Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Serne700    04/12/2022    2 recensioni
Prima di leggere questa storia vi invito a leggere la mia precedente storia "Nuovo mondo, nuovi amici" in quanto suo sequel.
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3983478
Due viaggiatori intrepidi, tre impavidi soldati e due draghi dai poteri psitici nativi del posto.
Questi ragazzi hanno un mistero da risolvere per poter tornare nei propri universi.
Il portale che li avrebbe riportati a casa sembra essere completamente scomparso senza alcun motivo.
Riusciranno a risolvere questo terribile mistero e a tornare a casa?
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Avventura nel multiverso'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao ragazzi!! Sono tornato con un nuovo capitolo e una nuova animazione, stavolta pubblicata direttamente su YouTube!

Esattamente come la volta scorsa, per vedere l’animazione vi basterà cliccare sul link sotto la scritta “ANIMAZIONE SCENA SUCCESSIVA” e godetevela per intero ;)

Perciò auguro a tutti una buona lettura e una buona visione <3

 

 

I Dalek, la peggior specie mai apparsa nel creato, era in qualche modo arrivata in quel mondo. Cosa tramano quei mostri da oltre mille anni? Sarà compito del nostro gruppetto di sfollati scoprirlo. Tuttavia, prima di poter penetrare in quella nave infernale, i due draghi, Jordan e Bellatrix, devono essere potenziati! 

Dato che il Dynamax richiede troppo spazio per poter essere usato, hanno optato per la Megaevoluzione, una misteriosa trasformazione definita da Dandel come più contenuta.

Ciò che rimane da fare, è di trovare queste misteriose pietre che consentono la trasformazione.

“Ma queste pietre di cui parli, possiamo ottenerle così liberamente?” chiese Dylan alla draghetta rossa con aria un po’ dubbiosa.

“Sarebbe bello, ma no… Bisogna dimostrare di esserne degni. Sfortunatamente i nostri genitori hanno detto che abbiamo molta strada da fare ancora.” rispose lei impensierita.

“Beh, se dobbiamo combattere penso proprio che faccia tutto al caso nostro cocciolona” disse Erika orgogliosa del fatto di essere un soldato d'elite.

Sia il Dottore che il drago blu, fecero una sorta di sospiro in quanto contrari ai combattimenti di ogni tipo: “Possibile che voi Imperiali dobbiate pensare subito ai combattimenti? Le alternative esistono!” la rimproverò un po’ il Signore del Tempo.

“Hai ragione, ma non si sa mai..” gli rispose sempre il capitano incrociando le braccia al petto.

Ad Amelia, la compagna di viaggio del Dottore, venne in mente un’idea particolare: “Secondo me, gli unici che possono sapere precisamente come ottenerle siete per forza voi due” riferendosi ai due pokémon.

Dandel, il presidente e campione della regione, capì il suo ragionamento e lo continuò: “Ci sono delle sfide particolari da dover portare a termine per guadagnarsi le vostre megapietre?” 

Il maggiore dei due, rispose senza pensarci troppo: “In realtà, l’unica sfida da superare è quella di guadagnarsi la fiducia di tutti i nostri simili…” 

Il Dottore ci rifletté un po’ su. La fiducia di qualche individuo, non è poi così difficile da ottenere. Ma qui, si parla letteralmente di tutti i Latios e le Latias presenti sull’isola di cui parlava Bellatrix. La cosa, richiedeva sicuramente qualcosa di grosso.

Doveva pensare ad ogni particolare a sua disposizione.

Ma alla fine la soluzione era praticamente sotto al loro naso, o meglio, ce l’avevano intorno:

“Ragazzi! Ci stiamo troppo focalizzando sull’inventarci qualcosa. Ma se invece di inventarci qualcosa, lavorassimo più su qualcosa di già esistente? O meglio, che sia già esistito?” riferendosi al fatto che hanno a loro disposizione la più potente macchina del tempo di sempre.

“Dovremmo forse di andare ad immischiarci in affari passati, per poi affrontare qualcosa di disumano per poi guadagnarci per forza la fiducia di tutti?” chiese in maniera retorica Amelia, come se le avventure del genere, non fossero letteralmente il loro pane quotidiano.

“Esattamente cara la mia Amy!” confermò quest’ultimo compiaciuto.

“Per il tuo modo di pensare, sembra sleale, ma data la situazione direi decisamente che non si possa fare altrimenti” disse Hanami appoggiando l’idea.

“Potrebbe funzionare! Qualcosa possiamo trovare, ma dimmi Dottore, ci sono delle regole da rispettare per i viaggi del tempo?” chiese Jordan intenzionatissimo ad aiutarli.

“Semplice, possiamo andare ovunque, basta che non ci siano i voi due più giovani nei paraggi, o rischiamo di creare un paradosso temporale…” gli rispose con decisione il Signore del Tempo. Naturalmente, nessuno sapeva cosa fosse un paradosso temporale.

Ma ciò non aveva alcuna importanza, d'altronde, era ormai chiaro, che se il Dottore diceva che qualcosa va evitato in tutte le maniere, doveva essere per forza così, altrimenti… 

Chissà quale disastro soprannaturale potrebbe succedere… Meglio rimanere con il dubbio.

A quel punto però, la cosa si complicava ulteriormente. 

I draghi ebbero evidenti difficoltà a pensare a qualcosa del genere.

“Un momento!” interruppe il Dottore camminando intorno alla console di comando, fermandosi al lato posteriore.

Sotto lo sguardo di tutti, premette una serie di pulsanti che fecero completamente sollevare la pulsantiera di quel lato. Sotto di essa, era presente un piccolo spazio con una sostanza apparentemente morbida e viscosa.

“È ancora in fase di sperimentazione, ma dovrebbe funzionare! Questo è un collegamento diretto con l’interfaccia del Tardis. Venite qui voi due!” spiegò brevemente invitando i due fratelli alati ad avvicinarsi per poi proseguire: “Coraggio, infilate le vostre piccole braccia nel gel.” 

Detto ciò, i due draghetti infilarono parte delle loro zampe in quel gel caldo.

“Ora cosa dobbiamo fare?” chiese Bellatrix incuriosita.

“Semplice! Chiudete gli occhi. Unite le vostre menti con il Tardis.”

I due obbedirono, e una volta chiusi gli occhi, tutto divenne buio. 

Esistevano solo loro due, e una luce forte che sembrava ruotare attorno a loro, come se li stesse osservando.

A quel punto, il Dottore riprese a parlare in modo tranquillo e la sua voce sembrava quasi rimbombare: 

 

Adesso pensate. 

Pensate ad un momento in cui voi non c’eravate. 

Ad un momento in cui invece, volevate esserci.

Dove certamente avreste avuto l'occasione di ottenere le vostre Megapietre.

Il Tardis, vi darà una seconda possibilità.

E in ogni caso, non sarete da soli.

 

Mentre le loro menti viaggiavano, i loro pensieri sembravano stimolare quella luce, la quale cominciò a girare intorno a loro sempre più velocemente. Sempre di più, e ancora di più.

Finché alla fine riaprirono gli occhi, i quali si illuminarono di una forte luce azzurra, per poi tornare normali dopo qualche secondo.

“State bene ragazzi??” chiesero Amelia e la Shooting Stars vedendo che erano un po’ scombussolati.

“S-sì.. Ma wow! È stato bello!” esclamò il drago blu stupefatto.

Il Dottore, nel frattempo, corse direttamente allo schermo del Tardis, notando che erano apparse delle coordinate spazio-temporali. 

“Beh miei cari dragoni ce l’avete fatta! Il Tardis sa esattamente dove e soprattutto quando portarci!”

“Fantastico direi!” esclamò Amelia guardando lo schermo con gli altri.

Il Dottore poi si avvicinò di nuovo a Dandel e gli strinse la mano per ringraziarlo. 

“Grazie di cuore per il tuo aiuto! Saremo di ritorno tra cinque minuti al massimo.” 

“Cinque minuti? non è un po’ poc-” non finì la frase che subito realizzò: “Aaahh giusto potete impostare la macchina per tornare qui esattamente tra cinque minuti per me, poi magari potranno passare anche settimane per voi giusto?” 

“Esatto campione!” confermò il Signore del Tempo, per poi accompagnare il Presidente nel suo ufficio.

