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Autore: Duchessa712    12/02/2023    0 recensioni
Isaac annuisce - Lydia si chiede se capisca quello che non riesce a dire.
[La storia partecipa alla challenge "To Be Writing 2023" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Isaac Lahey, Lydia Martin
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Getaway car

Succede che un giorno trova rose gialle sulla sua tomba e la figura incappucciata di Isaac inginocchiata sull'erba - Isaac che se n'è andato poco meno d'un anno fa; Isaac con cui avrà scambiato sì e no due parole; Isaac che -

Si alza piano, gli occhi enormi rossi di pianto, il viso affilato, i capelli arruffati, e le fa cenno d'avvicinarsi, si sposta d'un passo così che, davanti alla tomba di Allison, sono uno accanto all'altro - ed è giusto in modo primordiale e inspiegabile, come lo sono i dogmi e i postulati. È la sola cosa giusta in una situazione tutta sbagliata.

Lydia posa margherite accanto alle rose e lascia che il tempo le scorra addosso, che il sole la bagni di raggi sempre più corti e i tacchi affondino nel terriccio. Lydia si umetta le labbra per dire qualcosa - lo fa sempre, chè ci viene ogni giorno, al cimitero, a fare un resoconto della giornata o della notte -, ma poi ci ripensa.

Immobile contro il tramonto sembra una statua di fuoco; Isaac, accanto a lei, le lancia occhiate brevi e frequenti, le mani che tremano lungo i fianchi.

~

"Perchè sei tornato?".

Scrolla le spalle: la verità è che non lo sa neanche lui. Lydia annuisce - cosa capisca, Isaac ha paura a domandarlo.

Ha lo sguardo lontano, Lydia, gli occhi vuoti fissi sulla tomba - numeri troppo vicini, una vita sommata nello spazio tra le cifre -, ma sembra vedere altro, vedere oltre. Sembra instabile - un soffio di vento capace di farle prendere il volo.

Isaac ricorda le vasche piene d'acqua ghiacciata e il corpo morto di Allison sotto le sue mani, il corpo morto di Stiles sotto quelle di Lydia: è così che ci si sente, a perdere un'ancora?

Contro il tramonto, gli sembra bella come una bambola e stanca come una vecchia - vorrebbe chiederle cosa veda, quando chiude gli occhi o quando li tiene aperti; cosa le frulli per la testa quando stringe le labbra e ricaccia in gola le parole.

~

"Hai una macchina?"

"Come?"

"Hai una macchina?".

Ha una macchina e Lydia scopre con orrore che è quella di Argent - quella di Allison, ancora impregnata del suo profumo e dei loro ricordi e oh, Dio, sta per mettersi a piangere.

"Dove vuoi andare?".

Non lo sa. Via da tutto; via dai mostri; via dai morti.

"Portami al mare".

Isaac non le dice che ormai è sera e il mare è lontano, che domani c'è scuola e i suoi amici e sua madre si preoccuperanno. Accende la radio e mette in moto.

Lydia ignora le lacrime e cerca di trattenere il respiro. Se chiude gli occhi, può giocare ad illudersi: è Allison alla guida e stanno scappando perchè per una sera vogliono essere adolescenti normali e andare al mare così per fare è una di quelle cose da adolescenti normali.

Se chiude gli occhi - Lydia ha chiuso gli occhi per tanto tempo, chè Allison li teneva aperti per lei, arco e freccia incoccata per difenderla meglio. Ma Allison è morta per colpa sua e, il lusso di chiudere gli occhi, insieme a lei.

Isaac guida in silenzio - Lydia si chiede a cosa pensi, cosa ricordi, cosa faccia a Beacon Hills dopo quasi un anno, almeno lui che era riuscito a fuggire.

~

Il mare è una distesa blu scura davanti a loro. Lei s'è liberata dei tacchi e s'è seduta sulla sabbia, lui è in piedi, le mani ciondolanti lungo i fianchi che non san bene cosa fare.

È che è tutto surreale; è che lei è Lydia Martin - quella che in prima liceo, quando aveva provato a chiederle di uscire, l'aveva fissato troppo a lungo in silenzio prima di dirgli di tornare quando fosse stato in possesso di una macchina o, almeno, di una moto - e lui è solo Isaac - che adesso ha una macchina regalatagli da un padre che non vuole più vedere nulla possa vagamente ricordargli la figlia morta eroina - e sono virtualmente estranei.

"Perchè sei tornato?".

