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Autore: Abby_da_Edoras    03/01/2023    2 recensioni
Sono ritornata con la nuova parodia sull'ottava stagione del Trono di Spade e, ovviamente, la coppia più pazza e improbabile del mondo, ossia Theon e Ramsay. Questi due rimangono i miei personaggi preferiti e la mia OTP folle, però in questa parodia io modifico anche molte altre cose che riguardano il destino di vari personaggi e dei Sette Regni. Ed eccoci qua: dopo aver sconfitto gli Estranei, Theon decide di rimanere a combattere anche contro i Lannister e si schiera con Daenerys, come già ha fatto sua sorella Yara. Ramsay, volente o nolente, dovrà seguirlo nelle sue battaglie visto che ormai, anche se il suo unico neurone non lo capisce, si è perdutamente innamorato del giovane Greyjoy!
Buona lettura e spero che vi divertirete quanto mi diverto io a scrivere!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a registi, autori e produttori della serie TV Game of Thrones.
Genere: Angst, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Daenerys Targaryen, Ramsay Bolton, Theon Greyjoy, Tyrion Lannister
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo inizio'
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Capitolo settimo

 

In questo piccolo spazio
In una piazza così grande
La mia vita mi sorprende
E mi riempie di domande
E tu non hai risposte
Ma sorridi al momento giusto
Da farmi incazzare e poi dal niente
Ridere di gusto

Mi fiderò delle tue labbra che parlano
Che sembrano mantra e non ascolto nemmeno
Mi fiderò delle tue mani la notte
Che mi portano in posti che non conoscevo…

(“Mi fiderò” – Marco Mengoni, Madame)

 

Per quanto possa apparire sorprendente e fuori dall’umana comprensione, Daenerys seguì veramente il piano che era stato abbozzato in modo delirante da Ramsay e poi rimesso insieme e organizzato più razionalmente da Tyrion. La Regina dei Draghi, cavalcando Drogon e seguita da Rhaegal, superò tranquillamente gli eserciti riuniti dei suoi uomini e degli Stark e anche le mura di Approdo del Re. Ovviamente le guardie sugli spalti iniziarono a lanciare frecce contro i draghi, ma non fecero loro neanche il solletico e Daenerys era ben protetta in groppa a Drogon. I due draghi si appollaiarono sulle mura della Fortezza Rossa e da lì Daenerys parlò alla gente del popolo che si trovava riunita nella piazza.

Oddio, in realtà parecchi avevano cercato di scappare vedendo arrivare quei due bestioni, ma quando si accorsero che i draghi non attaccavano e che, anzi, in sella a uno di loro c’era una giovane donna che voleva parlare, la gente prese a tranquillizzarsi e ad avvicinarsi per ascoltare.

Potete immaginare quanto Ramsay avrebbe voluto essere lì in quel momento? Purtroppo per lui non poteva partecipare e la cosa lo aveva reso nervoso e malinconico. Si aggirava con un broncio lungo fino ai piedi in mezzo agli uomini degli Stark, gli Immacolati e i Dothraki che erano rimasti nell’accampamento davanti alla cittadella di Approdo del Re e Theon si mise subito all’erta, perché sapeva bene che, quando Ramsay era di cattivo umore, potevano accadere delle cose molto spiacevoli.

“Ramsay, sai bene che non saresti mai potuto stare in prima fila mentre la regina Daenerys faceva il suo discorso al popolo di Approdo del Re” cercò di spiegargli, confidando in una possibile reazione del suo unico neurone. “Nessuno di noi può, in realtà: anche i soldati dei vari eserciti sono rimasti alle porte della cittadella e il loro compito sarà esclusivamente quello di aiutare le persone a uscire dalle mura proteggendole dalle guardie di Cersei.”

Inaspettatamente lo sguardo di Ramsay si illuminò. Dunque aveva capito davvero quello che Theon aveva cercato di spiegargli? Incredibile ma vero…

“Quindi neanche il Re dei Cazzuti Jon-Bastardo-Snow-Targaryen è andato con lei? Anche lui dovrà semplicemente aiutare la gente a scappare da Approdo del Re?” domandò con un sorriso soddisfatto che gli andava da un orecchio all’altro.

“Certo che no. Anzi, Jon dovrà volare molto basso in questo periodo, se vuole davvero essere fedele al giuramento fatto alla Regina. Dovrà sembrare che Daenerys e solo Daenerys sia la salvatrice di Approdo del Re e di tutti i Sette Regni” rispose Theon che, a dirla tutta, era pure lui molto compiaciuto pensando che alla fine Jon non avrebbe raccolto alcuna gloria. Sebbene non si esprimesse nei toni coloriti di Ramsay, anche Theon non l’aveva mai sopportato, sempre perfettino e che faceva bene soltanto lui! “Anzi, guarda, è proprio laggiù adesso, ad accogliere la carrozza degli Stark che è appena arrivata, dunque non si occuperà neanche di proteggere i cittadini di Approdo del Re.”

