Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: liviascevola_92    31/01/2023    0 recensioni
Aurelia è una ragazza di Napoli, frequenta l'università ed è una nerd.
Un giorno il suo mondo verrà sconvolto, la ragazza scoprirà qualcosa di lei che non sapeva.
La nostra protagonista vivrà un'avventura tra mostri mitologici ed eventi catastrofici fino al giorno del suo compleanno, dove il destino l'attende con un grande regalo.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Con l’arrivo del nuovo giorno, e con la sicurezza della guarigione di Aurelia, il gruppo decide di ripartire e di portare Aurelia a casa che, per il momento, portava le stampelle per non sforzare la gamba.
Metro, insieme al ragazzo incappucciato, sistema l’auto e controlla che non mancasse nulla, Reine, invece, ringraziava Agnodice sia della cura sia per averli ospitati, Aurelia, invece, è già seduta in auto intenta a parlare al telefono con la madre che, stranamente, non è preoccupata e questo tranquillizzò Aurelia che, comunque, mando un messaggio all’amica Elena per fargli da copertura:
<> chiede Metro mentre sistema delle cose nel bagagliaio,
<> rispose Aurelia perplessa << Ma chiamerò comunque la mia amica per una copertura>>
<> domando Metro curioso
<< Non si sa mai, mia madre quando è al lavoro finge di esser tranquilla per non dar nell’occhio, preferisco aver le spalle coperte>> detto ciò invia il messaggio, posa il telefono nello zaino.
Il gruppo saluto Agnodice, il suo assistente e parte.
 
Pozzuoli, Casa di Aurelia.
 
Dopo un’oretta passata in macchina, tra una chiacchiera e l’altra, il gruppo arriva a Pozzuoli, qui Aurelia chiede a Metro di accostare vicino al porto in modo da non far vede l’auto ai genitori e così Metro esegui l’ordine e si ferma davanti a una fermata degli autobus, situata davanti a una piazzetta di fronte al mare. Aurelia li saluta li ringrazia, ma nella sua testa prega di non vederli più e né di rivivere quell’esperienza.
La casa di Aurelia è situata alla fine di una lunga scala, vicino alla stazione del treno, chiamata la scala Pendio S. Giuseppe, conosciuta soprattutto per i murales che ci sono dipinti sopra, Aurelia non ha mai sopportato quella scala, non tanto per l’altezza (non sono molto alte), ma per la forma degli scalini, bassi e larghi, che sono scomodi da percorrere, soprattutto per una persona con una gamba dolorante e con le stampelle.
Finalmente arriva a casa, i suoi non ci sono e così approfitta per farsi una doccia, cambiarsi gli abiti, nascondere le stampelle e videochiamare Elena per mettersi d’accordo su cosa dire in caso di un interrogatorio di terzo grado:
<> chiese Elena molto perplessa
<< Esatto!>> Risponde Aurelia, pensando che fosse un ragionamento logico, ma Elena la guardo con una espressione confusa:
<>
<> Elena non capii, ma accettò comunque e le due amiche decidono cosa dire in caso i genitori avrebbero richiesto una spiegazione o se l’avrebbero chiamata di nascosto per aver conferma. Per sua fortuna questa “bugia” non è stata usata, infatti i suoi genitori, una volta tornati nel tardo pomeriggio, non chiesero nulla, Aurelia ricevette solo un rimprovero per non aver avvisato prima e niente più, pensò che i genitori si fidassero troppo, ma era meglio così un pensiero in meno che le permise di dormire tranquillamente.
Il mattino dopo, Aurelia si sveglia con un forte mal di testa, decise così che invece di andare nella biblioteca della sua università sarebbe andata a quella della sua città.
Ci passo mezza giornata tra una ricerca all’altra, in mezzo a tutti quei libri che lei ama, tra il via e vai di studenti in crisi per la sessione e tra docenti ricercatori che si scambiano idee e teorie, ma la sua mente andava verso quel giorno e a quello che aveva visto. Per dubbio, e forse anche un briciolo di curiosità, Aurelia mise da parte le sue ricerche universitarie e inizio una ricerca personale, tra i bestiari.
La fanciulla si avvicinò al bibliotecario per chiedere dove fosse i bestiari, in un primo momento l’uomo, sulla cinquantina, basso e tarchiato con pochi capelli bianchi e un paio di occhiali più grandi della sua faccia, la guardò in modo strano, Aurelia crebbe che l’uomo la stia prendendo per pazza:
<> chiese l’uomo
<> rispose Aurelia un po’ nervosa, non voleva sembrare una squilibrata con quella richiesta, ma la cosa non le riuscì benissimo:
<> Aurelia tirò un sospirò di sollievo e segui il bibliotecario.
