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Autore: Duchessa712    05/11/2022    1 recensioni
[La storia partecipa alla Challenge "To Be Writing 2022" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la Penna]
Lungo i margini vanno le aggiunte, i pensieri proibiti e le parole non dette, quelle che si nascondono nella versione ufficiale della storia. Lungo i margini vanno gli scarabocchi, un'aggiunta veloce, istintiva, ermetica perché lo spazio è troppo poco, perché i margini dovrebbero rimanere bianchi e non diventare fitti di segreti e confessioni.
(Il primo capitolo è un indice)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo può essere riscritto

"Non potrò mai più vederti.", piange il Dottore, artigiando con dita sgraziate la speranza che gli scivola tra le dita.
Amy lo ricorda, che New York è fatta di paradossi e linee temporali aggrovigliate, che il loro destino è stato sancito in un battito di ciglia e non è quello che voleva, ovviamente, ma è ciò che ha e intende goderlo finchè può.
Solo che casa le manca e, allora, ci torna.
"La tomba è a New York e resterà a New York.", ha convenuto Rory. Loro non sono la tomba. Loro sono corpi di carne e sangue e menti che hanno visto e vissuto l'impossibile.
E, alla fine, è questo che li salva: che a viaggiare col Dottore si impara ad essere analitici, a soppesare ogni parola alla ricerca della bugia, a studiare ogni trappola per trovare la via di fuga.
Il TARDIS non può tornare a New York, ma New York non è prigione; New York non è la fine. Da New York si può uscire.
River dice che si può fare ed è la sola rassicurazione di cui hanno bisogno, l'unica fede necessaria: Melody Pond è una supereroina e s'impunta di salvare i suoi genitori. River Song ha riscritto il tempo per tenere in vita l'uomo che ama.
I punti fissi non si possono cambiare, ha detto il Dottore tanto tempo fa, e loro non lo faranno: ci sarà un libro e ci sarà una postfazione e ci sarà una tomba. Nessuno ha mai detto che ci devono essere dei corpi sotto di essa.
Londra durante la guerra è come Rory la ricorda, anche se lui l'ha vista senza stelle e con gli occhi del soldato. Dice che ci ha conosciuto un amico, una volta, e River sorride. Dice che lo è davvero un buon amico, il Capitano. Amy non chiede, anche se muore dalla voglia di farlo, chè ha lo stomaco annodato, la gola secca e le mani che tremano di trepidazione.
Il TARDIS è come lo ricorda, brillante e magico e vivo tutt'intorno a loro, ma lui non c'è. "Meglio fargli una sorpresa.", ma la capiscono sia lei che Rory, la paura di River: nulla è certo e tutto può ancora andare storto. E, se anche andasse bene, è stata chiara, loro figlia: niente più viaggi nel tempo. Troppo rischioso attirare l'attenzione degli Angeli. Amy si trova ad essere meno dispiaciuta di quanto si aspettasse, ma, in realtà, l'ha capito da tempo che non sono i viaggi, ma il Dottore e che, però, lascerebbe perfino lui pur di avere Rory.
"Pronti?"
"Geronimo!"
"Oh, mamma, non anche tu!".
Ha i freni spenti, il TARDIS, quando si materializza nel salotto di Brian Williams, dove lui e il Dottore stanno avendo la più complicata conversazione si siano mai trovati ad avere. Ha provato a scappare, il Dottore, ma poi ha pensato ai suoi Pond e al fatto che doveva essere lui a farsi portavoce del loro destino. Solo che era certo che la sua fidata cabina fosse tranquilla in giardino.
"Rory! Amy!"
"Papà! Oh, papà!".
Sono passati anni, per loro, e se non li mostrano i loro visi di certo lo fanno i loro occhi.
"E tu, Uomo Stropicciato, non ti fai abbracciare?".
Il Dottore la guarda, davanti a lui con le braccia aperte e le labbra schiuse in un sorriso ed è tentato di correre via. Semplicemente non può essere: sono morti, chiusi in un tempo che non gli appartiene. Ha visto la tomba, ha letto l'ultima pagina e la mano corre alla tasca della giacca per assicurarsi che il foglio sia ancora lì.
Amy s'addolcisce tutta, gli si avvicina cauta e glielo dice in un sussurro che è reale ed è per sempre, che lo giuro sui bastoncini e la crema.
"Come?". È Brian che lo chiede, ancora avvinghiato a Rory, ancora in lacrime, ancora incredulo. Ed è allora che il Dottore la vede, poggiata alla porta del TARDIS, gli occhi lucidi e un sorriso piccolo e vero a illuminarle il volto. River Song che osserva, come sempre, un poco in disparte per non disturbare.
"Ma - ma era impossibile -" "No, era quasi impossibile. C'è sempre una scappatoia, dolcezza, anche per i destini già scritti.", e, in effetti, chi può saperlo meglio di lei?
"Papà, lei è-", Rory s'interrompe giusto il tempo di prenderle la mano e condurla al centro della scena, tra sè ed Amy. È il posto che le appartiene, che le è sempre appartenuto, ma c'è qualcosa che spezza il cuore nel modo in cui forza il sorriso e si stringe di più ai suoi genitori.
Il Dottore capisce in quel momento che Amy e Rory han vissuto due vite e River, quando non è sulla line che le divide, cade in quella magica e segreta.
"È una storia lunga e complicata, ma, per farla breve, lei è Melody ed è nostra figlia.", finisce Amy, il mento alzato in un gesto di sfida a osare Brian contraddirla e protestare.
Il Dottore li guarda, i suoi Pond, magnifici e coraggiosi e magici e impossibili, e sente i cuori riempirsi d'orgoglio e d'amore: per una volta, una sola, tutto è come deve essere.

Note:la challenge di questo mese consisteva nello scrivere una Fix-it
   
 
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