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Autore: Ciuffettina    01/01/2023    4 recensioni
Michael era orgoglioso della missione affidatagli, lui era un bravo figlio obbediente, desideroso di compiacere suo Padre, tuttavia avrebbe preferito non avere quel mantra sempre nelle orecchie
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Metatron, Michael, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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«Finalmente! Siamo assediati da ogni genere di bestie velenose. Che fine avevi fatto?» domandò Mosè non appena gli comparve Michael con in mano il Palo. «Adesso continuano a ripetere: “Sarebbe stato meglio per noi morire in Egitto davanti a pentoloni di carne che nel deserto punti a sangue dai calabroni” e pretendono che io faccia qualcosa! Non ne posso più! Perché il Signore ci ha mandato contro tutte quelle bestie? Che cosa abbiamo fatto?»
Ma per la miseria! Fammi almeno richiudere le ali!” pensò l’arcangelo seccatissimo. «Ti sbagli, non è stato Dio a mandare quegli animali contro di voi, semplicemente prima non vi colpivano perché Egli teneva la Sua mano sopra di voi ma quando avete detto che vi aveva abbandonato, ha voluto farvi sperimentare che cosa succede davvero quando si è abbandonati da Lui».
«Abbiamo detto…?» cominciò a obbiettare Mosè ma poi s’interruppe. «Siamo pentiti, siamo pentiti ma, ti prego, manda via quelle bestie e guariscici!»
Non ho dubbi che siate sinceramente pentiti ma per quanto tempo?” pensò Michael poi disse: «Innalzate questo serpente; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita ma ricordate: non è la statua in sé che vi salverà ma la fede che riporrete nell’Onnipotente. Non voglio che si ripetano le stesse scene che ho visto con quell’idolo, chiaro?»
«Chiarissimo» rispose Mosè prendendo il Palo e reggendolo a stento.
«Lo spero per voi» replicò l’arcangelo e tornò in Paradiso.
 
Gli animalacci sparirono e quelli che agonizzavano per punture / morsi, guardando il Serpente guarirono immediatamente (con tanti accidenti da parte di Lucifer convinto che se lui non avesse tentato di far suicidare in massa quegli scarafaggi, suo Padre non avrebbe mai pensato di dare loro il Palo Guaritore).
 
Nel frattempo sopraggiunse un’altra minaccia: nonostante fossero bloccati nel deserto, i popoli confinanti cominciarono a guardarli con apprensione. Perché si erano accampati nel deserto? Che intenzioni avevano?
Il più preoccupato di tutti era Balak, re di Moab, che chiamò l’indovino Balaam affinché li maledisse.
 
