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Autore: Joan Doe    13/01/2023    0 recensioni
Erik Lehnsherr odia essere fotografato. Nel corso degli anni, ha sviluppato una vera arte nel fuggire dalle macchine fotografiche. In effetti, non ci sono foto documentate di Erik Lehnsherr nella sua vita adulta.
Tutto questo viene messo in discussione quando accadono due cose: il suo fidanzato è determinato a risolvere questo suo "problema" e il famoso fotografo Sebastian Shaw mette gli occhi su di lui.
Questo non finisce bene.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, Sebastian Shaw
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Era una calda mattina di fine maggio ed il campus era già mezzo vuoto a causa delle imminenti vacanze.
La quiete era però interrotta da due ragazzi che stavano attraversando i corridoi ad un andatura che avrebbe potuto essere sostenuta, se uno dei due non stesse facendo di tutto per opporsi, mentre l'altro tentava di trascinarlo per un braccio.
"Ricordami esattamente perchè devo farlo.."
"Perchè me l'hai promesso!"
"Non è stata esattamente una promessa spontanea.."
Il ragazzo più basso, quello che stava trascinando il compagno verso l'uscita, si bloccò all'improvviso.
"Vuoi dire che mi hai mentito?" 
"No... - il ragazzo alto, quello che era stato trascinato fino a quel momento, guardò il cipiglio dell'altro e, per un attimo, si crogiolò nel dubbio di aver scelto parole particolarmente sbagliate. Poi ricordò con chi stava parlando e realizzò che tutto era una semplice messinscena. - Insomma.. lo sai che odio farmi fotografare!"
Charles gli rivolse un'occhiata scettica ed Erik capì che il cervello del compagno stava elaborando una serie di contromosse per conseguire comunque il suo obiettivo.
Erik non capiva il punto. Era solo una dannata foto di classe. Non era la prima, ce n'erano state altre, tutti i santi anni, ed Erik non aveva mai partecipato a nessuna di esse. L'unica differenza tra quella foto e tutte le altre era che, se tutto fosse andato come doveva andare, quella sarebbe stata l'ultima ed Erik avrebbe potuto smettere di inventare scuse per mancarla.
Ma quell'anno Charles sembrava non voler sentire ragioni. Aveva cominciato la sua campagna di convincimento già alla fine del primo quadrimestre e sembrava intenzionato a portare a termine i suoi propositi. E dire che sapeva benissimo quanto Erik odiasse comparire davanti ad un obiettivo. Non era una questione personale ovviamente, ma soffriva di una vera e propria allergia alle fotografie.
Era così da quando si conoscevano, cioè circa metà della loro esistenza. Prima non se n'era accorto nessuno, perchè Erik si era sempre preoccupato di non dare nell'occhio. Semplicemente scompariva ogni volta che qualcuno metteva in funzione una videocamera, oppure si girava all'ultimo momento di modo che la foto ritraesse solo la sua schiena o fosse irrimediabilmente sfocata.
Poi purtroppo qualcuno se ne era accorto e allora l'ottenimento di una sua foto era diventato l'oggetto di sfide altamente competitive. Gli avevano teso delle vere e proprie imboscate, ma, sfortunatamente per chiunque, Erik aveva degli ottimi riflessi e riusciva sempre a divincolarsi o a coprire la sua faccia con le mani, quando la situazione diventava veramente disperata.
Ma era un dato di fatto che non ci fossero foto che ritraessero Erik Lehnsherr nella sua età adulta. Erik era piuttosto orgoglioso del suo primato, fino a quella dannata foto di classe.
Quell'anno Charles non aveva sentito ragioni e, purtroppo per Erik, aveva dalla sua delle argomentazioni piuttosto convincenti, soprattutto se annaffiate con dosi esagerate di alchool.
"E' la foto del nostro ultimo anno. - Charles lo afferrò di nuovo per un braccio e riprese a trascinarlo verso l'uscita. - L'ultima possibilità di avere un ricordo della tua presenza qui. Come può non interessarti?"
