arretrati come stile e la donna è... ancora una -donna-. Inoltre, ma ormai lo sai, da dove vaniamo ancora i preti e tutte le figure togate sono esseri importanti in odore di santità, ma la mia famiglia da generazione come altri seguono... una religione un pò più arcaica per così dire...vanno in chiesa e tutto, sono parte della chiesa del luogo ma... intimamente le famiglia hanno... lascia stare!... lunga da spiegare ma riti, credenze, superstizioni e altro... sono così in voga che se tu dovessi solo accennare al atto che sei neutra... urlebbe che il diavolo è con te, ti sibila... cose!!" fece seduto comodamente sulla poltrona con i gomiti sui braccioli e le mani allacciate "Per questo comportati come se stessimo rivisiando gli anni cinquanta circa, considera la donna come... erano all'epoca, che quello in cui crede è... vero, giusto, corretto, non andarle contro, falla sentire una regina e..."

"una cagacazzo in pratica..." sbottò Lia esterrefatta "mi vuoi appioppare tale piattolame?" ma poi quando la fissò accigliato e serio lei cambiò tono, non più di accusa "Ah, è la mammina... ok, ok... già che le fate fare la vita da regina nel vostro paese quando... " meriterebbe calci là, stava per dire "nonostante fosse contraria in toto alla vostra scelta di arruolarvi, che fece questioni e solo vostro nonno vi vedeva orgogliosi e vi benedì, facendola capitolare... eh, perchè se un uomo acconsente e permette!!!....mmmhhh!!" fece lei rabbiosa

"nostra madre non è stata male, e tutto sommato non possiamo lamentarci... sebbene per le nostre usanze i metodi di educaizone fossero paurosi, e lo vedevamo con gli amichetti... lei non ci punì mai picchiandoci, le punizioni erano le classiche..." fissandolo negli occhi nel suo solito modo di stare sui divanetti francesi, pancia in giù, ma sul fianco sinistro, mano sinistra che reggeva la testa e sorriso beffardo e ogni volta lui la rimproverava perchè se entrava qualcuno sembrava che stesse civettando languida in posa sexy "Sono da paura per questa società le persone grossolane che con oroglio affermano -non ho ucciso nessuno, rubato, violato e ne ho fatto cose contro la religione- ma guardando bene cè una infinita catene di bugie, giudizi, critiche, malignità e attivi verogognosi ritenuti nulla che hanno ferito, ucciso dentro, umiliato e reso insicuro chi aveva bisogno di gentilezza, sostegno e Amore come ci sarebbe bisogno. Non puoi cambiare qualcuno che non riesce neanche a vedere se ci sia qualcosa di sbagliato nel proprio copmportamento, reiterando. E da cosa so di lei, è il tipo..."

"..." sospirando

"L'amore genitoriale non dovrebbe mai istigare e pretendere. non dovrebbe mai essere un amore per meriti e di obbligo. Perchè tutti finiranno per credere di non aver alcun valore se non si dà ciò che gli altri si aspettano e senza ciò. si è nulla.... giusto per farti ricordare che tu sei il tu di ora SENZA DI LEI... o no?"

"Sii gentile con lei..."

"le persone gentili non si osno estinte ma siete riuscite a farle incazzare e inoltre... Sopportare, voce del verbo sino a un certo punto"

"... quindi...?"

"Mh?... ah si...
si può insegnare senza volerlo, si chiama esempio e... Una persona non sceglie di essere buona o cattiva, sempre più spesso si adegua a come viene trattata"

"Cosa..." corrugando la fronte

"..." ghignò ma invece gli stava lanciando siringate perchè comprendesse da solo e si allungò come un gatto per prenere la sigaretta con bocchino accanto, sul tavolinetto e accesa la prima, restò in quella posizione sul fianco sinsitro con le gambe un pò piegate come sempre a fumare placida come se estranea a tutto, soffiando dopo aver trattenuto come spegnesse candeline. Lui sorrise perchè gli balzò in mente l'idea che aveva di riuscire a fare cose con il fumo ma non ne usciva mezza e si arrabbiava -ma come fanno a risucire a svapare roba col fumo?? Sono inutile e impedita pure in questo?-

"Dunque..." iniziò lui ma lei lo stoppò inserendosi

"SAI... la manipolazione è quando ti rimproverano per la tua reazione alla loro mancanza di rispetto, e tua madre afferma che essendo la vostra genitrice, deve essere partecipe e in visita per... "guardandolo come se chiedese -serio che le lasciate fare questo con il pretesto che vi ha fatto venir fuori e ha diritti?- "... Se accogli un cane affamato e solo e lo curi, egli non ti morderà. ecco la differenza tra l'uomo e il cane ...Chi è abituato a portare la maschera della falsità difficilmente risucirà ad indossare quella della vergogna, e inoltre la vera eleganza di una persona si svela nella sottile coerenza tra ciò che fa e ciò che dice ... "

"... vuoi dirmi qualcosa, eh?" le fece divertito sebbene capisse che quel che diceva aveva un perchè

" E poi..." con malinconia fissando la finestra " E poi... la casa, ricca o povera che sia, se cè pace e senso del restare è il tuo posto..."

"cè qualcosa che vuoi dirmi?" e comprese che in parte palava di se stessa. Quando si metteva quell'espressone ferita e persa, non era solo per parlare di qualcosa di negativo in generale. E diceva -Sono stata costretta a farmi carico di ognuna di quelle terribili emozioni. Che hanno creato loro su e in me... E al cotnrario di quella gente che vorrei vedere nel pieno della disperazione, a me non è concesso alcun attimo di pace, ma soltato il peso di questo doloroso fardello. perchè per esso, io non riesco a trovare una fermata dove sentirmi me e bene e... E insopportabile, doloroso, mortificante. Il nostroccomportamento e il nostro stile di vita cambiano in relazione alle esperienze che facciamo... Non è azzardato dire che la personalità di ognuno di noi è plasmata dai ricordi del passato... e questi, mi schiacciano. Ero qualcun che nessuno voleva. La cosa assurda è che appena mi ocnoscevano come i miei hobby, cosa mi piaceva, come ero senza la maschera, io non andavo più bene. Ero troppo... Continuavo a girarmi intorno come una trottola ma vedevo solo gente che giudicava e si allontanava, se non quella che voleva usarmi, definendomi sbagliata. Sbagliata per cosa? per ciò che per molti sarebbe da maschio o non come l'impressione di me in pochi secondi.... e questo..
E insopportabile, doloroso, mortificante.E ancora di pù, non ho un luogo dove fermarmi... Sapere che cè qualcuno che accetta e ti allunga la mano per dire "Andiamo, proseguiamo insieme, nessuno o sbagliato o simili , si è solo se stessi... insieme, andiamo a casa" e finchè quella persona, non sarà lei a alsciare, restare vicini. Ma se la lasciasse,  la mia mano, io non me la prenderei ne altro, io apparterrei al luogo e al cuore di quella persona... ma non accadrà mai. Io non li capisco quelli che mi hanno fatto male e allo stesso tempo non capisco la gente che si arrabbia o dice di soffrire per chi ha lasciato la mano o ha tradito, e vuolte troncare un rapporto... è finita, basta, non cè nulla da riparare, aggiustare o altro. Se non cè qualcosa dentro per qualcun altro vuol dire che è tyempo di capire che anche lamore come lo vedono loro può esaurisri e si cerca altrove... ,s enza rancore ne niente ma comrpendendo, si resta amici magari ma si cercano altri luoghi e altri cuori. E giudicavano  me, capisci?!? O Sbaglio io in questo modo di pensare o loro... io... ho vissuto troppo a lungo e solo osservando gli altri vivere, e ... io non riesco a capirli... NO. Non li... non vi capisco. Comprendo il vostro pensiero msa non riesco a essere partecipe di ciò che provate. Anche se conosco le ragioni per cui piangete, vi arrbbiat o ridere, non riesco a farle mie. E di contro, la gente ottusa e ciecata, comletamente col prosciutto in profondità negli occhi, non si vede che il mondo è pieno di cose diverse e.. e per questo, se io ho allontanato sono stupida, se però la gente lo faceva perchè mi vedeva sbagliata, perchè ero e adoro cose diverse da ciò che sarebbe il mio corpo o genere per forza... sai, una volta per dire che adoravo osservare i diorami e creazioni di modellini dei treni, o di città come si fa per l'ingegneria o il modellismo di appassionati che creano luoghi e tutto dai singoli pezzi e amavo osservare come li facevano da niente, provando gelosia perchè io non lo so fare ma anche quando non avevo soldi... ero sbagliata. Era da maschio un simile interesse quindi tu non stai bene. E allor via... ma se per dolore mando via la gente, sono io stronza!... avrei voluto dei cuori vicini non sporchi così e un luogo... Mi andava bene qualsiasi cosa, volevo solo un posto dove poter tornare. nessuno, nessuna persona che vedesse me non cosa pensava di avere davanti,  mi aveva mai detto che potevo rimanere con lei perchè accettava me e desiderava avermi accanto. E quindi, un luogo che avrei considerato casa e  non una gabbia. E sapere che per quella persona, due persone X e Y chiunque , che non sono di sangue e simili, che si considerano famiglia perchè non vedono differenze o stronzate come tutti... se anche vi fosse stato per uan sola volta... e invece voi, ZAy e ric, Rò, ad incazzarvi se allontano per mie ragioni facendomi capire... che non capite. Ecco perchè quando guardo quel mousepad io vi leggo "Bentornata, ora siamo qui, qui dove sei accettata... io ti accetto... siamo a casa" e non so cosa si prova in tutto ciò-
Si riprese dai pensiei sentendoloa parlare di sua madre

"Lei è una di quelle persone che riflette un modo di pensare che sta girando di nuovo e io i brividi... guarda, non puoi vederli per la camicia, il gilet, non il blazer che l'ho tolto ma... BRIVIDI!! Tua madre è una suora mancata col palo nel beneamato... E pensano giudicando e dicendo a te come essere e vivere... -Sei come una bella e rigliosa rosa. ogni volta che fai sesso prematrimoniale, un petalo prezioso viene strappato via, un qualcosa che è perso. non lasciare il tuo futuro marito con in mano un gambo nudo e un amore rovinato, astieniti-.... guarda, ho i brividi e se avessi peli sarebbero tesi in su come pali della luce..." facendolo ridere "le cose che dice religioso-bigotto sono... BBRR!"

"Mia madre ragiona come una donna del suo periodo sull'amore e..."

"Qualunque cosa significhi amore... ecco cosa dico! Come Carlo d'Inghilterra. Aveva proprio ragione, cazzo, sebbene poi quatto quatto invece sapeva che significava ma io prendo il pezzo che lui disse per Diana. Qualunque cosa significhi innamorarsi o Qualunque cosa significhi amore... quella donna si è sposata perchè si doveva fare, senza offesa per te e tuo fratello... quindin on dirmi cazzate..."

"Mh...!"

"Im not the one you'll sweep off her feet, lead her up the stairwell..."

"Che vuoi dire..."

"Nah, niente... non riesco a farmi capire, non riesco a far capire a nessuno cosa mi stia succedendo, prima e ora qui. non riesco a spiegarlo nemmeno a me stessa. Che pena, sperare intendo. E' la cosa che pensa  chi non sa rinunciare all'idea che non cè per tutti e in nessun modo. Ti dicon osolo abbi fede e speranza come se qualcosa cade già e tutto cambia perchè così deve essere. Non è così... Il peggio si moltiplica con disperazione e degrado. La depressione è ciò che è così spiacevole da desiderare di non provarla pià, è l'assenza di poter immaginare il mondo come si vedeva prima. L'assenza della speranza. La si odia ma è anche necessaria da sentire per capire il punto in cui si è finiti e che alzando la testa non sempre cè modo di uscirne...."

"Come ti senti oggi...?" le chiese comprendendo che era un giorno no.

"...E dopo che hai dato fin troppe possibilità ti stanchi di farne. La tua dignità ti porta a riconoscere un limite a ciò che si può sopportare. Finita in una società dove la fedeltà e il giusto sono blandi come un tatuaggio delle edicole, l'amore in ogni foram deriso e solo una frase da recitare anche per docuemnti con fima e le bugie sono il nuovo dogna spacciate per veerità. Cè gente arrabbiata con me per torti che hanno fatto solo loro... non è sempre vero che ognuno ha ciò che merita. Si, ho comemsso degli errori per avere approvazione e qualcosa che desideravo, e sto pagando ogni giorno. Anche il mio restare là e morire là in mezzo a loro era la mia punizione. Anche se fossero morti prima di me, non avrei vissuto niente, avrei vegetato fino a spegnermi... per me, era ormai finita da prima di ZAy... spesso si riceve il peggio nonostante si è giusti o fatto del bene"

"...si ma..."

"se ceerchi una mano che ti aiuti nel momento del bisogno, la trovi alla fine del tuo braccio... Ecco cosa ho imparato, basta. Ho conosciuto prestigiatori e giocolieri di ogni tipo che loro si erano amati.... quelli che giocavano col tempo tuo e te lo rubavano per cazzate per loro e poi gli altri, quelli che pasticciavano con i sentimenti...A chi non trova tempo di solito glielo lascio tutto" alzando le spalle, fumando, come se on gliene importasse

"Ma..."

"Siam tutti impegnati nel farcela, in una maniera o l'altra, chi con l'amore, chi tentando di trovare il sesso, altri un pò di pace e un pò di senso prima di gettare la spugna. Non rientro negli standard ma non importa, questo mondo mi ha fatto capiro che non cèra mai posto per me, in nessun modo, perchè se a tutti non va bene cosa sono e devo cambiare per stare da qualche parte..."