“Mi raccomando fate attenzione.. Anche perché sento che questo sarà decisamente un giorno terribile…” disse preoccupatissimo mentre guardava il Signore del Tempo rientrare nella cabina.

“Faremo del nostro meglio. Proteggerò i ragazzi e questo pianeta. Hai la mia parola!” disse per poi richiudere la porta della cabina.

“Dottore aspetta però.. Fermiamoci prima in Hotel!” aggiunse subito Jordan.

“Perché?”

Il draghetto rimase qualche secondo in silenzio, poi rispose alla domanda in modo del tutto inaspettato: “..perché dobbiamo prendere le cose dei nostri imperiali, quindi le armi e le armature.”

I tre ragazzi si guardarono stupiti: “Oooh!! La cosa si fa più interessante!!” esclamò Hanami strofinandosi le mani.

Il Dottore, naturalmente, volle delle spiegazioni: “E perché le armi?”

“Non dico che dovranno uccidere qualcuno… Le loro armi sono anche degli storditori per davvero! O almeno non ho percepito menzogna totale da parte di Erika per quando siamo entrati in Hotel.. Altre spiegazioni preferisco non darle.” tentò di spiegare il drago con un po’ di timore.

“Ha ragione Dottore, le nostre armi possono essere impostate come non-letali, ma solo per stordire temporaneamente gli avversari, e quella di Dylan può fare la stessa cosa e in più può sparare impulsi ionici che disattivano tutto ciò che è elettronico. Credimi!” aggiunse Erika per appoggiare l’idea del drago.

Il Dottore credeva ai ragazzi, tuttavia, a quel punto, cominciò a preoccuparsi su cosa li avrebbe aspettati per il viaggio.

“Va bene, fermiamoci in hotel..” disse per poi far partire la cabina blu, la quale poi si teletrasportò direttamente nella camera dei ragazzi.

Appena usciti, il Dottore sbloccò le porte delle camere, permettendo alle ragazze di andare a prendere le loro cose.

“Comunque non indossate subito le vostre armature e armi… Tenetele solo come ultima possibilità!” aggiunse la draghetta rossa mentre seguiva Erika e Hanami, sapendo che le armi, soprattutto quelle dei tre imperiali, sono estremamente pericolose.

I tre ragazzi annuirono e portarono il loro equipaggiamento nella cabina blu, posandolo ognuno su una poltrona diversa.

Il Signore del Tempo e la sua compagna, guardavano il drago blu con sguardo sospettoso.

Cosa avevano in mente? Era naturale che li volevano portare a casa loro.. 

Ma perché i ragazzi dovevano armarsi? La cosa era decisamente controversa e inquietante.

Il drago blu guardò i due con i suoi occhioni rossi, come se chiedesse scusa per la loro idea.

Il Dottore gli accarezzò la testa e sebbene volesse delle spiegazioni in più, era chiaro che la loro scelta era dovuta dalla paura, di conseguenza volle fidarsi di lui: “Immagino questa scelta sia dovuta alla paura di fallire, giusto?”

Il drago chiuse gli occhi e annuì: “S-sì.. Né io né mia sorella abbiamo completamente idea di cosa dobbiamo realmente affrontare per ottenere quelle pietre. Spero capiate che vogliamo venire con voi per proteggere la nostra Terra..”

Amelia gli rispose accarezzandogli il collo: “Sì cucciolone.. E noi ci teniamo ad avervi con noi! Sia noi due come anche la Shooting Star! Ormai siamo una mega squadra ahah!” disse sorridendo e ridacchiando.

“Allora che vogliamo fare? Sì parte oppure no?” chiese Erika affacciandosi dal Tardis.

Una volta entrati tutti, il Dottore chiuse la porta della nave. 

Tutti quanti erano ormai pronti a partire e si misero tutti attorno alla console di comando.

Il pilota della nave impostò le coordinate di Jordan e Bellatrix nel navigatore del Tardis completando così ogni preparativo per il viaggio.

Osservando le coordinate, il Dottore realizzò subito un paragone con la sua Terra: “Ooooh!!! Si va in Giappone! E nemmeno tanto tempo addietro, solo tre mesi fa!” esclamò emozionato.

I due pokémon si guardarono a vicenda, non capendo cosa volesse dire.

Amelia rispose per lui: “Nella Terra del nostro universo, il posto in cui vivete si chiama Giappone ed è proprio un bel posto!”

Hanami intervenne nel discorso: “Sembra interessante! Ma parliamone più tardi per favore…”

“Giusto! Beh, è tutto pronto ragazzi! Si parte!!!” esclamò sempre il Signore del Tempo tirando giù una leva di fianco allo schermo piccolo del Tardis.

A quel punto la nave scomparve di nuovo ed entrò nel tunnel spazio-temporale emettendo in continuazione il suo bellissimo suono. 

Stavano viaggiando indietro nel tempo!

Per i tre giovani Imperiali e per i draghi era la prima volta in assoluto e mai in tutta la loro vita si sarebbero potuti aspettare una cosa del genere.

Eppure era tutto vero! Sia nel bene che nel male.

La nave si fermò improvvisamente. Erano arrivati a destinazione.

Prima di aprire la porta però, il Signore del Tempo volle controllare l’esterno tramite le telecamere.

Sembrava tutto tranquillo, una notte fin troppo tranquilla. Apparentemente non c'era nessuno intorno alla nave. Tuttavia, ormai avevano imparato a conoscere i Latios e le Latias, quindi attivò un filtro di rilevazione e, a quel punto, numerose sagome invisibili apparirono evidenziate. “A quanto pare il nostro arrivo ha spaventato i vostri amici… Siete sicuri quindi che voi non ci siete?” chiese il Dottore un’ultima volta ai due.

“Sì perché in questo periodo stavamo esplorando la regione di Kanto, quindi non ci sono problemi!” rispose il drago blu.

“Perfetto! Andiamo a conoscere i vicini!!!” disse battendo le mani e corse verso l’uscita per primo.

Improvvisamente però, sullo schermo del Tardis appare qualcosa di invisibile che gli vola incontro a gran velocità.

“DOTTORE ATTENTO!!” gridò Amelia buttandosi addosso a lui.

La figura passa precisamente sopra di loro sollevando la sabbia della spiaggia.

Erika per istinto, impugnò il suo blaster, ma venne fermata subito dai due draghi che volarono subito fuori, per poi mettersi di fronte ai due gridando: “Fermo!!” 

La creatura improvvisamente si fermò a pochi metri da loro, per poi diventare visibile.

Era un Latios, ma un po’ più grande rispetto a Jordan.

Non avendo impostato il Tardis per tradurre la lingua degli altri draghi, si poteva udire il suo reale verso. Sebbene fosse un maachio, aveva un verso di una dolcezza incredibile.

Anche gli altri tre uscirono dal Tardis senza le loro armi in mano osservando la creatura da cima a fondo.

Ma prima che chiunque potesse dire qualcosa, ecco che arrivarono un altro Latios e una Latias che si fiondarono verso i due draghetti.

I due si voltarono verso di loro e gli volarono incontro pieni di gioia: “Mamma! Papà!!”

Tutti e quattro si abbracciarono i colli a vicenda volteggiando per aria.

“Sono i loro genitori?!” disse Hanami mentre aiutava il Dottore e Amelia ad alzarsi.

Il Dottore si alzò sistemandosi la giacca, per poi guardare il drago che lo aveva attaccato: “Scusaci siamo arrivati senza preavviso..” 

Il Latios poteva chiaramente percepire le buone intenzioni del Dottore e degli altri ragazzi, perciò decise di scusarsi per l’attacco dando una leccatina alla guancia del Dottore insieme ad un verso dolce.

“Ahah! Sì è proprio dolce come i nostri due amiconi!” disse Amelia ridacchiando.

Poi si unirono anche i genitori di Jordan e Bellatrix, i quali si misero a svolazzare attorno a loro.

La madre era identica a Bellatrix, una Latias dalle piume bianche e rosse ma leggermente più grande fisicamente e indossava un piccolo fiore rosa incastrato tra le piume delle orecchie. 

