Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Elgas    25/09/2022    3 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
21. Shadows Die Twice




I Hwergh avevano assunto una forma inusuale; una massa indistinta dove s’agitavano
parti di esseri più complessi, pezzi ugualmente ululanti, bramosi di nutrirsi.
Lucifer la sentiva, un’enorme valanga di fango a riversarsi contro la barriera e lì trovare
la morte; sentiva in essa spiragli e squarci di vuoto, là dove la furia di Mephisto e Iblis
colpiva senza freno alcuno. Il fratello era lì, a combattere una battaglia bestiale, a tener
a freno fantasmi e colpe del passato. Mephisto era sempre stato così, il meno Demone
fra i Re Demoni… adesso lo sei anche tu fratello, soveva ripetergli, in effetti mai verità
si era più rafforzata grazie al sarcasmo. Lucifer sorrise, nel Cuore la certezza di salvare
quel Mondo; una piccola parentesi nella loro vasta esistenza, ma che più di altre avrebbe
ferite invisibili, specie sul fratello, specie su Luxu. E nel triste pensiero il sorriso si spense,
come un fiammifero inghiottito da una foresta buia.

Sei cambiato Lucifer…

Parole confuse nella propria voce, in quella di Mephisto e Amaimon.

Sorpreso?
La definirai più una curiosa consapevolezza…

Sei cambiato…

L’aveva capito Iblis, forse prima di tutti, forse prima di lui stesso; ricordava tutto di quel
giorno, la partenza a seguito della Profezia, l’attesa prima di salpare dall’Hlif, diretto verso
innumerevoli universi. Non era venuta. Un vuoto come ultimo ricordo, giacché ella ormai
non contava più nulla. Da allora altri avevano riempito l’esistenza; Kugo e la discesa nella
vendetta, ma la cui presenza aveva rasserenato molti, in particolare Ed; Askin e il voler
allontanare le ombre portate dalla morte dell’amata, possedeva la medesima ironia di
Mephisto; Edward e Winry, che mai avevano perso la bussola nonostante la natura
originale di uomini mortali. Con loro aveva compreso l’amicizia.

L’amore…

Osservò Luxu, chino ora su un soldato, ora su una guardia o un servitore di Kuzco,
intento a intrecciare il Seiðr, a dar vita a nuove forme di magia, a sussurrare parole
di conforto, nello sguardo fermezza e determinazione.
« Non meritano di morire… », aveva detto prima di lasciare un piccolo vuoto accanto a lui.
Vuoto colmato della visione di quei gesti, la spinta in grado di non farlo cedere, dalla
dedizione con cui rasserenava uomini uniti nel dolore. Kuzco e Pizzarro lo seguivano
ringraziandolo, rincuorando i rispettivi seguiti con preghiere e promesse, dando l’estrema
unzione ai morti. Finché infine, il giro non finì; l’Imperatore e il Generale si misero seduti
al limitare della scalinata, Luxu lo raggiunse, il respiro un poco affannato, un lieve sudore
a coprirne la fronte.
« Non pensavo fosse così faticoso…. »
« Ti abituerai… per essere la prima volta sei stato bravo. »
Felicità si fece strada nell’unico occhio, una richiesta uscì dalle labbra, spontanea, genuina.
« Posso appoggiarmi? Lo chiedo non… non vorrei intaccare il rituale. »
« Le barriere così grandi necessitano di questo », rispose indicando con un cenno le dita
intrecciate, « ma per il resto… fai pure. »
Ed egli gli fu accanto, la testa sopra la spalla. Una dolce e amara consuetudine, persino
lì in mezzo al Caos e alla morte, ma dove già si respiravano semi di rinascita e speranza.
Ma nel Cuore di Luxu, sul fondo di quella forza, scrivano voraci dubbi e timori, là dove
persino No Name non si era mostrato nelle magie.
« Ogni tanto ho paura… non di questo, non dell’Oscurità… »
Lucifer non ebbe esitazioni, poiché il Cuore conosceva già la risposta.
« Sai… un tempo la mia Luce era portatrice di morte… se ancora fossi nel mio Mondo,
se fossi ancora il Re della Luce, qui ci sarebbe soltanto desolazione, soltanto uomini ridotti
in cenere. Cosa volessi essere, cosa potevo essere ora che nell’Immortalità il corpo non
soffriva più? È stata dura ma... alla fine ho trovato le risposte. Luxu… non devi temere
nulla, nemmeno le tue ombre. Guardando nell’abisso vedrai Luce. »
E quel desiderio tornò a invaderlo; essergli vicino, proteggerlo, nient’altro.