"... cosa ti rende frustrata?"

"QUando milioni di poveracci sono convinti che i propri problemi dipendano da chi sta peggio di loro, siamo di fronte al capolavoro del peggio dell'umanità perduta... non so, dimmi tu... e quello che ti fanno ...cè una bella differenza tra perdonare e dimenticare. perdono e vado avanti perchè voglio farlo ma il male ha lasciato cicatrici che mai svaniranno. Restano lì a ricordare e peggio se fanno male.... Se ingrassi te lo fanno pesare, se non ti muovi per la malattia sei svogliata, se dici il tuo pesniero sei arrogante, se ti sistemi e ti curi te la riti, se ti trascuri sei sciatta, se ridi sei stupida, se piangi rompi il cracco, se..."

 "il mondo lo vorremmo cambiare..."

"prima scompaiono le ideologie vere, poi gli ideali veri, poi le idee vere e infine ci rimasero solo gli idioti ... Chiudere alcune porte non è orgoglio, ma perchè no nson odatte pià alla tua vita, ah se si potesse fare e la gente capisse che se è tempo di dire basta cè solo da vederla con maturità e ience cosa vedo..."

"Ragazza..."

"Mi hanno lasciato la mano nel momento peggiore e lì ho capito tutto... accusando me ....Non è vero che tutto passa e se ne va. ci osno cose che ti restano dentro per sempre ... Soltanto i più forti fanno i conti ocn la solitudine, gli altri la riempiono con chiunque e non so come fanno... se sono rimasta sola completa dopo Zay e Ric e loro non creevano cè un motivo, ma a solito se ne frega di...

"RAGAZZA..." attirando la sua attenzione come se avesse una discussione tra lei e lei medesima col broncio triste guardando fuori dalla finestra, facendola voltare stupefatta con occhioni grandi

"parla, cosa non va...?"

"Hai mai avuto il bisogno di spegnere tutto, sederti da qualche parte e restare solo? Silenzio che vola e nessun pensiero. L'attimo! Soltanto tu, il rimbombo di te stesso, del vuoto, di quel vuoto che non capisci se è dentro o fuori di te e poi..."

"anche se fosse, quindi ti senti così?"

"Con certe notizie..." come scazzata "ogni mattina la tua mano mischia zucchero e caffè, la mente invece mischia te con il resto del mondo. Tu insisti ad esser lo zucchero ed il resto del mondo il caffè, mai il contrario. Dovresti aver capito qualcosa quando leggiamo molti libri..."

"Hai l'aria stanca. Davvero... cosa posso fare per te?"

"sapessi il cuore...." con sorriso amaro "
insegnami a scordarmi di pensare, ecco cosa potrtesti fare... E cercatevi quando vi mancate. Poichè la vita sembra tutto un domani ma invece è solo adesso."

"la notizia di mia madre ti ha scombussolata, noto... ma posso assicurarti che nonostante cosa dici e pensi, Lei è stata con noi meglio di altre e le punizioni non erano..."

"punizioni fatte di luoghi bui e umidi, senza cibo, forzare i sensi di colpa, i... e comunque sotto un abito firmato non sempre troverai una persona di marca"

"Lia...!! comunque, mia nonna è ancora peggio!! Non sai i tipi di punizoni dei suoi tempi e non guarda in faccia nessuno, nno importa se siano della sua  famiglia o meno... almeno una volta ha chiesto di venire a vedere casa nostra e come ci siamo sistemati e cnsigliarci..."

"DIO CE NE SCAMPIIII!!" fece lei spaventata e Dorde si mise a fare smorfie e lei amareggiata mutò in broncio "E'... una nonnina molto anziana, no?!? SArà faticoso il viaggio... " con un sorrisino da bambina che ha fatto la cavolata.

"..." fissandola "nostro padre e i nonni non verranno, sno venuti tempo fa ma... hanno trovato la Francia e lInghilterra troppo... come dire...."

"Insomma, non verranno a fare i signoroni e trattarvi come poppanti col pannolino e ciuccio... meglio così!!" fece lei rincuorata

"..." facendo un verso di gola contrariato ".. non pensare che non decidano domani o tra un mese di venire..:"

"ma scusate... seriamente mi stai dicendo che se loro pestano i piedi con prepotenza, voi li dovete accontantare, accogliere..."

"... sono sempre i nosti genitori e nonni..."

"E che vuol dire... se per esempio il nostro presidente della repubblica li ha e gli chiedono di volare sull'aereo del presidente a scrocco a mangiare a Dubai carne avvolta nell'oro che costa un rene, per fare come tanti turisti cosa poi esce quando vanno in bagno che balugina... cosa orrenda ma è vera, tutti noi del popolino non è che la prendiamo bene solo perchè sono mammà e carrettino...!!!"

"..." sospirando "Lia, sono paesi diversi, mentalità diverse... anzi, no!! L'italia come il mio paese hanno molto in comune sulla famiglia, e...."

"No, ti prego... io sono contro le famiglie e queste cose mi fanno venire l'orticaria..!! ecco, vedi!?!" mostrando delle chiazze rosse in certi punti che le venivano spesso e impazziva dal prurito.
Dorde la fissò come rimproverandola.

"Ragazza!!!... quello viene da  un'allergia o il tuo diabete... che hai mangiato per avere le chiazze?"

"Ah, no... ho lasciato una famiglia che faceva controllo continuo su tutto, non so da dove vengono ma penso che anche il mio corpo sia contrariato dalla venuta di tua madre... il cibo no..." scacciando l'idea con un gesto del viso come se non pesasse.

"Tu... lascia stare. E' comunque la nostra genitrice, per questo..."

"Ma si!! Accontentiamo sempre chi creed di sapere per noi, che decide su di noi... o come con te che doveva farti sposare due cugine perchè tua nonna strega aveva sognato chissà che parente morto che afermava che loro erano le due uniche per te.... proprio quelle, altrimenti sventura...!!" facendo gestii

"..." lui rise "non fare teatrini come se stessi recitando uno Shakespeare... a noi fa piacere averla, anche se tentano come sempre di consigliarmi un matrimonio, o premono Milan perchè torni da loro, con una ragazza che possa crescere i nipoti preferiti dal nonno... si, l'altra nonna afferma che è Milan che farà venire al mondo la nuova generazione della nostra famiglia... o meglio, dal loro lato... non so come spiegare questa cosa, ma da noi come comunità, da sempre, si pensa che ogni figlio sia giusto per portare i geni della famiglia, viene predetto... lascia stare!"

"Cosa?"

"Secondo la famiglia di mia madre, io sono l'uomo che darà la nuova generazione a quella linea... per quella di mio padre è Milan... cose che leggono, previsioni... non vuoi sapere!! Mi ricordo ancora come levavano il malocchio, le stanze orrende... dimentica!"

"Se posso dire è una fortuna che siate venuti su bene, dopo ciò..." facenedolo ridere "Seria... il fatto che noi non pensiamo e crediamo come i nostri, significa molto per il mondo... "

"Lia" fece Jd riportandola alla realtà. lei sospirò e lo fissò coon disappunto. Vide in lei paura, perchè odiava quella donna. Era la seconda volta che la vedeva e voleva usarla come batticarne, lo sapeva. Che altro aveva minacciato di fare per usarla in modi utili...?

Il completo che indossava la faceva apparire così diversa dal solito, pensò. Aveva un dolcevita scuro con sopra una giaca anni cinquanta con abbottonatura laterale, doppia fila di bottoni sul davanti, la foma leggermente quadrata del collo sensza colletto, aderente alla sua figura, con due taschine e lui pensava che fossero finte, du machine che erano dritte ino alle maniche che si aprivano più ampie a campana e dal gomito alla manica cèra un'apertura tenuta da due bottoni, qundi potevano essere aperte o chiuse. La fine della giacchetta non era dritta ma a onde che le giravano intorno ai fianchi e la gonna era molto sotto il ginocchio un tono più chiaro del dolcevita che dai fianchi scendeva sembrando più aderente alle ginocchia e poi si apriva più scampanata alla fine, sa per il taglio che lo spacco dietro.
Ai piedi un modello Mary Jane, tacco a rocchetto, una delle  forme di scarpe con la punt apiù tonda che le piacevano.perfette da abbinare ad un tailleur con gonna,  con un pantalone e un cardigan come diceva Milan.

"odio quella donna e sembra che la vecchia sia peggio... se resto qui con lei è solo perchè devo molto a quei due, anche se non amo essere in debito...e sapere che devo abbassarmi a sopportarla..."

Sentirono l'avviso del cancello aperto, Jd rispose anche al telefono che annunciava l'arrivo della donna. In pochi la incontravano e chi la vedeva nel tour ogni volta che si presentava, rarissime occasioni ma di una pesantezza, dicea Lia anche dai racconti dei veterani, senza che ne conoscessero neanche il nome, vedevano solo una vecchina e non si fermavano per badarci. Dorde e Milan non si facevano vedere insieme e non annunciavano mai chi sarebbe stato ospite, così che lei fosse solo... una ospite tra i tanti.

Lia la accolse sul primo gradino della piccola scalinata all'entrata, mostrando garbo, facendole la riverenza e confrontandosi con lei con il massimo dell'eloquenza raffinata e tutto.

"Guarda se io devo dare rispetto ed elevatura a una di un paesino che viveva come mia nonna sognando la bella vita come tutti, e ora si sente la regina di sto cavolo grazie ai figli che non voleva lasciare andare, e devo fare tutte ste cose... io le farei solo a chi merita, ma lei..." pensava Lia.
Jd conosceva quel concetto. Per lei il rispetto e la considerazione andavano a chi li meritava. Solo perchè eri ricco, avevi fatto i soldi ( anche se e il come erano importanti), non elevavi la gente a importante. Ma siccome il dio denaro convinceva tutti....
Era come la lotteria, pensava Lia. Se uno vince alla lotteria "ah la fortuna, la dea bendata, ammirazione, tutti contenti e giulivi quando era si una botta di chiurlo, ma tale restava. Chi fa denaro in modo vergognoso ma diventa ricco per tutti è quello che ce l'ha fatta comunque,è uno che sa come si fanno i soldi, uno grande, ammirazione. Chi invece li faceva nel modo corretto, sudando e faticando, non facendo cose disoneste e dimostrava qualità, abilità e capacità e tutto quanto che davvero ci sapeva fare senza cose nascoste... buuuh, vergogna, chissà a chi l'hai data, lo hai dato, che cose hai fatto sotto per arrivare lì... arrivato, tu non li meriti... Ipocriti del cazzo!!"
E lei odiava queste cose. Avendo visto come scalavano la feccia rispetto a lei e per come erano dentro, sapeva di cche si lamentava.
E quella donna era diventata una Signora perchè mostrava -li sordi- come si diceva le pareva a Napoli, per cui era una che valeva e aveva dimostrato la prima votlta che tutti gli altri valevano meno, dovevano stare al loro posto, che se non si era come loro si era feccia e via dicendo.
-una che veniva dal basso che si è elevata perchè i figli erano mezzi mammoni, dovrebbe restare nel suo brodo... mammoni no, disse una votla, ma a quella servivano più che gli sghei, le mani in faccia.-
Cosa che si dimostrò veramente e Jd capì perchè.

"Ma'am, sono dispiaciuta ma suo figlio attualmente è ancora in volo e..."

"Come vedo, sei sempre inutile... a che servi a mio figllio se sei inutile...?"

la donna sapeva che i due fratelli facevano il giochetto e la prima volta, Lia ancora non lo sapeva ma aveva i dubbi, l'aveva presa per i fondelli. Aveva trattato Lia da schifo ghignando che lei sapeva cose importanti, che  se Lia non sapeva era una morta di fame e inutile, rimardcando da dove veniva, sebbene non venisse dai bassifondi ma per la cara vecchiarda come lei la chiamava, chiunque non aveva soldi era del ghetto. Tutti. Cosa e chi era e cosa faceva, niente, non valevano.
All'inizi l'aveva scambiata per qualcosa tipo la segretaria. E continuava a farlo.

"Porgimi una tazza di tè... svelta!" una volta giunta nel salottino dopo aveer borbottato dall'atrio al corridoio che tutto era fatto male e non avevano servitori decenti.

"ora chiamo il piccolo Lord per sapere chi è l'Ambrogio migliore del villaggio" disse Lia stizzita a Jd bisbigliando, facendolo ridere

la donna era giunta come, anche nel vestiario, una Jackie Kennedy d'altri tempi. Perfetta senza un pelo fuori posto, abiti come se fosse Jackie stessa a indossarli scendendo dall' Air force One. Tutto lustro e perfetto ocmpreso il paccottame di oro che teneva addosso che Lia si chiedeva... che bisogno cè di mostrare così tanto?
Lei indossava le sue di cose, aveva accettato gli abiti, la parrucca associanta in modo semplice tra virgolette. I capelli av evano la scriminatura centrale e poi erano legati in un Racolto che pareva una banana, la classica acconciatura che si faceva con due sezioni grandi che creavano quella specie di banana dietro, dalla sommità della testa alla nuca, ma più moderna, meno tirata e laccata, con ciocche a onde per dare volume e movimenti e che in opgni paese aveva un nome diverso. E poi una sezione libera sulla nuca che scendeva dietro, a volte portandosela sulla spalla, e davanti la frangia più grande e larga da un lato con dei boccoletti che scendevano davanti le orecchie.
I suoi gioielli erano... i suoi. I suoi anelli che si era fatta fare, le sue collane con ciondoli di pietre o raffiguranti libellule, rose con api e altre cose, i suoi bracciali e via dicendo. I bracciali erano alla schiava conincisioni a bulino, a mano, molti spettacolari che si vedessero sotto la manica invece di quelli che teneva sempre, delle catene semplici con medaglie aòl centro del polso martellati, diamantati che le piacevano. Gli orecchini erano identici ai cerchi che mise in Irlanda e andò da Zay, grossi cerchi larghi ma sottoli coe spoessore dell'argento tutti sbalzati per far pandane con i bracciali e nonostante sui 5 centimenti di larghezza e la lavorazione, erano leggeri.  In argento, non oro,  di suo gusto.