"Avrò una laurea che prova che sono stato qui. Non basta?"
"No! Ho amici che hanno fidanzati che mandano foto di nudo, e io dal mio non riesco nemmeno ad ottenere una fottuta foto di gruppo. Lo sai che c'è ancora gente che crede che tu sia solo il frutto della mia fantasia? - si fermò e si voltò ad osservarlo, le braccia incrociate davanti al petto. - Vuoi che la gente pensi che io sia pazzo? O, peggio, sfigato a tal punto da dovermi inventare un fidanzato?"
Dio, solo Charles sapeva essere l'assoluta regina del dramma.
"Gli "amici" di cui parli sono quelli che non ti vedono di persona da almeno due anni. - L'idea era quella di ribattere, ma il suo linguaggio corporeo diceva che poteva essersi leggermente rassegnato. - Quindi non hanno valore. Gli amici veri sanno benissimo che hai un fidanzato."
Erik non aveva mai avuto problemi con gli amici di Charles. Si conoscevano dalle elementari ed gli amici di Charles erano sostanzialmente anche amici suoi. In più Erik era sempre stato piuttosto sicuro della sua sessualità, a differenza di Charles, e non aveva mai avuto problemi a mostrarsi in pubblico. Era solo che... lui e le macchine fotografiche proprio non andavano d'accordo.
"Potrei aver bisogno di vederti quando non ci sei. Affronterei meglio la tua mancanza."
Tutto questo miele per dire un'assoluta stronzata...
"Viviamo insieme Charles.... Non senti mai la mia mancanza..."
A quel punto il mormorio del suo ragazzo divenne un ringhio distinto. I suoi sforzi per trascinarlo fuori si intensificarono.
"Mettiamola così. Se non ottengo la tua foto, tu non otterrai qualcos'altro per molto molto tempo!"
Oh bè... se bisognava tirare fuori gli argomenti pesanti...
Erik si lasciò trascinare nello spiazzo dove erano già radunati i loro compagni di classe e si lasciò posizionare al centro del gruppo, di modo che non ci fosse pericolo che riuscisse a tenersi ai margini della foto. Fottuto album scolastico!
Il fotografo aveva già posizionato il cavalletto nel centro del piazzale e scrutava nervosamente gli elenchi, di modo da capire quante classi ancora gli mancavano. Dall'espressione che sfoggiava, non dovevano essere poche. Erik intuì che l'entusiasmo dell'uomo fosse paragonabile al suo. Nel frattempo il suo ragazzo gli si era avvolto intorno come un polipo. Non c'era nessuna possibilità che potesse fuggire da quel tormento.
"Ricordo, di nuovo, che tutti devono aver compilato on line il modulo per la privacy. Chi non lo avesse fatto, non sarà fotografato e può allontanarsi. Adesso."
Il gruppo si trasformò in un mare di teste che annuivano come un sol uomo. Il modulo della privacy. Erik catturò lo sguardo di Charles.. Ops....
Vide la bocca del suo ragazzo aprirsi in un'espressione mista di stupore e rabbia.
"Mi dispiace. - prese delicatamente le dita di Charles e le staccò una ad una prima di alzarsi e dargli un sonoro bacio sulla fronte. Probabilmente avrebbe saltato qualche sera di sesso ma... si sentiva sicuro delle proprie argomentazioni al riguardo. E poi l'espressione di Charles era impagabile. - Me lo sono proprio dimenticato... Se vuoi scusarmi..."
Cercò di mantenere un'espressione impassibile mentre si faceva un varco tra gli altri studenti, ma dentro di lui stava provando il miglior orgasmo mentale della sua vita.
Fanculo il fottuto album scolastico!


Sebastian Shaw odiava il suo capo.
