Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Duchessa712    03/01/2023    1 recensioni
Forse non è tutto perduto - forse si può ancora riparare (e se si può riparare lei, allora c'è speranza anche per tutti loro).
[La storia partecipa alla challenge "To Be Writing 2023" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Katherine Pierce
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Memento mori

Katerina ha occhi limpidi che riflettono la bellezza del mondo (quella di cui Elijah ha dimenticato il sapore per riscoprirlo sulle sue labbra in baci rubati alla notte e al tempo e all'assenza di Niklaus).

Stop. Riformula.

Katerina aveva occhi limpidi che riflettevano la bellezza del mondo (quella che Elijah ha riscoperto sulle sue labbra e poi si è riscordato quando ha scoperto che contro il tempo non può correre nemmeno un vampiro).

Adesso, Katerina lo guarda con occhi scuri come la notte che copre le stelle e i baci li usa per ottenere ciò che vuole. Li lancia in aria con sguardo civettuolo, li regala incurante - anche a lui: unisce le loro labbra in un gesto calcolato, ma non finge l'innocenza che non possiede. Si mostra per quella che è diventata, la dolcezza calpestata sotto ai tacchi alti da cui non si separa mai.

(Vi dorme persino, con le scarpe ai piedi, svestita di qualsiasi altro abito e gioiello e maschera: ha imparato a correre, sempre e per sempre).

Katerina ha labbra piene e soffici ed Elijah ne rincorre il ricordo - la sensazione dei suoi baci e del suo corpo sotto al suo e del suo profumo ad annebbiargli i sensi - da tutte le vite che sua madre lo ha maledetto a sopportare.

("Guardami.", gli ordina e lui la guarda, sopra di lui, i boccoli che le incorniciano il volto. Katerina ha pelle di pesca, fresca e perfetta sotto le sue carezze.

Se chiude gli occhi può quasi far finta che nulla sia cambiato - che lei sia innocente e lui sia un ladro e tutto non sia già distrutto al di là di ogni possibilità di riparazione).

"Guardami.", un ordine bisbigliato a fior di labbra, le sue mani che disegnano ghirigori, le unghie che gli solleticano il petto e rompono la pelle. Elijah sente il bruciore del taglio e la viscosità del sangue, ma non disubbidisce.

Katerina ha occhi scuri come la notte e duri come il granito; illeggibili, gli restituiscono solo il suo riflesso.

Sono mesi che prova a studiarli invano. (Una volta li ha visti brillare, catturare il sole e ridarglielo in pomeriggi primaverili. Una volta, quando ancora era dolce e innocente e intatta).

"Katerina.", la chiama, solo perché può - perché è nel suo letto, tra le sue braccia, sopra di lui, insieme a lui. Solo perché non si stancherà mai di gustare il suo nome - sa di allegria e amore e speranze che credeva perdute, che lei ha fatto rivivere per poi far morire insieme alla sua vita mortale.

Perché è Katerina che vuole - Katerina che ha baciato vite fa di nascosto nell'ombra dei corridoi, che ha rincorso per gioco tra fiori in boccio, che gli ha ridato l'amore. Perché è Katerina che può riportarlo in vita ancora, in un mondo in cui tutto si sbriciola attorno a lui - la sua famiglia, i suoi desideri, sempre e per sempre.

Katerina rideva e sorrideva sempre, felice anche quando Niklaus le lasciava macchie di sangue sul vestito e la donava briciole di tempo quando lei agognava una vita al suo fianco (questa è la parte che vuol scordare, Elijah, che lei ha amato anche suo fratello, che mentre brillava per lui progettava le sue nozze con un altro) - ma questo era allora.

Adesso, Katerina si è spogliata di chi è stata e se ride è per scherno e disprezzo o artificio, il sorriso non le illumina gli occhi - un po' è sorpreso, Elijah, che l'abbia accettato così, l'uso del suo nome.

(Dalla determinata Katherine si aspettava più resistenza e non avrebbe ceduto comunque).

(In un impeto di irrazionale gelosia si chiede come reagirebbe se fosse Niklaus a chiamarla).

"Katerina".

Gli risponde sempre: un sorriso, un bacio, una carezza - ed Elijah è certo di non immaginare il modo in cui tutto sembri più reale, un ibrido tra falso e sincero.

Forse non è tutto perduto - forse si può ancora riparare (e se si può riparare lei, allora c'è speranza anche per tutti loro).

Elijah è stanco di vedersi riflesso in quegli occhi induriti dal tempo e dal dolore; stanco di non saperli interpretare; stanco di vedervi impressa la lezione che già sa: l'eternità è ladra rapace e paziente, ruba all'anima un pezzetto alla volta fino a che non c'è più nulla da rubare. In un'eternità si muore in un milione di modi diversi - e Katerina è morta con ogni bugia data e ricevuta, con ogni cadavere trovato e lasciato a trovare, con ogni ricordo manipolato, con ogni sorriso finto e nascosto e ogni risata ingoiata e praticata davanti allo specchio.

E chissà in quanti altri modi morirà - lei, lui, tutti: memento mori dicono i suoi occhi impenetrabili (riflettono solo ciò che si riflette in loro; riflettono lui e il suo amore imperituro; riflettono Niklaus e la sua brama incontentabile e i Salvatore e il loro odio di risentimenti e incomprensioni ed Elena e le lacrime di troppi lutti; riflettono tutti loro e le loro umanità frantumate).

Elijah la guarda - sopra di lui, insieme a lui, tra le sue braccia - e pensa che l'ha presa, che il gioco è terminato e che vorrebbe sentirla ridere, rubarle altri baci per farla sorridere, ma memento mori: tutti devono morire - e loro lo hanno già fatto e i fantasmi non si portano indietro con la forza di volontà.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Duchessa712