E si vide squadrata dalla donnna con quella ruga ai lati della bocca a indicare che lo faceva sempre, oltre che fumare anche se pareva che si fosse fatta dei giorni in aribilitazione per smettere. Sul fumo e sulle rughe cèra una storia che stavano per far ridere Lia sul momento per poi ricordarsi le sparate di Dorde, e volerlo strangolare. Milan le aveva detto, dopo che aveva scoperto il giochetto dei fratelli, che era stato Dorde a regalarle i bocchini da donna, tranne quello in filigrana proprio di Milan, e il motivo del bocchino stesso non era solo per l'eleganza, la maneggevolezza, sicurezza e pulizia come Dorde decantava, ma anche un'altra cosa. Sebbene Lia siera trovata davvero bene con i bocchini da preferirli alla sigaretta singola, quando seppe quella cosa, desiderò fulminare Dorde all'istante ovunque fosse. mentre Milan rideva spanciandosi per la faccia di lei mentre diceva
"Amica mia, Dorde odia le donne che fumano perchè e questo lo dico anche io, sembrano scaricatori di porto quando la tengono in mano  e fanno tirate dal filtro ccome se stessero ciucciando una testa di gamberone "facendole venire la faccia da sgutter per l'immagine che le era balenata in testa, lei nn riusciva a mangiare le teste di gamberi o qualsiasi verme di mare così granchi e astici o aragoste.  le veniva la paura a vedere l'animale intero con la testa, le veniva ansia a vederlo là con gli occhi e tutto, tanto da aver raccontato che una volta una delle nonne da cui mangiava per miracolo qualcosa della solita pasta schiaffata nel piatto con cibo dal barattolo o cibi da scatolame, le aveva messo nel piatto una frittata di neonata, e lei restò pietrificata nel vedersi i milioni come lo disse occhi a fisare dal piatto e l'ansia di mangiare la bestia tutta intera e si vltava sempre di lato, quando qualcuno dei veterani o i due fratelli  a tavola con lei mangiava roba con chele o guscio  e animali con la testa "e non solo, oltre  evitare l'ingiallimento delle dita e filtrare il fumo, l'ingiallirsi dei denti  o deposito dei residui .... la cosa apice per lui è evitare quelle orride rughe sul labbro superiore delle donne che fumano, perchè rispetto le sigartette tonde e grosse per cui si devono arricciare le labbra intorno,  i bocchini che hai tu hce hanno un boccaglio piatto e fino, alcuni lo chiamano ad otto, per cui le labbra non si arricciano a meno che non tiri parecchio! è più facile fumare per tante cose con questo boccaglio e ci sono meno rughe, e le rughe d sigaretta sono davvero marcate, sai...?" vedendola con sguardo piatto alla -uccidetemi, quante cazzate- fadcendolo morire.

E quindi vedendole le righe sul labbro della donna e sapendo che lei andava spesso a farsi aiutare a smettere di fumare o bere o some spa purificante, lei sospirava. Sborsando sghei dei figli, pensò Lia. Che la faceva infuriare perchè si sentiva sminuta da quel muso da culo di gallina offeso.

"Faccio del mio meglio, Ma'am... sono partner e ..."

"So cosa sei, come ti chiamano... ma a vedereti sembri una sgualdrina... i miei ragazzi non andrebbero con quelle come te..." con astio, mentre Lia cerecava di contare le amichette di Milan che andavano via una a settimana "ma tu non mi piaci, perchè lo vedo, dalla tua faccia... cosa sei"

"Se nota qualcosa che non va, ne sono rammaricata, signora..."

"... ti si legge in faccia sgualdrina e l'ho detto al mio ragazzo che tu non dovresti stare al suo fianco... ma dice che devo fidarmi, Milan ti vede come una sorella e dice che sei fantastica... ah, i giovani che non ascoltano loro madre..." come offesa mentre Lia, agli occhi di Jd sembrava in un modo. in modalità assassina. Quando si metteva gli occhi apertissimi, silenziosa come la morte, dritta come un palo della luce, con il mento sollevato a fissare laltra persona con evidente disprezzo e consideraziione negativa dell'altro, era meglio stare in campana "... comunque, a quanto pare, mio figlio dice che cè una persona che gli interessa, e io sono sia contenta che in dubbio, per
...."

"..." stava per dire quale dei due, eppure sapeva che con Jd davanti non poteva proferire parola, per cui nei discorsi si credeva sempre Milan per lo più, se non era la cara mammina a dire -Dorde-. Era stato implicito dall'inizio che se lei non diceva il nome, sicuro parlava di Milan.

"Milan in effetti si sta interessando a una contessina ma se posso, lei mi sembra troppo giovane per..."

"ma di che parli, svergognata... guarda! Non sai neanche sceglierti gli abiti! Hai una taglia meno che le tette stanno scoppiando e hai il coraggio di mostrarti davanti gli uomini con abiti così aderenti? Attiri gli sguardi!! Perfino la gonna ti fa vedere troppo le curve... mi è stato detto che tendi di solito a vestirti in modo inappropriato e davanti i miei figli...."!

"A suo figlio...!" la corresse subito lei, nonostante fissasse a terra per non menarla

"So di cosa parlo, così come mi è giunta notizia del fatto che tu conosca e sia brava, parecchio, in teniche veergognose che quelle come te fanno agli uomini... ho chiesto a mio figlio di cacciarti via, non sei di esempio nel ruolo che dovresti coprire per altre donne che tu hai introdotto, che svolgono vite dedite al Sogno dei miei ragazzi... i miei poveri figli che sono attorniati da donnacce del genere con te che dai l'esempio... come posso io essere accolta da una di tale di bassa levatura, da prestarsi a quelle cose sugli uomini... mio figlio Dorde, intendevo, stupida!! Mi ha risposto che la giovane che gli ho..."

"Ancora un matrimonio combinato!!... non se lo leva il vizio di lasciare la gente libera di essre se stessa e scegleire cosa vuole ... se vuole sapere qualcosa, non glielo dirò, ne di uno ne dell'altro fratello... non le eprmetterò di...."

"smettila di gingillarti con gli uomini... e osare aprir bocca per andarmi contro!!" le fece rancorosa tentando di apparire regale, lanciandole il contenuto della sua tazza addosso, centrandola sul viso.
Lia restò ferma metnre il tè le bagnò la testa e il viso, il dolcevita e la giacca. Dalla frangia iniziò a scendere tutto il liquido, solcandole il viso come gocce che le striavano a pelle. jd si fece avanti ma si fermò perchè Lia non si muoveva ne altro e tremò al pensiero di -tagliata di vecchia-.

"... io qui non sono un'ospite qualsiasi, sono la madre del Leader e vedere te che con che esegui roba rivoltante sugli uomini, che cosa vergognosa, mentre mio figlio deve farte scelte importanti per il mondo e se stesso... e saperti come sua partner di lavoro e consigliera mi fa sentire il sudiciume di ciò che sei..." mentre Lia si faeva accigliata a sentire cosa diceva

"hai finito?!" disse Lia con una voce bassa e di minaccia e a Jd vennero i brividi. Poteva fermarla in tempo prima di farla finire in una tartare? Vide la donna restare seduta mentre Lia era ancora alla sua destra in piedi, a gocciolare tristemente.

"Ti ho fatta io divenire ciò che sei qui, dicendo a mio figlio Milan di elevarti dal niente che eri se per lui valevi davvero,  in cambio del tuo agire per la sua causa e cosa era necessario. Se mi  metto a rivedere la tua posizione e cosa sei con lui, facendolo rinsavire, tornerai ad essere di nuovo l'una che eri prima"

"..." gardando  il pavimento ma gelida

"Hai dimenticato il debito che mi devi. Vero? " rise lei nel gustarsi la sua posizione elevata contro gli altri

"questa mi mancava... mi vuole dire che lei è l'anima pia che ha spinto suo figlio ad accettarmi come..."

Slam!

Jd soffocò qualsuiasi cosa stesse per dire. La donna aveva allungato il braccio dando un ceffone a Lia così forte che si sentì come un boato.

" Ma guarda come mi parli! Osi riferirti a me come se fossi al tuo misero livello... io!! Posso essere sorprendentemente irascibile ma con te mi sto limitando per loro, finchè non parlerò con i miei figli e metterò fine a questa storia!! "

"POtrei pavoneggiarmi, dicendo che io sono vitale per l'operato di quei due... senza di me non sarebbero dove sono per  i test e la caccia alla feccia... e vorrebbe farmi sbattere fuori?" rise beffarda Lia, ma la donna alzò una gamba e le diede una brutta pedata al ginocchio che la fece scendere verso il pavimento, e poi si sent'ì colpire a un fianco.
jd non si mosse perchè a lei non piaceva l'aiuto e sapeva che era una cosa che doveva gestire lei. Se si intrometteva peggiorava le cose da entrambe le parti.

"Ma se non riesci a negare la possibilità che potresti perdere la ragione per quelle cose che hai dentro, con le tue azioni sfuggendo al loro controllo e da cosa so, e aggiungiamoci il fatto che non serviresti a niente se non fosse per quei test e le cose scientifiche... non sei buona a niente, tu!! non hai continuato l'università, non hai un uomoo, non vali niente sulla carta ...Ho solo bisogno che tu sia in gabbia perchè sia la cavia che  non può lamentarsi o andarsene in giro liberamente...Il compito di una gabbia è tenere l'uccello all'interno con assoluta certezza che non scapperà... e ce ne sono di posti simili... ah! Partner e consigliera dei miei figli... con quale arroganza hai provato a ergerti a superiore di ciò che sei, con me!!

" Se oso, vuol dire che posso..."
Sebbene china in avanti, ginocchia a terra e gocciolante, sembrava rispondere sempre. E Jd si chiese quale opzione fosse meglio, apaprire succube per farla contenta o confrontarsi. E il fatto che lei non reagisse era tanto, di solito non permetteva niente de genere. Con nessuno.

"SILENZIO" mollandole un altro ceffone  dopo essersi alzata, mentre Lia era ancora accucciata a terra.

"se fai qualche mossa che suggerisca che ti interessi veramente dei piani dei miei figli e  sei devota come quella tua ramanzina che dici ai clienti, affermantoti devoluta alla causa nella mente e corpo... Dovresti ringraziare me, se stai bene adesso!"

Lia alzò lo sguardo fissansola come un'aragosta o un granchio vorrebbero fare con un umano, magari coltello nella chela, per dimostrare il suo disappunto per ciò che sarebbe accaduto.

"Mio figlio Milan venne da me i primi giorni della tua permanenza qui per sapere, sempre da me, mia madre e le altre donne della famiglia, se conoscessimo un qualcosa per aiutarti a stare meglio. Perchè i medicinali normali, tranne quel siero loro, non adnavano bene! QUalche tempo dopo, dopo aver incontrato delle persone importanti  che ne sapevano quanto noi sui rimedi migliori per ogni cosa..."

"..." pensando a quelli che altri avrebbero chiamato streghe o servi dell'antica religione che operavano con formule e riti pagati ma con preghiere e richieste cristiane e cattoliche

"E dopo tutto ciò che ho dovuto fare, portare doni, trattare con ossequie e considerazione vecchie megere che non valgono a mio avviso... mio figlio mi telefona per dire che aveva risolto. Aveva provato delle cose meccaniche microscopiche, e tu stavi meglio! Per telefono! Senza un grazie per quanto fatto, nulla!! Non ce l'ho con mio figlio, ha creduto che senza avere ime notizie non avessi trovato risposte, ma anche tu non hai avuto l'accortezza di ringraziarmi per..."

"non sapevo nulla di ciò, come potevo...." coin testa china a terra, mani con palmi sul pavimento

"Già, quelle come te c ome possono sapere le cose..."

"AH AHA HA AH " rise Lia poggiando sempre le mani a terra e restando sulle ginocchia, la stronza aveva ottime scarpe che sentiva ancora sul ginocchio e l'anca "anche se fosse cosa dice, anche se sono giudicata straordinaria nel fare ciò che dice, più di altre.... ma lei neanche mi conosce... quale sarebbe il problema? Ci sono uomini che vanno con ragazze diverse ogni settimana, anche più di una, che hanno relazioni e intrecciano tresche con altre donne senza dare rispetto alla compagna, uomini o donne che lasciano l'altro solo perchè l'erba del nuovo è più verde... uomini he sanno solo uccidere e hanno problemi in testa eppure valgono per alcuni ...anche se fossi  una niente, che avessi fatto chissà cosa" volendo però strangolare Dorde "ciò in cosa danneggerebbe il mio lavoro e il rispetto per quei due? Cosa mi renderebbe meno meritevole di una che si professa timorata di Dio e poi..."

Lia parò con le braccia, proteggendosi la testa, per la borsettata che le arrivò addosso, ed essendo di marca e di ottima qualità, era ben diversa da una leggera tarocca o economica.