Sarebbe potuta sembrare una missione semplice, insomma che cosa ci voleva a decapitare un umano? Invece quella maledetta bestia per tre volte gliel’aveva impedito: la prima volta aveva deviato dal sentiero ed era andata per i campi. Balaam l’aveva percossa per rimetterla sulla strada.
La seconda, quando Michael si era messo su un sentiero infossato tra le vigne, che aveva un muro su entrambi i lati, l’asina si era serrata al muro schiacciando il piede di Balaam che l’aveva percossa di nuovo.
Infine, quando l’arcangelo era passato di nuovo più avanti e si era fermato in un luogo talmente stretto, che non vi era modo di ritirarsi né a destra, né a sinistra, l’asina si era accovacciata sotto Balaam che, infuriato, la stava bastonando.
Almeno il mago avesse capito che qualcosa non andava e fosse tornato indietro, invece no! Aveva continuato a spronare e bastonare quella bestia perché proseguisse il cammino.
Che situazione! Tra i ragli dell’asina e le imprecazioni di Balaam, Michael sentiva che stava per perdere la sua abituale flemma.
«Ehilà Michi! Che combini?» Ecco, ci mancava anche Gabriel!
«Sto svolgendo un’importante missione» rispose Michael freddamente.
«Come no! L’arcistratega delle truppe angeliche impalato in mezzo alla strada, intento a terrorizzare una povera asina…»
«Un giorno o l’altro ti staccherò la testa. Che cosa ci fai qui?»
«Anch’io ti voglio bene, fratellone. Sai, contrariamente a quello che si dice, abbiamo sentito i suoi ragli anche in Paradiso e sono sceso a vedere che cosa stesse succedendo. Quello non è Balaam?»
«Sì, devo impedirgli di andare a Moab».
«Ma io gli ho detto che poteva andare!» esclamò Gabriel.
«E perché gli avresti detto una cosa del genere?» gli domandò fissandolo severamente.
«Non guardarmi male, eseguivo degli ordini, che cosa credi?» rispose Gabriel, alzando le mani.
«Ed io li sto eseguendo adesso, bloccandogli il cammino».
«Strano però… prima ho dovuto dirgli che nostro Padre gli proibiva di andare, capirai voleva seguire gli uomini di Balak per maledire il Popolo Eletto dietro compenso, e la volta dopo che poteva seguirli… ho capito! Era una prova e non l’ha superata, avrebbe dovuto obbedire al primo avviso… e ora devi staccargli la testa… Non so tu ma io sono stufo di ascoltare questi ragli». Schioccò le dita verso l’asina la quale chiese a Balaam: «Che ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?»
Balaam urlò: «Perché ti sei beffata di me! Se avessi una spada in mano, ti ammazzerei subito!»
L’asina gli disse: «Non sono io la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fino a oggi? Sono forse abituata ad agire così?»
Gabriel ridacchiò: «Certo che Balaam l’ha presa bene, un altro, a sentire un animale parlante, si sarebbe spaventato. Su, Michi, parlagli».
«E perché dovrei farlo?»
«Se ci riesce un’asina, puoi riuscirci anche tu o vuoi farti battere da un animale?»
Allora Balaam vide Michael, che stava sulla strada con la spada sguainata, s’inginocchiò e si prostrò con la faccia a terra.
L’angelo gli chiese: «Perché hai percosso la tua asina già tre volte? Sono uscito a ostacolarti, perché il cammino davanti a me va in precipizio. Tre volte l’asina mi ha visto ed è uscita di strada; se non l’avesse fatto, ti avrei già ucciso e lasciato lei in vita. Non puoi maledire il popolo di Israele, perché è benedetto».
Balaam domandò: «Non sapevo che ti fossi posto contro di me sul cammino; ma quindi devo proprio rinunciare ad andare a Moab? Se proprio insisti, tornerò indietro ma devo proprio farlo?»
Ma sei proprio duro di comprendonio! Non c’è niente di peggio di un umano avido”. L’arcangelo stava per rispondere quando sentì nella sua testa gli ordini di Dio perciò rispose: «No, va’ pure a Moab; ma dirai soltanto quello che io ti dirò». Poi si girò verso Gabriel: «Voleva maledire i nostri protetti? Invece nostro Padre glieli farà benedire per quattro volte!»
«Fantastico! Visto che a parlare si risolve sempre tutto? Sarà meglio che faccia tornare l’asina normale, non vorrei che Balaam ne approfittasse per incrementare i suoi guadagni».
Dopo che l’indovino si fu allontanato, Gabriel chiese a Michael: «Però non capisco… Balaam è solo un indovino e le sue maledizioni avrebbero avuto meno effetto dei ragli della sua asina, perché nostro Padre ti ha mandato a fermarlo?»
«Perché, nonostante siano degli ingrati, gli Israeliti rimangono comunque il Suo Popolo e nessuno deve permettersi di far loro del male, nemmeno con le parole, seppure vane. Inoltre…»
«Inoltre?»
«Beh, lo sai come sono fatti…» sospirò Michael, «è probabile che prima o poi dovremo nuovamente punirli e Balak non deve pensare che la maledizione di Balaam abbia funzionato». Vedendo che il fratello aveva aperto le ali per andarsene lo bloccò dicendo: «Gabriel, non devi più interferire nelle punizioni che io infliggo ai miei subalterni».
«Interferire? Io?» replicò Gabriel con aria innocente. «Ti ho mai impedito di strapazzarli? Ho mai messo becco nei tuoi massacranti allenamenti?»
«Balthazar» replicò Michael e lo guardò significatamene. «Hai interferito nella sua punizione».
«La sua punizione non è di stare a contare i granelli di polvere sulle Armi del Paradiso? Mica l’ho fatto evadere».
«Non fingere di non capire. Sto parlando del tuo subalterno Castiel che va a trovare Balthazar per ordine tuo. Lui non può…»
Gabriel gli si avvicinò fino a essere a pochi centimetri da lui. «A Castiel non ho ordinato un bel niente, gli ho semplicemente detto che, se voleva, poteva andare a fargli compagnia ma anche se l’avessi fatto? Non hai mai detto che Balthazar deve stare isolato ma solo che deve stare in quel buco, così sai dove trovarlo quando lo cerchi. Nessuno ha trasgredito i tuoi ordini perciò tu non interferire coi miei!»
Michael si stupì: era strano vedere suo fratello così serio, così determinato, così… arcangelico.
«Se non hai altre lagnanze me ne vado». Gabriel aprì le ali e volò via.
   
 
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