Era vero, la carrozza che portava Sansa, Bran e Rickon era appena giunta, scortata da un nutrito gruppo di soldati guidati da Brienne, e Jon era andato ad accogliere la sorella… sorellastra… beh, insomma, quello che era!

A quella vista Ramsay scoppiò a ridere divertito e il suo malumore svanì all’istante: vedere che anche il maledettissimo Jon Snow non aveva alcun ruolo nella conquista di Approdo del Re gli bastava e poteva anche soprassedere sul fatto di non poter vedere la Fortezza Rossa che andava a fuoco, il che per lui era un sacrificio non indifferente…

“Oh, il grande eroe deve fare da scudiero alla sorella, lei sì che è una tosta, merita di essere la Lady di Grande Inverno, mica come quel coglione che sa prendersela solo con i più deboli come me, che mi ha lussato la spalla che ancora mi fa male, lo sai che a volte la notte mi si intorpidisce tutto il braccio? Ed è colpa sua, è colpa sua, sai? Adesso almeno sta al posto che gli merita! E poi guarda, ci sono anche i due fratelli minori, Rickon è solo un ragazzino ma quell’altro è inquietante, io me lo sogno di notte e mi fa paura, non potevano lasciarlo a Grande Inverno? Figurati, se c’era lui nessuno osava avvicinarsi o tentare di assaltarlo, chi mai si avvicinerebbe a uno così spaventoso che ti dice le cose strane e ti guarda con quegli occhi? Ma non c’è l’altra sorella, quella con le palle quadrate che ha fatto fuori il Re della Notte?”

“Arya è… è arrivata con l’esercito degli Stark qualche giorno fa insieme a Sandor Clegane, non ha viaggiato in carrozza” riuscì a rispondere Theon in un attimo in cui Ramsay dovette fermarsi per riprendere fiato.

“Ah, ecco, chissà se incontrerà Gendry in mezzo ai soldati” commentò Ramsay che, a quanto pareva, adesso si interessava anche ai pettegolezzi dei Sette Regni e chissà, magari un giorno avrebbe diretto il primo Gazzettino scandalistico di Westeros! “Quello è proprio scemo, le deve parlare e dirle che vuole stare con lei e non rinchiuderla in un castello come Lady. Se non si sbriga a farsi avanti finirà che qualcun altro gliela porterà via, magari proprio quel Sandor Clegane con cui ha viaggiato!”

Theon non sapeva se mettersi a ridere o strapparsi i capelli. Cioè, la regina Daenerys era davanti alla Fortezza Rossa con i suoi Draghi, era un momento chiave per il futuro dei Sette Regni, chissà se Cersei si sarebbe arresa o avrebbe preferito morire nella sua Fortezza e chissà chi avrebbe regnato sul Trono di Spade… e Ramsay si preoccupava delle eventuali relazioni tra le ragazze Stark e i loro spasimanti? Ma sul serio?

“No, non credo che Clegane si interessi ad Arya, quando eravamo a Grande Inverno l’ho visto spesso parlare con Sansa e…” suo malgrado il giovane Greyjoy doveva rispondere, tanto Ramsay non avrebbe smesso di chiacchierare e fare domande.

“Ma dai, e tu non mi avevi detto niente? L’altezzosa Lady Sansa potrebbe decidere di sposarsi con un semplice cavaliere? Beh, è proprio vero che l’amore è cieco” disse Ramsay, che a quel punto aveva già dimenticato anche la battaglia finale e la conquista del Trono di Spade.

Oh sì, l’amore è cieco, ma è anche sordo, scemo e psicopatico visto che io, a quanto pare, mi sono innamorato di te e, nonostante tutto, tu mi fai sentire importante, mi fai sentire bene e con te mi diverto, pensò Theon, però non lo disse perché come dichiarazione d’amore non gli pareva tanto azzeccata e Ramsay avrebbe anche potuto prenderla nel verso sbagliato: meglio non rischiare mai equivoci con Ramsay Bolton!

“Beh, immagino che tu ora vorrai andare a salutare i tuoi amici Stark” fece poi il giovane Bolton con un tono a metà tra la stizza e la delusione. “In fondo, anche se non lo sono, ti hanno accolto e ti considerano come se fossero la tua famiglia, no?”