"In questo momento con la tua sfacciataggine vorrei prepararti per una punizione molto piacevole, come mia madre non faceva a  me ma ai suoi tempi si...Posso costringerti a ricordare la tua patetica esistenza...... prima che tu diventassi una truffatrice sui miei figli e una strega fasulla... in qualsiasi momento! Ti ributterò, e posso farlo perchè i miei figli eseguono cosa voglio,  nel più miserabile posto che mi capiti del tuo paese per mandartici senza nietne!!! Sei nata  E PROVIENI da un misero inizio da svergognata e nullità, quindi varrà la pena scegliere il buco giusto dove lasciarti sola a te stessa tra quelli come te..."

"..." Lia si rialzò di colpo rifacendo quell'espressione come se stesse per avventarsi sulla stronza. ma questa continuò.

"Calcia e combatti quanto vuoi all'interno dalla gabbia, ma tu sei in gabbia anche ora!! AI miei figli devi tutto, ogni cosa, se ti mandassi via, di tuo non ci sarebbe niente, così come niente sei tu... credi di essere qualcosa!?! Esci da quella porta spogliandoti di ciò che pensi sia tuo ma lo hai preso grazie a loro "e Lia a quelle parole ricordò parole simili dei suoi quando voleva andarsene e le dicevano che non cèra niente di suo, che quanto aveva comrpato pure con i soldi regalatole dai nonni, non erano suoi e quindi tutto restava a loro "Credi di esser chissà chi e cosa, ma  ti teniamo legata con un guinzaglio, delle catene e l'obbligo di non poter andar via, perchè hai bisogno dei medici e le cure che qui ti danno i miei ragazzi.... senza di loro non hai via di scampo!! E se non vuoi arrenderti a questo, frigna e minaccia quanto vuoi, ma i miei ragazzi accettano e acconsentono a ogni cosa io dica... E quando ti arrenderai, ti punirò finché non cinguetterai solo sul palmo della mia mano pregando di perdonarti per ciò che hai veregognosamente fatto, invece di essere una brava ragazza... Tu sei nostra, come tutti gli altri. Sei tu ad essere pedina, non l'orchestratrice con gli altri come pedine in mano... tu sei un pezzo di un campo di battaglia , una pedina, mossa dai miei figli per giungere a cosa è necessario per..."

"Loro vogliono un mondo diverso per cancellare ciò che odiavano da piccoli... per cancellare cosa videro da voi e intorno a...."

"..." le prese con una mano il viso, stringendole forte la mandibola che la pelle si arricciava sotto le sue dita, facedole male che Lia per il dolore ancopra al ginocchio scivolò di nuovo a terra "pensi di avere potere, ma non lo hai... tu sai che quelle cose robotiche che ti hanno dato, prestato anzi, perchè tu fossi in salute quel che bastava per usarti... hanno un antidoto? O come si chiama, è un prodotto iniettabile che distruge le cose che hai dentro e ti ributta in ciò che eri, facendoti tornare appunto, cosa eri prima in toto... io so dove sono, io posso punirti e rigettarti nel basso da cui provieni con un gesto... Posso costringerti a ricordare la tua patetica esistenza cancellando tutto ciò che hai fatto fino ad ora, per ridarti cosa meritavi...... tu ti sei ammalata per le cose che facevi, che non eri come invece era giusto!! è una punizione che meriti fin nel midollo perchè quelle come te..."

Lia si scosse dal braccio della donna, liberandosi.
Era visibilmente scossa, sguardo in pezzi. Appariva miseramente con i capelli bagnati sgocciolanti, righe di tè sul viso, gli abiti macchiati. Sulle ginocchia, a terra, spalle cadute in avanti e capo chino a terra.

"Non mi interessa chi le ha detto cosa..." disse Lia, dicendo Stronzo a Dorde per una cosa che gli aveva detto e sapeva solo lui insieme a Milan, ma dei due pensava che più Dorde fosse capace di dirlo alla madre, o no? Milan da cosa aveva capito era quello che se la sapeva intortare, il figlio minore che spupazzandola se la rigirava come voleva, ma Dorde non era come il minore. E stanco, cedeva alle pressioni della genitrice, non era mammone ma Lia lo sbeffeggiava così quando sentiva che lui aveva accontentato quella serpe  "potrebbe anche essere che possa averlo fatto, che sia stata come dice, ma non ci ha pensato, che anche se fosse vero che Dio ha dato all'uomo certe cose, dignità e valore di vivere ogni cosa che si vuol vivere...non capisco perchè ci si debba dolere in una privazione perenne per il giubilo di un'entità che non si sa se sia vera o no..."

"Una poco di buono che intrattiene attività oscene con un uomo senza essere sposati è un atto co..."

"Se per sentirsi viva, una persona deve andare contro i dettami di un'entità sconosciuta e distruttice in quei libri che tanto onorate, allora che sia...!! Le persone hanno bisogno di sprazzi di felicità, per non essere come lei...!!"

la donna mise un'espressione schifata. Come i figli quella donna era una bellezza riconoscibile per provenienza, eppure come aveva detto a Jd, pareva che quealche ritocco fosse stato fatto. ma si vedeva di chi fosse madre e tutto ciò che la rendevano una bellezza della popolazione slava meridionale, e le smorfie di disappunto  o odio che mostrava in quel momeno in quella stanza, indicavano anche l'età che i ritocchi non potrevano cancellare del tutto se non aggressivi, cosa che su di lei non sembrava.

E jd che asissteva nn sapeva che fare, se aiutarla o restare fermo come la madre di Milan voleva, riconsocendo il suo ruolo di servitore del figlio?!? E perchè Lia restava così passiva a subire?

"Te lo ridirò solo una volta... strepita quanto vuoi all'interno di questa gabbia dorata dove mi assicurerò che tu non esca mai..!, ma tu seiin gabbia ora!! Credi di esser chissà chi e cosa, di essere libera e danarosa solo perchè i miei figli ti vedono come amica, ma io vedo cosa sei... e a cosa servi...io li sostengo veramente e con tutto il cuore, perchè sono la madre, tu non sei ninete... ti teniamo legata con un guinzaglio e catene a rovistare come strega nelle fogne là fuori, perchè ti sia facile ricordare la tua patetica esistenza prima che tu diventassi un parassita, fingendoti di aiuto e una strega fasulla... in qualsiasi momento Ti ributterò nel più degradante angolo che ti si addice, perchè ti venga a vedere con la mia macchia per ricordarti lo scivolone che hai fatto!!! Sei nata  E PROVIENI da un così deprecabile scenario, quindi ... inizia a pensare di vederti in una stanza di due metri per tre a frignare quanto dura sia la vita, fino a quando la nuova  te come cavia ribelle non ti faccia rinsavire... a loro e a me devi tutto!!!" fissando Lia che era ancora accucciata a terra tenendo le mani sul viso "Inoltre con quel congegno nel collo, posso chiedere ai miei figli di darmi quell'apparecchio che può gestirlo a distanza e se noin sbaglio, può fare come i collari per i cani elettrici...non so il funzionamento ma so usare bene gli smartphone, non sarà diverso... sei perfetta come schiava personale, sai come fare la parrucchiera, gestirte le cose...rimettendoti a posto premendo un pulsante sarà anche divertente... se ho capito, se alcuni elementi sono intorno a te o si attiva una fuzione tu ti senti come bruciare e... si, credo di si!! lamentati pure, creatura ripugnante!! Da quando ti ho vista l'altra volta non ho fatto altro che notare cosa celi... sei un demonio oscuro bruciante celato da agnello... otterrò quel telecomando e che tu sia la mia serva come e quando voglio e basterà uno sguardo di traverso dei tuoi, e cancellerr ciò che sei con il dolore e sofferenza...!" ridendeo malamente mentre si avviava fuori dalla porta.

Jd la vide come tormentata in terra, le mani sul viso, ma non ferme, si muovevano convulsamente come a celarsi, come se stesse rompendosi e cercasse di tenersi unita, ricomponendosi. Notò in lei sofferenza, agonia e un comportamento come quando era in crisi. Ogni tanto le vedeva un occhio tra le dita che stringevano il viso o la testa e sembrava gridare -angoscia-.

Mentre la donna gli passava vicino, lui fece due passi verso Lia, che stava buttata con il busto quasi verso il basso, passandosi le dita nervosamente con sguardo in preda a crisi profonda di sconforto e smarrimento. Lui temette che potesse finire come certi giorni  in cui era così maliconica da non proferire parola, stare distesa a osservare fuori o leggere, stando isolata. E nel peggiore dei casi piangeva, da sola ma come respirava e tirava col naso si riconosceva, sentendosi così debole da non stare in piedi.
Non riuscì a dire niente, le vedeva tremare le mani come folli, e iniziò a capire che era fuori controllo finchè non salì una risatina.
La risatina sommessa divenne risata, sempre più piena,  e salì e salì, mentre lei si passava ancora le dita tra i capelli e sul viso, finchè dopo un occhio non le vide parte edlla bocca. Tirata in su come un ghigno. E poi tolse le mani e alzò la testa ridendo ome Veròna.

Le luci iniziarono a baluginare ammiccanti e splendenti, come se ogni lampadina emettesse il massimo che era i grado di fare prima di scoppiare per poi spegnersi di colpo e ripartire. La donna si fermò pochi passi da Jd, senza aveer raggiunto la porta e si voltò seria.
Entrambi la videro rialzarsi. Sembrava come una marionetta di quelle tirate da fili, con le braccia penzoloni, la testa un pò di lato e moviementi lenti e quasi dinoccolati.
E poi si voltò verso la donna.

"vecchia ciabatta bigotta restaurata...!!! ma pensi veramente che io collassi sotto il peso delle tue parole dopo esser uscita dalla mia famiglia?!? Ehh...??" mettendosi dritta con un sorriso diabolico "il giorno che mi romperò veramente, sarà quello in cui io stessa lo farò avverare!! Vuoi schiacciarmi? Farmi inginocchiare? io non mi inginocchio d'innanzi a nessuno, se non lo riconosca come meritevole!... e pensi che le tue minacce mi facciano sprofondare nella disperazione dopo che io l'ho vissuto per tanto tempo, schiacciata da gente che diceva che mi amava e faceva e decideva per me? Che non vedeva la mia sofferenza urlando che era strafottenza e altro??"

si avviò di colpo nella stanza un brano. Rengoku. Lo riconosceva, jd lo aveva in mente. Dell'opera magna... che aveva utilizzato come Veròna per giocare con le sue vittime. Pensava che potesse usare quella per il benvenuto dei Neri. L'aquila è caduta dal cielo, le piume si spargono...
Si voltò verso la donna ma notò mezza faccia conosciuta prima che i due battenti della porta si chiudessero con uno schianto.Quei tre, penso! Erano in ombra come al solito?!

La donna si voltò sorpresa verso la porta, urlando a Jd di aprirla ma l'altra opposta dall'altro capo della stanza, sbattè allo stesso modo. Odore di uova marce e zolfo iniziarono a levarsi e Jd si chiese dove  e quando avesse fatto mettere l'apparecchio delle truffe con i sistemi odorosi.
Sistema che avevano provato e riprvato come il ridere.  perchè   aveva provato a ridere sguaiatamente ma non le riusciva, facendo quel broncio come una bambina, perchè voleva provare più tipi di risata ma quelle che riusciva a fare o erano si scherno o cristalline.
Poi Lia parlò di nuovo.

"Ne regole e nè comandamenti. Niente leggi e ne ragione. ora sei nel MIO gioco... In altre parole io sono e posso essere imprevedibile perchè così deve essere o i miei compiti non avrebbero ragione di esistere....!" disse Lia cattiva "E ancor di più, cose spiacevoli succedono se compaio nel mio toto... ancora non lo capisci!?... se tu mi minacci, io non mi stò ferma... e così deve essere!" ridendo malignamente finch non vi fu un black out con un boato sordo e rimasero tutti in penombra, visibili solo le sagome.
le tende! pensò Jd, ma le vide chiuse. Aveva il controllo tramite Helias anche sei sistemi elettrici che Milan aveva fatto mettere? in luoghi come i salotti e le stanze ampie per gli ospiti con tende enormi e difficili da gestire, aveva fatto mettere un sistema, invisibile sotto i tessuti, di scorrimento elettrico silenzioso per gestire tutta quella massa di tessuti pesanti grndi come tendoni da circo a suo parere, co livelli a cascata e pendenti che per lui opprimevano l'ambiente ma erano parte dello stile francese del luogo. E costavano, quelle tende, per cui facensole scorrere elettricamente, si rovinavano meno che tirandole a mano da sotto.

"Che si alzi il sipario della nuova divina tragedia, per te e solo per te, spocchiosa rinsecchita snob padrona ci sta ceppa..." la sagoma di lei si mostrò con occhi rossi luminosi e splendenti, e una rosa che  da un arbusto che nascque e crebbe accanto alei, con foglie e steli decorativi intricati finchè la rosa no si schiuse, levandosi in aria con movimenti avvitati,  all'altezza del suo cuore, brillante, come gli occhi color cremisi e come sgocciolando sangue dai petali.

"Lia..." fece Jd ma lei continuò. Li occhi rossi che seguivano i movimenti della figura in penombra che non mostrava molto il viso e lui capì che erano i fitri e opzioni delle proiezioni.