Aveva odiato Nathan Essex dal suo primo giorno di lavoro. I due non avevano nulla in comune e diprezzavano apertamente i metodi di lavoro dell'altro. Anche se Sebastian era diventato con gli anni uno dei fotografi più quotati sulla piazza, quello stronzo non perdeva occasione per prenderlo di mira e lo conosceva talmente bene da riuscire sempre nel suo intento di farlo incazzare.
Sebastian non ricordava esattamente cosa avesse fatto per infastidire il suo capo l'ultima volta. Forse poteva essere quando aveva mandato all'aria il contratto con Armani per aver rifiutato di lavorare con l'adorabile nipotino di Natahan. Daltronde Sebastian non si pentiva di niente. Aveva solo detto la verità. Il ragazzo era la cosa più insulsa e banale su cui avesse messo gli occhi. Sebastian aveva molti difetti ma sapeva fare il suo mestiere. La campagna pubblicitaria sarebbe stata un disastro con quel manichino troppo magro. Aveva salvato l'azienda da un sicuro flop. E chi se ne fregava se, per fare questo, aveva distrutto l'ego di quell'orrendo ragazzino. Però Essex sapeva essere vendicativo e crudele e la punizione non era tardata a presentarsi.
L'azienda aveva vinto l'appalto per le foto di fine anno di una dannata università, un lavoro che anche l'ultimo studente della scuola di fotografia poteva fare con gli occhi chiusi. Ed Essex lo aveva mandato a fare il lavoro.
Bastardo.
Il suo più importante fotografo condannato a rimanere un'intera giornata immerso in insulsi ragazzini. Sebastian aveva già fatto piangere cinque studentesse ed era solo mezzogiorno.
Aveva voglia di mettere una bomba.
Peggio, aveva voglia di telefonare alla segreteria del campus e dire che c'era una bomba. Campus evacuato. Problema risolto. Poi si sarebbe dato malato per le volte successive.
Ottimo piano.
Ora avrebbe fatto quell'ultima dannata classe e poi si sarebbe defilato.
Un'ultima, dannatissima foto.
"Mi scusi..."
Distolse gli occhi dalla macchina fotografica e rivolse allo scocciatore la sua peggiore espressione intimidatoria. Con l'ultima studentessa era bastato quello per farla piangere.
Occhi azzurri, bocca rossa. Carino, ma non abbastanza a convincerlo a sprecare il suo tempo.
La sua espressione però non fu sufficiente ad incoraggiare Occhi Blu a desistere dal suo proposito. Il sorriso del ragazzo rimase invariato. Sebastian avrebbe potuto apprezzarne il coraggio se non fosse troppo occupato ad intravedere una via di fuga.
"Si?"
"Avremmo un piccolo problema con il modulo della privacy, e mi chiedevo se.."
"Niente modulo, niente fotografie! - non valeva nemmeno la pena di fargli concludere la frase. Aveva dovuto parlare del problema del modulo per tutta la mattina. Era colpa sua se quei decerebrati non riuscivano nemmeno a compilare un fottuto modulo? - E' la politica dell'università. Mi spiace.."
No. In realtà non gli dispiaceva affatto. Anzi, non gliene fregava proprio nulla. Bye bye Occhi Blu.
"In realtà non è per me.. - proseguì l'altro imperterrito, distogliendo ancora la sua attenzione dalla macchina fotografica. Che diavolo ci voleva per disinnescare quel fottuto ragazzino?? - Vieni qui! O giuro su Dio... - con la coda dell'occhio vide Occhi Blu afferrare il polso di un'altra persona. - E' il mio ragazzo. Si è proprio dimenticato del modulo e ci tiene tanto.. Così pensavo.. se fosse possibile compilare il modulo cartaceo e consegnarlo a te. Ti prego, chiudi un occhio! Ci tiene così tanto! Vero tesoro?!"
Sebastian sbattè gli occhi.
Occhi Blu spinse bruscamente un ragazzo davanti a Sebastian.