Il padre invece, era diverso. Le sue piume, invece che essere blu come quelle del figlio, erano di un verde acqua e i suoi occhi, insieme al triangolino sulla pancia, erano color giallo limone e al collo, aveva una sorta di ciondolo con quella che sembrava essere a tutti gli effetti una grossa biglia di colore blu e viola.

Quest’ultimo cominciò a parlare emettendo suoni acuti ma incomprensibili, di conseguenza il Dottore puntò il cacciavite sonico verso la sua nave, impostando il traduttore anche per tutte le creature sull'isola, permettendo così di comprendere il loro linguaggio.

“Chi siete voi?” chiese il drago verde al gruppo, come prima di una lunga serie e legittime domande.

Il Dottore si fece avanti e presentò tutti quanti: “Ciao! Io sono il Dottore! Viaggiatore dello Spazio e del Tempo. Questa, è la mia migliore amica e compagna di viaggio Amelia Pond, detta anche Amy e veniamo da un’altra dimensione. Loro tre invece, sono tre ragazzi di un’altra dimensione ancora, Erika, Hanami e Dylan! E tutti noi abbiamo bisogno del vostro aiuto..”

Mentre parlava, altri draghi si avvicinarono cominciando a volare intorno a loro osservandoli con curiosità.

I due genitori, non riuscivano a credere alle sue parole.

Degli alieni provenienti da altri universi erano lì, proprio davanti ai loro occhi!

“V-venite dallo spazio? E com’è che ora ci capite?” chiese la madre guardandoli uno dopo l’altro.

Erika rispose per tutti: “Sì! diciamo che sia noi tre come il Dottore viaggiamo tra le stelle continuamente. Ma non per gli stessi motivi…” riferendosi al fatto che il Dottore e la sua compagna, viaggiano per conoscere, mentre loro viaggiano per combattere.

“E riusciamo a capire perché questa cabina blu adesso vi sta facendo parlare come noi, diciamo”

“Comunque sì mamma, siamo venuti dal futuro per chiedervi aiuto…” aggiunse Bellatrix ricordando quello che ha detto il Signore del Tempo poco prima.

Tutti quanti i draghi si guardarono a vicenda non riuscendo a capire come fosse possibile tutto ciò, tuttavia, sebbene ci fossero troppe domande da fare, vollero ascoltare ciò che chiedevano.

“D-diteci pure” disse il padre con curiosità.

“Purtroppo ci vorrebbe troppo tempo per spiegare..” disse il Dottore per far cenno ai due genitori di avvicinarsi a lui.

I due capirono subito cosa volesse fare, di conseguenza, avvicinarono le loro teste a quella del Dottore.

Egli, sotto lo sguardo di tutti, appoggiò le mani sulle teste delle due creature, per poi appoggiare la fronte sulle loro.

I due draghi, in quei pochi secondi che per loro sembravano interminabili, vedevano tutto: partendo dall’incontro del team per intero al tentativo fallito di uscire da quel mondo, seguiti poi dalla rivelazione dei Dalek e dalla necessità delle megapietre, per consentire ai loro figli di aiutarli nell’imminente e terribile impresa di affrontare quelle terribili creature. 

Tuttavia, il padre volle scavare a fondo. Andando a vedere chi fossero realmente quelle creature all’interno del disco volante.. Ciò che vide andò fin troppo oltre quello che potesse immaginare. Quei mostri erano decisamente la cosa più spaventosa che avesse mai visto in vita sua. Di conseguenza, si staccò subito dalla telepatia scioccato, reagendo istintivamente come qualsiasi padre farebbe. 

“NO NO NO E POI NO! Non metterete in grave pericolo la vita dei miei figli!!!” urla per poi afferrare il Dottore per la giacca e sollevarlo da terra di quasi un metro ringhiandogli contro.

Tutti quanti rimasero spiazzati dalla reazione del drago, anche se legittima.

I ragazzi della Shooting Stars, normalmente avrebbero reagito stordendolo coi loro blaster, ma non riuscivano a trovarne il coraggio…

Amelia, cercò istintivamente di tirarlo giù per le gambe: “Lascialo andare subito!!!”

Ma poi intervennero i due figli: Bellatrix prese il Dottore da sotto le spalle tirandolo indietro insieme ad Amelia, mentre Jordan prese suo padre tirandolo a sua volta.

“Papà che ti prende sei impazzito??” esclamò il draghetto in difesa del Signore del Tempo.

“Jordan buono.. Tuo padre ha soltanto agito come tale. Mi sarei stupito se non fosse stato così” disse il Dottore a difesa del drago verde.

Padre e figlio, guardarono il Dottore per poi guardarsi negli occhi a vicenda.

“Noi vogliamo andare con loro papà!”

il padre scosse la testa: “Sei sempre stato avventato e impulsivo. Sapevo che prima o poi questa cosa ti avrebbe cacciato nei guai” 

“Ma non capisci che siamo tutti quanti nei guai?? I Dalek sono qui per farci fuori tutti! Dobbiamo fermarli finché siamo ancora in tempo!”

La madre, infastidita dal tono del figlio, lo interruppe: “Figliolo porta rispetto a tuo padre!”

Il draghetto abbassò la testa capendo di esagerare.

Suo padre poi riprese con più calma: “Ho compreso la gravità della situazione… Ma né tu né tua sorella avete le capacità per affrontare dei simili mostri.”

“Questo non è vero! Sappiamo combattere!”

“Ma fammi il piacere. A malapena sapete usare i vostri poteri! E inoltre non avete la forza necessaria.”

Da queste parole, sia il draghetto che sua sorella si sentirono urtati. Perché dentro di sé, sapevano che era vero. Ma non riuscivano ad accettarlo.

“E invece siamo molto più forti di quanto pensi papà!” esclamò la draghetta unendosi al fratello.

Il padre, a quel punto, volle fargli capire fino in fondo ciò che intendeva dire: ”...E allora dimostratemelo.” disse per poi alzarsi in volo all’indietro per poi iniziare ad accumulare subito energia.

 

-–—--------ANIMAZIONE SCENA SUCCESSIVA FATTA DA ME—----------

>  https://youtu.be/PG4aLvMpVvQ  <

 

Tutti quanti capirono le sue intenzioni, di conseguenza gli altri draghi presenti si allontanarono dal posto.

I due draghetti sgranarono lo sguardo con un po’ di timore ma poi si alzarono in volo pure loro.

“Dottore dobbiamo fermarli!!!” esclamò Amelia preoccupatissima per i suoi due amici.

“Hai ragione Amy… Normalmente interromperei tutto.” le rispose il Signore del Tempo con altrettanta preoccupazione girando leggermente la testa verso di lei. 

Poi riprese continuando a guardare la scena: “Ma devono dimostrargli di essere cresciuti e di meritarsi le Megapietre. Per ora non possiamo fare altro che starcene ad osservare, poi se necessario interverremo”.

Improvvisamente, la biglia al collo del drago verde acqua iniziò ad illuminarsi sempre di più.

“Ecco a voi, il potere che cercate.” disse il padre, per poi emettere un fortissimo verso acuto.

Mentre il drago gridava per accumulare energia, il suo corpo venne avvolto una fortissima luce viola che cominciò a girare intorno a lui come una grande sfera per poi espandersi a vista d’occhio.

Tutti quanti lo stavano guardando con stupore. 

“Che diavolo sta facendo??” chiese Hanami con lo sguardo sgranato.

Dylan, aveva decisamente capito cosa avesse intenzione di fare quel drago, di conseguenza le rispose con aria tesa: "Maledizione! Vuole affrontare i suoi figli con la Megaevoluzione!”

Dunque, stavano davvero assistendo alla Megaevoluzione che stavano cercando.

Dopo qualche secondo però, l’aura viola si smaterializzò in minuscole scintille, rivelando la creatura ormai cambiata.

Tutti quanti rimasero a bocca aperta.

Non era più il draghetto dall’aspetto di un aeroplano dolce e carino.

Era diventato letteralmente un’astronave dalle piume bianche e verdi.

Era decisamente più grande, i suoi avambracci erano almeno sei o sette volte più grandi, ed erano completamente fusi con le ali. 

Le piume che aveva dietro, divennero un’altro paio di piccole ali situate sotto di lui.

Mentre sulla testa, le orecchie avevano assunto una forma simile ad alette triangolari e, sulle sue guance, erano apparse delle corna che sporgevano in avanti.

