–Stormtrooper!
Finn si era girato e aveva fatto qualche passo nella sua direzione prima di protestare: –Non chiamarmi così!
–Uh quante storie!
–Eddai Poe– Ray gli diede una gomitata nel fianco. 
–Ehi!– il pilota afferrò la giovane jedi per lo stesso braccio che lei aveva usato per colpirlo, per poi attirarla a sé in un abbraccio.
–Non ti ho mica colpito così forte!– si difese lei.
–No infatti– Poe sorrise –vuol dire che mi ami?
Finn si era avvicinato di nuovo e non si fece scappare l’occasione di intervenire: –Forse, vuol dire solo che ha pietà di te.
Il comandante ribelle aveva assunto una faccia esageratamente contrita, stringendo ancora di più entrambe le braccia intorno la vita della ragazza, attirandola vicino a sé in una posa cinematografica. Il ponte dell’astronave si apriva su una grande vetrata da cui si riversava una luce uun po’ pallida, color bianco ghiaccio, che dava ai due abbracciati un alone quasi etereo.
–E’ così? Dimmelo se è così! Devo saperlo!
Ray rise, lasciandosi stringere petto contro petto: –Forse è così, o forse voglio tenere in salute i tuoi fianchi perché mi piace aggrapparmici in altri contesti, non lo sapremo mai.

Finn aveva guardato il sorriso di Poe tendersi in una piccola risata, i talloni di Ray sollevarsi mentre lei si sporgeva a raggiungere le labbra del ragazzo. C’era qualcosa di meraviglioso nel modo in cui i muscoli della schiena di lei si tendevano, e nelle mani del pilota, con quelle nocche nodose e sexy da morire, che la stringevano.
Si erano baciati come fosse un gioco, ancora in parte immersi nel punzecchiarsi a vicenda. 
Era stata Ray a voltarsi infine verso l'altro ragazzo. 
–Vuoi continuare a fissarci come un maniaco o ti unisci a noi?
Finn rise, un poco imbarazzato. In realtà l'idea di osservare e basta i suoi partners per un po' non gli dispiaceva, ma si avvicinò, un braccio intorno la vita di Ray e uno sul fianco di Poe. Avvicinarono i volti, in un breve bacio in cui le labbra di tutti e tre si toccavano a vicecnda.

–Ma che mi volevi dire prima?– Chiese l’ex stormtrooper separando di nuovo i volti, appena. 
–Ah già– il pilota storse la bocca in una piccola smorfia, guardando prima l’uno poi l’altra: –Volevo dirlo ad entrambi, il fatto è che la nave è in avaria. 
–Come?– Ray fu la prima a sciogliersi dall’abbraccio, voltandosi verso la vetrata e guardando desolata fuori, la distesa bianca sferzata dal vento, il sole lontano e piccolo, ormai prossimo al tramonto.
–E’ un pianeta ghiacciato! Hai avvertito i soccorsi?
–Certo, certo– si affrettò a chiarire Poe: –arriveranno a prenderci in poche ore.
–Tramonta tra venti minuti– calcolò la ragazza, calcolata l’inclinazione della luce. 
Finn si era limitato a osservare con espressione desolata quest’ultimo scambio, a quel punto mormorò soltanto un secco e ansioso: –geleremo.
–Be’, allora io qualche idea per scaldarci ce l’avrei– scherzò Poe, avvicinandoglisi con il suo fare più sinuoso. 
Finn chiuse gli occhi un momento, cercando di non farsi distrarre troppo da quel suo sorriso malizioso e ora vicinissimo, anche se meno poteva contro le sue mani che gli si insinuarono sulla schiena, il suo fiato caldo che ora sentiva sulla gola, fino a concretizzarsi in un bacio umido sulla mascella e poi…

–No!– Sospirò, anche se il tono non pareva poi troppo convinto –Non dobbiamo spogliarci.
–Come no!– Si lagnò Poe.
–Finn a ragione, dobbiamo mantenere il calore corporeo– gli diede manforte la jedi –dobbiamo trovare un punto centrale dell’astronave vicino ad una fonte di calore ancora attiva e aspettare lì. Ben venga abbracciarci, ma non spogliarci. Anzi, dovremmo indossare il più possibile.
Poe non si dava pervinto tanto facilmente: –E va bene, posso farvi venire entrambi anche attraverso i vestiti– si vantò.
–Arrogante!– Rise Ray.
Anche Fin era divertito ma non per questo non vedeva il problema: –Forse Ray, ma io e te non possiamo, bagneremmo i nostri abiti e l’umidità è pericolosa con il rischio di ghiacciarsi e…
Poe sbuffò. Voltò il capo più verso la ragazza, brontolando: –Ma noi perché ci portiamo ancora dietro questo qui me lo sai spiegare?
Lei rise: –Perché è l'more della tua vita?
–Ah, già.

Be' giusto un pensierino pre-natalizio, per voi.
E in realtà, lo ammetto, non sono esattamente 500 parole ma più 600. Ma perdonatemi, lo spirito è comunque quello di una flash, credo.
Spero vi abbia strappato almeno un sorriso.