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Autore: almeno_tu_nelluniverso    02/01/2023    0 recensioni
Harry piange, Liam guarda le stelle, Niall cerca di ricordarsi come si fa a suonare la chitarra, Louis ride guardando un film, Zayn fuma una canna e digrigna i denti.
Cinque ragazzi, cinque amici.
Un appartamento a Soho.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angelina è una stronza. Se lo ripete da mesi, anni, ormai. Lo dice a Louis, lo urla per strada e al telefono quando lei lo chiama. Lo dice piangendo a sua mamma, lo dice alle donne che si avvicinano a lui quando è ubriaco. Angelina è una stronza e lui dell'amore forse non ci ha capito molto. Anche adesso, sdraiato sul letto, non pensa all'esame di macro economia che ha tra meno di cinque ore, pensa che sono le tre di notte e che Angelina è una stronza, che i suoi occhi blu sono terribili e il suo sorriso grande dalla dentatura perfetta è solo una smorfia spiacevole, da vedere. I ricci gli cadono sul viso, le mani grandi sono chiuse a pugno, sono strette, soffocate. Soffocate come si sente lui, come sono le sue urla. Soffocate come la rabbia che non controlla e i Vaffanculo che vorrebbe urlare quando Niall gli dice che sarebbe ora di andare avanti, di passare oltre. Harry sospira, scuote la testa e ancora, il suo pensiero va a quella bionda dal culo perfetto. Si, Angelina è una stronza e lui dell'amore non ci ha capito proprio un cazzo.

Non si ricorda nemmeno più, l'ultima volta che ha sorriso. Non sa che ore sono, non gli interessa. Liam scruta il cielo perché è l'unica cosa che gli resta, è l'unica cosa che può effettivamente fare senza sentirsi in colpa, senza sentirsi sbagliato. Le uniche cosa che sa, è che probabilmente Harry piange, e non passerà l'esame per la quarta volta, Zayn è da qualche parte a fumare non sa bene cosa, Niall lo sente strimpellare con la chitarra che lui vorrebbe dirgli di accordare, e Louis è sicuramente davanti alla televisione a ridere perché solo Louis Tomlinson ha una risata così fragorosa per film che fanno ridere davvero poco. Liam sa solo questo, e che le stelle con i lampioni non si vedono. Liam sa anche che è terribilmente triste, rancoroso e forse perfino un po' arrabbiato. Non si ricorda niente, perché è stato tutto spazzato via in un secondo, in un battito di ciglia. Sospira forte, osserva il respiro colorarsi per il freddo. É ancora vivo. Sono le tre di notte, Liam non sorride più.

Da quando è stato sbattuto fuori di casa la chitarra è diventata un po' come, un tempo, era la sua cameretta da bambino. Un po' quel posto che è anche il tuo rifugio, il tuo posto sicuro. Tuo, un po' come un segreto che non è dato sapere. Sono le tre e quattro minuti, Niall ha sempre preferito suonare che parlare, si esprime meglio, esce fuori Niall con tutte le sue fragilità. Niall ha bisogno di un suo posto perché si sente costantemente perso, nel buio. Niall non trova la luce da un po', semplicemente perché ha smesso di cercarla, semplicemente perché ha sempre dato tanto a chi meritava poco. Niall ha la sua chitarra, ha i suoi amici che stanno peggio di lui e ha bisogno di ritrovarsi. Quindi suona, tutto il giorno e tutta la notte, va nei Pub che lo chiamano a serata e sorride gentilmente quando deve rimorchiare qualche ragazza che lo ascolta ammaliata. Niall, da quando è stato sbattuto fuori casa ha capito che un suo posto non ce lo ha mai avuto, e che vorrebbe solo qualcuno dentro cui rifugiarsi, e non per una notte. Per tanto tempo, tipo molto tempo, tipo per sempre.

É una battuta del cazzo, chissà perché lui ride fragorosamente e si strozza con il fumo della sigaretta che sta sbuffando fuori dalle labbra sottili. Assottiglia gli occhi diventati improvvisamente lucidi per i colpi di tosse, poi ride ancora, tanto e forte. Louis ride perché si è rotto i coglioni di stare male. Ride perché si è innamorato di una che forse non rivedrà mai più. Ride perché Harry piange, Liam è molto probabilmente depresso e Niall continua a suonare quella cazzo di chitarra come se potesse fare solo quello, per stare bene. Ride perché deve essere forte, perché non può stare male anche lui. Soprattutto lui. Ride perché è più facile, che pensare al lavoro, che pensare al resto. Ride perché lui e Zayn hanno - forse- ricominciato a parlarsi e a lui va bene così, perché è il suo migliore amico e forse Louis si è dimenticato di dirglielo negli ultimi tre mesi. Ride, perché se ridi passa tutto. É una stronzata, lui lo sa, ma ride lo stesso.

La cartina lunga brucia lentamente, si risveglia il tempo di un tiro, i bordi si fanno rossi, poi si spengono di nuovo e diventa tutta cenere. Chiude gli occhi, respira profondamente e cerca di assimilare tutta quell'erba dentro di sè, l'accoglie, la stringe, la tiene. Niall ha smesso di suonare, forse è andato a dormire, sa che Liam e Louis sono sicuramente svegli ma non ha nessuna voglia, di fingere. La verità è che vorrebbe solo spegnere il cielo, ogni tanto, spegnersi lui e spegnere tutto. Perché il freddo delle strade non è niente, in confronto al freddo che ha dentro lui. E non ne parla mai, perché stare male e dirlo a qualcuno vorrebbe dire ammettere di non essere indistruttibili, e lui non può, farlo vedere a qualcuno. Semplicemente non può, perché è Zayn, e Zayn è sempre stato il più forte di tutti. Camera sua sa di sesso, ecco perché ha deciso che resterà sul balcone tutta la notte. Anche se fa freddo, anche se è febbraio, anche se ci sono un sacco di cose non dette. Zayn fa un altro tiro, chiude gli occhi scuri e silenziosamente una lacrima si permette di cadere lentamente sulla sua guancia. Zayn stringe la mascella, respira ancora e si lascia andare alle lacrime che, sempre di più, iniziano a scendere rapide. Ed è un po come se glielo stessero dicendo: guardati, perché ti odi?.

 

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Come vi sembra questo prologo? Sto scrivendo per caso e per tempo, che è poco e tanto ma che rimane comunque tempo che a volte non ho. É una storia di sfogo, una storia scritta un po' così, perché scrivere mi fa stare bene ed ogni tanto ne ho voglia, di stare bene, e quindi di scrivere.

  
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