Anche al
Giappone
servono dottori
Atsushi
distoglie lo sguardo
dallo schermo e ingoia un altro dei cioccolatini fatti da Akemi quel
pomeriggio.
Lo sguardo gli corre alla porta della stanza della figlia, le labbra
gli si
piegano spontaneamente in un sorriso. A volte non riesce proprio a
credere alla
sua fortuna.
«Non
posso chiederti di
aspettarmi.»
«No,
certo. Vengo con te.»
Spiazzato, non
trova subito una
risposta. Scuote la testa. «So quanto ami il tuo lavoro qui,
i tuoi pazienti.»
Elena non lo
nega. «È così,
ma c’è una cosa in questo mondo che mi fa sentire
più viva.» Gli sorride. «Tu. Anche
il Giappone ha bisogno di bravi dottori, o sbaglio?»
«Che
fai ancora sveglio?»
Elena gli si avvicina da dietro con voce assonnata.
Atsushi si
volta, sorride a
mo’ di scusa. «Mi sono fatto prendere da questo
progetto. Ho quasi finito.»
Elena scuote la
testa,
divertita. «Se ti lascio qui ora, ti ci ritroverò
domani mattina.» Si siede
accanto a lui, prende un cioccolatino e inizia a leggere il file
aperto. Atsushi
non resiste, vedendola così concentrata: si china in avanti
e le ruba un bacio.
«Ti amo» sussurra, allontanandosi di poco.
Elena ride. «Sai di cioccolata» commenta, prima di esigere un altro bacio.
NdA
Avevo scritto di
più,
arrivando fino alla loro morte, ma… Era un po’ un
delirio, mi ero lasciata prendere
troppo dalla citazione.
Quindi niente:
è
Natale, un piccolo momento dolce mi è sembrato adatto!
I prompt del
calendario che ho sfruttato sono Cioccolatini e la
citazione “There’s
one thing in this world that makes me feel more alive. And
that’s you.” da Daredevil.
Ne approfitto
per
invitarvi a dare un’occhiata alle iniziative di Ferisce la penna!
Grazie per aver
letto. Alla prossima,
Mari