Isaac scrolla le spalle. È che non sa come dirlo che correre solo non è come correre in branco e che, per tutta la gelosia e le incomprensioni, il posto di Scott non può prenderlo nessuno.

Lydia annuisce di nuovo. S'è messa a disegnare nella sabbia, cerchi concentrici che diventano spirali, arabeschi che cancella con il palmo della mano.

Non temesse di vederci il marciume del mondo - la morte che ammorba l'aria ovunque lei vada, che le s'incolla addosso ad ogni cadavere trovato - Isaac le cercherebbe gli occhi per capire cos'è, che ha capito.

Ma teme, invece, come temono tutti davanti agli specchi che mostrano verità marcescenti, e quindi resta fermo.

"Perchè siamo al mare?".

Non s'aspetta una risposta - è Lydia Martin, Regina di Ghiaccio, la ragazza più invidiata della scuola, la più intelligente, la più sexy, la più -

"Le onde sciacquano tutto. Sciacquano anche i fantasmi, anche la morte".

~

Le onde si mescolano alle lacrime.

Lydia cammina fino a bagnarsi i piedi e le ginocchia e la vita e il busto, fino a trovarsi con l'acqua alla gola, fino ad averne fin sopra ai capelli.

Le urla sott'acqua diventano mute e i fantasmi s'allontanano cullati dalla corrente.

Le onde si mescolano alle lacrime e Lydia, riemersa col respiro affannato e la gola in fiamme, può far finta che sia un nuovo battesimo, una nuova rinascita - può far finta d'essersi lavata via la morte di dosso.

~

Isaac la guarda tornare a sedersi, i capelli attaccati ai vestiti e i vestiti attaccati al corpo, i piedi che lasciano orme bagnate sulla sabbia e gli occhi rossi di sale e di lacrime.

Si chiede se ci creda davvero o se lo sappia, che a lavarsi dalla morte non ci riuscirà mai - credono tutti che puzzi, la morte, ma, in realtà, ha un odore dolce, come di mandorle e zucchero, che a farne indigestione diventa dolciastro e nauseante.

Allison puzzava allo stesso modo, tra le braccia di Scott: sente gli occhi bruciare e non ci pensa, torna a guardare Lydia guardare il mare, le poggia la felpa sulle spalle quando la vede tremare - anche se lo sanno entrambi, che il freddo non c'entra niente.

"Grazie".

Si chiede perchè abbia chiesto a lui d'accompagnarla - egoisticamente ne è felice, chè forse una parte di lui è ancora il ragazzino in prima liceo che voleva uscire con lei ed è a lui che si mostra così, non a Scott, non a Stiles. O magari s'è mostrata così anche a loro e lui era solo al posto giusto al momento giusto.

"Non dirlo agli altri - se ti fermi o ci parli non - non lo sanno e si preoccuperebbero".

Le trema la voce - lacrime e terrore - e Isaac che è sempre stato ultimo prova l'inebriante sensazione di essere primo - e allora deve chiederlo: "Allison lo sapeva?".

~

Lydia sussulta: nessuno dice più il suo nome da quando è morta, chè non serve nominare ciò di cui non si parla.

Scuote la testa: non ne aveva bisogno, quando c'era Allison, d'immergersi nell'acqua per fingere d'essere pulita. Allison era l'ancora che le impediva d'annegare, a una telefonata o un messaggio di distanza.

Isaac annuisce - Lydia si chiede se capisca quello che non riesce a dire. È che non gli ha mai dato molto importanza, prima: il ragazzo di Allison, l'amico di Scott, il Beta che Derek non si meritava - nulla per lei.

Il ragazzo che l'ha accompagnata al mare in piena notte, che ha portato rose sulla tomba di Allison, che le ha poggiato la felpa sulle spalle fradicie, che non ha fatto domande e annuisce e chissà cosa capisce.

"Perchè sei tornato?"

"Perchè ero solo e, dopo aver trovato un branco, stare solo è insopportabile. Ti scava dentro, la solitudine, sai? È peggio dell'amore e della gelosia. È persino peggio del dolore".

E chi può saperlo meglio di lui?

"Lo so".

Isaac le crede: c'è qualcosa, in questa Lydia, che gli fa venir voglia di stringerla e proteggerla - forse è che piange da ore e non cerca di nasconderlo o che il puzzo della morte lo porta come una gabbia, ma comunque a testa alta o, più probabilmente, che Allison l'ha persa anche lei come l'ha persa lui e con lei è più facile parlarne che con Scott.