"Ti farò scivolare in un inferno bagnato di colpe, ti farò ballare a mio piacimento in una infinita disperazione, ti farò gemere tremante in una gabbia infuocata per poi aprire la porta verso una nuova gabbia di afflizione!! Fino all'arrivo di quella notte che alba non avrà! E ulerai, i romperai dita e unghie, piedi e ginocchia, strillerai di liberarti dal mio incantesimo e che se devi penare assai, che almeno in quella notte io abbia pietà!!" e comparve un sorriso affilato come disegnato al posto della bocca. La testa si inclinò e gli occhi e la bocca si spostarono come se la mano avesse tolto una maschera. "Più volte ti farò attaversare il dedalo della disperazione, ogni parte di te la ridurrò in cenere e la getterò al vento perchè tu non possa ricomporti... L'afflizione sarà la tua condanna, la disperazione la tua coninquilina e ti spremerò così tanto che la sorella di questi, la speranza, non ti riscaldi mai!! E i tuoi non ti salveranno... finhè non ti uccido, magari A ME lasceranno giocare con te... Ti farò perdere i capelli, le unghie, la lingua per tanto urlare e cercare di scappare, ma non servirà, nessuno fuggirà da me!! Se credevi di gongolare per aver schiacciato un'altra persona perchè ti senti la Signora di sto cazzo, ti sbagliavi. on arai più forma di te da sentirti indistinta e incapace pure di ricomporti nel piano spirituale... perderai tu la tua identità!!... Non importa se nel tuo paese tu sei il primo contatto con loro per i piani del Cambiamento e quindi considerata importante... tu vali solo finchè loro sganciano i sacchi e hai la nomina per loro... qauanto in verità siamo simili?!... NO!!.. sei tu che non vali un cazzo, io i mieim angoli di emergenza e possibilità li ho, li ho creati io... tu cosa hai, escrescenza mal curata sul sedere di babbuino? NIente... niente!!!" ridacchiando

"Li cnosco  i tuoi trucchi e non mi spaventi... sono tutti falsi! Cosa credi, che io..." la donna si era avventata contro di lei pronta a raggiungerla, ma esseri allucinanti comparvero illuminati come da fari spuntati da chissà dove, all'improvviso. E la donna soffocò uno spavento nel vederli.
E jd li riconobbe. Erano esseri che aveva visto in un gioco per pc che lei adorava, insieme ad altri in una lista. Se quelli della serie dark fall erano i preferiti tra i punta e clicca da essere importanti insieme all'opera magna, sebbene questa fosse sopra tutto e ogni cosa per vari motivi, quello che aveva riconosciuto era un altra categoria. The Suffering della Surreal Software e Midway Games.
Era anche il gioco che aveva utilizzato per spiegare a Milan e loro il sistema di dissociazioni in certe situazioni e una sorta di parallelismo con l'effetto delle nanomacchine scoperto pochi giorni prima. In the sufering il protagonista subiva una strasformazione dettata anche, per l'aspetto sopratutto nel 2, per gli atti e le scelte commessi. E ricordò cosa le dicesse Milan. "Lia, dai corpo ai tuoi incubi... "

In The Suffering, dopo aver combattuto e ucciso nemici e nel caso guardie e civili, il protagonista poteva trasformarsi in una bestia conosciuta come The Creature. Bestia, o mostro, che il protagonista diventava apparentemente durante i periodi di grande stress e sfogo di cosa aveva dentro. Per il giocatore e il protagonista sembrava una grande bestia, quello che Lia chiamava la -Bestia Interna- che prendeva il controllo dopo aver superato una certa soglia, ed è in tutti ma può manifstarsi in modi diversi... una grande bestia muscolosa simile a un umanoide con velocità e potenza disumane...aspetto bulboso e massiccio o sottile e demoniaco se ha agito nel male,  una lama invece di un braccio e grandi potenti artigli per la sua mano rimanente. Nelle due trasformazioni tra giusto e sbagliato il colore e i poteri speciali differivano. In questa forma il protagonista era molto forte, veloce e letale e manifestava tutto ciò che infuriava in lui contro quel male che gli andava contro nella vita prima e in quei momenti. Tuttavia, a tutti gli altri personaggi, viene suggerito che il protagonista non appaia diverso, invece sembrava semplicemente infuriato ed animalesco, a indicazione di elementi psicologici e di comparazione. Il dottor Killjoy collegò i black out del protagonista con l'aspetto di questa creatura e ipotizzò una combinazione di psicosi, come schizofrenia, malinconia grave e cronica e disturbo dissociativo della personalità.  Dopo lo scontro, il protagonista poteva aumentare il suo livello di -follia- fino al massimo. Quando questo livello aveva raggiunto il picco,  era  in grado di trasformarsi, ossia far fuoriuscire tutto ciò che componeva la bestia interna. Mentre in questa forma il livello della sua follia diminuiva lentamente scaricando la barra ed era impossibile non vedere i rsultati i questa trasformazione. Quando questo livello era completamente esaurito,  iniziava a perdere salute e alla fine soffrirva di un'altra rottura mentale, questa volta cadendo a terra assumendo una posizione fetale mentre singhiozzava.  Subiva alcune importanti differenze mentre iniziava a viaggiare attraverso Baltimora. L'aspetto della Creatura dipendeva dalle molteplici scelte morali che  faceva, cambiando sottilmente sia nell'aspetto che negli attacchi ed era molto più dipendente da questo lato di se stesso mentre proseguiva, al contrario di Carnate, che richiedeva i suoi poteri per eliminare alcuni mostri incarnazioni delle atrcità del passato e rimuovere alcuni ostacoli che normalmente non poteva.  Segno che erano elementi psicologici per superare degli ostacoli lasciando fuorisciure quel che aveva dentro tramite la Bestia e follia. Quel gioco dopo il liceo, l'aveva colpita.
E quando un ex militare andato fuori di testa fu raggiunto per evitare che facesse altro di pericoloso, lei aveva eciso di dargli il nome di questo protagonista e farlo sfogare  in un modo più... corretto e pulito. Su chi meritava.
E poi ricordava il Torque's Hatred, che rappresentava tutta la rabbia e l'ira dentro lo stesso protagonista. Assomigliava a una versione gigantesca del sé-creatura  avvolto in catene, come uno specchio, anche quello un elemento diceva lei di cosa il gioco volesse dire come l'opera magna.

"Questo personaggio raffigura il concetto della Bestia interna perfettamente ed è anche da questo che ho preso ispirazione per migliorare la mia dissociazione e utilizzare le proiezioni... i mostri hanno delle lore importanti, elementi di psiche e azioni del passato che infestano quei luoghi, questo gioco è qualcosa di spettacolare che merita ma nessuno lo conosce!!" ripeteva, anche il giorno dopo il casino in cui capirono l'influenza su di lei delle nanomacchine.
-Tre distinti e diffenenti finali, la scelta di come essere e agire cn tutti quelli che stanno intorno, e n el due era possibile vedere nei trailer e nei tribute sul famoso tubo delle cutscene che mostravano proprio la trasformazione del protagonista in maniera più accurata del primo gioco.-
La ricordava entrando nella sala gioco, sempre da sola quando gli uomini non cèrano, per giocarci e si metteva accanto  a lei ad osservare, vedendo come fosse abile a muovere il personaggio e agire come se invece di usare le mani su tastiera e mouse, come fosse lei ad agire. Lui sapeva giocare con i joystick ma non in quel modo,   mentre lei non potendo avere soldi non aveva mai avuto quello che chiamava l'aggeggio. Si trovava meglio sulla tastiera e quel gioco sembrava che la catturasse tanto da non vedere il persnaggio ma lei che agiva. Anche quando la Bestia Interna del protagonista veniva fuori.

E ora si vide i mostri comparire nel peggio della realtà creata nella sua mente uno dopo l'altro.

Cèrano quelli che lui ricordava in un aspetto studiato nel tempo con la visualizzazione per renderli più reali possibili e apparvero con rumori e odori ... Slayers, Mainliners, Noosemen, Burrowers, Inferna, e poi... e poi il The Creeper incontrato a Baltimora.
Quella creatura che ancora più di tutte l'aveva sconvolta per come appariva di più nelle art, e cosa volesse dire.  Mainliners striscianti e gracidanti agitando i moncherini, gli slayers con movenze da marionetta zampettando solo pochi passi e fermandosi, i noosemen che scendevano dal soffitto urlando il dolore di cosa gli avevano fatto e via dicendo.

A lui si torcevano le budella nel vedere certe cose, ma ancora di più quando dopo quel brano comparvero di colpo alle sue orecchie quelli che per lei erano collegati come brano al gioco in quei tribute, almeno nella sua mente. Due brani che aveva messo in due tribute e cche erano ancore per la dissociazone. E scene raccapriccianti iniziarono a comparire come in queii tribute che aveva mostrato sul gioco.

"Se pensi di giocare con i sentimenti della gente rompendola a tuo piacimento, ecco che ti mostro come non si gioca con la gente se rischi che ti inchiappetti a sangue..." fece lei con quella mascher su una mano a lato della testa che pareva muovere occhi e bocca mentre parlava,e la sua fisionomia era solo accennata nell'ombra. Tutti i mostri, cutscene e scene che lui conosceva sfumavano e abbagliavano intorno a loro "Io so dove vivi, so cosa frequenti, dove vai e i tuoi programmi giornalieri, le tue squallide snob amiche stronze come te... mi vedrai ovunque andrai, dovunque risuonerà la mia voce e non ti libererai di me... sarò la tua ombra e la tua dannazione che scivola e sguscia al tuo fianco... aliterò vcino il tuo collo e la notte mi vedrai a fianco il tuo letto a fissarsi con sguardo rancoroso e gelido, finchè non scapperai urlando...io non sarò la strega, io sarò l'anima oscura che ti dici di veedre in me che diviene realtà per il tuo comportamento, e che renderà dannata la tua come è la mia anima... "

"Smettila o chiamo mio figlio!" urlò la donna sopraffatta dagli odori, luci, scene e mostri che s muovevano per la stanza.

"... E SO COSA HAI FATTO VENERDI' ..." E la donna restò sbalordita e mostrando paura

"... giungerò da te come una creatura incarnata  che tu hai descritto, porterò tutta la mia insanità mentale che voi feccia avete instillato in me su te, così tanto che pregherai in ginocchio di smorzare la mia giocosa rabbia capricciosa... vuoi sapere qualè il risultato di snervare e portare a follia la persona sbagliata...!? osservami, osservami bene..." disse piombando nel buio e poi avanzando divenendo visibile nel suo totale e Jd sembrò capire da piccole cose che non era veramente lei. Era una copia digitale.

 Ma era comparsa in luce nella posizione in cui era prima, ginocchia a terra e ti tirava su con le mani mentre la gonna sembrava darle un aspetto antico. E poi si rialzò, ghignando. Si portò le mani in testa con dolore,  piegò le ginocchia e scese con la testa al livello el bacino tenendola ancora tra le mani, urlando di dolore finchè no nsi capì che non era tale... era rabbia e odio.
Continuò a far oscellare la etsta su e giù, finchè il viso non si deformò in una mascheera urlante e mutò. Vide la trasformazione nel gioco all'opera. La carne le si fece azzurrognola, la dimensione crebbe in una creatura umanoide flessuosa, con braccia come una predatrice con le unghie, una coda che si assottigliava man man come una frusta, il righio che sembrava quello di quando uscì fiuori di testa per le nanomacchine, e... non sapeva che altro dire. Sembrava la materializzazione della sua furia in qualcosa pronto a distruggere e mordere. La testa aveva poco dell'umano nel vero senso della parola, sembrava più di un canide.
E ricordo come Milan soleva sdempre dire che ognuno ha dentro un animale totem e da come agisce nella follia vi si rispecchia.

"Ghermirò il tuo snobismo e lo tramuterò in penitenza, da qui non uscirai finchè non sarò io a deciderlo... una contadinotta fervente religiosa  che si atteggia e regina quando non è stata lei  a costruirsi tutto distruggendo chi pensa sia inferiore, non merita rispetto!!"

La figura si avviccinò alla donna che cercava di mantenere il controllo e urlò "tu sei finzione!!! Tu esisti solo come oggetto e pedina utile per i miei figli! IO SONO LA MADRE DEI DUE CHE CAMBIEANNO IL MONDO! Questa è tutto  te, un ninte come te!! è apparenza e trucchi e credi che ci cascherò!? Tu sei una da truffe!! Fai le truffe e giochi con la gente! Tu fai solo truffe e intorti le persone prchè soffrano!! NOn accadrà... AAAAAHHHHHHHHHHH HAAAAAAAAAAAAAAA HAAAAAAAAAAAAAAAHAAA"

un urlo straziante squarciò la stanza facendo spaventare Jd. L'essere aveva avvicinato le mani muscolose e con ughie intorno alla donna, come a volerla prendere dagli avambracci o qualcosa di simile, e appena la donna disse le sue minacce, urlò come una disperata. Veramente laveva toccata?. La donna era come presa proprio alle vbraccia, bloccata e strepitata sconvolta.
E... si. Seriamente delle mani enormi l'avevano presa in quel modo e tentato di sollevarla. ma non era il mostro. Ah, le truffe!! pensò Jd con un sorriso ma si sentì veroggnoso per ridacchiare in quei momenti. La donna aveva spinto Lia troppo in là, se evitava ecrti atteggiamenti e frasi, lei sarebbe rimsata... succube e osseqiuosa, per i suoi amici.

