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Autore: niny95    30/09/2022    4 recensioni
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[Emma/Killian e Regina/Wish Killian "Rogers"]
[Post stagione 7]
Dal testo:
«Una cena?» domandò Regina sorpresa quel giorno,[...]
«È che mi sento un po’ spiazzata, non mi aspettavo un tuo invito.» disse Regina sinceramente.
«Hai ragione.» Emma abbassò lo sguardo colpevole «Da quando è nata Hope ci siamo un po’ perse di vista e me ne dispiace. Per questo, quando Killian mi ha proposto di invitarti a cena, ho colto al volo l’occasione.»
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Hope Jones, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Tilly/Alice
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Di equivoci e cene imbarazzanti
 
Quando Robin era morto, la sua anima trafitta senza pietà da Ade, Regina aveva messo un fermo al proprio cuore. Quella era già la seconda volta che perdeva l’uomo che amava e onestamente? Non voleva soffrire ancora. Ma poi … poi durante i suoi giorni come Roni, la barista, lei e Rogers -alias Killian Jones del Regno dei Desideri- si erano avvicinati.  E Dio, se le avessero detto che un giorno sarebbe finita insieme ad uno sporco pirata, Regina probabilmente avrebbe riso in faccia a chiunque avesse anche solo insinuato una cosa del genere! 
Ma la verità era che … inaspettatamente, ora Regina era felice. Quando Robin era morto aveva lasciato un vuoto incolmabile dentro sé vuoto che, in qualche modo, Rogers si era premurato di colmare.
Persa in quei pensieri non si accorse dei passi strascicati dell'uomo né del fatto che stava per bruciare i pancake.
«Buongiorno!» la salutò Rogers «Hanno un buon profumino.» disse abbracciandola da dietro.
«Hmmf, sto provando a rimediare.» borbottò Regina prima di rivolgere un sorriso gentile verso il detective o ex detective che dir si voglia.  
L’uomo per tutta risposta sorrise «Su, su! Sono convinto che sono buonissimi ugualmente!» esclamò, forse nella speranza di tirare su di morale la donna e non farle pensare al pancake bruciacchiato che giaceva indisturbato nel piatto. 
«Questo perché sei un ingordo!» ghignò Regina portando sul tavolo il piatto con i pancake, lo sciroppo d’acero e la caffettiera col caffè appena fatto. 
Rogers a quel punto, come a dare conferma alle parole dell’ex Evil Queen, si servì subito diversi pancake inondandoli di sciroppo d’acero, dopodiché ne infilò un paio con la forchetta dando loro un generoso morso «Ecco vedi?» cerco di dire, ma, avendo ancora la bocca piena, la frase in questione suonò più come … cco mbedi? Per questo deglutì rumorosamente, prima di esclamare un entusiasta: «Buonissimi!» 
Regina scosse la testa alle pessime maniere dell’uomo, ma un leggero sorriso le adornava le labbra, mentre si stava servendo una generosa tazza di caffè.
 
~~~ 
 Emma quel giorno si era svegliata più tardi del solito. Giunta in cucina aveva trovato sua figlia con un’enorme tazza di latte e cornflakes davanti. Tuttavia, ancora qualcuno mancava all’appello.
«Dov'è tuo padre?» aveva chiesto inarcando un sopracciglio. Per tutta risposta, sua figlia aveva fatto spallucce, borbottando un noncurante «È uscito.» che aveva fatto scattare le sopracciglia di sua madre fino all’attaccatura dei capelli.
Era chiaro che non fosse convinta della risposta: la stava squadrando da capo a piedi, in modalità sceriffo alla ricerca di qualunque dettaglio potesse rivelarle dove fosse il marito. Non trovandone, Emma decise di provare di nuovo una domanda diretta: «Sai dov'è andato?»
«Cos'è un interrogatorio?» rispose Hope petulante, ricordandole se stessa alla sua età «Non lo so».
Emma annuì distrattamente mentre frugava nel frigo alla ricerca di qualcosa con cui fare colazione «Hai finito il latte?» chiese, dopo averlo cercato per tutto il frigo.
«Avevo fame.» rispose Hope con noncuranza, mescolando distrattamente i cereali nella tazza.
Emma a quel punto prese gli ingredienti per preparare i pancake, e ciò non sfuggì ad Hope che, quando la vide sbattere le uova, esclamò: «Ehi, anch'io voglio i pancake!»
«Non stavi mangiando i cereali?» chiese lo sceriffo inarcando un sopracciglio.
La bambina fece spallucce «Non ne voglio più.» 
Emma ridacchiò ai capricci della figlia affrettandosi però a preparare i pancake.
~~~ 
 