« Uhm… ti sei proprio innamorato » [0]

Si… ti amo Luxu…

Alzò lo sguardo, verso cieli invisibili dove la battaglia infuriava.

Fratello… davvero vuoi alimentare questo perverso silenzio?

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

- È stato un bel viaggio… -
L’Oscurità era giunta come tante altre volte. Era sceso sul Mondo, sicuro di poterlo salvare,
, sicuro di avere il suo sguardo ad ammirarlo, poi... tutto era precipitato. Un Døkkafirar, la nascita
di un Døkkafirar, così aveva intuito, così aveva confermato Roy, la voce laconica. Negli occhi
inespressivi, così diversi da come li ricordava, lo Smiða aveva infine rivelato l’inevitabile; era troppo
tardi, nemmeno un Eri avrebbe potuto salvarlo, ma il Cuore, contro ogni previsione, non voleva
accettarlo.
- Mephisto… grazie… -
Lo guardò, fragile, sanguinante cristallo fra le sue braccia; nei suoi occhi vide pace, una pace
assoluta alla fine di tutto; vide felicità; l’amore che si erano donati.
- Lo porterò da te… lo prometto… lo prometto... -
La realtà irruppe, il Cuore si frantumò.
Urlò, l’eco a propagarsi fra fredde rovine.

Una voragine di bestiale follia, stavano volando feroci in una voragine bestiale. Essa
vomitava i propri figli, figli guidati dalla fame; la Vera Oscurità era questo in fondo,
pura, semplice e insaziabile fame. Così i Hwergh si riversavano su di loro, ciechi nel
mero istinto, trovando la morte, giacché gli Immortali, avvolti nelle correnti del Seior,
erano come fuoco a divorare la carta. Sotto, la barriera di Lucifer proteggeva la città e
la valle fin dove sguardo riusciva a scorgere, s'innalzava invisibile nel cielo ben oltre
le montagne; l’Oscurità non avrebbe avuto modo di spargersi nel Mondo. Ogni tanto
l’attenzione ricadeva sull’enorme squarcio, a ridursi sempre di più sotto la furia di colpi
“non voluti”; presto nulla sarebbe rimasto e tutta l’attenzione si sarebbe rivolta a Iblis;
alle forme in cui entrambi eran mutati.
Mal le sopportava Mephisto; loro, i Vitki, gli Stregoni, non potevano combattere a lungo,
le magie richiedevano un prezzo, attingere maggiormente dal Seiðr e il Rilascio non
cambiava la natura dei fatti; logorarsi, consumarsi come un fiammifero, fino al limite.
Non le aveva mai digerite, giacché per lui, per Iblis, per tutti i Demoni, esse erano un
pallido riflesso dei veri aspetti del loro vecchio Mondo. Qualcosa di altrettanto bestiale e
disgustoso. Code invisibili simili a salamandre, code fiammeggianti; artigli dai riflessi di
vetro a scontrarsi con quelli draconici della sorella.
Nulla lo agitava, nessun pizzico riconducibile a un’emozione; estirpare l’Oscurità, bloccare
Iblis; qualcosa però persisteva, incessante, schifosamente normale. Sapeva sarebbe finita
così… e per questo si odiò. Odiò quella rabbia così radicata, così umana, concentrata lì, in
parole che gravavano sul Cuore, infettandolo simili a gocce di piombo. Ricordò Iblis, nel
loro Mondo, nell’Hlif, adesso. Non era cambiata…