Era divenuto un mostro da combattimento.

E pure la sua voce era cambiata, era più tonante e profonda:

"Questa è la forma suprema degli Eoni. Figli miei, ho commesso un errore. Ho scavato troppo a fondo nella mente del Dottore, vedendo cose che non avrei dovuto vedere. E posso assicurarvi che se non riuscirete a battermi… Contro i Dalek non avrete nemmeno una possibilità di sopravvivere.” 

Detto ciò si voltò verso il gruppo, facendo una sorta di scommessa: “Se i miei figli dimostreranno che mi sbaglio nei loro confronti, potranno venire con voi. Altrimenti rinuncerete alle loro pokéball e rimarranno qui con noi. Intesi?”

Ci fu un silenzio momentaneo.

I due draghi avevano chiaramente paura. Loro padre era già fortissimo di suo, ma ora che che si era megaevoluto era fin troppo più forte.

Ma non volevano assolutamente rimangiarsi la parola. 

I ragazzi si guardarono a vicenda con aria seria, ma la decisione era ovvia: “Accettiamo!”

dissero tutti quanti insieme.

Lo scontro poteva cominciare.

Tuttavia, il Dottore puntò il cacciavite sonico verso il Mega Latios per scansionarlo, per poi controllare i risultati. Vedendo i risultati, fece un sorriso, per poi guardare la scena insieme agli altri.

 

Il dragone fece cenno ai suoi figli di attaccarlo per primi.

I due, con un forte grido acuto di battaglia, si scagliarono contro di lui ad altissima velocità senza usare alcuna mossa particolare. 

Il dragone, li evitò senza problemi con uno scatto laterale rapido.

I due, dopodiché si separarono, per poi provare ad usare le loro mosse uniche, ovvero Foschisfera e Abbagliante.

Jordan, scagliò un fortissimo raggio viola contro di lui, ma è stato troppo prevedibile e suo padre lo evita con una elegantissima giravolta.

Fallito il suo tentativo, Bellatrix creò una sfera di nebbia ultracompatta che lanciò contro il padre, ma stavolta, contro ogni previsione, egli riuscì addirittura a prenderla e a tenerla tra le sue zampe giganti. 

Quest’ultima ne rimase decisamente spiazzata: “M-ma come..?!” disse tra sé e sé rimanendo a bocca aperta e anche il fratello non reagì diversamente. 

A quel punto, il super drago lanciò la sfera al mittente, ma almeno due volte più velocemente.

Tuttavia, riuscì ad evitarla per un pelo osservando poi la sfera volare via. 

Ma quando si voltò si ritrovò il suo avversario letteralmente faccia a faccia con entrambe le zampe enormi puntate su di lei e la povera draghetta ne rimase letteralmente pietrificata dalla paura.

In quel preciso istante, dalle zampe del drago venne sparato un fortissimo raggio viola contro la figlia, la quale venne scaraventata addosso alle frasche degli alberi gridando acutamente.

Ma il raggio venne interrotto, quando si accorse che l’altro figlio si stava gettando addosso a lui dall’alto con dei grossi artigli luminosi: “PRENDI QUESTO!!!” 

Il drago però, con un sorriso cattivo, gli gridò: “SEI UN ILLUSO!!!” infatti, esattamente come il suo precedente attacco, lo evitò con una giravolta, e non solo! Usando la telecinesi, lo fece accelerare facendolo andare dritto a schiantarsi sulla spiaggia, sollevando una grande quantità di sabbia.

Il povero draghetto blu era accasciato in un piccolo cratere creatosi con l’impatto, proprio ai piedi del Dottore e degli altri, i quali lo guardarono con preoccupazione e shock per il colpo ricevuto.

Il padre, se ne restò sospeso per aria a guardare i suoi figli con aria delusa: “Vedete? Siete ancora dei ragazzini… Non siete in grado di combattere. Mi chiedo ancora perché vi ho consentito di andarvene in giro da soli…” 

Poi guardò il resto del gruppo senza cambiare espressione, sicuro di aver vinto la scommessa: “Direi proprio che la situazione sia più che evidente. I miei figli resteranno qui. E voi non rimetterete mai più piede su quest’isola.”

Jordan, sentendo quelle parole, guardò il Dottore e gli altri negli occhi, per poi cominciare a piangere e a singhiozzare e lo stesso fece Bellatrix, da lontano. Era davvero finita lì la loro amicizia..?

In quel momento però, il Dottore si mise a parlare telepaticamente con i due pokémon, non riusciva proprio a vederli in quello stato.

“Ragazzi, che vi sta succedendo...?”

I due gli risposero insieme con aria fin troppo abbattuta: “V-vi abbiamo deluso… Nostro padre ha ragione, siamo dei ragazzini avventati che si fanno troppe illusioni… Gli è bastato un solo colpo a testa per metterci al tappeto… Con i Dalek non dureremmo nemmeno due minuti! Come hai detto tu moriremo di sicuro e per causa nostra rischierete di fallire nel salvare il mondo… Forse è meglio se restiamo davvero qui…” 

Era chiaro che si erano arresi.

Ci fu qualche secondo silenzio, ma fu interrotto improvvisamente.

“State scherzando spero.”

Quella piccola frase, sembrava completamente rimbombare nelle loro menti.

“Non mi avete minimamente deluso nella lotta. Vostro padre è estremamente forte e intelligente. Ma non invincibile!”

“I-In che senso…?” chiese la draghetta incuriosita.

“Sarà anche forte e agile, ma la sua resistenza fisica è limitata. Infatti, non ha provato ad incassare nemmeno uno dei vostri colpi!”

I due draghi, ci pensarono su, e realizzarono che era vero. 

“Tuttavia, se continuate ad alternarvi negli attacchi non riuscirete mai a colpirlo. I suoi sensi sono quadruplicati, quindi riuscirà sempre ad evitarvi. Ma se combatterete insieme come due fratelli e soprattutto con cervello, non avrà nessuna possibilità di vincere contro di voi!”

Quelle parole, sembravano risollevare nuovamente l’animo delle due creature, le quali smisero di piangere e tornarono a sorridere nuovamente.

“Poi ricordatevi una cosa molto importante. Voi. Non. Siete. Soli!!!”

Terminata la frase, riuscirono finalmente a sentire Amelia, Erika, Hanami e Dylan fare il tifo per loro: “FORZA RAGAZZI!!! SIETE FORTI!!! NON ARRENDETEVI!!!”

A quel punto, i due draghi erano più che decisi.

Entrambe schizzarono per aria come se fossero dei missili, illuminandosi come stelle!

“M-ma cosa?!” si chiese il loro avversario per la reazione troppo inaspettata, poi volò verso di loro per attaccare nuovamente.

I due draghi emisero il loro grido di battaglia e di coraggio, per poi fiondarsi verso di lui a grandissima velocità caricando un potentissimo Fulmine e un forte Abbagliante.

Il drago alpha notò subito il loro attacco frontale, trovando la cosa interessante: “NON PENSATECI NEMMENO!!!” 

Il suo corpo si caricò nuovamente di energia, trasformandosi in una sorta di super cometa a spirale: “GIGAIMPATTOOO!!!” 

Stava per avvenire un impatto devastante. Se li avesse colpiti con quella mossa spaventosa, la partita sarebbe finita davvero.

Ma, come aveva detto il Signore del Tempo poco prima, non erano da soli, perciò quest’ultimo coordinò l’attacco per aiutarli: 

“Aspettate… Aspettate… ORA!!!” gridò telepaticamente e in quell’istante, i due fecero una manovra del tutto inaspettata: esattamente come fece il padre poco prima con loro, lo schivarono con una elegantissima giravolta su se stessi, ma senza smettere di caricare i loro colpi.

“EEH??” gridò il padre spiazzato dalla mossa.

Ma ormai era tardi, la sua mossa era troppo potente per riuscire ad avere un totale controllo su di essa, perciò, in un istante i suoi due figli si ricongiunsero subito dopo sotto di lui sparando poi i loro colpi super caricati, i quali si unirono in un unico mega raggio viola con il fulmine che gli girava attorno.

“A-AAAAAAHHH!!!” gridò il Mega Latios per poi essere completamente travolto dal super raggio, il quale lo scaraventò in aria fino alle nuvole.

