#16
~
Teatro ~
«Quello
è il compagno del professor
Sycamore?»
La
gente dovrebbe imparare a sussurrare
molto piano quando si è a teatro, e ancora più
piano quando parla alle spalle
della gente. Vorrebbe farle capire, anche senza parlare, che ha sentito
tutto; ma
proprio mentre sta per voltarsi verso la signora impellicciata che ha
mormorato
questa frase, seduta nella fila immediatamente dietro la loro
all’Opéra di
Luminopoli, una grande mano bianca e affusolata si posa sulla sua sul
bracciolo
della poltroncina: Lysandre china appena la testa verso di lui.
«Presumo
stiano parlando di noi.»
«Temo
di sì» mormora Augustine
sorridendo appena. Sul volto di Lysandre si è dipinto
quell’altero sguardo
sprezzante ch’egli ha imparato a conoscere. «Non
voleva dire niente di
offensivo» soggiunge a voce ancora più bassa
sapendo di dire una bugia e
sapendo, al contempo, che le sue parole non serviranno a niente.
«Lasciamo
stare.»
Aveva
ragione: non è servito a niente. Un
istante dopo, Lysandre si volta sul sedile e sollevandosi appena porge
la mano
alla signora impellicciata – e impicciona – della
fila retrostante.
«Dottor
Lysandre, prego» dice a voce
abbastanza alta da farsi sentire da tutta la sala: Augustine si copre
gli occhi
con la mano desiderando di sprofondare nella sua poltroncina e non fare
mai più
ritorno alla vita mortale. «Sono il fidanzato del
professore, se è
questo che voleva sapere.»
È
una fortuna che lo spettacolo non sia
ancora iniziato, perché Augustine non è sicuro
che Lysandre non avrebbe fatto
lo stesso anche nel pieno del Nessun dorma.