Eppure sei ancora qui…
Rin… Yukio… lui... scivolati via come pezzi di fango…
Le mie mani sono sporche…
Sangue… sangue… sangue…

« Perché…? »

Perché l’amore fa male, perché ho rinnegato tutto…
Non voglio sentir più nulla…
Luxu…

« Perché Iblis?! »
Lo guardò, quasi ne avesse letto i pensieri. Rise. Mephisto scattò, le afferrò la gola. In un
vortice di fiamme e vento precipitarono. Attorno l’Oscurità si estinse lasciando nell’aria
dietro di se un’eco spettrale.

Vuoto.
Nel lungo ritorno solo un sottile, costante tremore ad attagliare l’Anima, risuonava adesso come
metallo contro metallo. L’aeronave… la sua aeronave… la stava sventrando pezzo dopo pezzo,
una carcassa senza significato, qualcosa che non meritava, non doveva più esistere. Ogni angolo
profumava di lui, ogni stanza riecheggiava della sua voce. Immerso nelle correnti del Seiðr,
percepiva gli artigli strappare, accartocciare, calpestare tutto come spazzatura, nient’altro che
spazzatura. Cancellare… cancellare… così arrivò all’Adnexio. Lì lo rivide, riflesso in esso; ogni
risata, bacio, carezza, ogni sfumatura del corpo, degli occhi. Rivide sangue… sangue... [1]
« Sempre... ancora una volta non… non… »
L’aveva amato… l’aveva amato fin dal primo istante. Male… quanto faceva male, persino per lui,
il meno Demone fra i Demoni. Il Cuore...
« Sta zitto… sta zitto…! »
E tutto venne inghiottito, sigillato, un tuffo da cui nulla doveva più emergere. Attorno i frammenti
del cristallo giacevano bui e senza vita. Allora vide Lucifer, in piedi poco distante; percepì Kugo e
Askin al limitare della gola, sotto la perenne notte dei Confini Imperituri. Il Lupo era lì, ad
attenderlo ancora una volta, senza giudizio o pietà alcuni, rinnovando quel gesto insieme al
migliore amico. [2]

« Non occorre tu dica nulla… »

Percepì allora le lacrime, il battito dentro di se.

« Non sei più un Demone. »
« Stai piangendo. »

Fa male...