Rogers era al Granny's aspettando che la figlia si decidesse ad arrivare. Alice lo aveva chiamato la sera prima, dandogli appuntamento perché gli doveva parlare urgentemente. E se doveva essere del tutto sincero con se stesso, stava fremendo  di curiosità. Cosa poteva essere successo? Che si trattasse di Robyn? Eppure le due sembravano andare d'amore e d'accordo. Tuttavia le sue speculazioni furono interrotte dall’arrivo della diretta interessata «Hai già ordinato?» chiese prendendo posto. 
«No, aspettavo te!» rispose Rogers sorridendo. 
Alice annuì, facendo segno alla cameriera di avvicinarsi «Ehi posso avere un paio di quei buonissimi donnut?» disse con sguardo sognante «e un milkshake alla fragola. E tu, Pa' cosa prendi?» 
«Un caffè andrà bene.» rispose lui velocemente, quasi sperando che la cameriera si allontanasse in fretta per poter finalmente capire cosa fosse accaduto. Non appena il suo desiderio fu esaudito, partì all’attacco
«Di cos'è che dovevi parlarmi urgentemente?»  
Alice fece spallucce quasi liquidando la questione «Avrei bisogno di un consiglio da mio padre.» 
«Ebbene?» chiese l'ex  detective, ma proprio in quel momento arrivò la cameriera con i loro ordini. Rogers bevve un sorso di caffè, poi torno all'attacco «Si tratta di Robyn? Non andate più d'accordo?»  
Sua figlia scosse la testa, diede un morso al proprio donnut, nell'evidente speranza di prendere tempo. Sospirò e poi esclamò «Robyn vuole adottare un bambino!»  
«E tu non vuoi?» chiese Rogers con cautela. 
Alice fece spallucce «No … cioè sì … non lo so!» sospirò «Io … -» si interruppe, cercando le parole adatte «- … non sono cresciuta con una vera madre.» sospirò «E se non fossi capace? Se le facessi del male? Io non ho idea di come ci si occupi di un bambino.»  
Rogers bevve un altro sorso di caffè cercando nella propria mente le parole adatte a consolarla «Ehi bada bene a quello che dici, stai parlando di mia figlia!» esclamò poi aggiunse «Stella marina, sono sicuro che sarai un'ottima madre.»  
Alice scrutò il padre dubbiosa «E se fossi come lei?» chiese riferendosi a Gothel.  
Rogers le riservò un'occhiataccia «Non dirlo neanche per scherzo! Tu non hai nulla di Madre Gothel!» sbottò «Tu non ti sogneresti mai di abbandonare tua figlia. E fidati, non ho dubbi quando dico che sarai un'ottima madre!»  
A quella risposta gli occhi di Alice si fecero lucidi, diede un ultimo morso al suo donut prima di alzarsi e stringere il padre in un abbraccio stretto «Grazie!» esclamò «Come fai a sapere sempre cosa ho bisogno di sentirmi dire? Sei il padre migliore del mondo! Vado a parlare con Robyn! Offri tu, vero?» poi, senza attendere risposta, sfrecciò via, quasi le avessero messo le ali ai piedi.
Rogers sorrise, scosse la testa, finì il suo caffè e poi anche lui si alzò avvicinandosi al bancone per pagare.  
Quando uscì, perso nei suoi pensieri non si accorse dell’altra persona che stava entrando finendo così per scontrarsi.  
«Oh, eccoti!» alzò lo sguardo, trovando Emma che lo guardava con curiosità «Ti stavo cercando!»  
Rogers era confuso: perché mai lo sceriffo lo stava cercando? Emma si avvicinò ulteriormente provando a baciarlo. Lui si scostò velocemente. Oh se l’avesse saputo Regina, probabilmente l’avrebbe ucciso! «Emma, Emma! Sei in errore. Non sono Killian, non proprio! »  
Emma a quel punto lo squadrò da capo a piedi, incerta, finché un lampo di comprensione le attraversò lo sguardo: «Oh mio Dio, Rogers! Scusami ero soprappensiero.»  
Lui scosse la testa liquidando la questione «Siamo d’accordo che Regina non dovrà saperlo?» ridacchiò l’ex detective.  
Emma in risposta rise «Adesso però probabilmente dovremmo spostarci, stiamo bloccando l’entrata.»  
A quella risposta Rogers si guardò intorno, prima di spostarsi velocemente.  
 
~~~ 
 Killian non la finiva più di ridere, attirandosi addosso le occhiatacce della moglie. La donna, infatti, aveva appena finito di raccontargli come quella mattina avesse scambiato Rogers per lui.  
«Insomma la vuoi piantare?» domandò Emma scontenta.  
«Non posso farci niente! Trovo l’intera faccenda piuttosto divertente!» ghignò il pirata.  
Emma scosse la testa alle buffonate del marito «Ti rendi conto, vero, che avete la stessa faccia?»  
A quel punto, Hope, che aveva assistito all’intero battibecco con un sorriso birichino in volto, diede manforte al padre «Però Rogers non ha un uncino!»  
Emma scosse la testa, quando padre e figlia si coalizzavano era una battaglia persa in partenza «Piuttosto, si può sapere dove sei sparito stamattina?»  
Killian ghignò, si stava avvicinando il compleanno di Emma quindi quella mattina, con l’appoggio di Hope, era andato a scegliere il regalo «Eh, un uomo deve pur avere i suoi segreti.» fece un occhiolino in direzione di Hope «Non è vero, tesoro?»  
La bambina ridacchiò «Ovvio.»  
«Mmm» Emma squadrò i due con sguardo indagatore «Voi due non me la raccontate giusta!»  
Killian liquidò la questione con un gesto della mano «Piuttosto dovremmo invitare Regina a cena!» cambiò argomento.  
«Dì la verità, vuoi cogliere l’occasione di prendermi in giro davanti alla mia ex acerrima nemica!» scherzò Emma «Ma sono d’accordo, domani gliene parlerò!»  
~~~ 
«Una cena?» domandò Regina sorpresa quel giorno, Emma l’aveva appena invitata, e non che la cosa in sé fosse una novità, ma da quando Hope era nata occasioni del genere non ce n’erano state molte, o comunque non senza comprendere anche gli Charming infatti aggiunse quasi speranzosa «Senza gli Charming?»  
Emma annuì «Certo! Non ti costringerei a un supplizio simile!» scherzò, sapendo quanto poco d’accordo la donna andasse con i propri genitori – anche se con gli anni la situazione era molto cambiata –, ricordandole per un attimo Henry.  
«È che mi sento un po’ spiazzata, non mi aspettavo un tuo invito.» disse Regina sinceramente.  
«Hai ragione.» Emma abbassò lo sguardo colpevole «Da quando è nata Hope ci siamo un po’ perse di vista e me ne dispiace. Per questo, quando Killian mi ha proposto di invitarti a cena, ho colto al volo l’occasione.»  
«La verità è che preferisci la compagnia della mia controparte cattiva, confessalo, Swan!» scherzò Regina con un occhiolino «Ma a parte gli scherzi, non scusarti: sono stata anche io presa dalle mie cose, quindi la responsabilità di questo allontanamento è anche mia.» sorrise «Accetto volentieri l’invito.»  
Emma ricambiò il sorriso «Fantastico! Grazie!»  
 