Anche se il colpo ricevuto era estremamente forte, era ovvio che non era ancora sufficiente per mettere loro padre al tappeto.

“FORZA NON VI FERMATE!!! PERSEVERATE!!! VI VOGLIAMO CON NOI!!!”

gridarono Amelia e i tre Imperiali con una foga incredibile.

I due draghi non erano mai stati così vivi!

Entrambe si abbracciarono il collo a vicenda per poi volare a tutta velocità verso loro padre, il quale era mezzo accecato e un po’ stordito.

Una volta ripreso, si accorse che i suoi figli stavano caricando insieme contro di lui.

Era la prima volta in assoluto che aveva timore di loro.

Forse si era davvero sbagliato…

Ma lui era comunque loro padre! Non riusciva ad accettare che se avesse perso contro di loro, avrebbero messo in pericolo la loro stessa vita.

Quindi decise di cambiare tattica evitando scontri diretti.

Cominciò a volare in direzione opposta a loro per farsi inseguire: “Prendetemi se ci riuscite!!!” 

“Dove scappi papà??” gridò Jordan per poi inseguirlo con la sorella.

Il Mega Latios, aveva chiaramente perso molte delle sue energie, ma nonostante ciò era ancora estremamente veloce, e per rendere le cose ancora più difficili, diventò invisibile.

“Diamine no!!” esclamò Amelia preoccupandosi per loro.

Il Dottore lì incitò a reagire: “Non perdete tempo! Lui è diventato invisibile? Fate lo stesso e separatevi prima che vi prenda alla sprovvista!!”

“Sì!!!” risposero i due fratelli per poi diventare invisibili pure loro.

In quell’istante, un’improvvisa folata di vento gli scompigliò le piume, capendo che loro padre li aveva appena sfiorati ad enorme velocità.

“Per un pelo!” esclamò telepaticamente la draghetta con timore. 

Era divenuta una lotta stealth. Ma comunque impari.

Loro padre, grazie alla sua trasformazione, aveva i sensi almeno quattro volte più potenti, di conseguenza riusciva comunque a sapere più o meno dov’erano, mentre loro due no e ne erano decisamente consapevoli.

“Aiutateci amici!!!” gridò Jordan non sapendo come fare.

Erika, non perse tempo e corse immediatamente all’interno del Tardis a prendere il suo equipaggiamento, ma più precisamente, il suo binocolo elettronico.

Lo accese e mise subito la visuale termica, sperando di riuscire a vederli.

Dopo qualche secondo di ricerca, riuscì ad inquadrare i due fratelli.

“Li vedo!” esclamò puntando il dito nella loro direzione.

“Bene! Dov’è loro padre?” chiese Hanami con preoccupazione.

Guardò intorno a dove stavano i due e notò che era proprio sopra le loro teste

“Ragazzi mi sentite??” chiese sempre il capitano ai suoi amici alati in difficoltà.

“Sì Ery!!” risposero entrambe con un po’ di ansia.

“È proprio sopra di voi e sta caricando l’abbagliante!!!” esclamò notando la sfera di luce viola crescente.

Entrambe alzarono la testa notando la luce poco prima che scagliasse l’attacco e per un pelo riuscirono a schivare il raggio fotonico.

I due draghi fecero un respiro di sollievo, ma stavolta sembrava proprio esserci una soluzione al combattimento.

“Lo avete notato ragazzi?” chiese il Dottore ai membri della Shooting Stars per capire fino in fondo quanto fossero intelligenti.

“Eccome!” esclamarono insieme “Gli attacchi di quell’astronave vivente, come del resto anche quelli dei nostri ragazzi, richiedono qualche secondo di tempo per essere caricati, rivelando la sua esatta posizione!” spiegò Dylan come portavoce del trio.

“Esatto!!!” esclamò il Signore del Tempo con orgoglio per poi proseguire: “Lascio a voi quattro le sorti di questa lotta!”

“Coraggio ragazzi aiutiamoli!” esclamò Amelia con decisione.

A questo punto, iniziò una lotta completamente telepatica.

“Bellatrix! Mi senti cucciolona?” chiese Amy in modo dolce per tenere calma la draghetta.

“S-sì ti sento cara!!” rispose la sua amica ascoltandola.

“L’unico modo che avete per battere vostro padre, è di farvi attaccare! Solo così potrete vederlo!”

“M-ma! Ma non è rischioso??”

“Fidatevi di noi!!! Se saremo tutti uniti come una squadra ce la potremo fare sia qui che con i Dalek!” 

“Va bene!!” esclamarono i due fratelli sorridendo.

Erika continuò a tenere sott’occhio il super drago con la visuale termica: “Continuate a volare a caso, non deve sospettare nulla! In questo momento è proprio sotto di voi ma più indietro!”

Hanami continuò: “Bellatrix! Comincia a caricare una una bella scossa!”

La draghetta obbedì e, arruffando il suo piumino, cominciò ad accumulare energia elettrostatica. 

Il campo elettrico intorno al suo corpo divenne sempre più intenso e soprattutto visibile!

“Jordan allontanati leggermente da Bellatrix e tieniti pronto!” disse Dylan con sicurezza.

Erika, vedendo la sagoma del Mega Latios, notò che la sua testa puntava proprio Bellatrix: “Bella! Sei stata scoperta, non avere paura e continua a caricare il colpo!”

La ragazza obbedì, caricando il suo corpo di energia sempre più intensa, fino a diventare quasi una stella.

Loro padre, interpretò la cosa come un atto difensivo: se avesse usato di nuovo il fortissimo Gigaimpatto su di lei o un qualsiasi altro attacco fisico, sarebbe rimasto gravemente folgorato.

Perciò, pensò di tenersi alla larga e di usare di nuovo lo stesso attacco che l’aveva stesa precedentemente. Di conseguenza cominciò a caricare l’abbagliante, mostrando così la sua posizione!

“Adesso Jordan! Blocca tuo padre con psichico!!!” esclamò Amelia cogliendo l’occasione al volo.

Il drago obbedì istantaneamente girandosi di scatto e immobilizzando suo padre con la telecinesi: “Preso papà!!!”

Il super drago non riusciva più a muoversi: “COSA?! NOO!!!” esclamò capendo di essere appena stato fregato.

A quel punto, non rimaneva che una sola cosa da fare.

“Bellatrix” disse Erika con molta scioltezza, per poi continuare tutti insieme: “GERONIMO!!!”

La draghetta scagliò tutta l’energia accumulata con un potentissimo fulmine, che sembrava quasi illuminare la notte come il sole.

Si potevano chiaramente udire le grida del padre sotto gli spasmi da defibrillazione: 

“AAAHH-AAAAHHH-AAAAAHHH!!!!” 

Anche se per lui sembrava una cosa interminabile, dopo qualche secondo, la figlia si fermò.

Suo padre, non era più sotto il controllo di Jordan. 

Ma rimase bloccato per aria con uno sguardo sgranato e completamente scioccato dall'elettricità.

Le sue piume erano bruciacchiate e dal suo corpo tremante spuntava qualche scintilla residua.

Ormai non aveva più energie, e la sua trasformazione si annullò, tornando ad essere il drago di prima.

Gli sarebbe bastato essere toccato anche con un solo dito per farlo precipitare 

I suoi figli si misero di fronte a lui guardandolo negli occhi. Anche loro erano malconci e avevano il fiatone.

Il Dottore a quel punto intervenne con una sola frase: “Bene campioni! Fate ciò che dovete fare!”

Il drago era completamente in balia di loro e chiuse gli occhi preparandosi.

Tuttavia, sia Jordan che Bellatrix strofinarono i loro musetti sul suo e si misero l’uno accanto all'altra sotto di lui: “Andiamo papà!” 

Il drago, ne rimase felicemente sospeso, tanto che si lasciò completamente andare adagiandosi sui suoi figli: “H-ho dei figli… meravigliosi…” disse per poi perdere i sensi ma con un sorrisone sul muso.

Quando riaprì gli occhi, aveva ancora la vista leggermente sfocata. 

Era all’interno del Tardis disteso su un comodo letto, con la sua dragonessa distesa accanto a lui.

Tutta la banda aliena e i suoi figli erano intorno a lui.