« Stai davvero piangendo fratello. »
Negli occhi di Iblis scintillò qualcosa, qualcosa di diverso, piccole braci sul fondo di un
violento falò. Lo stupore lo punse, più violento di quanto si aspettasse; leggera divenne
allora la presa attorno la gola, lì, sovrastandola nel buio della voragine appena creatosi,
stretti l’un l’altra come angeli caduti.
« Iblis… tu… »
Ed ella sorrise, un sorriso sereno, non rammentava un’espressione simile sul volto della
sorella. Non osò interromperla quando iniziò a parlare.
« So cosa hai lasciato quando tornasti… ah… in effetti non te lo dissi nella maniera più
gentile all’accampamento… ma che vuoi farci, è il mio stile. Giunsi all’Hlif qualche tempo
dopo la tua partenza. Roy fu restio anche solo a farmi attraccare, ancora meno a rivelarmi
la verità. Non mi aspettavo diversamente dal più retto degli Smiða verso un’ Herja.
Perché? Come potevi esserti spinto a tanto? Fu per amore disse Roy. E per la prima volta
desiderai capire.… vederti un’ultima volta… ah… quale strano pensiero mi ha guidato
infine qui. Sono rimasta ad aspettare… ad aspettarvi... »
E Mephisto la lasciò andare, si tirò indietro quasi appoggiandosi sui talloni. Il Risveglio
andava attenuandosi, dissolvendosi lento come un incendio, vide i loro corpi consumati,
deboli come ammassi di cenere, la pelle somigliava a legno bruciato.
« Ora capisco… perché la tua aeronave fosse così mimetizzata, gli ultimi accessi cancellati
dal Nuntius [3]. Le funzioni ridotte al minimo tranne per un segnale standard. Hai
aspettato qui, relativamente vicino all’Universo delle Chiavi. Volevi giungessimo…
solo per incontrami… per mettermi alla prova… »
« E vedere coi miei occhi cosa eravate diventati. Hai amato Mephisto… e ami quel ragazzo,
così come Lucifer. Sono felice? Forse sì… forse è così… », si mise anch’ella a sedere, gli
occhi rivolti alla piccola porzione di cielo sopra di loro, un cielo tornato limpido, libero
da qualsivoglia ombra, « riservo questo pensiero, un bel pensiero prima della fine. Invierò
un messaggio agli Eri affinché alcuno si occupi di risanare le ferite del Mondo, poi partirò,
del resto hai sconfitto la Messaggera “malvagia”, il bene ha trionfato. Partirò... e nella
vastità di qualche galassia attenderò la fine della Missione. »
E mai sincerità fu più pura, nonostante il tono fosse lo stesso pungente udito infinite volte.
Iblis appariva più piccola, fragile. Non capì se quel che s’agitava in lui fosse dolcezza o
commiserazione, pietà mista a derisione... verso Iblis, verso se stesso.
Lentamente riemersero. Attorno le montagne si ergevano decapitate, come se qualcuno ne
avesse letteralmente cancellato dei pezzi. Il Caos del Risveglio poteva spingersi ben oltre e
per un attimo il pensiero andò a Kugo e al Ragno, ad Askin e al Corvo; grazie alla barriera
di Lucifer le ferite erano state superficiali. A tempo debito avrebbe ringraziato il fratello e
sì, abbracciato Luxu. Guardò Iblis mentre lontano, oltre i confini della barriera, s’udivano
già quieti i canti degli uccelli.
«Dunque è così… ah… ah! Vai pure sorella. Vai...! Saluterò Lucifer da parte tua. »

Il meno Demone fra i Demoni…

In quell’assurdo, grottesco scenario Mephisto rise, giacché gli ultimi eventi apparivano
come uno scherzo crudele, una serie di irritanti coincidenze e nefasti eventi, ma dove
almeno Iblis aveva trovato pace, era cambiata.
Rise consapevole che certe decisioni erano immutabili.

Luxu…

Solo allora le sentì… calde lacrime sul viso.



[0] Parole Mephisto Capitolo precedente

[1] Adnexio; latino, in italiano collegamento. Speciale cristallo utilizzato per far viaggiare
le aeronavi attraverso i tessuti del Seiðr.
Già apparso precedentemente, ma ci tenevo a fare un minirecap.

[2] Scena simile con Kugo era avvenuta a seguito della morte di Rin, si veda Capitolo 19.

[3] Nuntius ; fu la prima invenzione degli Smiða. A fronte di un numero imprecisato di
Mondi, occorre un collegamento diretto, in primis con le aeronavi. Come satelliti,
forniscono le coordinate più vicine per uscire dal Seiðr, raccolgono dati sui popoli, lingua
compresa, nel colletto un secondo chip funge da traduttore, e sulle forme di vita organica.
Infine, cosa più importante, sono sensibili all’Oscurità.
Anche qui volevo rispolverare un po' il concetto.





Angolo Autrice:

Questo miniarc è volato letteralmente, ma non meno intenso rispetto ad altri. Per il combattimento ci tenevo come gli altri a non mostralo troppo se non nelle salienti fasi finali. C’è stato un change di Iblis che spero nel piccolo vi sia piaciuto. Mephisto si ritrova sempre di più stretto nel suo dilemma interiore… un dilemma che verrà messo alla prova con Luxu nel prossimo Capitolo che… credo sarà un po’ più lunghetto del solito.

Grazie mille per il vostro sostegno.
Come sempre vi ricordo che potete supportare la storia silenziosamente con un bel like.
Al mese prossimo <3
Elgas
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Elgas