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«Una cena a casa Jones?» Rogers ripeté incredulo le parole che la propria compagna aveva appena detto.  
«Cos’è sei diventato sordo?» rispose sarcastica Regina «Sì, Emma ci ha invitato a cena questo venerdì. Hai altri impegni?»  
Rogers scosse la testa «No no, sono solo sorpreso.» disse «Forse vuole farsi perdonare per avermi quasi baciato.» ghignò successivamente. 
Regina aveva la fama di essere molto gelosa – certo, i suoi giorni da Evil Queen erano finiti, e quindi si doveva sperare che non avrebbe provato ad avvelenare Emma – infatti disse «Come scusa? Puoi ripetere?»  
Rogers continuò a ridacchiare «Su su, non è il caso di farne un dramma! Mi ha scambiato per Killian, un errore che personalmente, posso comprendere.»  
Regina annuì «Uhm un errore onesto dici? Per questa volta ci crederò.» disse con aria accondiscendente.  
«Ehi!» rispose Rogers risentito «Non ho nessun interesse per Emma! Per non parlare del fatto che non oso immaginare cosa mi farebbe la mia controparte!»  
Regina inarcò un sopracciglio «Ah quindi ti preoccupa di più quello che ti potrebbe fare Killian e non quello che ti potrei fare io?»  
«Oh no, non intendevo mica questo!» esclamò Rogers ridendo sfrontatamente e stringendo l’ex Evil Queen in un abbraccio.  
 