“Heylà ben svegliato!" disse Amelia gioiosamente!

“Papà!!!” esclamarono entrambi i loro figli buttandosi sul letto con i loro genitori!

Il padre prese i tre in un unico abbraccio sorridendo quasi con una lacrimuccia.

“Sono certo che ti stai chiedendo dove ti trovi! Tranquillo sei sempre sulla tua isola, semplicemente sei dentro la nave con cui siamo arrivati!” spiegò il Signore del Tempo per non farlo preoccupare troppo.

“La nave.. con cui siete arriv-” non fece a tempo a finire la frase che si bloccò sgranando lo sguardo, realizzando subito che da fuori la nave era piccolissima mentre dentro era gigante..

“Sì tesoro, so cosa stai pensando! Quando sono entrata qui dentro ho reagito nella stessa maniera ahah!” disse la dragonessa ridacchiando e dandogli un bacio alla guancia.

“E tutti noi pure quindi è normale! O forse dovrei dire che lo faremo visto che siamo nel passato?” si chiese Erika sorridendo. Anche se la seconda opzione era quella più naturale.

“Beh dopotutto cosa potevo aspettarmi… Sarebbe stato troppo strano se i miei ragazzi avessero seguito un normale allenatore ahah!” disse pensando a quanto fossero ambiziosi, vogliosi di imparare e di scoprire cose nuove.

“Non potevamo incontrare persone migliori di loro!” disse Jordan gioiosamente con gli occhi che gli brillavano come stelle.

“A proposito, mi sono permesso di prendere in prestito la tua Megapietra per studiarla un po’, come ti avevamo detto, avremmo bisogno di un paio di quelle pietre per i tuoi figli…” disse il Dottore ricordandogli il motivo per cui erano venuti sull’isola.

“Tranquillo papà, anche lui come gli altri sono dei curiosoni come noi!” spiegò la draghetta.

“Mmh.. Capisco, comunque ok fai tutti i tuoi studi” 

“Diamine, non mi piace parlare con qualcuno dandogli solo del tu perché non ha un nome” disse sempre il Signore del Tempo un po’ infastidito.

“Beh lo hai fatto con i nostri due cuccioloni, penso che anche ai loro genitori non dispiaccia avere dei nomi, dico bene?” disse Hanami rivolgendosi prima al Dottore e poi ai due genitori.

I due si guardarono a vicenda, per poi sorridere e annuire: “Ci piacerebbe molto!” rispose la dragonessa.

Il Dottore ci pensò un po’ su, ma poi riprese: “Molto bene ragazzoni, d’ora in poi i vostri nomi saranno Ryo e Jun!” indicando rispettivamente il padre e poi la madre.

“D’ora in poi ci rivolgeremo a voi con questi nomi!” disse Dylan sorridendo.

“Ci piacciono! Grazie Dottore!” esclamò Ryo sollevandosi in volo dal letto insieme a Jun.

Il Dottore gli sorrise facendo a entrambi un grattino sul muso, per poi dirigersi con gli altri nella cabina di pilotaggio del Tardis. 

“Dai risultati delle analisi, sembrerebbe che questa pietra contenga al suo interno un DNA speciale che modifica il messaggio del vostro, trasformandovi così in quella sorta di… Devastante demonio del cielo” 

“Ehm.. astronave..EHM!" disse Hanami cercando di coprirsi la bocca per non ridere.

“Ehi.. Non è colpa mia se la forma è quella!” esclamò Ryo un po’ permaloso.

La ragazza gli abbracciò subito il collo ridacchiando: “Stavo scherzando scioccherello! Sei bellissimo ugualmente!” 

“O-oh! Beh.. Grazie!” le rispose per poi ricambiare l’abbraccio.

Il Signore del Tempo sorrise ridacchiando e riprese il suo discorso spiegando come stanno le cose: “Comunque, durante il vostro combattimento ho avuto modo di conoscere meglio le capacità della vostra Megaevoluzione. Sicuramente i vostri poteri sia di attacco che psichici crescono a dismisura! 

Tuttavia, ogni singolo Dalek è dotato di un fortissimo scudo di energia in grado di bloccare qualsiasi tipo di raggio laser e fotonico per parecchio tempo. E inoltre, come avevo detto anche prima, la resistenza fisica non è comunque minimamente in grado di sopportare il loro fuoco… Ma di ciò ce ne importerà poco dato che i vostri poteri mentali sono perfettamente in grado di sovrastare ogni loro capacità! Quindi se riesco ad organizzare un buon piano, nessuno si farà del male!” concluse cercando di rassicurare tutti. 

Tutti quanti lo guardarono con aria un po’ pensierosa. Ma Amelia intervenne incuriosita: “Come mai stai parlando in questo modo? Sembri stranamente fin troppo sincero! Dopotutto la prima regola su di te, è proprio che tu menti.” 

“Giusta osservazione cara Amy! Infatti di solito mentirei per rassicurare tutti. Ma come sai, i nostri bellissimi draghi sono delle macchine della verità. Non c’è menzogna che gli sfugga… Quindi mi tocca essere completamente sincero…” le rispose infastidito dall’inconveniente.

“Ma bando alle ciance. Abbiamo bisogno delle Megapietre, altrimenti andremo veramente poco lontano.."

I due genitori, naturalmente, non erano affatto contenti di ciò. 

Ma Ryo era un drago onorevole e di parola, quindi avendo perso con i suoi figli, acconsentì: "Va bene.. Dopotutto mi sono sbagliato nei confronti dei miei figli. Sono intelligenti e forti, e soprattutto sono abbastanza maturi per poter gestire la trasformazione! E poi anche voi, che avete saputo guidare i miei figli evitando che li colpissi, mi avete dimostrato che effettivamente se seguiranno le vostre direttive non si faranno del male.." disse sorridendogli fiducioso. 

"Eh? Come fai a sapere che abbiamo guidato Jordan e Bellatrix?" chiese Erika incuriosita, visto che stavano comunicando telepaticamente. 

"Beh, non credo che si siano coordinati così bene senza indicazioni e inoltre non potevano di certo sapere che stavo dietro di loro senza che qualcuno glielo dicesse. Ti ho vista usare quell'aggeggio per vederci cara…" spiegò il drago verde acqua mentre le accarezzava la testa. 

“Potete portarci sul luogo dove tenete le Megapietre? Sono proprio curiosa di vedere i nostri ragazzoni trasformati!” chiese Amelia con entusiasmo.

“Va bene andiamo!” esclamò Jun uscendo dalla porta della camera con gli altri.

Tuttavia, appena arrivati in sala comandi, Ryo notò l’equipaggiamento dei tre imperiali e le loro potentissime armi. 

Sì avvicinò a guardarle insieme a Jun mentre tutti li seguivano con lo sguardo impensieriti.

“Vi porteremo alle pietre. Ma dopo tutti quanti mi dovrete delle spiegazioni per tutto ciò.”

Il Dottore, Amelia e i tre soldati guardarono i due figli, i quali effettivamente dovevano delle spiegazioni a tutti quanti. La domanda era sempre aperta, perché hanno fatto portare le armi a casa loro? Cosa avevano in mente di fare per farsi valere e ottenere le Megapietre? 

Beh in effetti l’equipaggiamento del capitano è servito per aiutarli nella lotta contro Ryo. 

…Ma le armi?

Una volta usciti, i quattro draghi si abbassarono permettendo agli altri di salirgli in groppa e volare intorno all’isola come se fosse un tour di guida. In testa ci stavano il Dottore e Amelia con Ryo, il più grande di tutti, seguito poi da Erika con Bellatrix, Dylan con Jordan e infine, Hanami con Jun. 

Tutti quanti, anche se era notte, potevano chiaramente vedere l’isola illuminata dalla luce della Luna piena. Numerose rovine, che sembravano proprio i resti di un antico tempio, si ergevano tra le chiome degli alberi.

“Un tempo.. Questo era considerato un luogo sacro, dove gli umani venivano da lontano a pregarci e a porre le loro offerte, per poter avere la nostra protezione nelle loro città. Ancora oggi, coloro che hanno accettato le offerte, vegliano sulle città dei loro offerenti mantenendo tutte le persone al sicuro anche costo della loro vita.” raccontò il drago in prima fila, per ricordare a tutti il valore che quelle creature avevano per quel mondo.

