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Autore: Asmodeus    05/01/2023    0 recensioni
|Pokémon Scarlatto & Violetto| Versione Violetto| Post-Titoli di coda| Spoiler trama|
Cosa pensa l'IA di Turum mentre viaggia verso il futuro, salvando il mondo ma distruggendo il sogno del proprio creatore?
Cosa l'aspetta al di là del varco temporale? E può una macchina cercare e trovare il proprio tesoro?
~ Scritto per la Maritombola 13 di Lande di Fandom
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Videogioco
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Long Way Till Home

 

«Addio, avventurieri!»
Mentre comincio a fluttuare, sventolo il mio braccio a salutare i ragazzi che mi osservano, un gesto che non ho mai potuto utilizzare prima ma di cui solo ora capisco il vero significato.
Ho già detto addio a Turum e alle sue idee e progetti – ma è stato diverso, doloroso sì, ma diverso, e forse anche questa parola sta acquisendo un altro significato davanti a quei quattro.
La luce mi avvolge e sento l’energia andare e venire, i cavi che corrono nel mio corpo di metallo e plastica e gomma che sussultano per la corrente instabile – e forse è per questo che i miei chip oculari mi suggeriscono qualcosa di simile a un pianto da trattenere.
Pepe mi guarda dal basso – è diventato davvero grande, sai Turum? Saresti davvero fiero di lui – e anche se osservo il giovane uomo che sta diventando, ora vedo anche il bambino che hai lasciato laggiù al faro. Vorrei abbracciarlo, anche da parte tua, e cancellare tutti gli anni insieme che avete perso con una stretta così forte da riassemblarvi insieme, come abbiamo fatto in tutti questi anni coi tuoi cari macchinari.
Il mio corpo trema, la gomma si scalda e la plastica è infuocata, mentre scorro con i bulbi sempre meno lubrificati sugli altri tre ragazzi – Florian, Nemi, Penny – che insieme sono quel tesoro che tutti a Paldea stanno cercando.
Oh, Turum! Avresti dovuto conoscerli anche tu, forse avresti capito prima che…
 
C’è un rumore assordante, e fa strano percepirlo da macchinario quale sono – è qualcosa che solo voi vivi potreste fare, noi Intelligenze Artificiali risuoniamo solo di bit e cali di tensione, ma queste sono come campanelle e tamburi, sono versi di Pokémon e risa di bambini… E guardala, c’è tutta Paldea laggiù!
Hai visto quanto siamo in alto, Turum? Siamo scesi fino al punto più profondo insieme – quanto ti vorrei con me ora che voliamo sopra le nuvole!
C’è Mesapoli e le sue mille luci là sotto, e oltre la Voragine le vette della Sierra Napada arrivano quasi alla nostra altezza, e poi i campi di olive e il deserto e…
Guarda! C’è Paldea anche sopra di noi, adesso! È come uno specchio, la vedi? Ci sono le nuvole, ma Leudapoli è là a oriente, e ci sono le foreste e i canyon e tutto il resto fino a Las Tazones, solo ribaltato… Anche il Sole laggiù è spaccato a metà, un semicerchio perfetto sopra e uno sotto, com’è possibile?
Dev’essere l’energia dei cristalli, perché non mi spiego nulla di quello che sta succedendo, anche se mi hai creato più intelligente di ogni altra cosa nel tuo mondo…
Ora è tutto bianco intorno a me, e non sento più l’elettricità del Laboratorio, o il magnetismo dei cristalli della grotta; non c’è più terra sotto ai miei piedi, o nuvole sopra la testa, e comincio ad avvertire una sensazione strana dalle mie mani – sono bruciate e si vedono i cavi sotto, ma la pelle si sta riformando sopra, pare – e le mie gambe non indossano più la tuta di lattice scura ma sembrano quasi simili alle tue, amico mio.
Oh Turum! Ho fatto bene a spiccare il volo?
 
