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Autore: lmpaoli94    13/12/2022    3 recensioni
Ero colpevole dei miei crimini contro chi mi ha sempre disprezzato.
Rinascere dalle mie ceneri era impossibile e il mio diniego ha solo ritardato la mia autodistruzione.
Dovevo cercare di scontare la mia pena fino a quando la mia innocenza non avrà avuto la forza di sfondare le sbarre del mio carcere.
Io non sono un criminale.
Io non sono colui che credete che io sia.
E se il mio unico peccato è amare una donna, allora io ho peccato.
Non ripulirò la mia coscienza, ma cercherò di scrivere il mio futuro accanto a l'unica donna che ho sempre amato.
Perchè dentro di noi stessi, un uomo che non ha mai amato, è un uomo morto.
Ed io non sono morto, ma sono più vivo che mai.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
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Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Ed io non voglio stare a sentire tale ingiurie sul mio conto.
Il mio appartamento è così vuoto e sentire quel silenzio mi svuota l'anima dalla mia felicità.
Mia madre è scomparsa dalla mia vita e mia figlia non ne vuole più sapere di me.
Tra poco sarà anche natale ed io non riesco a vedere niente di buono nel mio futuro.
Non so cosa fare.
Mi sento perso e inorridito.
Una volta che ognuno di quelle persone che prima guardavo con rispetto, mi hanno puntato il dito contro come se fossi un criminale della peggior specie.
Spingere mia madre fuori dal bancone per gettarla nel vuoto. E per cosa? Per quale oscuro motivo?
Il criminale è solo il mio antagonismo che mi assale.
E dopo essere riuscito a uscire da quella cella che opprimeva la mia mente, adesso la mia prigione era quell'appartamento vuoto e senz'anima.
Ma lei aveva deciso di rimanere accanto a me cercando di difendere il mio essere diverso da tutti.
Sentivo ogni suo tocco e adesso che potevo abbracciarla, lei rimaneva restia nel sentire il mio tocco.
< Kate, che cosa ti succede? > domandai con tono cupo.
La vedevo spaventata, come se fosse anche lei in prigione.
Ma la porta del mio appartamento era aperta e avrebbe potuto fuggire in qualsiasi momento.
Ma allora perchè non lo faceva?

Non riuscivo a capire i suoi sentimenti e più cercavo di avvicinarmi, più lei si allontanava.
< Fermo. >
< Ma Kate, perchè? >
< Perchè... non riesco a fidarmi di te. >
< Eppure mi sei sempre rimasta accanto. Cosa ti teneva stretto a me. >
< La ricerca della verità, Castle... Quella verità che sembra nascosta dai nostri occhi. Tu sei molto cambiato nel corso degli anni e quasi non riesco più a riconoscerti. >
Mi sentivo ferito da quelle parole, ma non potevo farci nulla.
Continue discussioni mi avevano allontanato da lei e dopo che il resto della mia famiglia mi aveva voltato le spalle, io mi sentivo il più rinnegato degli innocenti.
Avevo trovato quel male.
Quel male che aveva portato via mia madre da questa vita.
Lei non c'era più e il mio furore di antagonista maledetto, mi aveva spinto alla mia ombra nascosta dentro di me,
Continuare a vivere poteva essere una nuova rinascita, ma senza la mia Kate, non sarei stato nulla.
< Mia madre si era innamorata della persona sbagliata > comincia a dire < Un uomo che la disprezzava e che l'aveva fatta sentire una inutile creatura indifesa.
Io avevo fatto di tutto per allontanarla, ma lei non mi voleva dare ascolto.
Mi gridava contro come se io fossi il fautore del suo destino.
Ma io stavo solo cercando di proteggerla e mentre il mio istinto oscuro stava prendendo il sopravvento, io non riuscivo a fermarmi.
Ero rimasto completamente da solo e la mia solitudine non mi avrebbe salvato.
Io odiavo le grida che mia madre imprimeva nella mia debole mente e non c'era modo che noi due ci dividessimo se non quel dannato incidente.
Le mie mani l'avevano toccata un'ultima volta e mentre il mio istinto cercava di prenderla, capii ormai che era troppo tardi.
Ero stato catturato, arrestato e torturato psicologicamente.
Ancora non riesco a capire come ho fatto ad uscire dalla mia cella, ma forse qualcuno o qualcosa ha deciso per me della mia liberazione. >
< Sono stata io > rispose frettolosamente Kate con voce flebile.
< Che cosa? >
< Sono stata io a corrompere il giudice e la giuria fornendo a tutti loro prove e indizi false.
Ho mascherato il tutto con una figura fittizia che ha preso il tuo posto. Certe volte photoshop fa davvero miracoli.
La polizia e l'accusa non ha indagato oltre quelle foto e la tua liberazione è stata finalmente sancita.
Non so perchè l'ho fatto, ma vederti dietro quelle sbarre rendeva il mio cuore malato e incurabile.
Non potevo sopportare. Non potevo credere che sarebbe finita in questo modo.
Mi sono detta che dovevo darti una seconda possibilità anche se tali fatti ti inchiodano.
Ma adesso ho paura. Paura del prossimo sbaglio. Di un legame che può sancire la nostra fine. La mia fine! >

< No, Kate. Io non posso farti del male. >
< E pensi davvero che io posas fidarmi di te, Castle? Hai ucciso una persona. Hai ucciso tua madre. >
Non posso credere a tali parole.
Qualcosa dentro di me aveva cancellato quel subconscio e quell'incoscio che mi spingeva ad agire contro il mio volere.
Non potevo credere di essere un assassino. Non volevo assolutamente esserlo.
I miei ricordi si fanno sempre più sbiechi e mentre quei momenti sembrano cancellarsi contro il mio volere, io mi proteggo a riccio e colei che può salvarmi è proprio la mia Kate.
Ma ha gli occhi pieni di dolore. Un dolore acuto che non riesce a sopportare psicologicamente e non mi permette in nessun modo di aiutarla.
Ma io voglio farlo. Io voglio solo lei.
< Allora perchè sei ancora qui? Perchè mi aiuti? Perchè non sei scappata? >
< Io... non lo so. >
< La tua confusione ha preso il sopravvento. Non riusciamo più a riconoscerci a vicenda e questo mi disturba molto. Noi non siamo questi: siamo una coppia affiatata che ha bisogno di ritrovarsi e di dimenticare questo recente passato. Ti prego Kate ho davvero bisogno di te. >
< Pensi davvero che io non ho bisogno di te? Pensi che io sia senza cuore? >
< Io non ho detto questo... >
< Allora vedi di misurare le tue parole Castle perchè mi stai continuamente spingendo lontano da te. >
< Allora devo smettere di parlare? È questo che vuoi?! >
Chiudendo la porta del mio appartamento, sentivo che stavo perdendo il controllo di me stesso.
Volevo proteggerla. Avrei fatto qualsiasi cosa per lei, ma lei mi stava respingendo e non potevo sopportarlo.
Dovevo combattere con la mia cattiveria e il mio essere, spaventando non poco quella donna che avevo imparato ad amare.
E mentre la mia voglia di imprimere la mia innocenza dentro di lei, dovevo far riscoprire quell'amore che non avevo mai dimenticato.
E una volta che la mia voglia aveva preso il sopravvento, avvolgevo Kate contro di me in quella notte buia che non riusciva a trovare la luce.
E chiudendo gli occhi volevo sognare un presente e un futuro diverso.
Lontano da questo.
Lontano da me.

   
 
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