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Autore: lmpaoli94    07/02/2023    1 recensioni
Mentre cercavo di ricominciare da una nuova storia d'amore, le nostre vite vengono attratte assieme come due calamite e cerchiamo di conoscerci meglio mentre i miei occhi non possono più trovare riposo.
Lo sento sempre vicino a me e il suo calore che sembra quasi per me una maledizione, mi avvinghia sempre più forte.
Fino a quella notte, quando abbiamo deciso di guardarsi negli occhi.
E lui non è quello che mi vuole far credere. Oppure sono io che non conosco me stessa?
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volevo dimenticare me stessa e il mio recente passato.
Non so come, ma il mio fidanzato di cui ero legata da molti anni, aveva deciso di lasciarmi.
Siamo stati insieme per più di dieci anni e avevamo molti progetti per il nostro futuro.
Sposarci, prendere casa e mettere i primi mattoncini per la nostra nuova famiglia.
Sembravamo felici. Almeno vedevo lo sguardo di quell'uomo di cui non voglio nemmeno nominare ilo suo nome come uno sguardo flebile e spensierato.
In fondo eravamo ancora giovani adulti, anche se la vita del lavoro ci rendeva partecipi di un dovere di costruzione che solo insieme potevamo farcela.
Eppure, quando ha deciso di lasciarmi su due piedi dicendomi semplicemente che dopo tutti questi anni non provava più i sentimenti di un tempo, non mi sono sentita il mondo cadere addosso.
Sembravo quasi liberata. Liberata da un'oppressione che andava avanti per molto tempo.
Anche se non ci vedevamo tutti i giorni, sentivo che i mi9ei sentimenti per lui si erano inspiegabilmente affievoliti.
La passione non era come i primi mesi che ci frequentavamo, ma l'amore che ci legava era troppo forte che sentire di poterlo lasciare sembrava quasi un groppo al cuore che non potevo assolutamente rimuovere.
Eppure quando guardavo quegli sguardi complici mentre mi baciava, tutto sembrava essere tranquillo.
Passavamo le giornate insieme a fare passeggiate, a parlare della settimana trascorsa oppure a guardar una serie tv che preferivamo al computer o alla televisione.
Sembrava una vita normale in attesa dei grandi passi in cui la nostra unione sarebbe stata rafforzata ulteriormente.
Ma quel giorno, quel giorno di metà gennaio mentre le giornate erano fredde e insopportabili, lui mi consegna la nostra mezza fede che con i suoi risparmi mi aveva regalato.
Ero una ragazza felice e spensierata e sentire quell'unione ancora conclamata, mi rendeva soltanto sua.
Ma lui aveva deciso di intraprendere una strada diversa dalla mia senza che io potesse farne minimamente parte.
E mentre non avevo amiche e avevo solo una famiglia che mi manteneva in attesa che mi sarei presa una casa e un lavoro che negli ultimi anni mi soddisfava grazie alle mie colleghe, tutto sembrava per me essere stato gettato nel cesso.
Non volevo più pensare a lui, ma come potevo fare?
Come potevo dimenticare gli ultimi dieci anni della mia vita che mi avevano contraddistinto e legato indissolubilmente amando un uomo e credendo davvero che fosse stato la persona adatta a me?
Non si finisce mai di conosce una persona e quella sua indole da codardo mi aveva fatto capire che dovevo guardarmi bene da chi mi circondava.
Certe colte credevo di non potermi nemmeno fidare della mia stessa famiglia, ma poco dopo credetti che non era così.
Una famiglia che mi aveva sempre amato e che aveva fatto in modo che non mi mancasse niente.
Ma l'amore di un uomo e un vuoto incolmabile sarebbe stato un peso che mi sarei portata avanti per tutta la vita.
Tali pensieri non potevano essere misfatti, ormai la mia esistenza era per sempre segnata.
Non potevo andare avanti senza emozioni e sentimenti, anche perchè gettarmi verso le mie poche passioni non avrebbero per sempre accantonato quei ricordi.
In fondo anche se ero solo una ragazza di trent'anni, avevo ancora molti anni dinanzi a me.