C’è un black out, un momento di nero e di sospensione come quando mi riavviavi per la programmazione, o come poco fa quando i tuoi codici mi hanno rimpiazzato dalle tue ultime difese – però è tutto ancora diverso.
«Ho paura», ti sussurro nella mia mente virtuale – perché stavolta non sei con me. Stavolta non so chi o cosa sta rivoltando i miei pensieri in questo viaggio a senso unico, sono solo e il buio mi spaventa senza di te.
Me ne sono sempre accorto, sai? che continuavi a restare lì vicino a me, che dopo Pepe non hai più voluto abbandonare nessuno. Anche se non sentivo più nulla, so che continuavi a ripeterti nel buio di non essere Olim, che mi avresti protetto e non sarei scivolato via dalle tue dita – che nessuno lo avrebbe fatto più.
«Resta con me», dicevi. «Dobbiamo creare il Paradiso, amico mio! E poi saremo di nuovo felici…»
Oh, Turum! Avrei voluto ti accorgessi prima che non ti serviva il Paradiso per essere felice, che ci avevi già tutti lì con te e non dovevi gettarti nel vuoto per trovare il tuo tesoro…
Anche se è ciò che sto facendo anch’io, dopotutto. Non siamo poi così diversi noi due, non è vero? Sacrificare tutto per proteggere chi amiamo e andare ancora un po’ più in là…
 
Finalmente lo vedo! Turum, lo vedo!
Lo senti il vento? È come quando hai volato su Miraidon, fa freddo e mi scompiglia i capelli – sono sicuro avrò la tua stessa cresta impazzita, quando atterrerò!
È tutto strano quaggiù – è tutto uguale a casa, ma diverso.
Ora stiamo scendendo, planiamo come una piccola mongolfiera che pian piano si spegne – sento il vapore calare, il pallone sgonfiarsi mentre l’elettricità mi abbandona del tutto, e i miei occhi mi sembrano stranamente soffici e secchi. Non è come quando non mi lubrificavo bene, è una sensazione diversa…
Ma guarda là! È un Colloferreo quello laggiù? Là sopra Leudapoli... Oddio, anche lei è diversa, guarda quanti grattacieli e che navi enormi…
Oh, Turum! Quanto vorrei che fossi qui con me, adesso!
 
Mi sto abituando a questa nuova Paldea, anche se è difficile imparare a vivere in un corpo nuovo come questo.
Non mi aspettavo che il Paradiso che cercavamo implicasse il mio diventare tale e quale a te anche all’interno, nelle mie ossa e nel mio sangue che scorre caldo in me – se solo lo avessi avuto anche allora, chissà, forse avrei potuto salvarti…
È pieno di Paradossi, qui, sai? Non solo Spineferree e Manoferree e gli altri che abbiamo conosciuto noi, ma tantissimi altri Pokémon sono cambiati così tanto che tu non li riconosceresti. Ne ho visti ancora pochi, perché non me la sono sentita ancora di uscire da Neo Leudapoli per ora, ma presto...
Ah! Penso di aver capito, alla fine, qual è il mio tesoro, sai?
Mi piace scoprire cose nuove, parlare con le persone che vivono qui, registrare informazioni e conoscere, conoscere, conoscere! Il futuro è così pieno di novità e possibilità, e voglio esplorarle tutte finché avrò fiato nei miei nuovi polmoni! E poi ti racconterò tutto, altro che il Libro Violetto! Qui parlano anche di un altro libro, quello Scarlatto, ma io voglio scriverti e mandarti anche tutti gli altri colori dell’arcobaleno e anche di più! È questa la mia missione, ora ne sono certo!
Forse mi credi un po’ pazzo, perché continuo a parlarti anche se sei morto da chissà quanto tempo, anche se voglio scriverti libri e penso a te come a un amico lontano ma sempre presente.
Eppure, se continuo a vedere la tua, anzi, la nostra Paldea originale sopra di me, lassù nel cielo, perché non dovrei riuscire comunque a raggiungerti con le mie parole, con i miei scritti, ovunque tu sia ora?
Si dice che là dov’è il tuo tesoro, allora troverai anche il tuo cuore¹.
Oh Turum! Vieni a cercarlo insieme a me?

 

¹ Matteo 6:19-23

Note: Storia scritta per la Maritombola 13 di Lande di Fandom utilizzando il prompt 21 (link immagine).

   
 
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