~

Il mare è una distesa blu notte e Lydia a volte si chiede come sarebbe annegare. Non spesso, solo le volte in cui il fiato s'incastra in un grido e le orecchie ronzano di urla spettrali. Solo quando pensa che, a far la lista dei pro e dei contro, Allison e la nonna son dall'altra parte.

Isaac arriccia il naso. Lydia si chiede che odore abbia la morte, se sia fetore di cadavere in decomposizione o il petrichor della terra annegata di lacrime o di qualcosa di completamente diverso.

"Mandorle e zucchero: dolce al punto da dare la nausea".

È profondamente sbagliato: la morte non può essere dolce, nemmeno dolciastra. È profondamente giusto: a far la lista dei pro e dei contro, Allison e la nonna sono dall'altra parte.

Non parlano più finchè Isaac, fuori dal nulla, se ne esce con: "Mi devi un appuntamento". Lydia lo guarda perplessa, un sopracciglio inarcato e la superiorità tinta in viso - solo che è stanca e quindi perde efficacia: "Prego?", domanda, chè non se lo ricorda nemmeno, d'avergli dato due di picche una vita fa.

"Ora ho una macchina.", conclude lui alla fine del riassunto e lei s'irrigidisce, chè s'era scordata della sua macchina infestata di Allison.

"C'è un codice che vieta di uscire con il ragazzo della propria migliore amica." e, se non dice d'esser valido anche quando lei è morta, non ha realmente importanza: Allison resta la sua migliore amica.

"Non l'hai fatto lo stesso quando Allison stava con Scott?"

"Allison non stava con Scott." - per quanto possa essere esistito un momento del genere, in cui le loro anime non si siano appartenute, non abbiano anelato l'uno per l'altra ai lati opposti della guerra che altri avevano scatenato per loro.

Isaac ride una risata amara e Lydia sente un moto di dolcezza improvvisa investirla: ha sentito i suoi ultimi istanti, il fianco e le viscere bruciare per la ferita, il sangue che fluiva via insieme al futuro; ha sentito i suoi ultimi sussurri - per lei e per suo padre e per Scott e nulla per Isaac. Isaac ch'è sempre stato secondo e, il vincitore, l'ama d'un amore incondizionato.

Lydia non s'accorge di star sorridendo finchè sente i muscoli tirare - è un gesto così estraneo, l'ha fatto così poco - e pensa che qualcuno potrebbe innamorarsi del suo sorriso. Pensa che Stiles s'è mezzo innamorato delle sue lacrime.

Pensa che un appuntamento non è un matrimonio e che è notte, ha freddo, il sale le appiccica pelle e capelli e si sente sporca. Pensa che la morte non riesce mai a lavarla via e che desidera solo chiudere gli occhi.

Pensa che l'ha trovato a portare rose sulla tomba del suo primo amore e che l'ha portata al mare senza fare domande e che se annuisce come se capisse è perchè capisce per davvero.

Pensa che nulla è peggio della solitudine e senza Allison solitudine è solo ciò che le è rimasto.

"Va bene.", concede, il tono magnanimo d'una Regina buona, un nuovo sorriso quando lo sente ripetere, sconvolto e sorpreso: "Va bene!?"

"Hai una macchina, anche se, tecnicamente, non è tua. È qualcosa a cui dovrai rimediare, prima o poi.", chè ci sono solo così tante volte in cui può trovarsi infestata da Allison senza impazzire di dolore.

~

Il mare se lo lasciano alle spalle che ormai è un nuovo giorno e il cielo è più azzurro che blu e quando tornano a casa il sole comincia a svegliarsi.

Isaac sente la stanchezza pesarle sulle spalle, gliela vede negli occhi arrossati. Ha poco più di due ore prima di doversi alzare per andare a scuola e, dall'occhiata che gli rivolge, si aspetta di vederlo lì.

"Lydia.", la chiama prima che chiuda la portiera, un'urgenza che gli punge il cuore e gli fa uscire le parole di getto: "Non andare da sola. Al mare, dico, non andare da sola".

Non le dice che, con la testa sott'acqua, c'è rimasta per un tempo infinito e che per un singolo, estenuante minuto, ha pensato di doverla salvare.

"Vorrà dire che dovrai essere disponibile con un preavviso molto limitato".

~

Forse un giorno glielo dirà che, nella lista dei pro e dei contro, Allison e la nonna sono dall'altra parte. Forse dopo questo appuntamento e dopo un altro e dopo il mare per una, due, tre volte. Forse quando potrà chiudere gli occhi e sentirsi al sicuro. Forse quando non avrà più importanza.
   
 
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