“È vero, ma dimentichi che Sansa ha riconosciuto la tua importanza nel proteggere Bran e nel lottare contro gli Estranei e quindi sono sicuro che vorrà salutare anche te” gli disse Theon in tono paziente e dolce, cercando di smontare quell’assurda gelosia che sembrava artigliare sempre Ramsay quando c’erano di mezzo gli Stark. “Vieni, andiamo insieme a salutarli.”

In qualche modo Theon riusciva sempre a rabbonire Ramsay, diciamo che ormai lo conosceva bene e sapeva come addomesticarlo. Così i due giovani si avviarono insieme verso la carrozza degli Stark.

“Va bene, però io non voglio che Bran mi parli, quello mi mette ansia!”

E, almeno per il momento, Ramsay poté stare tranquillo visto che Bran era rimasto in carrozza ed era Sansa a monitorare la situazione, seguita da Rickon, Brienne e alcune delle sue guardie. Fu molto felice di vedere Theon e lo salutò con calore, salutò gentilmente anche Ramsay (ormai aveva accettato il fatto che Theon se lo sarebbe portato sempre dietro, ma aveva anche capito che il Ramsay attuale era del tutto innocuo!) e poi chiese di poter parlare con i capi degli eserciti che erano giunti ad Approdo del Re nei giorni precedenti per capire come evolveva la situazione. Sì, decisamente una tipa tosta, in questo Ramsay aveva perfettamente ragione!

“Oh, ma che umiliazione deve essere per il grande eroe Jon-Bastardo-Snow vedere che non serve più a un accidenti: gli eserciti saranno guidati da Clegane, da Brienne e probabilmente anche da Lady Sansa, la vera signora di Grande Inverno, e magari prima di dare il comando a te preferiranno concederlo anche ad Arya. Come ti senti, grande eroe? Facile fare il prepotente con chi non sa combattere, come me, vero? Lo sai che mi fa ancora male la spalla che mi hai lussato due anni fa? Ma, a parte quello, non hai saputo fare di meglio, vero?” non avendo altro da fare, Ramsay aveva deciso di divertirsi un po’ a tormentare Jon che era già tormentato di suo e, almeno stavolta, Theon lo lasciò fare, perché anche lui a volte era un bello stronzetto e non gli dispiaceva troppo che qualcuno rompesse le scatole al Bastardo dei Targaryen (e meno male che Ramsay non si era lasciato sfuggire niente sulla vera identità di Jon, evidentemente il suo unico neurone era tutto concentrato nello sforzo di non far sapere a nessuno che anche Jon era un Targaryen, non fosse mai che qualcuno potesse volerlo sul Trono di Spade!).

Jon, che già aveva diversi problemi per conto suo, era esasperato e pensò che due anni prima avrebbe fatto meglio a lussargli la testa, a Ramsay Bolton, così adesso se ne sarebbe stato zitto, e già che c’era a eliminare anche quel leccapiedi di Theon che adesso si era accaparrato tutta la simpatia e la gratitudine degli Stark, come se avessero dimenticato che era stato lui a tradire Robb e a cercare di conquistare la fortezza… ma, alla fine, quello era successo ormai tanto tempo prima e Jon, pur non essendo un’aquila, doveva ammettere che Ramsay non aveva tutti i torti. Theon e lo stesso Bolton ne avevano fatte di ogni, ma poi in qualche modo si erano riscattati ed erano stati al posto giusto nel momento giusto, salvando Bran e permettendo ad Arya di uccidere il Re della Notte, mentre lui dov’era? Si era fatto spaventare da un Drago non-morto e non era riuscito a liberarsene, arrivando sulla scena quando tutto era ormai risolto! E, sebbene avesse giurato più e più volte la sua devozione e fedeltà alla Regina Daenerys, le lettere di Varys lo avevano messo in una brutta posizione suo malgrado e Daenerys adesso vedeva in lui un pericolo mentre, a quanto pareva, trovava divertenti e utili i consigli di Ramsay Bolton e aveva stima di Theon Greyjoy…

Jon meditò sul fatto che la sua vita era stata tutta un enorme fallimento… Chissà, forse avrebbe davvero fatto meglio a tornare alla Barriera, quando tutto si fosse sistemato, almeno là era Lord Comandante, a meno che nel frattempo non avessero scelto qualcun altro!

“Hai ragione tu, Ramsay, non sono servito a niente in questa guerra e la Regina Daenerys merita di essere acclamata da tutto il popolo” disse, sperando che questo bastasse a farlo stare finalmente zitto. “Il mio ruolo è solo quello di guidare un contingente dell’esercito degli Stark e adesso andrò a vedere se è tutto a posto e se hanno già iniziato a evacuare le persone dalla cittadella, se non ti dispiace.”