E mentre le mie amicizie erano distanti mentre lavoravo in una città in cui ero nata, tutti i giorni sembravano inspiegabilmente uguali.
Fino al giorno in cui ho deciso di dare un senso alla mia vita cercando di dimenticare tutto questo.
Un bar. Un piccolo insignificante bar dove all'inizio facevo solo colazione con i suoi cappuccini e le sue paste calde, la sera si trasformava come un luogo dove ubriacarsi senza pensare a niente.
Poteva essere un luogo come tanti per le altre persone, ma per me era un posto dove avrei potuto ricominciare.
Ma non ricominciare da sola, magari qualcuno mi avrebbe abbordata sapendo meglio del mio passato e del mio presente, anche se io volevo dimenticare tutto questo.
Eppure non mi ritenevo una donna affascinante, ma in fondo avevo anch0io qualcosa per essere bella.
Mi ritenevo una donna giovane, intelligente e con un corpo non da fare schifo.
Ma se in quel bar maleodorante avrei trovato davvero la persona adatta, allora il mondo in cui vivevamo non era così sporco e indecente come potevo credere.
Ordinai qualcosa di molto forte, mentre il barista mi riconobbe subito salutandomi con un “ciao” visto che facevo spesso colazione in quel luogo.
Non avevo nessuna intenzione di parlare con lui, anche perchè dovevi concentrarmi nello svagarmi.
Spegnere la mente per me era impossibile e confessare alla mia famiglia dove fossi stata in quel preciso momento, non era affatto facile.
Ma non volevo pensarci, anche perchè avrei preso la situazione di petto al momento più opportuno.
Volevo solo pensare al presente, senza farmi distrarre da cose e persone che mi avrebbero turbato, tra questi il barista e la mia famiglia.
Mentre cercavo di bere tutto d'un fiato quel superalcolico, per poco non sentivo il mio stomaco prendere fuoco, mentre vidi il barista ridere sotto i baffi.
Naturalmente non ero abituata a farmi del male in questo modo, ma cosa potevo fare? Non conoscevo altri metodi.
La solitudine mi avrebbe rovinato e il silenzio pure, quindi decisi di pensare cosa avrei fatto nei giorni seguenti cercando di guardarmi intorno per trovare un uomo interessante.
Erano tutti uomini vecchi o di mezza età, che si svagavano bevendo grappa o caffè dopo una lunga giornata di lavoro.
Loro non potevano essere interessanti per me e credere di aver preso una decisione sconsiderata non stava dando i suoi frutti.
Ma ecco che improvvisamente un giovane uomo dal soprabito tutto nero si avvicina a me dicendomi se poteva accomodarsi nello sgabello proprio accanto al mio.
< Faccia pure. Tanto non è occupato. >
< La ringrazio. Mi dia lo stesso scotch della signorina. >
“Scotch? Ma da che diavolo l'ha capito?”
In quel momento credetti che la persona che si era accomodata vicina a me era un grande intenditore di superalcolici, per ciò lo trovai interessante.
< Giornata molto lunga, non crede? >

< Direi di sì. Il lavoro all'assicurazione è più stressante di quanto una persona può credere. >
< Ne sono davvero convinta... Ma come ha capito quello che sto bevendo? >
< Sono un grande appassionato. E poi sento quell'odore dal suo bicchiere < Mi rispose con naturalezza < E' la prima volta che vedo una donna bere Scotch. >
“Ed io che non sapevo il nome di questa bevanda. Anzi, non so ancora il perchè ho voluto ordinarlo.”
I suoi occhi erano penetranti e il suo fisico era solo nascosto perchè si era coperto bene.
Ma cosa potevo credere da uno sconosciuto?
Avrei fatto solo passi nel buio gettando la mia vita verso colui che a malapena mi guardava.
Magari non aveva nessuna intenzione di conversare, ma subito dopo credetti che non fu così.
< E' la prima volta che la vedo in questo bar. >
< Eppure ci vengo spesso > risposi < La mattina. A fare colazione. Lavoro qui vicino. >
< Capisco. Eppure io mi ricorderei di una donna affascinante che beve scotch. >
A quelle parole non potei che non ridere.
In fondo mi aveva fatto un complimento velato, anche se mi sottolineò come un'ubriacona.
Ma non ero quel genere di ragazza.
Ero insomma una persona semplice, a cui piacciono gli uomini che sanno dare calore e amore.
Ma quell'uomo ne avrebbe dato ad una donna come me?
< La ringrazio. >
< Mi chiami Tiziano. E smettiamola con i convenevoli. >
< Come vuoi, Tiziano. Il mio nome è Lisa. >

< Davvero un bel nome. >
< Grazie > mi limitai a dire pensando che quell'uomo disse così solo per continuare a farmi i complimenti e a provarci con me.
Sembrava fatta.
Sembrava che la mia vita grazie a quello sconosciuto potesse rinascere improvvisamente.
E mentre cercava di raccontarmi delle sue strane giornate giusto il modo per farmi ridere, io non potevo confessargli che abitavo con i miei genitori.
Mi sentivo improvvisamente attratto da lui come una calamita.
Non so in che guai mi sarei cacciata, ma non m 'importava minimamente.
Lui mi aveva attratto ed io non potevo farne a meno.
Mentre cercai di pagare il mio drink, lui cavallerescamente mi precedette pagando il suo e il mio.
< Ti ringrazio,. Tiziano. Come posso sdebitarmi? >
Gli feci capire che la nostra serata non si sarebbe fermato in quel momento.
Volevo molto di più di lui e i suoi occhi mi fecero capire lo stesso.
< Possiamo andare a casa mia. Saremo soli. E poi ho una gran fame. >
< Co,me vuoi. Non ho programmi per questa sera. >
Subito capì che ero sola,mente una preda in attesa di essere addescata.
Dinanzi agli occhi di quell'uomo mio comportavo come una donna frivola che stava pensando solo al sesso.
Non lo conoscevo appieno ancora mentre con il mi9o ex ragazzo ci sarebbero voluti vari appuntamenti prima di rimanere a casa da soli.
In fondo a quei tempi ero ancora un'adolescente, ma ora ero adulta e per niente spaventata per il mio avvenire.
Tutto ciò era contornato dal modo in cui mi aveva catturato, e mentre montai sulla sua auto per andare a casa sua, i miei occhi vennero catturati e offuscati dai miei veri sentimenti.
Il mio istinto di donna mi guidava e mentre i suoi primi tocchi erano qualcosa di eccitante che non avevo mai provati prima d'ora, sapevo che i miei guai erano soltanto all'inizio.
Oppure erano solo il pretesto per confessare quello che le mie tenebre tengono all'interno di me in attesa di un senso di colpa che doveva essere eliminato.

 

   
 
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