“Siete veramente delle creature fantastiche!!!” esclamò Amelia con orgoglio!.

“Eheh ti ringrazio!!” le rispose sorridendole.

Jordan, volle parlare telepaticamente con suo padre riguardo al suo discorso: “Papà, forse non hai idea di chi hai sulla tua schiena… Ma ti assicuro che-” non riuscì a finire la frase che subito suo padre sorrise e gli rispose: “Pensi che non lo sappia figliolo? Prima sono entrato nella mente del Dottore e ho capito che sto facendo da cavalcatura per coloro che ci hanno mantenuti in vita fino ad ora. E per me è un’emozione fortissima!!!” disse facendo notare che le sue piume erano un po’ rialzate per il brivido di emozione.

Una volta fatto il giro, tutti quanti arrivarono al centro dell’isola, dov’era presente un grande lago illuminato da degli strani cristalli celesti luminosi presenti sul fondale.

Nel lago si ergeva una rovina con sei colonne disposte a pentagono e al centro, c’era una struttura divisa a metà da una sottile fessura che ricordava molto una grande piattaforma pietra, collegata alla sponda da un ponte di pietra. Su di essa, era incisa una raffigurazione dei due pokémon Eone che sembravano volare a spirale intorno ad una sorta di sfera che emetteva raggi di luce.

“Che posto è questo?” chiese il Dottore mentre ammirava il bellissimo lago con stupore.

A questo gli rispose Jun, la quale si affiancò a lui nel volo: “Questo è il centro dell’isola, il luogo in cui secoli fa avvenivano gli incontri con gli umani. Ed è anche il luogo dove giacciono i due eroi della nostra isola, i quali dettero la loro vita per salvare l’isola da un’invasione di umani malvagi che volevano ucciderci per rubare le nostre gemme dell’anima…” spiegò tristemente la dragonessa.

“Le gemme dell’anima? Sono per caso le Megapietre che cerchiamo?” chiese Erika incuriosita per la storia.

Stavolta fu la sua stessa cavalcatura a risponderle: “No cara… Le gemme dell’anima, dette dagli umani anche come Cuorugiada, sono i nostri cuori. Quando uno di noi tira le cuoia, il corpo scompare nel nulla, lasciando soltanto la propria anima rinchiusa in una sfera. Tuttavia, chi possiede il potere delle nostre anime, può controllare tutto quello che vuole. Di conseguenza, può benissimo diventare il padrone del mondo!”.

“Oh- Però!” esclamò sempre la ragazza sorpresa da tutto ciò.

“Quindi se ho capito bene, la vostra stessa anima può diventare un’arma di distruzione di massa! Viaggiando con il Dottore, di cose bizzarre ne ho viste tante, forse anche troppe, ma questa è sicuramente tra le più incredibili!” disse Amelia un po’ sconvolta.

Detto ciò, i draghi si abbassarono di quota, facendo scendere i loro amici proprio sul ponte di pietra del lago.

“Grazie ragazzi!” dissero i cinque alieni appena misero i piedi per terra. 

In quel preciso momento, altri tre draghi si avvicinarono e si misero a fluttuare proprio sopra tre delle cinque colonne, mentre Ryo e Jun si misero sopra le due colonne vuote. Anche altri draghi, piccoli e grandi si radunarono intorno al lago per assistere alla cerimonia. 

I cinque Eoni, chiusero gli occhi, tirarono fuori le zampe e, aprendole al cielo come per una preghiera, cominciarono ad intonare una sorta di melodia con le loro voci acute ma dolci. 

Questa melodia non venne tradotta dal Tardis, di conseguenza stavano solo effettivamente cantando.

Il Dottore, la sua compagna e i tre Imperiali li ammiravano con stupore.

"Wow che belli!" esclamò Hanami mentre li guardava tutti quanti, e improvvisamente aprirono gli occhi, i quali erano luminosi come stelle azzurre chiare. Il loro coro si fece sempre più intenso e l'incisione che raffigurava i due antichi draghi eroi cominciò ad illuminarsi dello stesso colore degli occhi dei cinque draghi. Sotto gli occhi di tutti, la struttura cominciò a muoversi senza alcuna spiegazione, separandosi in due metà esatte, con uno spazio nel mezzo di circa cinque metri. 

Dal fondo del lago, si innalzò un'altra struttura che riempì con precisione millimetrica lo spazio tra le due sezioni della piattaforma. 

Questa però, era un doppio recipiente, contenente esattamente due sezioni separate, munite di piccoli canaletti che facevano defluire l'acqua del lago, mostrando il contenuto all'interno. 

Nel recipiente di sinistra era presente chiaramente un'enorme quantità di Megapietre esattamente uguali a quella di Ryo, mentre in quello di destra, erano presenti delle Megapietre simili alle altre, ma con un DNA rosso anziché blu. 

Tuttavia, non era questo ciò che più attirava l'attenzione dei ragazzi. 

In entrambi i recipienti, era presente anche una grande colonna che partiva dal fondo e finiva a qualche metro sotto il bordo. Sulla cima, c'era un piedistallo di metallo per colonna che sorreggeva una sfera grande circa dieci centimetri di diametro, che emetteva una luce azzurra fioca ma pulsante. 

"Queste sono… Le gemme dell'anima di cui parlavate!" disse il Dottore con stupore mentre le guardava con interesse. 

"Esatto! Sono ciò che rimane degli eroi della nostra isola…" disse il giovane Jordan con voce seria. 

Dopo questa frase, tutto il gruppo si avvicinò al bordo dei recipienti per poi chiudere gli occhi e abbassare la testa per rendere omaggio alle due creature defunte con un minuto di silenzio intenso. 

Passato il minuto, rialzarono la testa e videro Ryo e Jun volare nei recipienti delle Megapietre per poi raccoglierne una a testa e mettersi di fronte ai loro figli. 

Prima che Ryo cominciasse a parlare, un altro Latios e una Latias portarono un paio di collane con uno spazio per incastonare le pietre. Poi iniziò il suo discorso per la cerimonia: "In questa notte, due giovani Eoni hanno dimostrato di essere cresciuti e maturati. Hanno scelto con saggezza chi affiancare, ovvero l’essere più intelligente dell'universo, la sua compagna fidata e i tre soldati più forti che questo mondo abbia mai visto! In un futuro incerto, combatteranno tutti insieme per salvare la Terra da una minaccia spaventosa, pronta a distruggere tutto quello che incontra nel suo cammino. 

In merito a tanto coraggio e a tanta determinazione dimostrata, consegno ai miei figli la Latiosite…" disse incastonando la Megapietra blu nel ciondolo per poi metterlo al collo di Jordan per poi riprendere: "E la Latiasite…" facendo lo stesso gesto con Bellatrix concludendo: "Ecco a voi i nuovi emancipati! E che il fato li conduca alla vittoria."

Concluso il discorso, tutti i draghi gridavano gioiosi come se fosse un applauso per loro. I cinque alieni fecero un applauso ai loro due amici per complimentarsi con loro. 

I due, abbracciarono tutti quanti uno dopo l'altro per la gioia ringraziandoli per averli aiutati a crescere in così poco tempo.

Tuttavia, Ryo e Jun aspettavano ancora delle risposte per quanto riguarda le armi all’interno del Tardis: “Adesso però, voi tre dovete spiegarci perché avete portato le vostre armi qui…” disse Jun ai tre soldati preoccupata su quali fossero le loro intenzioni.

I tre, li guardarono con aria perplessa e anche un po’ nervosa.

Anzi, era evidente che si stavano innervosendo. Ma non di rabbia, di ansia.

“...non lo sappiamo…” confessò Erika come portavoce.

I due draghi, percepivano chiaramente che non stava mentendo…

Tuttavia, percepirono che qualcun’altro era molto più in ansia dei tre soldati. Ovvero i loro stessi figli!

I due genitori, rimasero fin troppo sorpresi da tutto ciò.

Guardarono intensamente i loro figli negli occhi e sotto lo sguardo di tutti, persone e draghi, Ryo chiese a loro con voce decisa: “Perché?? Perché proprio voi avete fatto portare delle armi nella vostra stessa casa??”.

In quel momento, era possibile udire gli altri draghi bisbigliare tra loro con perplessità.

