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Autore: leila91    10/12/2022    1 recensioni
Raccolta disomogenea incentrata sull'hurt/comfort.
#1 - Shimizu/Sugawara: Mediocri [Terza stagione]
#2 - Ushijima/Hinata: Pallonata [Inizio quarta stagione - stage]
#3 - Kagehina: Vaccino antinfluenzale [Seconda stagione]
#4 - Ukai/Takeda: Sbronza [Terza stagione]
#5 - Akaashi/Bokuto: Distrazioni [Hogwarts!AU]
#6 - Akaashi/Bokuto: Incubi [Seconda stagione]
(Partecipa all'iniziativa Regali di inchiostro del gruppo di Facebook L'Angolo di Rosmerta)
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Keishin Ukai, Kiyoko Shimizu, Koushi Sugawara, Shouyou Hinata, Wakatoshi Ushijima
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Genere: fluff, hurt comfort
Personaggi: Hinata, Wakatoshi
Coppia: slash.
Ambientazione: tra la quarta stagione e il finale
Disclaimer: ! questa storia si ispira alla long "Le cose che so su di me" di Violet Sparks, e agli headcanon in essa trattati !



 
VII - Traumi passati
 
A Violet, la stellina più preziosa del mio cielo.
 

Wakatoshi sapeva, più o meno consciamente, che dopotutto Hinata avrebbe apprezzato qualunque regalo gli fosse arrivato per il solo, semplice motivo che era da parte sua.
Però sapeva anche che il primo Natale insieme - e con insieme si intendeva da fidanzati - era un’occasione decisamente speciale. Una delle tante “prime volte” nuove di zecca nella vita di Wakatoshi.
Prima che quell’esplosione arancione di energia arrivasse a sconvolgergli letteralmente l’esistenza, Wakatoshi non aveva mai avuto una relazione seria, e di regali di Natale a persone che non fossero membri della sua famiglia non ne aveva sostanzialmente fatti.
Come in decine di altre occasioni anche questa volta si ritrovò a ringraziare mentalmente Tendou: il suo ex compagno di squadra poteva definirsi ormai una sorta di angelo custode della sua relazione con Hinata.
Discreto ascoltatore, nonché fedele dispensatore di consigli, idee, e soluzioni ai problemi più elementari.

Dove portare Hinata per quel week end insieme che il piccolo corvo insisteva tremendamente per fare? Tendou aveva la risposta.
Cosa preparargli per cena la sera del suo compleanno? Tendou si era occupato personalmente del dolce.
E via dicendo.
E anche ora, di rientro da Sendai con il regalo di Hinata impacchettato sotto braccio, Ushijima sapeva che il merito per l'idea era dell’amico.
Tirò fuori dalla tasca il cellulare per mandargli un messaggio di ringraziamento ma si accorse che la schermata era nera. Si era dimenticato di caricarlo prima di uscire di casa e ora lo smartphone aveva tirato le cuoia.
Poco male, mancava davvero poco alla prossima fermata, e tempo una ventina di minuti Wakatoshi sarebbe stato a casa.
Al pensiero di Hinata ad aspettarlo qualcosa di caldo e avvolgente gli gonfiò il petto e diffuse del rossore sulle sue guance. Una sensazione a cui non era più abituato e alla quale aveva trovato solo da poco un nome.

Si chiama felicità, Wakatoshi. Vedrai, non ti sarà così difficile abituartici.

 

*



Qualunque tipo di calore, sprazzo di serenità e sentimento positivo che albergava nell’animo di Wakatoshi fino a due secondi prima, andò velocemente in pezzi non appena aprì la porta di casa.
Dalle luci spente avrebbe già dovuto intuire che qualcosa non andasse per il verso giusto e la conferma venne quando non ricevette il solito abbraccio da parte di Hinata, che in genere gli si fiondava al collo anche quando Wakatoshi usciva semplicemente per fare una corsetta di mezzora.

