Ho scrutato il momento. Lo stomaco gli si era concesso completamente,
aveva aperto le sue porte:
vuoto, nostalgia di cose non capite, dolcezza, pena, malinconia,
ingiustizia, disordine.
Ecco cosa avevo davanti a me:
quella sagoma minuscola, due occhi, due orecchie e
tutta l'insofferenza di questo mondo.
Perché, creatura, sei stato strappato al tuo destino?
Quanta solitudine può contenere un così piccolo cuore?
E soprattutto, in questo momento, come me,
sai di non essere a casa?Sembri così felice di essere curato da una creatura assai diversa,
altezzosa e pericolosa. Non ti piacerebbe lasciare tutto e riscoprire
le tue sane radici?
Non ti biasimerei, piccolo gatto, piccola mistica anima.