La donna urlò e urlò, e Jd vide che di soppiatto Kovacs e Zidgi erao entrati ed erano stato il primo a toccare la donna appena la proiezione avva fatto altrettato. Jd come la donna, avevano dato attenzione a Lia, e aveva agito come l'assistente di un mago. Richiamare su di sè l'attenzione mentre i veri attori agivano, in quel caso dopo aver chiuso teatralmente le porte, rientrare di nascosto mentre lei agiva e intentare le famose truffe per....

la donna si sentì male e si accasciò,  Kovacs si mise prontalmente vicino a lei da dove si trovava, alle spalle,  ceercando di farla riprendere, non era svenuta ma boccheggiava.
E Lia era tornata normale, per poi far svanire la proiezione per essere davvereo lei, e a fissarla con arroganza e disgusto, delusione su quella persona e speriorità
"Come dice una canzone che mi piace, cambiando qualche parola, Hands,  -Se potessi dire al mondo una cosa, gli direi che va tutto bene, e non preoccuparti perché preoccuparsi è inutile, ed è una perdita di tempo in questo momento.  non voglio diventare inutile, non voglio essere disperata ed inutile, mi stringero' in me stessa e nella mia fede. perché la luce oscura il buio. le mie mani sono piccole, lo so ma non sono le tue, sono mie. la povertà ha rubato le tue scarpe dorate ma non ha rubato il tuo sorriso, e il dolore venne a trovarmi ma sapevo che non era per sempre.  abbiamo combattuto, solo per dispetto e per qualcuno che diceva cosa fosse giusto, perché dove c'è un un uomo che non ha voce le nostre voci canteranno. alla fine ogni gentilezza è importante e mi metterò in ginocchio e agirò. Noi possiamo esser il Dio di questo mondo... siamo gli occhi di quel Dio, le mani di quel Dio, la mente di quel Dio, siamo gli occhi di quel Dio... e le mie mani non sono le tue ma le mie e lo saranno sempre...- So cosa hai fatto venerdì e ti curo!!" troneggiando in piedi pochi passi dalla donna, driitta e con atteggiamento di disprezzo e superiorità. O almeno, sembrava a vederla, ma Jd sapeva che non era così e Kovacs dpo aver guardato Jd si rivolse a lei.

"Capo... forse sarebbe meglio..."

"Che stia lì a vegetare... ha cercato di rompermi e sottomettermi... merita questo e altro... portatela nella sua stanza da ospite mega speciale che crede di essere, e chiudetela a chiave finchè non voglio..." andandosene via dall'altra porta che prima fu chiusa con il botto.

Jd la seguì, con Kovacs dietro di sè che aveva lasciato ai maggiordomi, chiamati, che si occupavano solo di lei tutto quanto. Zidgi era poco dietro avendogliela sbolognata noncurante e ora i tre seguivano lei che proseguiva fino all'ultimo piano, il suo.
Kovacs e Jd facevano domande ma lei ninete, finchè fatto l'ultimo gradino del suo piano non si fermò pochi passi dopo. Loro si fermarono restandole dietro.

Si portò le mani sulla testa, come a proteggersi, chnandosi un pò in avanti. Kovacs con jd andarono davanti a lei la videro distrutta. La mano sinistra sopra l'occhio sinistro, la mano destra sopra la testia testra con le dita tra i capelli ancora umidi, il viso, che si vedeva ove era possibile, era macchiato dai tannini del tè. Mosse le mani che tremavano, mentre i due le parlavano, e le videro gli occhi in lacrime e lo sguardo in terrore e angoscia.

"Capo, si sente bene?"

"perchè hai fatto la spavalda se ti aveva distrutta? Guarda in che condizioni sei..." iniziuò Jd

"sempre e sempre parole simili, prima dai miei e gli adulti  e ora da quella stronza!!... non hanno fatto altro tutta la vita  che urlarmi che io godevo per litigare, che mi piaceva, che io godevo nel fare casino anche in mezzo alla merda di rosario che costringevano tutti a seguire in tv come fossi stata  feccia, quando urlavo dolore...!!!" mormorrò come nella pazzia lei, muovendo le dita delle mani sul volto "... per come mi hasnno ridotta non sarei capace di fare niente, essere niente da sola.... mi sono ammazzata in cose non per me ammalandomi e fino all'ultimo giorno con loro è stato solo colpe, rimproveri, accuse, senso di veregogna e inutilità... ho sempre odiato essere in debito e quella stronza aveva ragione...!! Non sarò mai come giusy! Come la feccia a scuola o banda, e altro... lei si comprò il diploma, fece tanto schifo, scappava da sola e la dovevano recuperare anche a chilometri e chilometri perchè doveva passarsi la giornata, si è venduta tutto l'oro che trovò in casa, rubava e faceva lo schifo, trattava la gente come merda, anche gli anziani e... stava sempre con mille uomini e nonostante tutto.... lei vive e prospera, è felice e sta bene... alla fine ha avuto una vita ricca, appagata, con tutto ciò che voleva e usa i figli per avere più soldi con i regali... lei per là fuori, vale!! E io no!!... anche qui, senza quei due io sarei stata niente... ha fatto due matrimoni , civile e in chiesa, per fottersi i regali... e io, io che ero!?! ... non mi regalavano niente, facevano i carini davanti e poi neanche il mio compleanno... ho combattuto contro i miei come potevo, ho chinato la testa quando non riuscivo a reggere più, ho fatto cosa volevano sacrificando tutto, ho perso anni della mia vita sola e disperata menter chi era attorno a me non vedeva e sentiva nulla...!! Non ho fatto altro he sognare di vivere cose che tutti lgi altri facevano come normali, dal mangiare quacosa che non fosse confezionato alluscire con qualcuno e sentirsi accettata e vivere qualcosa...E quella capra maledetta con le mutande contenitive ha detto la verità...!!! Io non sarei stata niente ne avrei avuto qalcosa se quei due non avessero deciso di fermarmi e farmi provare come cavia... quella vecchia laida buttana che osa dire cose schifose su di me, quando si faceva toccare dal marito solo per i doveri...!!! E i venerdì e a volte i martedì che fa quelle cose e dà della cornuta a me!!!...Stronza maledetta, ha ragione e io non posso farci nulla...!!! Io non ho nulla e non sono capace di ninet se non arrabbattarmi come posso nelle cose vedendo altri migliori di me che sanno fare, ma che mi trattano da schifo ccome se non valessi... sarò sempre estranea, strana, c on problemi, inutile se non come pedina di cosa serve... e io odio quei due..." fece tra i denti con ira negli occhi. jd capì che era arrabbiata con Milan e Dorde sebbene fosse solo un momento di sfogo.

"No, non li odi... non li odi affatto come dici perchè non sarebbe da te, considerandoli come fai sempre... Milan e Dorde saranno anche cosa sono con i loro difetti, ma davvero ti vogliono bene perchè sei loro amica e non ti avrebbero affiadto..."

"...se non fossi stata incorruttibile e non comprabile..:" fece lei rabbiosa

"pensi davveero che sia questo? No, non credo... è solo il tuo Io furioso con quella donna che ti ha richiamato il tuo passato. Sei distrutta dal confrontarsi con una persona che ti ha minacciata di farti ricadere in cosa..."

"non dire stronzate, per favore..." fece lei dopo avergli messo le braccia attorno al collo, abbracciandolo al collo "Più vedo queste cose  e più vorrei fare come Dio... scoperto l'errore, rifare da capo con un diluvio per ricominciare e nel mentre vederli disperarsi fino a spegnersi, vedendo ME che me la rido... ma questa volta fatto bene!! E me ne andrei felice..."

"Perchè senti questa cosa di andartene?!? Io non..."

"E' veramente molto meglio andarsene e far sentire la proprio mancanza se proprio è necessario, piuttosto che rimanere e non significare nulla fino all'ultimo naturale respiro di amarezza e rimpianti, da lacerarti dentro..." gli disse all'orecchio ma non sussurrando.

"Quindi..." fece Jd tenendola che lei sembrava instabile

"La farò piangere anche andando contro quei due... e .... se me ne andassi sapendo che eisste chi mi ama a tal punto.." scuotendo la tsta come fosse una cosa rarissima " la gente sa solo dire che cosa è l'amore e come lo devi vivere, che sanno loro cosè l'amore ed è solo quello...fanno i professoroni e come fanno schifo in quello!!... ma nessuno che amerà mai veramente da accettare il lasciar andare se ne è necessario ,e Salutare con il sorriso, perchè l'altro ne ha bisogno...!! questo mondo non ha amore veramnete ma un fasullo sogno di infantili.... che vuole le cose delle fiabe senza considerare la realtà... eisste così tanto amore diverso da quello così cme esistono persone diverse nel sentirsi ed essere che i pro vita e bigotti del cazzo non consoceranno mai... l'amore che loro decantano e le famiglie classiche sono il male!!!.. ODIO LE FAMIGLIE, IL SANGUE... devono soffrire tutti abbandonati dal sagnue, schifati e cacciati via, questo dovrebbe accadere ma le mamme dei cretini e scemi sono sempre incinte e così facendo il mnale serpeggia... nessuno sorride quando dice Addio o è felice quando lo sei tu perchè ciò che ti rende felice non è ciò che loro volevano vedere... eppure nel passato la morte era così preponderante nella vita di tutti che non facevano gli schifittosi come ora... la accettavano e capivano... La gente pensa solo a spiegare come deve essere l'amore per loro e cosa devi fare... ma non accadrà mai come per Lei e Lui nell'opera magna!! lei doveva andarsene, doveva andare così e invece di sparire come pensava dal mondo, e da c hi amava, lui le ha donato un libro che raccontava di lei, della sua vita come potesse essere, in cui sorrideva ed era felice e mai sola...che lei non aviva vissuto.. perhè potessero riunirsi almeno in quel posto che noi chiamiamo oltre mondo o metamondo,  e lei avesse un'esistenza degna che le scaldava il cuore come non fu in vita sua... potremmo dire che lui non la consoceva ma fece del suo meglio nel commemorarla e darle cosa meritava che non ebbe da viva, se... ma qui nessuno mi conosce, nno sono altro che quella che cè al bisogno, quella che deve dare cosa gli altri vogliono o addio... he mi fa sempre più pesanre a quanto io abbia sbagliato a non andarmene prima ma ero terrorizzata di sbagliare qualcosa, e che mi scoprissero non andata..."

"pensi che sia una soluzione...?"

"Quello che voi buonisti non capite è che non tuitto è come lo vedevte voi e volete cambiare gli altri... se lo faccio io sono stronza... Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo, perche finiscono... e così è la vita...!!" stringendolo così forte da lui pensò di strozzarsi

"..."

"Siamo amici ma so che tu non ci sarai quando me ne andrò..."

"io..."

"NO!, non ora... sono stanca, voglio andare a fare un bagno..."

"A quest'ora di mattina...!? Ma..." ma Jd si voltò di scatto quando Kovacs gli mise na mano su un braccio e gli fece no con la testa, cosa che lei non poteva vedere perchè abbracciata ancora a lui con la guancia sula spalla "Come... come vuoi... però se hai bisogno di qualcosa per quanto hai sopportato di sotto..."

"non ne ho mai avuto bisogno, no...!?" come se fosse una pres ain giro, slacicandosi e scendendo malfermamente seguita dalle due ombre

"Già..." rispose ormai solo Jd con amarezza

"E comunque... Jd...! Se io doverri restare, costretta, a proseguire soffrendo... se io esisto, stai sicuro che questo mondo perderà il concett di famiglia classica e velenosa e tutto sarà cambiato er cancelare lo schifo, come un colpo di spugna...!! Religioni e sangue saranno la mia crociata anche per esseere il Male io e Milan Il signore e la Sognora Peròn insieme, amato ed evocato... che soffrano chi è il male e trovino la libeertà e la luce gli altri..."

"Ma..."





Due ore dopo - vasca singola

"... soffriva tantissimo del giudizio e la mancata approvazione di essere apprezzata, ripete - io non sono  adatta - non per faresaper  qualcosa  ma come persona ecome la vlevano... si lamentava che aveva bisogno, un grande bisogno,  di aiuto e della rpesenza di qualcuno che la ascoltasse, consigliasse, che fosse presente come testa e considerazione e non solo come figura su carta...  ma nessuno  l'acoltava se non che perchè la biasimavano o dicevano offesi e adirati che faceva i capricci... che poi non capisco che capricci una può fare se ti dice smepre e sempre a disco rotto che stava male, un male di vivere e una solitudine lancinante e non poteva reggere il tipo di vita che avevano loro... e che andarsene era l'unica via d'uscita..."

"lo so, le paerlerò" fece Dorde al telefono con jd, agitato per cosa era accaduto in mattinata. Se Milan non poteva, i loro numeri erano predisposti che con un'opzione le chiamate passavan all'altro, quindi pensava di parlare con Milan, per riferigli che la madre delirava a letto per lo shock subito e Lia era sparita e non voleva farsi vedere.
Dorde chiuse la chiamata, sospirando, era appena tornato come aveva detto, ma ora doveva occuparsi della madre fuori di testa e di Lia che faceva sciopero in depressione. Non gli aveva risposto per niente al telefono e solo da Kovacs ebbe  delle info.

"Si trova lì?" domandò Dorde sempre spacciandosi per Milan arrivando aslla sezione dei bagni e trattamenti. E trovò qualcuno ad aspettare fuori la porta come sempre, seduto a leggere uno dei libri che lei consigliava e che spingeva gli altri ad essere e vivere come era giusto, per gli altri, non per lei. perchè non diventassero come lei.

Ricordava quando, al commento di uno degli uomini,
"Io non cancello nulla in questa mia vita. Ogni cosa, ogni minima cosa mi ha reso quel che sono. Le cose belle mi hanno insegnato ad amare la vita e le cose brutte  a saperla vivere superando i momenti no"  le aveva sentito dire affermando, vedendola stizzita, che per lei i momenti no erano appunto situazioni momentanee da affrontare con ogni stilla di forza e caparbietà ma cèrano quelle che in base alla persona erano insuperabili, nonostante tutto e quanto vi mettesse. Come fu per lei. E quando si amareggiava per le situazioni che vedeva tra persone dello stesso sangue come se per lei fossero aliene, tipi di legame e vicinanza e amore che non sapeva cosa fossero perchè non provavaneinte per nessuno e si fermava in un angolo seduta a riflettere senza giungere a risposte. O quando affrontarono diversi argomenti e si parlò di Malala, la famosa attivista per i diritti di donne e bambini e il loro studio e quando lesse che il padre aveva sparato un colpo di festeggiamento come fosse stato un maschio e non l'ha mai cambiata, pressata o altro ma anzi, lui affermò e fece intendere che come quel benvenuto non si aspettava nient'altro che LEI...  il loro legame era ottimo, così come mille vicende familiari con i parenti veramente legati e presente, sia veramente che di orecchi e dialogo lei faceva certe facce e restava muta.