No, questa volta Shoyo giaceva letteralmente raggomitolato su sé stesso accanto a uno dei tavolini del soggiorno, le gambe incrociate e la testa fra le mani, piegata verso il basso.
Il suo corpo era scosso da gemiti irrefrenabili e, per la prima volta da quando si erano conosciuti, Wakatoshi ebbe seriamente paura per lui.
Si avvicinò piano a quel corpicino tremante, come se temesse di turbarlo ulteriormente. 

Cosa diavolo poteva essere successo in quelle poche ore per ridurlo così?

“Hinata?” tentò, inginocchiandosi di fianco a lui e sfiorandogli i capelli con la mano.
La testa di Shoyo scattò improvvisa all’insù, come se il ragazzino fosse stato immerso in una sorta di trance fino a poco prima.
Aveva gli occhi sbarrati e pieni di stupore.
“Shoyo-kun”, riprovò Wakatoshi con inusuale dolcezza, prendendogli il mente fra le dita, “cos’è successo?”

“WAKATOSHI!”

Hinata finalmente parve registrare la sua presenza e gli si gettò fra le braccia ricominciando a piangere a dirotto.
Fra un singhiozzo e l’altro l’ex asso della Shiratorizawa riuscì a decifrare qualche frammento di frase.
Sei tornato e poi ti ho chiamato decine di volte fino a temevo ti fosse successo qualcosa, come a papà.

 

Wakatoshi, ancora scosso, strinse forte l’altro fra le braccia, tirandolo su con sé dal pavimento e portandolo verso la loro camera da letto.
Una volta giunto lì lo depositò con dolcezza sul futon, avvolgendosi attorno a lui come una coperta umana, in un abbraccio caldo e protettivo.
“Mi dispiace Hinata, è colpa mia, sono uscito con il cellulare quasi scarico, per questo non mi sono arrivate le tue chiamate. Perdonami, non volevo farti preoccupare.”
Gli passò con tenerezza le mani fra i capelli, districando via via tutti i piccoli nodi che trovava.
“Mi dispiace”, ripeté a intervalli regolari, “Sono stato superficiale, puoi perdonarmi per averti fatto stare così male?”
Piano piano il respiro di Hinata si calmò, grazie a quelle premure, e alla presenza solida e rassicurante di Wakatoshi accanto a lui.
“Scusa” pigolò, “a volte il ricordo di quello che è successo a papà mi ritorna in mente a tradimento. Mamma mi ha detto di averlo chiamato tante volte la sera dell’incidente, e quando lui non ha rispost-”
Non riuscì a concludere perché Wakatoshi lo fece voltare verso di sé, bloccando il resto della frase con le proprie labbra.
“Lo so, ma non è questo il caso. Sono qui, Shoyo. Sono qui e sto bene”. Wakatoshi prese la mano di Hinata e se la portò a ridosso del cuore, “E te lo prometto, tornerò sempre da te.”

Hinata deglutì, chiudendo gli occhi e lasciando che il battito forte del cuore di Wakatoshi si propagasse dal petto alla sua mano, fino a tutto il resto del corpo.
“Ok.” rispose, annuendo, improvvisamente esausto. “Grazie.”
Cercò di reprimere uno sbadiglio ma quello sfuggì lo stesso. Wakatoshi allentò la presa per andare a recuperare una coperta con cui avvolgere il compagno.
“Riposati un po’, Shoyo-kun. Io sarò di là a preparare la cena, mmh?”

Shoyo annuì con un sorriso imbarazzato allungandosi per rubare un altro bacio, come a sincerarsi inconsciamente che il suo ragazzo fosse tornato veramente incolume, e che non sempre un cellulare irraggiungibile stia a significare un incidente mortale.
E Wakatoshi lo capì perché in quel bacio mise una passione diversa dal solito, il suo modo silenzioso e sincero di sigillare la promessa fatta in precedenza.

Tornerò sempre da te.


 

Grazie di cuore a Bea e Maqry per i pareri in anteprima ♥
Buon Natale, Viò, stellina bellissima!
Mi spiace non essere riuscita a sviluppare il tuo prompt, ma spero che questa flashina ispirata alla tua long ti faccia piacere ♥

Grazie a chi ha letto e a chi vorrà lasciare un parere ^^
baci,

Bennina vostra
 
   
 
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