"Ci tengo così tanto..."
La voce diceva che avrebbe preferito farsi estrarre un dente del giudizio senza anestesia. Ma non era quello il punto.
Perchè Tesoro era probabilmente la cosa più sexy che Sebastian avesse visto da tanto tanto tempo.
Sebastian era famoso per lavorare con i migliori modelli in circolazione e anche con numerose star del cinema. Era talmente abituato alla bellezza che difficilmente provava un brivido quando incontrava le persone nella vita reale. Quella era probabilmente la conseguenza più vistosa del suo lavoro. Difficilmente riusciva ad appassionarsi alle imperfezioni del mondo reale, quando era perennemente circondato da opere d'arte viventi.
Infatti non riusciva a scendere a compromessi nel suo lavoro. Non riusciva a fare brutte foto. Gli dava proprio un fastidio fisico. Essex lo sapeva, perciò quando gli aveva commissionato di fotografare centinaia di studenti brufolosi sapeva esattamente quanto la cosa lo avrebbe fatto soffrire.
Però la vita aveva modi di ripagarlo che andavano al di là di qualsiasi piano malefico il fottuto Essex potesse escogitare.
Infatti ecco Tesoro: almeno un metro e ottanta di puro sex appeal. 
"Quindi puoi aiutarci?"
Sebastian sbattè di nuovo gli occhi. Si era completamente dimenticato di Occhi Blu. Di cosa stavano parlando? Ah si... il modulo della privacy.
Gli occhi verdi di Tesoro lo fissavano con insistenza e Sebastian sapeva che l'ultima cosa che il ragazzo voleva era fare quella maledetta foto. Non avrebbe analizzato le motivazioni perchè, diavolo, anche lui avrebbe preferito cospargersi di formiche rosse ma.. Occhi blu aveva un buon punto a suo favore.
Se avesse trovato un modo di aggirare il problema del modulo, Sebastian avrebbe avuto una foto di Tesoro, e Sebastian era molto interessato ad avere quella foto.
"Non sono autorizzato a conservare i moduli cartacei purtroppo.. - l'espressione addolorata di Occhi blu passò assolutamente in secondo piano quando un sorriso trattenuto spuntò sulle labbra di Tesoro. Sebastian immaginò vividamente quale inquadratura avrebbe incorniciato meglio quelle belle labbra. Gli dispiaceva quasi di doverle spegnere sul nascere. - Ma puoi compilarlo sul telefono e mandarmelo via what's up. Può andare bene per voi?"
"Oh sarebbe stupendo! - Occhi Blu cominciò a saltellare sul posto, mentre il sorriso di Tesoro si trasformava in una paresi facciale. La sua mascella rimaneva spettacolare anche con quella tensione. - Non so come ringraziarti! Se mi dai il tuo numero, te lo mando subito! Hai sentito Erik? Non sei contento?"
"Estasiato, Charles... Non vedevo l'ora.."
Sebastian si trattenne dal ridere. Erik era un gran bel nome per quella bomba dai capelli rossi.
Quando il suo telefono trillò, fece un cenno con la mano, per confermare di avere tutto ciò che gli serviva e si godette l'espressione di Erik quando il suo ragazzo lo trascinò di nuovo in mezzo al gruppo. Un uomo al patibolo sarebbe stato più felice. Sebastian dovette ammettere che, anche con quell'espressione infelice, Tesoro non perdeva un grammo del suo fascino.
Guardò la coppia avvinghiarsi in mezzo ai loro compagni e si concentrò sul suo lavoro.
Fu solo un caso che quella foto risultasse così difficile. Sebastian dovette ripetere l'operazione almeno cinque volte. E fu sempre un caso se, dopo il primo tentativo, lo zoom scivolasse casualmente per stringere l'obiettivo solo su un volto.
Sebastian sorrise. Forse aveva trovato il volto che cercava da tanto tempo.
  
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