"Leader!! Mi spiace, il capo sta dormendo, non posso far passare nessuno!" disse   che si staccò dal muro con la sachiena per mettersi in piedi e cercò di fermare con i giusti modi Dorde

Dorde lo fissò serio e con umore scocciato , restando dritto e quasi pomposo.

"Ripeti!!... cosè che dici al Leader di qui dentro!?" tornando per un attimo al linguaggio da ragazzino, perdendo quello ricercato, ricco ed elevato creato in anni e anni

"no!!... ma io..."

"Vi ho affidato il compito di essere sue Ombre per vari motivi, e sono contento che proseguiate i vostri compiti anche in situazioni come questa... ma dici a me di non fare un passo per andare a parlarle!? c ome aspettandosi una risposta, con le mani in tasca

"..."  Django sudò freddo restando  come uno scemo, ok aveva detto al Leader di aspettare ma aveva sbagliato veramente!? "chiedo...  chiedo scusa ma... si è addormentata e..."

"Addormentata!! Nella zona vasche!! E fammi capire, si sta cuocendo come una pera cotta e... va tutto bene!? La vedi dormire SE hai controllato... e va bene, la lasci così in acqua... per quanto è rimasta in acqua!? Mezz'ora? un'ora? Di più!?"

"... un pò di più ma si è addormentata..."

"lascia stare, a cosa ve la lascio in custodia se non capite che è meglio evitare certe cose..."

Dorde lo lasciò là superandolo con una spallata e aprì la porta. La vide nella vasca,  nella sala da bagno  per una sola prsona massimo due, e quindi sola, messa di fronte alla porta e nella vasca sembrava piccola, con la testa reclinata a pogiare sula spalla, i gomiti poggiati sul bordo all'indietro. Doveva essere seduta nella zona più rialzata della vasca per chi come lei era bassa.
Chiuse la porta e si feermò. Oltre una zona vi era un cambio di pavimentazione a indicare che da quel punto si doveva stare scalzi e che era la zona lavaggio, dal pavimento che cambiava e non solo attorno alla vasca.
Come si era addormentata in quel modo, si chiese? Le braccia all'indietro, pogiandosi sul bordo, la testa reclinata, l'acqua senza idromassaggio che sapeva... di cosa era la bomba da bagno del momento? Ne testava parecchie per vedere quale fosse migliore, ma alcune lasciavano scie di olio o qualsiasi cosa naturale mettessero dentro, o delle chiazze chiare shiumose perchè no nsi erano sciolte bene. E provandole poi lei chiedeva di modificarle per un ottimo prodotto per tutti.
Una cosa sapeva riconoscere, odore di cannella!! utilizzava quell'odore nei profumi che usava e amava ala follia più di damar,e  il benzoino che sapeva proprio di cannella e il benzoino nero.  

Lei adorava l'odore di cannella e la spezia proprio, ne usava quintalate come rideva suo fratello sul cibo, tipo dolci quindi zuccherati. Da dove veniva cèrano come dolce di natale delle sorta di ciambelle fritte grandi a malapena quanto un punto di lei, quindi piccole, costarse di zucchero e cannella che on mangiava più perchè senza le nonne che le facevano, per i suoi erano spesa inutile, costavano troppo e si poteva fare a meno. Quindi non ne mangiava mai e lei piacevano con la mistura di zucchero e il doppio di cannella. La frutta a cubetti la copriva di cannella iun polvere, a stecche le metteva nelle tisane e nel latte d'oro o golden milk che con la curcuma la aiutavano per i suoi problemi... cose che poteva gustare con loro e non prima, per i suoi, come i dolci con cannella che voleva provare.
E lei piangeva in silenzio da sola urlando dentro contro i suoi VOI SIETE PITOCCHI E BRACCINO CORTO DA NON GODERSI QUALCOSA CHE TIRI SU IL MORALE CON LA SCUSA CHE SE NE POTEVA FARE A MENO, NON GODENDOSI NIENTE, Cè GENTE CHE HA BISOGNO DI QUEL QUALCOSA OGNI TANTO.
E quindi niente. Non avevano trovato nessuno che li sapesse fare e lei non voleva andare nelle zone limitrofe del luogo natale, torando in italia,  per mangiarseli, ora che poteva, limitandosi a cibo più reperibile. Tipo la panna montata o il 
parfet di mandorle, due tra tanti.

"Lia!!" fece lui senza alzare troppo la voce ma lei dormiva, per come era messa, all'indietro ,  il corpo in obliquo per cui respirando non si vedeva il seno coperta dall'acqua,  complice anche la schiuma della bomba da bagno,testa reclinata sulla spalla. non voleva svegliarla di colpo perchè aveva questas cosa che se la svegliavano chiamandola con impertinenza le partivaun cerchio alla testa tutto il giorno.

"Lia!! Oh...!!!"

lei sussultò e scese in acqua fin quasi il mento, guardandosi attorno. Ansimò e lo fissò come a chiedere muta che fosse accaduto.

"Respira... spero di non averti fatto venire il mal di testa..." le disse gentilmente, memore delle sue lamentele sul fatto che quando stava peggio lei dormiva almeno un pò la mattina fino a pranzo, quando la notte non chiundeva occhi e i usoi, invece di capire e farla riposare almeno delle ore che non potè la notte, la svegliavano perchè dvoeva alzarsi per mangiare e doveva stare con loro a tavola. per dir loro di lasciarla dormire, musi lunghi e offesa e non capivano che se la svegliava di colpo, poi aveva fitte e mal di testa tutto i lgiorno. ma poi dicevano che mai facevano quelle cose.

"No... sto bene..." cercando di recuperare il respiro tranquillo, gurandosi intorno

"Siamo soli... " fece lui togliendosi le scerpe e calzini che lasciò nella zona prima del cambio di pavimentazione avanzando  prima di fronte lei e poi alla sua destra accovacciandosi "sono venuto per un motivo..."

"devo indovinare...!?" sospettosa

"..." Dorde stava piegato sulle ginocchia sul bordo, levatosi la giacca e averla messa di traverso sul divisore per ambienti in legno decorato nella zona per spogliarsi "intanto come stai... Jd mi ha detto che ti sei sentita male..."

"E' bello sapere che ti si può chiedere come stai... se qualcuno lo avesse fatto nel'altra vita, ma intendo un vero -come stai, come ti senti- per sapere veramnete e non solo per formula fatta, aspettandosi le solite menate che tutto era solito e ottimo..."

"bene... quindi, come stai...?"

"Insomma... potrei stare meglio... ma ora va bene..."

"Mi spieghi che è successo...!?"

"La mammina ha pianto e sei venuto a farmi il cazziatone??" fisaandolo negli occhi come allerta

"No!!... ho chiesto, dopo aver sentito Jd, ad Helias di mostrarmi che era accaduto. ho visto i video...Mia madre si è comportata in modo meschino e me ne dispiace, ha sempre avuto la vena superiore anche prima che io andassi via come militare, giudicava le altre o gli altri in generale come un prete con le sue pecorelle... era ritenuta una donna corretta e giusta dove vivevamo ma... non amando quell'ambiente, io e mio fratello siamo andati via anche per questo. Diciamo che... l'atmosfera era sempre stare in campana, pena il giudizio della gente e le bocche parlavano e ipotizzavano, ti metevano in croce o ti elevavano... è lunga da spiegare ma si poteva soffocare certi giorni in mezzo agli adulti... e da quando la manteniamo ed è ufficialmente il contatto con noi nella politica del nostro paese... posso dire è peggiorata??"

"Mh..."

"ma cèra bisogno di tutto quello che hai fatto?"

"... meritava questo e altro... nn puoi capire..."

"Jd mi ha detto di quanto ti ha colpita nel profondo cosa ha detto e come, e mi dispiace, non accadrà più... le ho già detto che se intende comportarsi così con una di noi, è meglio che non venga più... abbiamo avuto una discussione su ciò che lei ha chiamato -priorità di posizione- perchè le ho detto che il suo comportamento era vergonoso nei tuoi confronti e si ostina a considerarti una mera serva... ma so come prenderla, quindi dimentichiamo... anche se, se ti ha fatto del male al punto da farti..."

"va bene... ora va meglio..."

"..." capendo che voleva chiudere il discorso "non accadrà più, te lo prometto, anche se non comprendo come tu possa aver subito tutto quanto senza ribellarti... non sei neanche quel tipo che offesa, fa teatrini volgari e da persone un pò così comportrandoti come i bambini... agisci in modi più subdoli e... posso dire da mafiosa!?..." ridendo per lo scherzo " so che non avresti fatto casino ne aslzato le mani, ma tu non sei tipo da abbozzare capo chino a quel modo..."

"... a volte per gli amici si fa questo ed altro..." fece lei "cè altro? E..." a lo vide mettere un ginocchio a terra

"cosè questa storia del venerdì?" le chiese come se non avesse altre informazioni.

"..." Lia restò ammollo fino al petto e fare il broncio. non poteva dire a Dorde che tutti quelli che entrano nella zona delle celle dello Chateau, avevano un controllo degli apparecchi! Tranne quelli del leader, quindi Milan e Dorde, e Lia e i veterani, tutti gli altri e non sapevano tutta la procedura, avevano agganciato pc o smartphone con un controllo per la sicurezza del luogo e così vi eras una scansione completa , tutti sapevano per malware, torian e simili, ma era più di così e Lia non voleva ammetterlo. Per una votla si disse, controllare la gente significa sicurezza e se si devon ovedere, tramite ovviamente solo heliasi, numeri di telefono, messaggi, che app anche quyelle nascoste per celare cose private e cosa vi era nel dispositivo, era per tutti. Ed helias aveva scoperto che la donna aveva... un amante. Il venerdì e amrtedi come da messaggi aveva -appuntamneto- con quell'uomo e visto duante le proiezioni per farle paura, celata dall'oscurità si era incazzata.
 
"Se qualcosa non va devi dirlo... lo ricordi...?"

"..." lei lo fissò come contrariata "... come mai questa gentilezza?"

"..." restando come stranito "siamo amici... c ome hai detto tu, chiedere se va bene e se qualcosa si può cambiare è..."

"Si, si... anche se non era questo... quindi non vuoi rimproverarmi, farmi la paternale..."

"forse sui tuoi teatrini tragi-horror, si..." ridendo  "quelle scene che hai mandato con la visuallizzazione erano un pò... troppo!!!" fissandola peer farle capire quanto " tu sei..."

"ricordo le parole della tua mammina... un pezzo, una pedina del vostro piano del Cambiamento che finchè serve, serve.. altrimenti posso benissimo essere cavia a vita a forza o schiava della cara genitrice..." con le braccia di nuovo in fuori sul bordo a fissarlo come un'accusa

"... se fosse così non avresti le libertà che hai... ricordi coloro che accudiamo che hanno avuto... brutti risultati con le nanomacchine...!?"

Si, lo ricordava. Tutti coloro che erano state cavie, ovviamente volontarie, e av evano avuto ripercussioni negative con le nanomacchine e non potevano tornare a casa senza assitenza sanitaria di vario ipo, erano ospitati in una struttura che un tempo veniva chiamata Sanatorium. isolati, tenuti legati se occorreva, sedati e trattati come orsi pronti a balzare eprchè le nanmacchine creavano stati orribili nelle persone. In quel momento le passò in testa che voleva davvero andare a visitare il Waverly Hills Sanatorium!
Dorde vide la sua faccia e sospirò.

"A cosa pensi, ora..."

"Mh... ah! Al fatto che non volevo avere a che fare con i miei di genitori e devo essere accondiscendetne con i tuoi... " lanciandogli la frecciatina

"Lia... avev chiesto a te di accoglierli perchè sei l'unica oltrei veterani a sapere di lei... e eprchè speravo andaste daccordo così che..."

"Cosa... la tua mammina mi ha accusata di fare roba... ed è stata esplicita..."

"..." Dorde la vide assottigliare gli occhi come tono accusatorio "... senti, ho sentito cosa ti ha detto e... io non so niente e non ho detto niente... e sono serio!!" apparendo come qualcuno che liquidava la cosa per qualche motivo

".." lei si sporse verso di lui con rabbia "E allora, mi spieghi come fa a sapere ....affermando quella cosa con sicurezza... e noon dire Milan, perchè non me lo vedo a dire cose... "

"Non so che dirti, come faccia a saperlo... ha solo buttato lì un'accusa pensando di averci visto giusto... che fosse qui quando ne abbiamo parlato..."

"... già, ne abbiamo parlato varie volte perchè uso sempre quell'argomento per dire che devo sempre accontentare la gente, non in quel senso, mai più, non cè nessuno che merita tanto, come i tuoi clienti facendoli cointenti... effettivamente sei portato per rimproverare sempre se uso quell'elemento per lamentarmi del dovermi abbassare a soddisfare gli stronzi con cui tratti, con ciò che vogliono. Liquori, tipi di fumo, donne, vacanze extralusso..."

"Si, tu hai la brutta abitudine di affermare che lustri i pennacchi della gente per farla contenta... solo perchè... lascia stare!! Tra l'altro era una cosa per cui hai detto.... UFF"

"Cosa cè... ti rode?" fece lei con un sorrisino monello

"... smettila! Ritorniamo al discorso che potresti invece, e sei maledettamente brava, ma hai deciso e quindi ninete... ma ti giuro che non ho detto..  e non penso neanche Milan, sarebbe da stupidi da parte sua..."

