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Autore: BellaLuna    01/10/2022    1 recensioni
[Elena Ferrante-L\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\'amica Geniale]
Dede prova a tenere legata a sé sua madre come può. Prova a inseguirla e a dirle: "Non fuggire, resta." Ma le sue parole restano soffocate nel suo cuore di bambina, dimenticate come granelli di zucchero sul pavimento.
La prima parte di questa flash è ambientata in "Storie di chi fugge e di chi resta", la seconda invece poco prima dell'epilogo in "Storia della bambina perduta."
[Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it.]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Manca lo Zucchero


§
 
 

«Manca lo zucchero per fare i biscotti, esco a comprarlo!»
È una scusa banale, quella che sua madre escogita per uscire quel giorno.
Poco prima, il suo fidanzato segreto l’aveva chiamata al telefono, e Dede immagina che sia da lui che stia correndo con indosso le pantofole e il grembiule senza sfilato sotto l’impermeabile, come succede sempre nei film che trasmettono in televisione.
Gli ingredienti per fare i suoi biscotti preferiti sono tutti ben disposti sul tavolo. Il sacchetto dello zucchero è quasi vuoto, in effetti, ma solo perché Elsa lo aveva rovesciato a terra per farle un dispetto, quando l’aveva scacciata via dicendole che era troppo piccola per aiutarle.
Sul pavimento si intravedono ancora i granelli che la scopa non era riuscita a raccogliere. Granelli piccoli e quasi trasparenti come le attenzioni e i sorrisi che Dede cerca di rubare a sua madre.
Non conosce altro modo per tenerla legata a sé, se non provare a strapparle via del tempo con blocchi da disegno e dolci da fare insieme.
Se fosse come Elsa si aggrapperebbe al suo collo, la riempirebbe di baci e le direbbe: “Non fuggire, resta”; le direbbe: “Non mi vedi? Ci sono io, ti voglio bene” e invece quando la sente sbattere la porta di casa, rimane zitta e immobile.
Dimenticata, come granelli di zucchero sul pavimento.
 

***
 

«Ti ho portato i tuoi biscotti preferiti. Li ho fatti io, come una volta, ti ricordi?»
Sua madre prova a esserci adesso.
(Ora che non è più una bambina ingombrante, o un’adolescente che è solo costretta a caricarsi appreso.)
Le telefona ogni fine settimana, quando può lascia Torino per venirla a trovare nel suo nuovo appartamento a Firenze.
Lo spettro del Rione pare averla finalmente abbandonata, e adesso persino Elena Greco sembra essersi accorta degli strati di polvere accumulati nel corso degli anni in casa sua, e che lei aveva continuato a nascondere con abili parole sotto il tappeto. 
Dede non ha un cuore abbastanza generoso per perdonarle tutto: i giorni dell’infanzia felice schiacciati dal peso del suo egoismo, tutti i suoi “per favore, mamma, non ci lasciare” prontamente rispediti al mittente, e l’insicurezza nel crescere sapendo di non essere mai stata abbastanza da provare a restare.
Non le sbatte la porta in faccia solo perché pensa di essere comunque migliore di lei.
Ma quando siedono a tavola e addenta le sue scuse impastate con burro e farina, il commento che le sfugge dalle labbra è amaro come fiele, ripieno del ricordo di una bambina che piangeva sola e in silenzio, riponendo ingredienti sfusi nella credenza.
La smorfia cattiva che le rivolge forse la ferisce, o forse no.
Forse non le importa più.
«Manca lo zucchero.»
 


 
FINE
 
 



N/A: questa flash nasce di getto grazie al prompt “Zucchero” della lista del writober e anche grazie a uno dei momenti a parer mio meglio riusciti e tragici presenti nella serie Tv ispirati ai libri, ossia quello in cui Dede chiede ad Elena se a chiamarlo è stata il suo fidanzato e lei fugge in cucina e Dede le dice che ha già riposto lei la spesa nella credenza. Anche la battuta: “Per favore, mamma, non ci lasciare” è ripresa proprio dall’episodio otto della serie, e come lo dice quella benedetta bambina mi fa piangere tutte le volte.
Spero che la lettura via sia piaciuta, e vi invito, qualora vi andasse, di condividere un vostro parere con me!
Alla prossima,
BellaLuna
  
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