 
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Infine era arrivato il giorno della cena. 
Emma, nonostante le sue scarse doti culinarie, si era affaccendata ai fornelli – per fortuna aveva potuto contare su qualche vecchio consiglio di Mary Margaret. –
Hope, in quell’occasione, non aveva smesso di correre qua e la: nonostante non si vedessero spesso, la bambina voleva molto bene a Regina. Inoltre il solo fatto che ci fossero ospiti a cena rendeva la piccola di casa Jones di per sé euforica. 
Regina, com’era prevedibile, arrivò puntuale come un orologio svizzero.  Non appena il campanello suonò, Hope corse immediatamente ad aprire «Benvenuti!» cinguettò trovandosi faccia a faccia con Regina e Rogers. 
Regina sorrise scompigliando i capelli della bambina «Come sei cresciuta!» esclamò. 
«Certo!» rispose alzando il capo «Ho otto anni!» 
Emma ridacchiò vedendo la propria figlia atteggiarsi da donnina di casa. 
«Quindi è così?» domandò Regina vedendo Emma a braccia conserte in un angolo «Deleghi tua figlia come padrona di casa?» 
«Non mi ha delegato!» rispose Hope risentita «Io sono una padrona di casa!» 
Emma rise «Certo che lo sei!» 
Qualche tempo dopo erano tutti seduti a tavola «…  e Cole mi ha detto che mi avrebbe insegnato lui.» stava dicendo Hope rispondendo a Regina, la donna le aveva chiesto come era andata a scuola e la bambina stava facendo un resoconto fin troppo dettagliato «Cole è il mio migliore amico, sai?» 
«Oh sì? È bello che tu abbia un migliore amico.» disse Regina facendo gongolare la bambina. 
«Hope!» Emma richiamò l’attenzione della bambina «Non monopolizzare la conversazione. » 
La bambina abbassò lo sguardo imbarazzata, prima di ridacchiare colpevole. 
«Piuttosto Regina, come va? Aggiornami pure!» domandò Emma, attirando l’attenzione dell’ex nemesi. 
 «Beh, sai, essere la Good Queen non è poi tanto diverso dall’essere Sindaco. Tante scartoffie da firmare eccetera eccetera.» rispose Regina e poi non riuscendo a trattenersi aggiunse una lieve presa in giro «Ma questo dovresti saperlo bene, o forse no?» 
Emma arrossì ripensando a tutte quelle scartoffie che passavano sotto il suo naso, e che lei puntualmente ignorava finché non si avvicinava la data di consegna «Su dai, non ti ho mica invitato qua per parlare di lavoro!» esclamò. 
«No, infatti.» un ghigno adornava le labbra di Regina, ricordando i suoi giorni come Evil Queen «Quindi, ho saputo che qualche giorno fa hai quasi baciato Rogers.» 
Emma si coprì gli occhi con entrambe le mani, mentre quell'idiota di suo marito piuttosto che darle manforte era piegato in due dalle risate «Credimi, fosse per me vorrei dimenticare quell’episodio!» rispose imbarazzata «E comunque la colpa è di quell’idiota lì.» disse indicando Killian «Se non fosse sparito per due ore io non avrei certo scambiato Rogers per Killian!» la donna stava letteralmente morendo di curiosità e il fatto che il diretto interessato non facesse che scambiare occhiate complici con Hope non faceva che accrescere la sua curiosità. 
L’uomo fece spallucce «Te l’ho detto tesoro, è inutile darmi la colpa nella vana speranza che io ti dica dove sono stato.» gettò l’ennesimo sguardo complice a Hope «Come ti ho già detto, un uomo deve avere i propri segreti!» 
«Sono d’accordo!» disse Rogers, ciò fece guadagnare ai due uomini un’occhiataccia dalle rispettive compagne. 
I due abbassarono allo stesso tempo lo sguardo, mettendo ben in mostra come fossero la stessa persona pur non essendo la stessa persona. 
Dopo molti minuti di silenzio, durante i quali il solo suono era quello delle posate che cozzavano nei piatti, Hope si guardò intorno prima di esclamare «Imbarazzante!» facendo ridere i quattro adulti.


Note: Sarò breve perchè è tardissimo!
Questa storia, come scritto nell'introduzione, partecipa a una challenge del gruppo "Non solo Sherlock" (https://www.facebook.com/groups/366635016782488 ) sono stata accoppiata a 
 LadyPalma che mi ha chiesto una commedia su Emma/Killian e Regina/Rogers cui Emma o Regina scambiavano i rispettivi partner o una cena tutti insieme. Ho pensato di fare entrambi, sperando di non aver combinato troppi pasticci!
Grazie a 
 veronica85 per averla letta in anteprima e aver corretto gli errori!
A presto!
Niny 
 

 
   
 
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