Aurelia non credeva ai suoi occhi, esisteva più di un bestiario e la stanza né era piena, c’erano bestiari di tutte le lingue e di tutti i tipi: quello medievale, giapponese, tardo-antico, ecc, una volta entrati l’uomo spiega ad Aurelia che i libri non devono uscire da quella sezione della biblioteca, essendo alcuni molto rari e altri molti vecchi, la ragazza rassicurò il bibliotecario e inizia a cercare in tutti quei libri, in alcuni notò che ci sono nominati i classici animali (leoni, tigri ecc), in altri vari mostri medievali (troll, draghi ecc), ma il bestiario che la colpisce di più è quello greco-romano, dove compaiono i satiri, centauri, ecc…. Aurelia sfogliava quelle pagine e cercava il mostro della stazione, ma, nello sfogliarlo, trova un’immagine di una sirena, sia in versione alata (in origine le sirene erano delle ninfe e quando Persefone/Proserpina venne rapita da Ade, elle chiesero delle ali per cercare la Dea), e in forma di donna – pesce (quella più conosciuta). Aurelia resto incantata da quella figura soave e misteriosa, così tanto da incantarsi e dimenticarsi di quello che stava facendo.
I suoi pensieri furono interrotti dal custode della biblioteca che gli chiese se stesse bene, Aurelia non capi la domanda e fissava il custode:
<> chiese il custode preoccupato, ma Aurelia non rispondeva ancora e si tocco il viso, completamente bagnato dalle lacrime:
<> rispose Aurelia, mentre si guardava la mano umidità dalle sue lacrime:
<> disse il custode sorridendo, Aurelia fece di no con la testa, posso velocemente i libri, prese la sua roba e corse fuori, e solo una volta fuori dalla biblioteca si rese conto che si era fatta sera, Aurelia aveva passato l’intera giornata in biblioteca, e quasi un intero pomeriggio a fissare l’immagine della sirena, ma non capii il perché delle lacrime, l’unica risposta, quella più logica, è che si fosse addormentata a occhi aperti.
Dopo la cena Aurelia si gettò a letto, il mal di testa è tornato e lei voleva solo dormire.
I sogni di Aurelia sono sempre stati movimentati e molto spesso senza senso (un po' come i sogni di tutti), ma questa volta la sua mente la portò su una spiaggia con un galeone ancorato lì vicino: Aurelia è lì stessa, con indosso dei pinocchietti in pelle e una camicetta, mentre i suoi stivali sono appoggiati vicino a lei insieme a un cappello da pirata, e sta prendendo il sole. Dopo un po' si rende conto di non esser sola, con lei, sulla riva seduta su uno scoglio c’è una ragazza che pettina i suoi lunghi capelli neri e canta una dolcissima melodia, indossava, per quello che Aurelia riuscì a vedere come pezzo di sopra un bikini, che da come si muoveva, ogni tanto la fanciulla, sembrava le desse fastidio:
<< Ti prego possiamo ritornare sulla nave? Questo coso mi dà un fastidio! Ma perché quando siamo sulla riva me lo fai mettere?>> chiese la fanciulla mentre cercava di sistemarsi il bikini:
<< Perché non siamo più nel medioevo o a Roma dove era normale, qui purtroppo sono troppo puritani. E comunque, tra un po' saliamo! Il mozzo ci farà il segnale come avranno finito di far le pulizie e rifornimento>> rispose Aurelia, che si alza per togliersi la sabbia dai calzoni e dalla camicetta bianca:
<>, la fanciulla rise alla domanda di Aurelia << Si e no, tanto come tocco l’acqua mi pulisco subito>> Aurelia lanciò il suo cappello e colpì la fanciulla, che la guarda infastidita, mentre Aurelia si fa una grossa risata:
<< Forza vedo il segnale, possiamo tornare a bordo>> ribatte Aurelia mettendosi il cappello e avviandosi verso la scialuppa, che la sta andando a recuperare:
 << Vieni con me?>> chiese alla fanciulla,
<> Aurelia rispose con una smorfia e salì sulla scialuppa guardando per un’ultima volta l’amica che si tuffò in mare mostrando la sua coda da pesce.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: liviascevola_92