La punizione di Iriza finì e lei rientrò in classe.
-Hai sentito che Louise se n’è dovuta andare dalla scuola? Suo padre è diventato povero!-
Le dissero le sue compagne.
-Pare abbia fatto un investimento molto azzardato e ha perso praticamente tutto.-
-Sembra che anche lei dovrà mettersi a lavorare.-
-Povera Louise…-
A un certo punto Iriza sbottò.
-Sai che me ne importa di quella gallina!-
Le ciniche parole di Iriza lasciarono di stucco le sue compagne, incluse Candy Annie e Patty che pure rimanevano in disparte rispetto al gruppo di “piccole ladies” tanto amiche di Iriza.
Proprio Iriza cominciò a sentirsi addosso sguardi stizziti e contrariati, e all’improvviso le sue “amiche” se ne tornarono ai loro posti lasciandola sola.
Suor Chris entrò e la lezione ebbe inizio.
A metà mattina Iriza fu chiamata alla lavagna.
-Ma Suor Chris, io… non sono preparata…-
-Come sarebbe a dire signorina? Lei ha avuto una settimana di tempo per studiare. Cosa ha fatto nella sua stanza tutto questo tempo?-
-Ecco… io…- non poteva certo dire “ho passato il tempo a rodermi il fegato e a pensare come vendicarmi di Candy e Terence.” Così tacque e abbassò lo sguardo.
Le sue compagne ridacchiarono sotto i baffi e Iriza, forse per la prima volta in vita sua si sentì sola, terribilmente sola.
In suo luogo venne chiamata Candy, che fece un figurone rispondendo a domande di letteratura e matematica e suscitando così l’ammirazione delle sue compagne e l’odio ancora più profondo di una Iriza sempre più inviperita.
Seduto sotto il solito albero sulla “seconda collina di Pony”, Terence sbottò a ridere.
-E così la vipera ha fatto un’altra figuraccia davanti a tutta la classe.-
-Già, proprio così. Ma io non lo trovo affatto divertente, primo perché mi sento colpevole, e secondo perché Iriza ce l’avrà sempre più con me.-
-Bisognerebbe fare qualcosa di definitivo.-
-Cosa vorresti fare?- chiese una Candy atterrita e scandalizzata dalle parole del suo Terence -Eliminarla?-
-Ma no! Non essere sciocca! Sto soltanto pensando di ritorcere le sue trappole contro di lei, fare in modo che venga punita seriamente e redarguita anche dalla sua famiglia.-
-Ascoltami bene: io non sono certo un’amica di quella vipera, e ti ho già raccontato quante ne abbia passate a causa sua. Ma non intendo complottare contro di lei, mi hai capito milord dei miei stivali? Non voglio diventare come lei! Le mie mamme mi hanno educata al perdono e alla riconciliazione, e io voglio ancora sperare che Iriza un giorno possa cambiare, redimersi, diventare una persona migliore.-
-Le tue mamme sono ottimiste mia cara Tarzan…-
-A proposito: l’ho letto quel romanzo e non mi piace per niente essere paragonata a un tipo che gira nudo saltellando fra gli alberi. Sono stata chiara?-
Terence rise di cuore, le faccine buffe della sua Candy arrabbiata lo mandavano in visibilio.
Si avvicinò a lei e la baciò subito ricambiato.
-Ah, eccovi maledetti!-
La sgradevole e stridula voce di Iriza li fece girare.
-Suor Gray! Suor Chris! Venite a vedere presto!- cominciò a gridare la perfida ragazza correndo giù per la collina.
-Terence, torna subito in camera tua presto! Penso io a lei!-
-Ma che dici? Io…-
-Fà come ti dico dannazione! Se quella vipera racconta di averci visto insieme, devono trovarti nella tua stanza! E stai attento a non farti scoprire.-
Terence assentì: Candy aveva ragione.
Così i due ragazzi si separarono: Candy corse dietro alla sua eterna nemica e Terence si diresse verso gli alloggi dei ragazzi. Sarebbe rientrato nella sua stanza passando per gli alberi, come faceva sempre Candy.
In breve Candy raggiunse Iriza e la placcò letteralmente facendola cadere. Lei reagì e le due ragazze iniziarono a picchiarsi.
Inevitabilmente accorsero le suore a separarle.
-Adesso basta, calmatevi!- tuonò la pur comprensiva Suor Margaret
-E ditemi subito cosa accidenti vi è preso!-
-Iriza mi ha aggredita!- urlò Candy -
-Cosa? Ma se sei tu che mi hai inseguita e buttata a terra!-
-Ah sì? E quest’occhio nero?-
Candy aveva fatto in modo che Iriza potesse reagire e picchiarla istericamente, e aveva fatto sì di prendersi un pugno in un occhio, in modo da avere una “prova” dell’aggressione di Iriza.
-Va bene! Spiegherete tutto a Suor Gray!- tuonò nuovamente Suor Margaret.
Le due ragazze vennero condotte da Suor Gray e Iriza provò a raccontare la sua versione.
-È così Suor Gray! Ho visto Candy e Terence che si baciavano su quella collinetta a sud della scuola!-
-E allora come me lo spiega che il signor Grandchester è stato trovato nella sua stanza? Come me lo spiega l’occhio nero della sua compagna?-
Iriza cominciò a rendersi conto che la sua trappola le si stava ritorcendo contro: Suor Gray non le avrebbe mai creduto considerando il precedente della stalla.
-Candy… ha fatto in modo che io la colpissi… mi ha buttata a terra e poi si è lasciata scoperta la faccia, così che…-
-Così che lei potesse colpirla con un pugno sull’occhio.-
-Sì…- sussurrò Iriza in lacrime. -Deve credermi Suor Gray… Candy vi sta ingannando… è una persona cattiva…-
Davanti alle lacrime di Iriza, Candy fremeva: Iriza stava dicendo la verità e lei mentiva.
E Iriza sarebbe stata punita molto duramente.
Ma che accidenti di scelta aveva, dannazione? Quella strega avrebbe continuato a tormentarla e avrebbe potuto fare del male anche a Terence, anche ad Annie e Patty pur di colpire lei.
Non poteva dire la verità, doveva lasciare che le cose facessero il loro corso.
-Signorina Legan: lei è espulsa con effetto immediato da questa scuola, e finché qualcuno della sua famiglia non verrà a riprenderla resterà chiusa nella prigione della scuola.
Portatela via!-
Iriza fu condotta via che urlava e piangeva disperata, e Candy si sentiva morire dentro: aveva teso a Iriza una trappola… alla Iriza.
Che diritto aveva da quel momento in poi di sentirsi migliore di lei?