Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: k_Gio_    29/12/2022    2 recensioni
Raccolta di ff sui CaptainSwan. Dal fluff all'angst. Insomma, quello che l'ispirazione mi porta ve le metto per iscritto :D, nel bene e nel male.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Questo è per te Smemorina, in ricordo dei bei vecchi tempi.
C’è poco Killian ma tanto amore e gratitudine.
 
≈≈≈


 
La neve scendeva in grossi fiocchi soffici e gelidi, mentre Emma osservava le finestre illuminate della casa.
Per strada poche anime camminavano a passi svelti e concitati in direzione delle loro case, pronti a godersi la serata in compagnia e nella gioia condivisa tra amici e parenti. Il profumo della legna bruciata all’interno dei camini fuoriusciva dai comignoli in volute sinuose e scure. All’interno delle case ci doveva essere gran movimento ormai, le pietanze quasi pronte per essere messe in tavola, i bambini che fremevano per l’arrivo di Babbo Natale; tutti vestiti nei loro abiti migliori per celebrare quella nottata.
La neve continuava a scendere imperterrita, aveva ricoperto ogni traccia di pneumatico, ogni impronta, era incessante e si prospettava solo un aumento di intensità per l’intera notte. Si strinse nel cappotto.
Era tutto bianco, ogni cosa ricoperta da diversi centimetri di soffice neve gelata. E per un attimo il gelo attraversò anche lei. Una sensazione fin troppo familiare che le attanagliò lo stomaco e le membra, lasciandola spaesata e dannatamente spaventata. I suoi occhi le si fecero improvvisamente lucidi iniziandole a pizzicare. Si era ripromessa di non farlo più, di non piangere, di non pensarci ma inevitabilementi ci ricascava ogni volta.
Dalla finestra, oltre la tenda scorse una figura che ne rincorreva una più piccola. Sentì risate, sentì calore.
Un faccino curioso comparve da dietro la tenda, premendo le mani sul vetro freddo assottigliò gli occhi verso di lei.
Emma la osservò, il cuore che batteva, come rianimato. Si portò le mani guantate al volto togliendosi le trace di lacrime che le si stavano ghiacciando sulle guance. Tornò a guardare alla finestra ma non c’era più nessuno.
Deglutì, cercando di riprendersi, di ritornare in lei. Ma quella era già lei.
La porta d’ingresso si aprì di scatto.
«Emma! Che diavolo ci fai lì fuori impalata così?! Entra dentro che si muore di freddo!»
Ed Emma rise mentre le lacrime le ricominciavano a scendere incontrollate sulle sue guance fredde, Killian rimaneva a metà tra l’interno e l’esterno della loro casa, sul portico riccamente addobbato a festa.
L’uomo gettò un’occhiata dentro per poi prendere al volo il suo cappotto e raggiungendola. Si strofinava le braccia con il palmo nudo e l’uncino, il cambio di temperatura era impossibile da non percepire rispetto al caldo e confortevole calore all’interno della casa.
«Love, cos’hai? È successo qualcosa? Hope ti ha vista qui fuori, che succede?» era davanti a lei, con i suoi bellissimi e ora preoccupati occhi azzurri che la fissavano.
Era fortunata, sapeva di esserlo. Per un momento si era rivista adolescente e sola, a sperare in una famiglia che la amasse e che le volesse bene. Poi si era rivista donna, incapace di relazioni stabili e con la costante convinzione di non potersi fidare di nessuno. Che la gioia e quel calore umano le sarebbero per sempre stati preclusi.
E invece eccola qui, a piangere davanti a casa sua, una casa piena d’amore e di gente che amava e che l’amava. Aveva avuto paura che potesse perdere tutto. Che tutto le sarebbe scivolato via dalle mani. Per un momento si era spaventata che quello potesse essere solo l’ennesimo incantesimo, l’ennesima maledizione. Che fosse tutta una bellissima bugia perché a lei non capitavano cose belle.