"... oltre il fatto che io mantengo i segreti... quello di Rò non l'ho mai detto a nessuno, così come faceva lui e trovo assurdo che una cosa personale detta a voi perchè ... e ne mi creava fastidio..." come rifettendo

"Si...già" fece Dorde in un certo modo che la portò a fissarlo

"bene... vedi allora di farle levare quella cosa dalla sua e tua testa... vero o no, è una cosa mia e cè stato un momento in cui avrei voluto dire di Milan di cosa fa lontano dagli occhi della mamma, o farla incazzare dicendo   anche se non è vero e mai lo sarà -ma suo figlio ne è fruitore... gli vuole togliere questa gioia?-" detto con cattiveria fissandolo.

Dorde un pò di arrabbiò, sospirò.

"Tu ti sei fatta un giuramento, nessuno ha da dire niente ma se pronunciavi quella frase, facendo intenedre a mia madre chissà che comportamenti... sarebbe scoppiato..."

"si lo so... ma avrei voluto vedere nel profondo te come te al cavavi a dirle -mà, non è vero, non la darebbe neanche col binocolo, pensa lucidare il mio appparecchi-... cosa ti saresti inventato per dire che non è vero, ed è la verità, perchè si levasse dai piedi per giudicare!? Noi due siamo amici, così' come Milan, Jd, altri... e mi fa incazzare che CERTA GENTE si aspetti qualcosa poi da me per picchi loro... o mi accusi..." alzando le sopracciglia per fare un'espressione tipo -hai capito- "... non sarà vero mai nulla di ciò che gli omini dicono tra me e -Milan- sebbene non sanno che per la maggior parte del tempo se lui non cè, ci sei tu... ma mi rode vedere una vecchia..." limitandosi, fissandolo "... che mi accusa di fare roba sessuale agli  altri, come fossi chissà che persona, perchè le sono arrivate voci... non ha detto che andavo a letto con qualcuno, ma..."

"di cui non ho parlato... Ascolta,  non sono mai state pronunciate da me se non con te, neanche con mio fratello!! ...se non sei tu a uscire l'argomento, io non dico niente e così fa lui... noi teniamo i segreti, non li diciamo neanche a nostra madre.. quindi o ci ha sentiti..."

"la questione è... perchè mi accusa di una cosa e non sa o dice di suo figlio che ne cambia una o due a settimana o di te che..."

"Io non ho nessuna..."

"Ora... ma hai la tendenza a stringere... incontri con colleghe, chiunque siano, che non durano e tutto, ok, ma ogni volta che vai in giro e trovi una interessante.... anche di grado superiore o inferiore "guardandolo come accusandolo "... beh, ne diventi molto amico... quindi non fare il santarellino!! Sono un decimo rispetto Milan, ma hai le tue colpe..."

"perchè colpe, detto da te poi che pensi che sia giusto e lecito..."

"Intendo!!" fermandolo "il fatto che non vuoi far consocere i segreti o che Milan venda il vostro dna in giro, per hè lo avete usato come metodo di sicurezza per qui... se poi hai relazioni con donne invishiate nel ramo militare o politico o...il fatto che siete liberi di fare cosa volete e con chi... ma la mammina mi ha rimproverata, no... noon rimproverata, sembrava che volesse mandarmi all'inquisizione, ecco, per una cosa che ...!! Perchè questa discriminazione?? Solo perchè era ... ed era una cosa che sapevo f..."

"NO!! Ok, ho capito... farò in modo che lo dimentichi e non ti tratti più male..."

"... voglio vederlo..."

"Le parlerò in privato!"

"Ah!! Quindi sarà a porte chiuse, non so che vi direte, COSA LE DIRAI, e..."

"Te l'ho promesso... non accadrà più neanche se resterete sole... seriamente!!" le fece e sembrava sincero

Dorde rimase a reggersi sulle dita delle mani poggiate sul pavimento vicino il bordo della vasca, con lei che lo fissava negli occhi per capire se cèra un velo di menzogna o altro, col broncio.

"... mi auguro che sia così" fece  facendo leva sui palmi delle mani per tirarsi su all'indietro fuori sul bordo della vasca e sedersi, poggiando i talloni sulla parete sotto l'acqua, controllandosi il corpo per rimasugli delle bombe da bagno.
Si portò le gambe davanti al corpo incrociando le caviglie, tocando il pavimento in legn con el dita dei piedi, per alzarsi, ma si vide la mano di Dorde pronta ad aiutarla.
Aveva in mano uno dei nuovi accapatoi che aveva disegnato lei, e che usava lei, in piedi pronto a farla alzare.
Gli prese la mano e si tirò su, per poi essere circondata dall'accappatoio speciale

"... sai che non ho motivo di mentirti..." le disse cingendola sulle spalle con l'accappatoio

"...si... e so che Milan non lo farebbe... anche se, magari gli è scappato... della serie... Mamma, lei non farebbe mai niente di vergonoso, ci sono state solo  .."

"...Ammettiamo che lo abbia fatto..."

Rimasero uno di fronte all'altra, distanti solo pochi centrimentri, lui a fissare lei e lei un punto della sua camicia a riflettere...

"Se fosse così... Allora lo abbraccerei..." facendolo veramente intorno al collo di Dorde senza badare al fatto che lui fosse vestito, segno per lui che sarebbe andata a farsi la doccia, e lei bagnata "e poi lo stritolerei con tanto amore ma anche con rabbia così' forte finchè non gracchia scusa asfittico per la mancanza d'aria..." stringendo Dorde tantissimo, con la guancia sulla sua spalla

"... molto umano..." rise lui "e poi...?"

"se qualcuno di voi si azzarda a fare qualcosa di negativo contro di me, mi incazzo davvero e non ha senso dire come... "

"... lo sai che sei vendicativa e ti comporti da cattiva solo se ti fanno o dicono cose veramente brutte e non sei così normalemnte...?"

Lei restò in quel modo ancora un pò, sapeva che lo stava bagnando tutto.

"... sono davveero una persona orribile e pessima...?" chiese in un soffio al suo orecchio "da meritare ciò che ricevo dagli altri...?"

"Se la gente non ti conosce, è colpa loro..."

"... io non parlo per ipotesi..."

"lo so... Milan ti adora, per lui sei una sorella minore... pensi che lui menta?"

"No, non parlavo di quello... sono stanca di questa vita fatta di accuse, ritorsioni, di..."

"Non riesci a staccarti dal tuo passato e da loro senza soffire, veero...?"

"... posso restare così ancora un po prima di andare a farmi la doccia?"

"... come vuoi..." cingendole la schiena per bene con il particolare accapatoio. Adesso li usava che prima dove viveva non poteva... a che serviva lei dicevano, se ti lavi a pezzi? E certo, diceva lei poi a Dorde e Milan, perchè è  normale lavarsi a pezzi in casa con la sua malattia, proprio facendo acqua comuqnue a terra mentre le sbraiatavano che con la doccia (mai il bagno in vasca) si faceva un casino a terra e non facevano come diceva lei di comprare lo scopettino da bagno e pulire...
lei si staccò col broncio tirandosi lsa mantella davanti, e le chiuse bottone dopo bottone.
Era una sorta di mantella con otto grossi bottoni che si chiudevano su un lato, con delle maniche particolari, cèra un taglio obliquuo da dove far uscire la meni all'altezza dei fianchi, lungo dieci centimwentro e sopra queste aperture, vi erano due sezioni di tessuto come delle mani che se non usate, quindi con le mani sotto, semrbavano un decoro a frma di trapezio con la parte minore sucita sulle spalle. Si chiudeva come un accappatio in vita con una cintura abbinata. Sembrtava, come diceva Dorde, quasi la mantella rossa con bordi neri e tagli simili per le braccia che le piaceva tantissimo.

"... per tutti devo sempre cambiare io, ma nessuno cambia dopo aver ascoltato i loro, di elementi negativi... non ci sarà mai chi mi ameerà veramente da essere felice di come sono e non come vorrebbe che io sia e cisì tanto, il vero amore non quell oche pensano di insegnarti... che consdieri te e cosa vuoi da non negarti l'andar via e accompagnarti alla Soglia, dicendoti -spero che ora tu sia felice,e  se è vero, un giorno ci rivedremo ma per ora Addio. Un dono per te cartacero perchè ti segua,  dove cè il mio cuore e il mio affetto tra le fiamme, che parla di te, di noi, di tante cose che non hai vissuto e potrewsti vivere ma lì si ed un pezzo del mio cuore e di ciò che sei e saresti stata, che ti seguirà...-"

"...Se ci fosse qui Milan ti direbbe di sicuro che, dopo averti abbracciata, non cè cosa migliore dello stare insieme e vicini...e che se questo è ciò che senti, lui sarebbe rimasto con te fino allultima stilla di vita augurandoti buon viaggio... dicendoti che anche se no navevi persone speciali per te, cèa lui e anche noi...Ma..."

Al snetire quell'altima parola, lei chinò di più il capo e gli si strinse addosso, le mani ad artigliare  verso le sue scapole e la testa sul petto, ma senza guardarlo. Lui sospirò e la strinse, per poi irrigidirsi. Lo stava artigliando troppo, la camicia non proteggeva ontro le sue unghie, seppur corte.

"... a me non interessa più da dopo aver detto fanculo a Zay e Ric... che vi fosse qualcuno per me o no...  che sia morto o no... Ho sempre pensato che se mai l'idea che Zay aveva delle cose fosse vera... se davveero cè un destino e  le persone si reincarnano, SE esiste la reincarnazione... allora se cè modo di rivedersi, doveva accadere... anche se so che non avrei accettato nulla da quella persona, perchè come le altre avrebbe voluto cose che non sento di dare e fare... se doveva accadere che ci reincontrassimo, allora doveva accadere... perchè ci cercavamo... io ho cercato come una disperata il modo di andarmene e trovare quel posto, quell'angolo per me ove essere e sentirmi a casa... la casa non dove si è nati o vive la famiglia di sangue, ma quel posto, là, dove cessano i tuoi tentativi di fuga ed lì che vuoi restare..."

"...e qui non va bene...?"

"...  con qualcuno che vedesse me e non chi si aspettava e... che se ne vada al diavolo il destino e le persone speciali che erano per me... ZAy  diceva che sarebbe stata importante una persona più grande di me che avrebbe fatto la differenza nella mia vita... Phib diceva che per il mio passato, senza volermi dire quale ma diceva che ZAy lo sapeva e chi ero era innominabile... che dovevo stare ferma e buona perchè... il perchè non lo disse mai... ma so che ho gettato via questa vita per far contenti i membri della famiglia dove sono nata e ancora adesso continueranno a dire che non è veero.. se avessi fatto cosa volevo io veramnete come urlavano, credimi, avrei vissuto mille vite e mille cose che... ora non sarei così..." stringendosi ancora di più a lui "... che vadano al diavolo tutti!!! Da Phib e famiglia SE esistevano, io volevo solo essere ascoltata e se come diceva ZAy erano un qualcosa, almeno di non farmi sentire un'imbecille come fecero...ma i miei dubbi se fossero uno scherzo tipo da quelli del forum... non mi ha mai ascoltata nessuno e quando loro dievano di farlo mi rispondevano le stesse cose della gente intorno a me... che senso aveva continaure solo online, quando nella realtà fuori lo schermo io vivero da schifo? Non avrei retto lo stesso continuando ad avere contatti con loro... ma non capivano, credevano che bastasse... ora, adesso, so che ho sbagliato a non morire prima, a far scorrere il tempo subendo io, però, non tutti gl ialtri... loro sono andati avanti guadagnando cose che io non vedrò mai che mi rendessero qualcosa... ora vorrei solo la pace, ma solo uno sembra intenzionato ad accompagnarmi dicendo gioioso che se è ciò che im serve e mi è necessario, sarà lì con me ome non lo saranno gli altri... non sono stupida, non sono cieca... so che QUALCUNO vuole cose da me ciò che non sento e non voglio... e non si accorgono della mia sofferenza..."

"..." vedendola col capo chino e si accorse che aveva aferrato la camicia e la stringea nei pugni, restanbdo abbracciata

"... IO NON ACCETTO DI ESISTERE PER UNA VITA CHE NON VALE NIENTE.... io non abbozzo e non mi accontento di una vita -meh-, come quel tizio di quel forum che ha detto candidamente che non era una vita felice ma basica, che..."

"Lia..."

"Io non accetto collari, non permetto catene per contenermi e nè che mi costringa a forza ad esser cosa non sono e voglio... sono qui solo perchè pensavo che meritaste una mano, siamo diventati amici ma... se voi credete che si....invece no... tra qui e là fuori non è cambiato niente e io mi sento esattamente come prima... tutti voi non siete diversi e questo posto, anche se poteva, non riuscirà mai ad essere il mio posto.. quella donna mi ha fatta ripiombare in situazioni del mio passato, lecose che mi urlavano loro e i pesi che mi metetvan addosso senza vedere me malata e col piede nmella pazzia perchè si viveva come dicevano, diventando folli per un qualcosa del panificio, un dolce, una pasta VERA o... e odio l'idea di finire in catene in mano a gente che mi vedo solo come oggetto da usare al bisogno e poi gettarmi... questo mondo non cambierà, potete fare tutto ciò che vorrete... per questo non ha senso per me continuare ad aiutarvi scavalcando ciò che sento davveero... e odio le famiglie...."

Si voltò sfuggendo dalla presa di lui. Si avviò alla porta e se ne andò.




   
 
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