La cosa, per loro, era troppo scioccante e inaspettata.

I due figli non riuscivano a dirlo. Non sapevano se dicendolo potevano creare qualche interferenza con lo spazio e con il tempo.

Capendo che c’era effettivamente qualcosa che non tornava, loro padre fece un tentativo molto banale, ma importante: “Era forse per la lotta con me??” chiese sempre più nervoso e ansioso.

Jordan, a quel punto, gli rispose: “...No papà. La lotta con te non rientrava minimamente nei nostri piani…” 

Ci fu un istante di totale silenzio.

Ma fu in quel momento che Ryo pensò. 

Pensò al fatto che loro erano venuti dal futuro. 

Perché, invece di cercare le Megapietre nel loro presente, erano venuti proprio nel passato?

Ragionò poi, sul fatto che per ottenere entrambe le pietre, avrebbero dovuto dimostrare di esserne degni facendosi valere in un'impresa.

Ma… Se la lotta contro di lui, che gli ha consentito di ottenerle, non rientrava nei loro piani… Allora quale era…?

 

Ed ecco che il drago sgranò lo sguardo. Era riuscito a collegare tutte le domande in un’unica risposta. 

O meglio… In una sola domanda: “...Voi non avete scelto di venire qui, in questa notte casualmente vero..?”



 

 

“Già…” risposero entrambi i figli abbassando la testa.

 

 

“AAAAAAHH!!! ALLARME!!! SONO TORNATI SONO TORNATI!!!” gridò a squarciagola un Latios che volava a tutta velocità verso tutti gli abitanti dell’isola.

“Che succede? Chi è tornato??” gli chiesero altri draghi intimoriti dalle sue grida di paura.

“G-GLI UMANI!!! IL TEAM ROCKET!!! E SONO PIÙ FORTI CHE MAI!!!” 

“Ryo, Jun, ragazzi! Per favore, portateci ad alta quota!” chiese il Dottore per vedere meglio. I quattro draghi fecero salire in groppa i ragazzi con gli stessi abbinamenti di prima e salirono di quota, vedendo cosa stava succedendo.

In lontananza si potevano vedere delle strane luci provenire proprio dal mare, ma Erika, fortunatamente, aveva ancora il suo binocolo, con il quale potette vedere meglio cos’erano quelle luci minacciose: “Si direbbero.. Delle barche!” 

“Passalo a me!” esclamò il Signore del tempo allungando il braccio verso di lei.

La ragazza fece avvicinare la sua draghetta a lui e gli passò il binocolo.

Erano tre navi, due incrociatori leggeri e una corazzata, tutte e tre armate con cannoni enormi e con mitragliatrici anti-aereo. E con un’occhiata più attenta, notò che la corazzata era equipaggiata pure con armi laser, lanciamissili e addirittura degli hangar laterali per dei veicoli da sbarco.

“Altro che semplici barche. Quelli sono esattamente due incrociatori militari che scortano addirittura una corazzata super armata!!” spiegò il Dottore più dettagliatamente.

“E-era questo il motivo per cui siete venuti qui.. Giusto..?” chiese Jun in maniera retorica ai suoi figli.

I due naturalmente annuirono: “S-sì mamma.. Sapevamo che stanotte ci sarebbe stato un attacco del Team Rocket durante il quale noi non c’eravamo… Ma non avevamo idea che fossero così terribilmente organizzati!” spiegò il figlio maggiore intimorito dalla cosa inaspettata.

“Dunque sembrerebbe proprio che dovremmo rifarci le mani!” esclamò Erika con un sorriso malizioso strofinandosi le mani.

“Eheh! Gli faremo vedere di che pasta siamo fatti!” esclamò Dylan scrocchiandosi le dita.

“Se avessimo qui i nostri Tie, quei catorci sparirebbero in un minuto!!!” disse Hanami un po’ frustrata.

Il Signore del Tempo li guardò malissimo… Non poteva assolutamente sentire frasi del genere.

“Ragazzi, ci sono molte maniere per risolvere situazioni del genere senza usare la violenza!”

I tre ragazzi lo guardarono altrettanto straniti: “Ehm… Delle barche armate a sufficienza per radere al suolo quest’isola stanno arrivando qui e tu non vuoi contrattaccare?” chiese Erika come se avesse detto una cosa senza senso.

Giustamente, essendo soldati d'elite, non sono abituati all’idea di risolvere battaglie senza l’uso delle armi o della violenza in generale.

“Non dico questo. Dico solamente che possiamo salvare questo posto anche senza versare nemmeno una goccia di sangue. Le vostre armi dopotutto permettono di fare anche questo, giusto?” chiese il Dottore in maniera retorica, dato che i draghi avevano già confermato tutto.

Pure Jordan intervenne dalla parte del Dottore: “Amici miei date ascolto al Dottore.. Vi abbiamo chiesto di portare le vostre armi solo perché vengano usate in modo non letale…”

Sentendo sia le parole del Dottore e del drago, stettero in silenzio pensando che tutti i torti, in effetti, non ce l’avevano.

“Dopotutto, ci avete dimostrato che il cuore non vi manca. Quindi per favore ascoltatelo!” disse Amelia mostrando loro che tutti quanti, draghi e alieni avevano fiducia nei loro confronti. Potevano davvero risolvere quell'inconveniente senza uccidere qualcuno!

“Va bene, diteci cosa dobbiamo fare e lo faremo!” disse Erika accettando di ricevere ordini da persone più esperte.

“Perfetto! Innanzitutto, torniamo al Tardis e equipaggiatevi a dovere! Andiamo!” esclamò il Signore del tempo puntando il dito verso la costa. Tutti i draghi dell’isola li accompagnarono velocemente alla spiaggia, dov’era parcheggiata la navicella con all’interno l’equipaggiamento dei ragazzi.

Non c’era tempo da perdere, appena misero i piedi per terra, i tre soldati corsero all’interno della cabina blu, per poi indossare le loro tute da combattimento e prendere i loro blaster.

Dopo di che, uno dopo l’altro uscirono marciando con le loro armi in mano.

“Siamo pronti!” dissero tutti e tre con una voce metallica mentre impostavano le loro armi su stordimento.

“Anche noi siamo pronti” aggiunsero subito anche Jordan e Bellatrix tenendo al collo le loro Megapietre.

“Benissimo! Adesso non ci resta che attendere l’arrivo dei nostri amici del Team Rocket e farli tornare da dove sono venuti!” disse ironicamente il Dottore facendo roteare il suo cacciavite sonico.

A quanto pare, il piano dei due draghi per ottenere la Latiasite e la Latiosite, come prevedibile, non era quello di affrontare loro padre in una lotta, bensì di affrontare coloro che minacciano da tempo la loro sicurezza, ovvero il mafioso Team Rocket! 

Tuttavia, sembrerebbe che questi siano molto più preparati del previsto…

Saranno davvero in grado di farcela come dice la storia?

 

La battaglia ha inizio!







 

Allora ragazzi, spero davvero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto!

Chi segue la serie Pokémon da molto tempo, potrà aver intuito che questo capitolo è anche un omaggio al Ventesimo Anniversario di Latios e Latias, infatti, esattamente 20 anni fa, uscì il film drammatico Pokémon Heroes che vede come protagonisti i nostri due draghi!

Inoltre, ne ho approfittato per dare un omaggio anche alla mia infanzia in generale.

Infatti, i nomi Ryo e Jun li ho scelti basandosi su dei personaggi che da piccolo e pure adesso, adoro da morire!!!

Ryo, conosciuto in Italia come Alcor nel cartone animato di Goldrake, come Koji Kabuto in quello del Grande Mazinga, e appunto come Ryo Kabuto in quello del Mazinga Z, del quale ne fu il pilota, combatté per proteggere la Terra dai mostri meccanici del Dottor Hell, poi i mostri di Micene e infine dai mostri di Vega.

Jun, sorella adottiva di Ryo, appare nel cartone animato del Grande Mazinga come pilota di Venus Alpha, aiuta l’altro suo fratellastro Tetsuya Tsurugi, pilota dello stesso Grande Mazinga a combattere i mostri di Micene.

 

Spero continuiate a seguire la mia storia con interesse! Alla prossima!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Serne700