È il frinire dei grilli ad attirare la sua attenzione: lento, leggero, e poi il ritmo sale e Robbie non sente altro che quello.
Ed è come se gli dicessero di fuggire, di nascondersi, che è in pericolo.
E lui teme che sia di nuovo tornato a prenderlo, di nuovo Livingstone, la sua magia, i suoi ricordi strappati da lui, lacerati e gettati, come la sua anima.
Ma Robbie è solo un bambino.
E allora sa che sono i cacciatori.
E sua madre gli ha detto di nascondersi e lui sa che non può fare altrimenti.
E corre, Robbie bambino, corre a cercare il suo tronco, il suo buco, il suo rifugio, la sua salvezza.
E corre, corre, corre. Ma sembra che la foresta non abbia altro che alberi privi di pertugi e tutti i cespugli sono scomparsi, e a lui pare di fuggire in mezzo a un deserto... e le sue gambe sono corte, lente... e quelle dei suoi inseguitori lunghe e veloci.
Suo padre, sente suo padre sempre più vicino.
E vuole urlare e vuole piangere, e desidera sua madre e l'Alpha e KellyKellyKelly...

***
«Kelly!».
Si sveglia con un urlo, seduto sul letto; il respiro in affanno, il cuore schizzato nel petto e un sudore freddo ricopre la schiena.
Ha ancora nelle orecchie il passo veloce del cacciatore e un'antica paura fa brillare i suoi occhi di un arancione inquieto. Solo quando il respiro si calma, si accorge della mano che tiene la sua, e di Kelly che lo guarda preoccupato nella semioscurità.
«Robbie... era solo un incubo...».
«Kelly...?».
Robbie cerca il suo sguardo, rabbrividisce e poggia la fronte sulla sua spalla: lo respira, fa suo il suo odore, ma non riesce a cancellare quell'inquietudine, quella... paura. Il blu, dentro di lui, pare voler esplodere.
«Sei al sicuro...» la voce di Kelly, leggera e morbida, lo accarezza, e finalmente riesce a calmare il suo cuore. Stringe la mano del compagno, bacia con riverenza la sua cicatrice del morso sul collo e sospira a occhi chiusi.
«Puoi tenermi la mano mentre dormiamo...?».
Si sente uno sciocco, un pusillanime, ma ne ha bisogno. Ha bisogno della sua presenza per sentirsi a casa... per non cercare più un tronco cavo e farsi piccolo e silenzioso, perché è a casacasacasa e il suo branco lo proteggerà sempre.
La risposta di Kelly viene col suo abbraccio che lo riporta di nuovo sotto le coperte, le mani intrecciate, le fronti poggiate l'una all'altra. Gli occhi arancioni di Kelly non lo abbandonano mai, gli sorride, pensa a un prato verde e a un albero, al loro primo bacio e alla forza del loro legame.
Pian piano, il blu di Robbie si sfalda, schiarendosi nell'azzurro degli occhi umani di Kelly e Robbie, cullato da quel senso di casacasacasa, finalmente si addormenta.
E sogna di branco e stelle. E i suoi sogni sono di nuovo liberi.