Ma non era così, ogni cosa, ogni situazione che aveva passato e vissuto l’aveva portata lì, a quella felicità insperata e mai desiderata per paura di crederci troppo.
Killian ancora davanti a lei le mise mano e uncino sulle braccia, cercando di capire cosa stesse succedendo. Le sopracciglia sempre più increspate.
Scosse la testa e gli circondò la vita in un abbraccio, per poi seppellire il viso nel suo petto, che caldo emanava il profumo di casa e di qualcosa di indefinito che stavano cucinando all’interno.
«Mi devo preoccupare?» chiese alzando un sopracciglio ma ricambiando la stretta.
«No, va tutto bene» disse lei, la voce attutita nel maglione scuro di lui.
«Mi piacerebbe rimanere qui con te, abbracciati sotto la neve come in una di quelle belle e sdolcinate storie che a tua madre piace guardare in televisone, Love, ma mi sto letteralmente congelando e non sono sicuro che qualcuno sia andato a controllare la lasagna che Regina ha messo nel forno. A meno che non vogliamo scappare per l’inevitabile maledizione che scaglierà su di me se la lascio bruciare…» disse mezzo sarcastico.
Emma rise, Regina non faceva più quelle cose ormai. Forse, ma non avrebbe voluto scoprirlo in quell’occasione. Si staccò da lui, un sorriso grato che le rendeva luminoso il volto e le faceva sorridere e brillare gli occhi.
«Se mi guardi così Emma, potrei seriamente prendere in considerazione l’idea di lasciare i bambini con il resto della famiglia e portarti via di qui in questo momento.»
«Rischieresti un’altra maledizione Killian Jones?»
«Per te questo e altro Emma.»
Lei raggiunse le sue labbra, un dolce bacio che sapeva di casa.
«PAPÀ C’È DEL FUMO IN CUCINA!»
La voce squillante di Hope irruppe nella loro piccola bolla privata, facendo sì che Killian si staccasse immediatamente dalla sua bocca per correre verso la porta d’entrata. Ed Emma rise, una risata che le liberò il petto rendendola più leggera.
Sua figlia l’aspettava nel suo vestitino rosso sull’uscio, determinata ad aspettare che la raggiungesse. E mentre camminava verso di lei si chiese come il suo cuore non fosse scoppiato a tutto quell’amore di cui ora era costellata la sua vita.
«Volevi scappare dalla cena di Natale, mamma?» le domandò Hope dopo averla abbracciata.
Le accarezzò la guancia rosata «Non scappo proprio da nessuna parte, tesoro»
Hope le strinse la mano, «Bene, altrimenti Babbo Natale si porterà via i tuoi regali»
Emma rafforzò la stretta, senza farle male «Allora meglio che rientriamo ad aiutare tuo padre e a controllare tuo fratello e il resto della famiglia, assicuriamoci che non combinino guai.»
«Hai ragione, andiamo»
E rientrando Emma sapeva che non ci sarebbe stato niente e nessuno che avrebbe potuto portarle via quello che si era costruita in quegli anni, non lo avrebbe permesso e se qualcuno ci avesse provato se la sarebbe vista con lei, con Killian e con tutta la sua famiglia.
 
 


 ___________________________________________________

Salve gente.
Torno su questi schermi, così, senza senso con questa one shot nata così da un prompt preso a caso su internet.
Non so se so ancora scrivere di loro, se sono ancora gli Emma e Killian che ricordo mi hanno fatto compagnia per tanto tempo. Ma ho voluto riprovarci, riprenderli con me per un momento, tornare a casa.
Spero sia stata una lettura piacevole se siete arrivati fin qui, che non sia troppo campata per aria, ma io me la sentivo così. Mi sentivo di essere grata verso questi personaggi che mi hanno lasciato tanti bei momenti e ricordi. Spero di avergli reso giustizia in questa breve e senza pretesa one shot.
Quindi nulla, spero abbiate passato buone feste e che il nuovo anno vi porti qualcosa di bello.
Alla prossima!
Gio
 

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: k_Gio_