“No, certo che no, vai pure, eroe” lo congedò Ramsay con una risatina alla quale, dispiace dirlo, partecipò anche Theon. Eh, beh, alla fine quei due qualche punto in comune dovevano pur averlo, altrimenti come avrebbero fatto a stare insieme? E anche Theon era piuttosto maligno quando ci si metteva d’impegno.

Poi l’attenzione di Ramsay, che generalmente vagava da una parte all’altra seguendo le circonvoluzioni del suo neurone, venne attratta da Brienne di Tarth che aveva scortato la sua Lady e gli altri Stark ma che, ora notava, era sola.

Beh? Che fine aveva fatto Jaime Lannister?

Ovviamente Ramsay non poteva resistere, doveva soddisfare la sua curiosità a tutti i costi e poco importava che proprio in quel momento si decidesse il destino dei Sette Regni: lui voleva sapere perché Jaime non era insieme a Brienne. Insomma, sarebbe veramente potuto diventare un ottimo giornalista di tabloid o magari un opinionista del Grande Fratello VIP, se queste cose fossero esistite già allora!

“Brienne di Tarth, benvenuta ad Approdo del Re” la salutò. “Sono dispiaciuto però di non vedere Jaime Lannister al tuo fianco. Gli è forse accaduto qualcosa?”

Theon non riusciva a star dietro ai continui cambi di posizione di Ramsay e, alla fine, si era rassegnato a seguirlo e, caso mai, a cercare di rimediare alle figure di merda che faceva e che faceva fare agli altri, e anche in quel caso arrivò per secondo.

Brienne, comunque, non sembrava offesa, solo molto rattristata.

“Ben trovati, miei Lord. Avete ragione, Jaime Lannister non è qui, è… alla Barriera” rispose.

“Cosa??? Non avrà deciso di diventare uno di quei corvi tristi e malinconici, spero!” esclamò Ramsay con la solita diplomazia.

“No, almeno per il momento, e spero con tutto il cuore che non prenda quella decisione” spiegò la donna. “Prima che gli eserciti degli Stark partissero per raggiungervi, ha lasciato Grande Inverno diretto alla Barriera e mi ha detto che era l’unica possibilità che aveva, che non avrebbe combattuto al fianco di Cersei perché ormai si sentiva uno di noi, ma anche che non sarebbe mai riuscito a combattere contro di lei… o a vederla morire, giustiziata dagli Stark, magari. Credo che in realtà Jaime ami ancora Cersei e che, pur non facendo niente per aiutarla, si sia reso conto che… che non può stare accanto a me. Forse alla fine deciderà veramente di prendere il nero…”

“Ma insomma, sono tutti così coglioni qui?” esplose Ramsay, senza più freni, facendo girare verso di sé metà dell’accampamento. “Prima Gendry e ora Jaime. Meno male che sono io quello pazzo! Quell’idiota di Jaime Lannister è andato alla Barriera invece di stare con te perché il suo cuore sanguina ancora per quella zoccola della sua gemella? A parte il fatto che mi ha sempre fatto anche schifo questa cosa dei gemelli che scopano, ma non lo voglio dire troppo forte perché lo facevano anche i Targaryen, però insomma, Jaime si è trovato una compagna perfetta, forte, decisa, simpatica, intelligente, coraggiosa e anche non male di aspetto, se non ti offendo, e la lascia per andare alla Barriera perché è ancora innamorato di quella gran puttana di Cersei? Ma non lo sa che, nel frattempo, quella si è fatta scopare anche da quel maiale presuntuoso di Euron Greyjoy, lo zio del nostro Theon, qua? Per gli Dèi Antichi e Nuovi, che gente strana c’è al mondo!”

E, così dicendo, Ramsay si allontanò scrollando la testa disgustato, dopo una stretta di mano consolatoria a Brienne. Ora tutto l’accampamento taceva e lo fissava, riflettendo sui retroscena intriganti e inaspettati di quella battaglia; Theon lo seguiva con le mani tra i capelli e una grandissima voglia di farsi bruciare dai Draghi di Daenerys, mentre Brienne continuava a fissarlo.

Nessuno aveva mai difeso il suo onore né le aveva mai detto delle cose così belle, anche se con la consueta mancanza di tatto del giovane Bolton, e le sue parole avevano fatto rinascere in lei la speranza. Chissà, forse Jaime avrebbe cambiato idea se avesse saputo che, in sua assenza, Cersei si era concessa perfino a Euron Greyjoy, mentre lui rischiava la vita contro gli Estranei?

Per la prima volta dopo giorni, Brienne vedeva una possibilità di essere felice… e alla fine era tutto merito di Ramsay Bolton!

Fine capitolo settimo

 

   
 
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